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Autore: whiteserval    19/09/2014    3 recensioni
"Ti è mai capitato di sentirti la persona più sfortunata del mondo? Che la vita che fai è terribilmente noiosa e che la gente che ti gira intorno non fa altro che avanzare pretese insensate senza renderti nulla in cambio? Ebbene, quest'oggi il più grande artista marziale di tutti i tempi, il mitico, insuperabile, Ranma Saotome si sentiva esattamente così."
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction! Spero vogliate dedicare un po' di tempo nel leggere la mia storia e di strapparvi un sorriso!;)
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Shampoo che ti prende? Sei forse impazzita? > gridò la più piccola delle Tendo prendendo posto accanto al fidanzato, ma colei a cui era rivolta la domanda non rispose e con l'aria truce di chi si è appena accorto che gli sono stati rubati i dolcetti che aveva nel piatto, lanciò con forza il suo secondo bomboro in direzione della coppia; con sorprendente prontezza di riflessi però, Ranma lo intercettò con un calcio, spezzandolo.
 < Non credi di esagerare adesso? Smettila subito o sarò costretto a contrattaccare! > la minacciò lui; non le avrebbe mai fatto veramente del male, ma non poteva certo lasciare che lei ne facesse ad Akane, così iniziò a fronteggiarla per cercare di bloccarla...non ci sarebbero voluti più di dieci secondi, peccato per l'intromissione di altre due armi assai familiari: un nastro rosso e una grossa spatolona di ferro.

 < Kodachi, Ukyo? Anche voi?! Si può sapere che diavolo state combinando? Perchè continuate ad attaccarci? > chiese il ragazzo con il codino sempre più confuso, mettendosi davanti alla sua gorillina per proteggerla da quelle tre matte scatenate che a quanto sembrava non avevano alcuna voglia di starlo a sentire dato che si erano nuovamente messe in posa da combattimento...Che aveva fatto di male per meritarsi questo? No, questa volta doveva per forza esserci sotto qualcos'altro! E per far luce sulla faccenda doveva prima immobilizzare quelle tre, così si lanciò contro di loro.

Dopo aver evitato una specie di "attacco doppia sberla" da parte di una Shampoo disarmata, tolse la mega spatola e il nastrino dalle mani delle loro proprietarie, appropriandosene, quindi, usò il ferro da cucina per spingere le tre ragazze via e l'attrezzo da ginnastica ritmica per legarle ad un grosso albero.
 Ecco fatto! Sconfitte in meno di un minuto! Peccato che i guai non erano finiti...neanche il tempo di rilassarsi un secondo che un urlo della sua fidanzata lo fece girare di scatto. Non poteva credere ai suoi occhi, Kuno teneva schiacciato a terra il povero Soun mentre quel dannato suino di Ryoga aveva bloccato la ragazza da dietro mettendole un braccio intorno al collo, un gesto decisamente insolito da parte sua, che avesse perso anche quel poco cervello che aveva?
 < Avete battuto la testa per caso? > la sua mente non riuscì a formulare niente di meglio tanto era sotto shock, a farlo riprendere dal suo stato confusionale fu un rumore alle sue spalle: quel maledetto quattrocchi di Mousse aveva appena tagliato il nastro che teneva le ragazze bloccate...peggio di così non poteva andare! Adesso erano in sei contro uno ed in più loro avevano anche due ostaggi.

 < Volete il gioco pesante? Vi accontento subito! > li sfidò lui con un sorrisetto beffardo, infondo, se un problema gli si presentava davanti il miglior modo che conosceva per risolverlo era con i pugni, e poi non aveva nessun timore di quel branco di svitati, insomma, era o no il più grande combattente di lotta indiscriminata di tutti i tempi?

