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Autore: EmilyPlay    19/09/2014    2 recensioni
-E perché proprio lui?-
-Te l’ho detto! È fantastico con la chitarra, ce ne sono pochi così- era almeno la terza volta che glielo ripeteva – e poi è simpatico e… e… gentile!-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ok, e perché dovrebbe entrare qualcun altro nella band?-
-E perché tu sei così scettico?-
-Semplicemente perché non ne vedo il bisogno-
Paul sospirò. Quel capetto testardo non poteva accettare che lui prendesse iniziative per la band, eh? Ma non si sarebbe arreso, ah no!
-Dovresti prenderlo seriamente in considerazione, invece!
John non staccò lo sguardo dal ragazzo poco lontano.
-E perché proprio lui?-
-Te l’ho detto! È fantastico con la chitarra, ce ne sono pochi così- era almeno la terza volta che glielo ripeteva – e poi è simpatico e… e… gentile!- aggiunse, carente di argomentazioni diverse da quella già abbondantemente esposta.
Questa volta John si voltò nella sua direzione, per sorridergli con finta accondiscendenza.
-Già, effettivamente ci manca il componente gentile, come ho fatto a non pensarci?- fece, ironico.
Paul gli dedicò un’occhiata parecchio seccata, in quella mezzanotte di Liverpool del 1958.
Se ne stavano al ciglio della strada ad aspettare l’ultimo autobus, lui e John un poco distanti dagli altri amici, a discutere, appoggiati alle custodie rigide delle chitarre. Paul non era nemmeno sicuro che gli altri non potessero sentire le loro parole ed era convinto che a Lennon la cosa non importasse minimamente, esattamente come prima non si era fatto problemi a squadrare palesemente da capo a piedi il ragazzo che gli aveva appena presentato: -Ehi John, questo è George Harrison, prende l’autobus con me per andare a scuola. È un mito con la chitarra, sai?-
Paul, però, aveva ormai deciso che Harrison era assolutamente necessario per i Quarrymen. Ed era pronto a tentarle tutte.
-Ah, ho capito! È perché lui ha molto più stile di te!-
-Ma che cazzo dici?- Eh, sì un nervo scoperto.
-Ma sì, certo! Guardalo! È un perfetto Teddy Boy-
-Tu sei tutto scemo- pausa stizzita –e come hai detto che si chiama? George che?-
-George Harrison-
-Bah, che nome banale-
Paul strabuzzò gli occhioni: ma che diavolo di modo di controbattere era? Evitò di fargli notare che “John” era il nome più diffuso in tutto il Regno Unito.
-Ci vorrebbe qualcuno con un nome particolare… o non so, un soprannome tra lo stupido e il figo-
-Aspetta, mi annoto questa perla e la prossima volta te ne presento uno così-
Lennon non gli badò e ritornò a fissare George, che intanto scambiava qualche parola con gli altri Quarrymen. Paul lo vide strizzare gli occhi.
-Ma aspetta, quanti anni hai detto che ha?-
Ecco, quella domanda era l’unica che stava attendendo con preoccupazione. Cercò di rimanere indifferente.
-Non l’ho detto. Ha un anno meno di me.-
-Ah- John sembrava rivolgere maggiormente l’attenzione al look di George, forse domandandosi come diamine si riuscisse a creare un ciuffo del genere, piuttosto che alla risposta di McCartney, che, dal canto suo, tirò un respiro di sollievo. Ma un secondo dopo gli occhi miopi cambiarono improvvisamente bersaglio, piantandosi nei suoi.
-Aspetta… un anno men… ha quindici anni?!?-
-Se la matematica non è un’opinione, sì. E muoviti che è arrivato l’autobus.- rispose Paul, ben felice che l’autobus gli avesse permesso di evitare di guardare in faccia il compagno.
Salirono al piano superiore e si sedettero tutti quanti negli ultimi sedili in fondo.
Non erano ancora partiti che già John aveva rivolto un mezzo ghigno al nuovo arrivato.
-Dunque tu saresti magnifico con questa? Provacelo!- gli intimò, porgendogli la propria chitarra, con la sua solita aria di superiorità.
George gli rivolse uno sguardo di sfida e afferrò la chitarra tranquillo, posandola sulle ginocchia con sicurezza.
-Con piacere-
Non appena il ragazzo posò le dita sulle corde, e le note, gli accordi e gli arpeggi colmarono l’interno di quell’autobus, i giovani passeggeri ammutolirono. Nelle loro menti la definizione era chiara: veloce, preciso, potente. E tremendamente Teddy Boy.
Quando la musica si dissolse e lo strumento venne riconsegnato al proprietario, Paul si sentì violentemente riportato alla realtà. Rimase in tensione aspettando il verdetto di Lennon.
Quest’ultimo accolse la chitarra sul grembo, assumendo un’espressione indecifrabile. Con calma portò una mano alle labbra per togliersi la sigaretta di bocca e levò l’altra in aria, puntando un dito contro George.
-Sei dentro, ragazzino!-
Paul si accasciò sul sedile, lanciando le braccia in alto con un grido esultante.
Sotto le folte sopracciglia inarcate, il volto del quindicenne si illuminò con un enorme sorriso.
 
 
There’s someone in my head…
Non so se l’argomento sia già stato trattato da qualcun altro, probabilmente sì, non so, ultimamente non frequento molto questo fandom. Nel caso chiedo perdono per la mancata originalità!
Non mi ricordo neppure perché ieri mi sia venuta il mente l’audizione sull’autobus di George a John… solo che poi sono finita ad immaginarmi come potessero essere andate le cose tra i litigiosi Lennon e McCartney in quell’occasione.
È una scenetta un po’ così, niente di che, quindi porto a mia discolpa il fatto un piccolo George Teddy Boy mi fa assolutamente sciogliere. :)
See you!
Emily
                                                                                                                                                                       
  
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