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Autore: vanessie    19/09/2014    4 recensioni
Questa FanFiction è il continuo di Sunlight's ray...non l'avete letta? Era la mia prima storia pubblicata qualche anno fa, quindi correte a cercarla!
Avevamo lasciato Jacob e Renesmee ormai adulti, felici e contenti, ma nuove avventure aspettano loro, Jessie, Sarah e Jeremy, nonchè tutti gli altri personaggi della Saga di Twilight.
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY PART 2 FANFICTION

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Capitolo 47

“La consegna della lettera”





 

POV Jacob

Erano quattro giorni che mia moglie e mio figlio Jeremy erano partiti per Seattle. Lei mi aveva detto di dover sbrigare delle commissioni per ritirare dei documenti universitari, ma da quel giorno non l’avevo più sentita. Non mi chiamava e ogni volta in cui le telefonavo sentivo la tipica vocina fastidiosa che diceva ‘Il cliente non è al momento raggiungibile’. Renesmee non si era mai comportata così, quelle rare volte in cui non eravamo insieme ci sentivamo, mi stava facendo preoccupare…non è che le era successo qualcosa? Stufo di quell’attesa snervante presi la moto e andai dai Cullen. Parcheggiai la moto nel vialetto e bussai alla loro porta. Esme venne ad aprirmi “Ciao Jacob come stai?” “Così così, Bella è in casa?” “Certo, penso che stia per arrivare” disse. Entrai nella grande casa e mi sistemai a sedere sul divano togliendomi il giubbotto. Bella mi raggiunse nel giro di pochi secondi “Ciao Jake, perché dici che non stai bene? Che ti succede?” disse avendo già ascoltato tutto quello che avevo detto a Esme con il suo udito da vampira. “Avete sentito Nessie al telefono per caso?” “No, perché scusa?” “Lei e Jeremy non si sono fatti vivi dal giorno della partenza e…ho cercato di aspettare, di non allarmarmi cercando mille scuse per le quali lei non mi telefona, ma…ora sono ufficialmente fuori di testa” dissi gesticolando e sentendo crescere la mia agitazione. Appena conclusi la mia frase anche Edward ci raggiunse in salotto, mettendosi al fianco della moglie.

“È strano, Renesmee non si comporterebbe mai così” disse Bella “Lo so che diavolo le sarà successo? E se avesse avuto un incidente?” domandai “Facciamo così Jacob, adesso telefono all’ospedale di Seattle e a quelli limitrofi, se le è successo qualcosa l’avranno portata lì” disse Edward “Sì, tu intanto prova a sentire a La Push, magari si è scambiata qualche messaggio con le amiche…tipo Leah o Rachel” propose Bella. Accettai di fare come dicevano, uscii di casa, ripresi la moto e li salutai dicendo “Fatemi sapere qualcosa” “Anche tu Jake, siamo preoccupati” rispose Bella. Guidai ad alta velocità verso la Riserva, superai casa mia e andai a casa di Rachel.

Scesi dalla moto, tolsi il casco e corsi a bussare alla sua porta. Mia sorella venne ad aprirmi e mi invitò ad entrare “Jake ciao, stavo giusto per venire da te” disse. Mi invitò a sedermi, ma la mia agitazione era alle stelle e le dissi che preferivo stare in piedi. “Rachel per caso hai notizie di Nessie? Sto impazzendo, non la sento da quattro giorni e ho paura che sia successo qualcosa di brutto” “Jake vedi…lei è venuta qui il giorno prima di partire e mi ha fatto dei discorsi strani. Mi ha detto che non sarebbero andati a Seattle ma in un altro posto” “Dove Rachel?” “Non lo so, lei mi ha fatto capire che non poteva dirmelo, perché riguarda quelle questioni soprannaturali che è meglio non sapere…” “E si può sapere perché non me lo hai detto? Potrebbero essere in pericolo” dissi urlando “Mi ha fatto promettere che avrei aspettato quattro giorni dalla loro partenza Jake, non potevo tradirla” “Ma capisci che così l’hai messa in pericolo?” “Io…mi dispiace…non potevo fare altrimenti. Mi ha detto di darti questa” disse porgendomi una lettera sulla cui busta spiccava il mio nome scritto con la sua calligrafia. Allungai la mano per prendere la busta ma mia sorella ritirò il braccio “Nessie vuole che tu la legga in presenza di Edward” affermò. Non volevo perdere un minuto di più, presi il cellulare e chiamai Bella, quando rispose le dissi che Nessie aveva lasciato a mia sorella una lettera per me e che dovevo leggerla solo in loro presenza. Aggiunsi che era importante e che dovevano raggiungerci subito. I dieci minuti che impiegarono per arrivare mi sembrarono interminabili, andavo su e giù per la stanza, mentre Rachel continuava a scusarsi e a cercare di ricordare ogni dettaglio dell’ultima conversazione con Nessie. “Ha detto che andavano in posto molto più lontano e che…se sarei arrivata a darti la lettera voleva dire che lei e Jeremy erano nei guai” ripeteva. Qualcuno bussò alla porta, avevo già riconosciuto dall’odore Bella e Edward, mia sorella li fece entrare e si scusò anche con loro per non aver detto nulla fino a quel momento, ma la sua amicizia con Nessie gliel’aveva impedito. Bella la abbracciò dicendole di non preoccuparsi, loro capivano la sua situazione, io invece no. Cazzo ero contento che avesse un bel rapporto con mia moglie, ma io ero pur sempre suo fratello!