 < Fermo futuro marito! Non colpirli, non sono in loro! > a parlare questa volta fu la vecchia Obaba, bisnonna di Shampoo, cugina del primo esemplare di Homo Erectus, la quale aveva appena fatto la sua entrata in scena intenta a fronteggiare Happosai e suo padre < Questo l'avevo capito anche io! Peccato che questi qui non mi lascino altra scelta! > protestò il moro schivando gli attacchi delle ragazze e dell'uomo papera per poi mettersi spalla a spalla con l'anziana munita di bastone ( si fa per dire dato che le spalle di Obaba non gli arrivavano neanche alle ginocchia ).
 < Sembra quasi che qualcuno stia controllando le loro menti... >
< Già, ma chi? >
Improvvisamente una voce fuori campo scoppiò in una fragorosa risata
 < Chi è là?! > gridarono i due all'unisono < Sono io, Saotome, non dirmi che già non riconosci la mia voce! > fece questo affiancandosi a Ryoga, che intanto teneva ancora Akane prigioniera, mostrando la sua indentità < Seyta! Dannato, lo sapevo che di te non ci si poteva fidare! > ringhiò il ragazzo con il codino livido di rabbia, avrebbe dovuto pestarlo meglio quando ne aveva avuto l'occasione!
< Seyta, perchè? > chiese Akane con voce rotta e tremante al pari di una donna che ha appena scoperto che il marito ha l'amante, mentre una lacrima le scivolava lungo la guancia, rigandogliela...il polacco non sapeva che chiunque facesse piangere quel maschiaccio senza fascino avrebbe dovuto fare i conti con la furia del giovane con la casacca rossa, il quale già iniziava ad avere il prurito alle mani tant'era la voglia di prenderlo a sberle.

< Tranquilla Akane Tendo! Presto spezzerò ogni legame che ti unisce a quel disgraziato di Saotome! Proprio come ho già provveduto con gli altri, o meglio, come ha già provveduto lui! Non è forse così signor Filip? >
 No, non si stava rivolgendo a un televisore, bensì ad un uomo di mezza età vestito stile "man in black" con tanto di occhiali scuri che aveva fatto anche lui il suo ingresso  nell'ormai affollato parco, accompagnato dalle sorelle Nabiki e Kasumi < Esattamente signorino Seyta! Ma non ci sarei mai riuscito senza l'aiuto del suo cimelio di famiglia, lo Szcztka!* > dopo essersi inevitabilmente impicciato la lingua dopo aver pronunciato l'ultima parola, il tipo in nero estrasse dalla tasca dei pantaloni una sorta di spazzolone, molto simile a quelli che si usano per pulire l'interno delle bottiglie.

 < A cosa servirebbe quell'affare? > più tempo passava, più la testa di Ranma andava nel pallone < Ah ah ah! Saotome quanto sei ignorante! Questo è lo Szcztka! Una spazzola capace di fare il lavaggio del cervello; basta infilarla nell'orecchio della vittima e il gioco è fatto! > spiegò il biondino...ah, era tutto chiaro! Seyta e quel pinguino avevano ripulito le teste guaste dei suoi compagni grazie a quel Szczzzk- o come si chiama! Solamente di una cosa non riusciva proprio a capacitarsi...come avevano fatto a infilargli quel coso così grosso nelle orecchie come fosse un cotton fioc?
 Sembrava essere una cosa piuttosto dolorosa...
A interrompere i suoi pensieri fu il vedere che quel principino da strapazzo, dopo aver preso lo Sz- vabbè...si stava avvicinando lentamente alla sua fidanzata, che intanto si stava dimenando dalla presa del maiale come un'anguilla, sfortunatamente senza riuscire a divincolarsi ( Probabilmente Ryoga aveva le ventose sui polpastrelli. )

< Maledetto! Se osi solo sfiorare Akane con un dito io ti- > il ragazzo con il codino non finì la frase poichè si era già lanciato all'assalto come una belva, calpestando tutti quelli che l'ostacolavano...avrebbe dato una bella lezione a quel damerino e come colpo di grazia gli avrebbe infilato quella dannata spazzola su per il naso!

Il polacco, dal canto suo, vedendosi attaccato con tale foga, si rifugiò dietro a quella sottospecie di bodyguard che poco prima aveva chiamato Filip, permettendo però a Ranma di prendere a calci in faccia Kuno e Ryoga, liberando così i due prigionieri.

 < Mi spiace, avete perso! > esclamò il moro vittorioso rivolgendosi ai nord europei < Affatto! Sta a guardare! > ribattè il più giovane schioccando le dita e a quel punto, tutti quelli a cui era stata sciacquata la testa si schierarono al suo fianco: le tre spasimanti di Ranma si buttarono letteralmente tra le braccia di Seyta, il quale assunse un espressione estasiata, con tanto di bavetta alla bocca, Nabiki gli stava scattando delle foto e Kasumi gli offriva del tè caldo comparso da non si sa dove < Visto Saotome? Adesso mi trattano esattamente come tratterebbero te! > ansimò infine.

