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Autore: Aly92    19/09/2014    4 recensioni
Emmet è stato tradito da chi più gli stava vicino, come farà a riprendersi?
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emmett Cullen, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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QUEL MOMENTO CHE TI CAMBIA LA VITA

Ci sono momenti che ti cambiano la vita per sempre. Basta un solo secondo e tutto può cambiare.

Uno sguardo, una parola, un gesto, una reazione, una canzone, una frase sentita chissà dove e chissà quando.

La mia vita è cambiata nell'esatto momento in cui mi sono trovato al posto e al momento giusto.

 

 

Sono in giro per le strade e tutto ciò che voglio è spaccare tutto!

Mia moglie se la fa con mio fratello da anni sotto al mio naso e io non me ne sono mai accorto. Ma adesso basta! Sono stufo di essere preso per il culo! Ho finito di essere il paccioccone e buffone della famiglia.

Non so ancora dove andrò, ma di una cosa sono sicuro, non voglio più vedere quelle due teste di cazzo nella mia esistenza. Mi dispiace solo per i miei genitori, non ho mai vissuto senza di loro da quando ho iniziato la mia nuova vita. So che mi saranno sempre vicino, ma non posso più stare a contatto con chi mi ha tradito nel peggiore dei modi!

Ogni settimana li chiamo per rassicurarli che sto bene, perché effettivamente sto bene, almeno fisicamente … i miei problemi riguardano il cuore in pezzi … l'anima lacerata … e per quanto poco poetico possa risultare, l'orgoglio sotto le scarpe.

Ancora mi riesce impossibile credere che siano andati avanti per anni senza che me ne accorgessi minimamente. È assurdo! Avrei dovuto almeno vedere qualche piccolo segno. La sola cosa che mi viene in mente è che il mio amore per lei mi abbia accecato, così come la fiducia verso lui.

Ma ormai non ha più importanza. Devo trovare il modo per dimenticare, anche se per una parte di me sarà, per sempre, impossibile.

Ormai è notte inoltrata e non c'è molta gente in giro … beh, non quanta ce n'è di giorno comunque. Sto attraversando un ponte che mi condurrà all'appartamento che ho preso in affitto, quando un'ombra poco definita entra nel mio campo visivo. È una ragazza. Una ragazza in piedi sul cornicione.

Con la mia velocità mi avvicino a lei, ma non sono comunque abbastanza rapido da prenderla prima che salti. Senza pensarci la seguo.

Mentre siamo ancora in caduta libera entrambi, riesco afferrarla per la vita e tirarla a me. Le sue morbide forme si modellano col mio corpo di marmo e per un momento mi sembra di rabbrividire. La stringo non troppo forte per non farle male, ma abbastanza da farle da scudo.

Sento il suo calore, la sua umanità ed è incredibile la sensazione che mi trasmette.

Potessi la ingloberei in me finché non ritengo che sia al sicuro, o magari non la lascerei più andare. Poi c'è un brevissimo attimo in cui i miei occhi ambrati incontrano i suoi castani, così … vuoti.

Subito dopo il contatto con l'acqua, la corrente che ci porta via. Per me non è assolutamente un problema, né il fatto che sia gelata né che ci stia portando lontano, chissà dove. Ma per lei … per questa fragile ragazza … lei è umana!

Con una velocità che non desti troppo i suoi sospetti, ma non così piano da farla congelare del tutto, la porto fuori da fiume.

Tossisce e annaspa alla ricerca di più aria possibile, che a quanto pare non riesce a raggiungere al meglio i polmoni. Io non so bene come aiutarla. Sono molti anni che il respiro mi è inutile e non posso nemmeno scaldarla … ogni singola parte della mia pelle è freddissima e con i vestiti bagnati rischio solo di congelarla, ma la stessa cosa potrebbe accadere se non ci muoviamo subito da qui.

Rimane sdraiata immobile per un po' sul terriccio della riva e io continuo a fissarla. Ha un profilo delicato con un piccolo nasino all'insù. I capelli lunghi e neri, mossi, le ricadono in parte sul viso. Le guance sono arrossate dal freddo e gli occhi castani sono celati dietro le palpebre serrate. Il suo respiro si sta lentamente regolarizzando. Quando finalmente le sue iridi scure incontrano le mie, non so bene cosa aspettarmi. Non avevo mai salvato qualcuno che ha tentato il suicidio.

“Hai solo rimandato l'inevitabile” la sua voce è estremamente roca, probabilmente per l'acqua che ha bevuto, ma anche dolce ed estremamente delicata … direi quasi fragile. Le sue parole mi lasciano uno strano senso di angoscia. Vuole riprovarci? Oppure parla della morte in generale?

“Tutti un giorno dovremo lasciare questo mondo, ma il tuo momento non arriverà finché ci sarò io nei paraggi. Chiaro? Nessuno muore se ci sono io!” non so nemmeno il motivo per cui le rispondo così. Niente mi lega a lei, eppure non ho la minima intenzione di farla morire. Anche se forse, nelle vicinanze sono il pericolo maggiore per lei.

Non ribatte in nessun modo e la sua espressione non mi è ben chiara, ma non importa, ormai ho deciso.

Fregandomene delle conseguenze la prendo in braccio e il fatto che lei non cerchi di fare resistenza è un vantaggio. A passo umano vado in direzione del mio appartamento, per fortuna non c'è molta strada da fare. In circa dieci minuti siamo arrivati e accendo il riscaldamento, che spero funzioni.

“Si congela qui dentro!”

“Beh, strano detto da una che si è buttata in un fiume d'inverno!!” abbassa il capo come se fosse mortificata e io mi sento un po' un coglione.