Tolsi la lettera dalla busta e cominciai a leggere a voce alta:

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Mi bloccai nella lettura, volevo che quel pezzo dedicato solo a me rimanesse personale. “Scusate” dissi, uscii di casa e feci una corsa allontanandomi un po’ da casa di Rachel…era inutile Edward avrebbe comunque letto nei miei pensieri, ma distanziandomi da loro avevo l’illusione di non far conoscere a nessuno quei pensieri che Nessie mi aveva dedicato. Ripresi la lettura da dove l’avevo interrotta:

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Rimisi la lettera nella busta, tornai in casa di Rachel e dissi a Edward che ci saremo ritrovati tutti a casa Cullen per organizzare un piano contro i Volturi. Sarei andato lì con il branco e immediatamente saremo partiti per l’Italia. Bella e Edward si avviarono a casa loro, abbracciai Rachel dicendole che le volevo bene e poi corsi a casa mia. Telefonai a Leah dicendole di avvisare dell’accaduto tutti i lupi della vecchia generazione che ancora facevano parte del branco (Embry e Seth) e poi il figlio di Sam. Parlai poi con mio figlio Jessie e gli dissi di informare altri lupi della seconda generazione del branco (i miei nipoti Matt e Thomas figli di Paul, David ossia il figlio di Jared). Il branco ora era composto da 9 lupi, uno in più rispetto a quando avevamo rischiato di combattere con i Volturi tanti anni prima, cioè quando scoprirono l’esistenza di Nessie che era appena una bambina. Prendemmo la macchina e ovviamente anche Sarah volle venire con me e suo fratello. Arrivammo in un battibaleno a casa Cullen e via via arrivarono anche tutti gli altri licantropi. Ci sistemammo in salotto, Carlisle prese la parola e sotto la guida dello stratega del gruppo, Jasper, decidemmo nei minimi dettagli come agire. Spiegai a Sarah che mi sarei sentito più sicuro se lei fosse rimasta a La Push. “Perchè papà? Voglio venire anch’io” “Sarah è pericoloso e poi saremo già in tanti…8 Cullen e 9 lupi sono sufficienti no?” “Potrei dare una mano” “Sarah credimi…saperti lì mi farebbe essere ancora più preoccupato, stai qua, ti coinvolgerò in una battaglia quando sarai più esperta” dissi per convincerla. “Ma io, papà voglio aiutare Jeremy e la mamma” “Lo so tesoro, ma per una volta fai come ti dico. Anche Seth si sentirebbe meglio sapendoti qui al sicuro” dissi “Tuo padre ha ragione Sarah” intervenne Edward “Stai qui e dai una mano a nonno Billy” disse. Sarah accettò a malincuore. La lasciavo sola e senza protezione dato che alla Riserva non sarebbe rimasto nessun lupo, ma comunque sarebbe stata ospite a casa di Rachel e Paul che erano i suoi zii. Avrebbe aiutato mio padre, sarebbe stata circondata dall’affetto delle famiglie di Sam, Jared e Quil e di loro mi fidavo. La salutai tenendola stretta tra le mie braccia e dicendole quando le volevo bene “Torneremo presto a casa, vedrai andrà tutto bene” le dissi. Sarah andò poi a salutare suo fratello e Seth, che l’avrebbe riportata a La Push e poi sarebbe venuto da noi in aeroporto.

Scambiai un’occhiata di intesa con Edward, ringraziandolo mentalmente per avermi aiutato a convincere mia figlia ad aspettarci a casa. Lui sorrise; Emmett distribuì le chiavi di quattro delle auto dei Cullen, tutti presero posto e ci avviammo all’aeroporto di Port Angeles. Rosalie aveva pensato a ordinare per telefono i biglietti aerei, mentre Alice aveva recuperato dall’armadio i finti passaporti per ognuno di noi. Li tenevano sempre pronti per ogni evenienza. Ero in auto con Jessie, Bella e Edward, avrei coinvolto per la prima volta mio figlio in una battaglia, ma sapevo che aveva tutte le capacità per combattere, lo avevo allenato a dovere. Mi voltai verso di lui, gli diedi una pacca sulla spalla e gli sorrisi “Ce la faremo” dissi per incoraggiarlo “Non ho mai avuto dubbi su questo papà” mi rispose.


NOTE:

Buon pomeriggio a tutti!!! In questo capitolo niente Renesmee, Jeremy e Willy. Scopriamo invece cosa sta accadendo nel frattempo a Forks. Jacob scopre la verità e logicamente reagisce male verso la sorella in un primo momento, ma come sempre il branco e i Cullen sono una squadra e si mettono all'opera per andare a Volterra. Commenti su Rachel? Aveva un'ardua scelta da compiere...essere sincera con suo fratello oppure comportarsi da amica con Renesmee?

Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno cominciato a leggere la prima parte della mia fanfiction e che adesso stanno seguendo la seconda parte! Vi aspetto per il prossimo capitolo martedì!!!!

Vanessie

   
 
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