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Autore: Eurydice_    19/09/2014    1 recensioni
Una serie di riflessioni che Olanda fa riguardo ai suoi sentimenti per Spagna, che lo tormentano a tal punto da obbligarlo a cercare riparo tra il fumo di uno spinello.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Paesi Bassi, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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LOVE IS WEIRD
 
 
Stava per piovere.
Nuvoloni grigi coprivano un cielo che altrimenti sarebbe stato meraviglioso, rendendo l’atmosfera di quel giardino ordinato e curato in maniera piuttosto maniacale quasi spettrale.
I tulipani colorati si piegavano sotto quel venticello che stava via via diventando più impetuoso, ma lo sguardo dell’olandese seduto sui gradini della casa era perso nel vuoto.
Non sapeva nemmeno lui cosa stesse fissando, se il cielo in cerca di qualche stella o qualche immagine che vedeva solo lui, tormentato dai dubbi.
Con un colpo secco dell’indice fece cadere la cenere a terra, per poi portarsi lentamente alla bocca quell’insieme di cartina, filtro, tabacco e marijuana che tutte le altre nazioni biasimavano e ritenevano addirittura pericoloso.
Per Olanda, invece, era un ottimo modo per staccare dalla realtà stressante e monotona che era la sua vita in quel periodo; inoltre lo aiutava a non pensare. Come in quel momento, afflitto da mille domande, aveva optato per fumare, sballarsi per qualche ora, pur di sfuggire alla sua lotta interiore. L’olandese era diviso in due: da una parte c’era il cuore, dall’altra l’orgoglio.
 
Come, come poteva essere minimamente possibile che, da qualche mese, il suo pensiero fisso fossero quei due meravigliosi occhi verdi e quel sorriso che, nonostante la situazione di merda della sua Nazione, rimaneva allegro?
Come poteva anche solo immaginare di provare qualcosa per l’uomo che una volta lo aveva privato dell’ indipendenza?
Proprio vero che l’amore è strano. E questo Olanda non lo sopportava. Si tormentava, si aggirava in casa sua sempre nervoso, aveva anche fatto morire qualche tulipano, ai quali teneva quasi quanto al suo popolo.
Ma ancora non si era deciso e non aveva detto nulla allo spagnolo, per paura di essere umiliato pubblicamente o, peggio, rifiutato in qualche modo.
 
Il biondo scosse la testa, respirando profondamente. Lo spinello era ormai finito, due tiri ancora e sarebbe ritornato in casa, e magari avrebbe finalmente dormito tranquillamente. E invece non andò a dormire: buttò il filtro rimanente al di là del cancello, mentre le prime gocce di pioggia iniziavano a cadere, bagnando la leggera maglia blu che l’olandese indossava.
Doveva fare qualcosa, e in fretta, prima che l’effetto di euforia e intontimento passassero per lasciare posto ad una malinconia struggente e ad una fame inimmaginabile.

Rientrò in casa quasi di corsa, cercando disperatamente il cellulare che poche ore prima aveva gettato in mezzo al mucchio di scartoffie lasciate a prendere polvere sul divano.
E poco dopo, con lo smartphone in mano, compose di tutta fretta il numero di casa dello spagnolo( come lo avesse è tuttora un misero ) e aspettò che qualcuno, chiunque, rispondesse. Non era così tardi lì alla periferia di Amsterdam, ma non aveva idea di che ora potesse essere a Madrid. Quando ormai aveva perso fiducia e lo sconforto già lo stava assalendo, ecco che una voce assonnata e così dannatamente sexy , gli rispose con un semplice ‘Quién es?’
E ora? Che dire? Poteva dire tutto quello che provava oppure mettere giù, fingendo di aver sbagliato numero. Ma allora non sarebbe servito a nulla, sarebbe stata un’occasione sprecata.
<< Io... Io... merda. >>
L’ ultima parola l’aveva per fortuna sussurrata, in olandese, certo, quindi il giorno dopo probabilmente avrebbe ricevuto  qualche domanda da parte di Spagna, e che cosa gli avrebbe detto? Numero sbagliato? Così poco credibile... andò in paranoia, Olanda, e non si calmò fino a quando non ebbe finito di fumare una sigaretta. A quel punto voleva solo dormire, ma sarebbe stato inutile.
 
Dopotutto al cuore non si comanda, e neppure rimedi estremi avrebbero potuto soffocare i sentimenti che piano piano si stavano facendo strada
nell’animo scontroso e riservato dell’olandese.

Be', che dire.
Non potevo non scrivere qualcosa sulla mia otp, anche se questo qualcosa è così misero che quasi non lo considero una storia.
Ma non è importante quello che penso io, se fosse per me non pubblicherei più nulla ahah
Sono aperta ad ogni critica, anzi, mi fanno anche piacere, dal momento che ogni consiglio è utile per migliorare... quindi non siate pigri e lasciate una recensione!
Vi regalo dei biscottini, su <3
  
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