Vado verso il mio borsone e prendo qualcosa di asciutto da dare alla mia ospite, anche se non sono sicuro che sia il termine adatto con cui chiamarla. Mi sento un po' il suo rapitore a dire il vero. “Ti starà un po' grande, ma almeno è asciutto e ti terrà al caldo.” dicendo questo le porgo una felpa e dei pantaloni di una tuta che non so nemmeno perché ho portato.

Mi ringrazia e subito scappa verso una delle porte, quella della mia camera per la precisione, per potersi cambiare con un po' di privacy.

Ne approfitto per cambiarmi anch'io e quando torna non posso fare a meno di scoppiare a ridere per come le stanno i miei vestiti. Io sono alto più di un metro e novanta, in più sono parecchio muscoloso, mentre lei se arriva al metro e sessantacinque è tanto, in più ha un fisico piuttosto longilineo, di conseguenza sembra vestita con un sacco o una coperta. Lei in tutta risposta mi mette un tenerissimo broncio.

Dopo qualche minuto che ha usato per ambientarsi, mi decido ad affrontare l'argomento che è decisamente spinoso per lei.

“Mi dici perché hai deciso di buttarti?” alla mia domanda i suoi occhi si svuotano completamente e io mi maledico per la mia scarsa delicatezza, ma a mio discapito posso dire che non sono mai stato uno che gira intorno alle cose, sono troppo schietto alle volte e questa è una di quelle.

Ma poi lei inizia a parlare con voce bassa e tremante … e se non fossi quel che sono, non la sentirei neppure.

“Tutto ha avuto inizio il mese scorso. Stavo tornando a casa dopo aver studiato fino a tardi con una mia compagna di corso. Dovevamo affrontare un esame importante, così abbiamo ritardato di un paio d'ore rispetto al solito. Durante il tragitto sono stata bloccata da un gruppo di ragazzi drogati. Volevano i soldi. Non avevo molto e gli ho dato tutto quello che potevo. Ma non bastava. Mi hanno picchiata fino a che non ho perso i sensi. Dopo hanno … loro hanno … mi sono svegliata il giorno dopo con dolori atroci ovunque e con i jeans affianco. Il mio intimo stracciato. Quando mio padre lo è venuto a sapere mi ha portata a fare degli accertamenti. Dalle analisi si è scoperto che ho un tumore al quarto stadio all'utero. Non sopravvivrò a lungo e anziché stare a soffrire come un cane nei miei ultimi mesi, ho deciso di dare un taglio netto.”

Ascolto la sua storia senza mai interromperla. Sotto alcuni aspetti è simile a quella della mia ex-moglie, ma forse ancora più straziante.

“Mio padre è un medico. Un bravo medico. Per favore … incontralo. Troveremo una soluzione per farti sopravvivere. Te lo prometto.”

“Non promettermi cose che non si avvereranno mai.”

“Ti sei arresa! Non ci provare!! Giuro su ciò che ho di più caro al mondo che sopravvivrai. Dovessi andare all'inferno e tornare!” mi guarda con gli occhi sgranati e una piccola fiammella di speranza che sono pronto a trasformare in un incendio!! “Alzati. Andiamo subito da lui.”

“Sai … non so nemmeno il tuo nome.”

“Mi chiamo Emmet.”

“Io sono Bella. Isabella, ma Bella mi piace di più” sorridiamo. Ed è un sorriso vero. Non come quelli che ho fatto negli ultimi tempi. Forse c'è una speranza anche per me.

 

Il viaggio dura circa quattro ore e Bella dorme placidamente sul sedile del passeggero, dell'auto che ho acquistato all'ultimo momento per fare questo viaggio. E non mi importa come, la salverò, in un modo o nell'altro. Non mi interessa se dovrà rinunciare alla sua umanità. Lei mi ha dato qualcosa per tornare a sperare in una vita decente e adesso ho intenzione di ripagarla.

 

 

 

“Ehy. A cosa stai pensando?” Bella arriva alle mie spalle riportandomi al presente, stringendomi in un abbraccio delicato.

“Pensavo al nostro primo incontro. A come l'averti salvato da quel fiume abbia salvato me dalla disperazione” mi avvicino piano alle sue labbra lasciandovi un piccolo bacio. Sono ormai passati quasi cinquant'anni da allora e come mi ero ripromesso l'abbiamo salvata. Una cura umana era impossibile, così l'abbiamo trasformata in una di noi. Ora è una stupenda vampira che mi ha riportato alla vita diventando la mia compagna.

Rosalie non ha preso bene la mia nuova relazione, ma non ha potuto fare molto visto il modo in cui mi aveva ferito tempo prima.

“Sono già passati cinquant'anni. È incredibile.”

“Già. Ma ti amo più di allora. Ogni giorno di più.”

“Anch'io. Sei tutto per me.”

“E tu per me.”

E ogni giorno sarà così, da qui all'eternità. Con la mia compagna che mezzo secolo addietro è riuscita a curare tutto ciò che in me si era spezzato.

Il cuore …

L'anima ...

E l'orgoglio … beh, quello chissene frega!!

 

 

io:Allora … questa storia è dedicata a Bellina3000 che posso dire ha passato mesi interi a spronarmi a scrivere ancora.

Emm: Beh, se quello lo chiami spronare … a me vengono ancora i brividi!!!

Io: Non esagerare Emmy …

Emm: Esagerare??? Voleva usare la frusta!!!

Io: Su su che sono stata brava e non ce n'è stato bisogno!!!

Emm: E menomale!!! Comunque … in sta storia sono proprio un figo!! Se lo pensate anche voi che avete letto lasciate un commentino!!

Io&Emm: Un bacio a tutteeeeeeeeee!!!

  
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