 Il moro fece una smorfia leggermente contrariata, tuttavia si trasformò in un espressione divertita appena i suoi occhi si posarono sul padre, sul maestro e su quei tre rimbambiti dei suoi rivali; voleva essere come lui? Vediamo se riusciva ad affrontarli tutti insieme! La sua mascella cadde però nel vedere i sei inchinati ad eloggiare il loro nuovo padrone < Hey! Non vale! Con me non si comportano così! > protestò rosso in viso, con i pugni stretti stesi lungo ai fianchi, a farlo uscire fuori dai gangheri però fu l'udire lo svariato numero di complimenti che suo padre rivolse al polacco, arrivando addirittura a chiamarlo "adorato figlio".

Ora basta, quella pagliacciata era andata avanti fin troppo a lungo...Ranma iniziò a scrocchiarsi le dita, aveva una gran voglia di sfogarsi su qualcosa e la faccia da principe azzurro di Seyta andava più che bene.
Il biondo, avvertito il pericolo e vista l'aura fiammeggiante del ragazzo con il codino seguita a ruota dal suo minaccioso scricchiolamento degli arti, formulò la saggia idea che in quel momento ritirarsi era la miglior cosa da fare, quindi, fece comparire dal nulla un telecomando e, una volta premuto un pulzante, alcuni grossi teloni dietro di loro volarono via rivelando un enorme elicottero bianco e nero.

 < E quello da dove esce fuori?! > si allarmarono Soun, Akane e Obaba mentre Ranma aveva già iniziato a correre nella loro direzione; purtroppo appena tentò di aggrapparsi al veivolo i passeggeri del mezzo che una volta nel momento del bisogno erano suoi alleati, glielo impedirono, facendolo malamente  cadere a terra. < Ah ah! Si che vale! Non sai che in guerra e in amore tutto è lecito? > sghignazzò Seyta avvinghiato come un polpo a quelli che ormai definiva "nuovi amici" < Questo non è nè uno nè l'altro! Torna subito qui maledetto ladro! > gridò lui di rimando; non sapeva il perchè gli avesse dato quell'appellativo, ma una cosa era certa, non l'avrebbe mai data vinta a quel dannato!

< Kasumiii, Nabikiii... > era passata più di un ora da quando erano tornati a casa per trovare una soluzione a quel pasticcio e il signor Tendo non aveva smesso un solo istante di piagnucolare invocando il nome delle due amate figlie scomparse, facendo aumentare la preoccupazione delle due donne (?) e il nervosismo del ragazzo con il codino. Come avrebbero fatto a rintracciare i loro compagni? Non sapevano nemmeno se quel tizio vivesse a Tokyo o chissà dove e per quanto si sforzassero no riuscivano a pensare a nulla di utile...forse se Mr. Baffetto si fosse stato un po' zitto...

 < Giuro che me la pagherai Seyta Kowalski! > sclerò Ranma per evitare di esplodere dalla rabbia, non poteva sopportare di essere sconfitto da una schiappa come quel moscerino biondo. Stava sul punto di dare un poderoso cazzotto al tavolo per spaccarlo in due, proprio come avrebbe voluto fare con la testa del polacco, ma Obaba lo fermò < Futuro marito, hai per caso detto Kowalski? > chiese poi con aria di chi la sapeva lunga.

 < Sì! é il cognome di Seyta! > esclamò Akane speranzosa, fortuna che quella mummia che conosceva tutto e tutti era rimasta lì con loro < Kowalski non è la ricchissima famiglia polacca trasferitasi in Giappone da molte generazioni? Se è così trovarli sarà uno scherzo! La loro dimora è famosissima in tutto il mondo data la sua straordinaria bellezza! Mi sembra impossibile che non l'abbiate mai sentita nominare > a parlare sta volta fu Soun... lui e Akane erano davvero così ignoranti?!
 < Già, anche i bambini la conoscono... > aggiunse la vecchia per diminuire ancora di più la loro autostima, già sotto i piedi.
 < Bimbo, tu sai chi sono i Kowalski? > chiese Ranma lanciandosi fuori dal cancello di casa e rivolgendosi ad un ragazzino con il triciclo che passava lì per caso < Certamente signor uomo! > rispose questo con sicurezza...allora era vero!

 I due fidanzati si andarono ad accucciare in un angolino buio facendo dei cerchi con le dita sul pavimento...non erano mai stati così umiliati! Soltanto il pensiero di aver finalmente trovato una pista da seguire li fece rinsavire da quella sorta di depressione in cui erano caduti, così, si rialzarono in piedi e, scambiandosi uno sguardo d'intesa, decisero che l'indomani sarebbero partiti alle prime luci dell'alba.


