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Autore: lovelymuke    19/09/2014    0 recensioni
``Giuro che non sarò mai più felice, e non provare a dire che possiamo essere solo amici, non sono un ragazzo qualunque che puoi distruggere. Sapevamo che prima o poi sarebbe successo. ``
Genere: Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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È una giornata come le altre. Mi sono svegliato dal dolce suono di mia madre che urlava e dal profumo di pancakes che non aspettavano che me. Mi alzo dal letto, mi metto il primo paio di pantaloncini che trovo e mi fiondo in cucina. "Finalmente sei sveglio, tesoro. Oggi pomeriggio prima di tornare a casa da scuola devi passare al supermercato e comprare della pizza. Ordini di tua sorella." Non ho mai sopportato Alicia, è davvero una ragazza prepotente e fastidiosa, ma non riesco a dire di no a mia madre, che è la dolcezza in persona. Dopo aver mangiato due o tre pancakes vado in bagno a lavarmi e sistemarmi. Oggi ho dei capelli perfetti, devo dire. Prendo lo zaino, saluto la mamma e mi incammino verso la fermata dell'auto, sempre piena di ragazzi che non hanno voglia di camminare fino a scuola. "Buongiorno Lukey, hai una bella pettinatura stamattina!" mi dice Abigail appena arrivo, facendomi sorridere. Non ho mai avuto molti amici, Abigail è l'unica con la quale adoro passare il tempo. Siamo una sorta di migliori amici. "Dovrò stare attenta e fare in modo che nessun ragazzo si innamori e ti porti via da me!" sorride e mi abbraccia. Arriva l'auto e, con qualche spintone qua e là, riusciamo ad entrare. Qualche fermata ed arriviamo a scuola. Durante il percorso fermata-scuola sono intento a chiacchierare con Abigail non guardando la strada, ed un ragazzo viene a sbattere contro di me. "Oh, scusami, non volevo, ero distr-" "Guarda dove metti i piedi la prossima volta, idiota." Mi dice guardandomi negli occhi. In questi pochi secondi di conversazione non posso fare a meno di studiarlo: è poco più alto di me, ha i capelli neri con una piccola frangia color verde acqua che gli copre la parte destra della fronte, occhi di una particolare tonalità di verde, forse si avvicinano al grigio. Ha uno sguardo dolce, nonostante gli abbia appena intralciato il cammino e mi abbia appena dato dell'idiota. "Scusa amico, non accadrà più", dico con un po' di imbarazzo. Ho una sensazione strana in questo momento. "Non sono tuo amico" mi risponde andando via. Ha un viso pallidissimo ma posso giurare di aver visto le sue guance arrossire leggermente mentre se ne andava. "Che tipo strano, e anche maleducato" urla Abigail che ha assistito ovviamente alla scena. "Già..." Continuo a provare una sensazione strana ripensando a quel ragazzo per il resto della mattinata. ~ Esco da scuola, saluto Abigail con un forte abbraccio e mi dirigo verso il supermercato. Odio comprare cibo a mia sorella. Pago le due pizze surgelate e vsdo in fermata, non avendo voglia di arrivare a casa a piedi. Sull'auto incontro alcuni compagni di scuola che si siedono dalla parte opposta da dove sono io. Il loro passatempo preferito è dar fastidio alle persone tirandogli palline di alluminio che preparano apposta. Sono seduto ad ascoltare musica con le cuffiette quando con la coda dell'occhio li vedo lanciare le loro solite palline e ridere come matti. Mi volto, curioso di vedere la vittima del giorno, e la sensazione strana mi pervade di nuovo quando vedo che è il ragazzo strano di stamattina. È in piedi, e si nota che è infastidito da quelle palline che scaccia di dosso bruscamente, e bisbiglia un "fanculo" di tanto in tanto. A questo punto, agisco d'istinto alzandomi e mettendomi in piedi di fronte a lui, parandolo dalle palline. La sua presenza così vicina mi fa sentire davvero, davvero strano. Ma voglio farmi perdonare per stamattina. I ragazzi smettono di tirare palline dal momento in cui ho deciso di far da scudo al ragazzo strano e non mi muovo da lì fino alla fine della corsa dell'auto. Scendiamo tutti quanti e cerco di non guardare da quale parte va quel ragazzo, preferisco non saperlo. Il tempo era cambiato e dopo pranzo si era annuvolato, e guardacaso inizia a piovere ora che sono fuori dall'auto. "Oh, andiamo! Proprio oggi che avevo dei bei capelli!" dico tra me e me mentre li sento afflosciarsi sulla fronte quasi. Mi sento toccare la spalla, mi volto e mi trovo davanti il ragazzo con la sua felpa in mano. "Tieni, ti può servire. Oh, metti anche il cappuccio se tieni così tanto ai tuoi capelli". Neanche il tempo di realizzare cosa sia appena successo, che il ragazzo sparisce nel nulla, lasciandomi una felpa ed una sensazione sempre più strana nello stomaco.
   
 
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