< Nabikiii, Kasumiii... >
 < Basta papà! Vedrai che ce le riprenderemo! Certo che non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da parte di Seyta, sembrava un così bravo ragazzo. >
 < Si vede che sei inesperta Akane! Io lo avevo capito da quando è entrato in classe che avrebbe portato solo un mucchio di guai, aspetta solo che gli metta le mani addosso... >
 < Calma futuro marito, conserva le energie per quando saremo arrivati, ti ricordo che il destino della mia piccola Shampoo è nelle tue mani! >
 < Tranquilla vecchia, non ho mai fallito lo sai! >
 < Ranma! Questa è la nostra fermata! > fece notare la minore delle Tendo alzandosi dal sedile dell'autobus che avevano preso all'incirca cinquanta minuti prima: per arrivare al monte Takao, dove vicino, per l'appunto sorgeva la dimora dei Kowalski, non c'era altro modo se non prendere il mezzo pubblico.
 < Ma a che ora si alza quello per andare a scuola la mattina? Cavolo, mi si sono addormentate le gambe! > si lamentò il giovane con la casacca rossa, scendendo a terra e iniziando a strofinarsi velocemente le ginocchia intorpidite
 < Verrà con l'elicottero. > ipotizzò la fidanzata che per la prima volta, sembrava aver avuto un'intuizione < Coraggio ragazzi, se vogliamo giungere a destinazione dobbiamo attraversare questo boschetto seguendo quel sentiero! > disse Obaba indicando con il suo nodoso bastone una piccola stradina sterrata poco distante da loro, bhe, fin lì sembrava facile, forse anche troppo...neanche quell'imbranato senza senso dell'orientamento di Ryoga si sarebbe potuto perdere!


< Papà! Mi spieghi come abbiamo fatto a smarrire il percorso?! è assurdo! > si lagnò Akane scuotendo il povero Soun, che intanto stava letteralmente facendo piovere le sue lacrime amare come una fontana; la strada era una, vero, ma sebrava essersi dissolta gradualmente mandandoli così nel cuore della foresta senza che se ne accorgessero.

 < Al diavolo! E io che pensavo fosse una passeggiata!  > urlò il ragazzo con il codino iniziando a masticarsi le unghie...aveva scordato una cosa essenziale...nulla era facile nella sua vita.
 < Non disperate! La nostra meta si trova ad est, basterà solo seguire il sole! > Certo! Obaba aveva ragione! Come aveva fatto a non pensarci prima? Forse stare troppo a contatto con quel suino nero gli aveva fatto male; fortunatamente la vecchia sembrava avere sempre la mente lucida...o quasi.
Dieci minuti dopo il loro cammino fu interrotto da uno strapiombo pericolosamente profondo, ma quello che li lasciò decisamente senza fiato fu la vista in lontananza della reggia del loro compagno di classe: cinque enormi torri bianche in perfetto stile europeo antico sovrastavano su altrettanti colli, uniti tra loro tramite dei ponti, anche questi rigorosamente bianchi. A catturare maggiormente la loro attenzione furono gli alberi, le statue e le fontane ornamentali, le quali erano posizionate secondo rigidi schemi intorno alle alte costruzioni in pietra, raffiguranti ognuno l'erede della famiglia...Seyta...Roba da far accapponare la pelle!
< Piccolino il villino, poi ero io quello fortunato! > commentò Ranma ancora intento a fissare l'orripilanti statue

 < Sarà pieno di addetti alla sicurezza! Come faremo ad entrare? > domandò Akane preoccupata < Non sarà facile ma non impossibile, ci servirà solamente un piano ben ingegnato. > disse Obaba con assoluta calma. Ma sì, non c'era niente di cui preoccuparsi, il mitico combattente con il codino era pronto a stendere qualunque guardia gli si fosse parata davanti, avrebbe preso a calci nel sedere il biondino insieme al suo maggiordomo con il nome da televisore ed infine si sarebbe ripreso tutti i suoi compagni d'avventure...poi improvvisamente un idea geniale gli balenò per la testa: se avesse lasciato lì Happosai? Forse era l'occasione buona per togliersi quel vecchiaccio bavoso dai piedi una volta per tutte!



*( Szcztka dovrebbe significare spazzola in polacco, se così non fosse non prendetevela con me, ma con Google Traduttore! XD )
  
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