Ricordo, perché mi è impossibile dimenticare, i giorni tristi e malinconici senza te.
Ricordo le notti in cui guardavo le stelle chiedendomi se le vedevi anche tu, ricordo le passeggiate lungo il Muro come se mi aspettassi di poter vedere oltre.
No, Ingrid, io non potevo e non posso vedere attraverso un muro, non posso passare attraverso un muro, non posso parlare attraverso un muro.
Ma riuscivo a sentirti attraverso un muro, ero costretto a comunicare con te attraverso quel muro, ero costretto ad amare te attraverso un muro, a sperare con te attraverso un muro, a tenerti per mano attraverso un muro.
Potevo immaginare oltre quel muro, potevo sognare oltre. Ma non potevo raggiungerti, non potevo.
E tu non puoi immaginare quante volte avrei voluto farlo, ma mi sarei guadagnato la morte e la morte non mi avrebbe portato da te.
E quel 9 novembre 1989, quando mi diedero un'ascia e mi dissero:"Vai a distruggerlo", avevo capito che avrei smesso di amarti attraverso un muro, lo avrei fatto di persona. 
E mi aspettavo di vederti, magnifica e sorridente, mi aspettavo di trovarti dall'altra parte del Muro.
Ma appresi che tu avevi tentato di venire da me, avevi provato a scavalcare il muro. Appresi che tu, il mio più grande amore, esistevi solo come ricordo e che il tuo corpo e la tua anima erano separati. Appresi che non dovevo più amare attraverso un muro, ma attraverso la morte.
Mi sentivo un codardo per non aver provato a raggiungerti, quando tu eri lì a morire nella speranza di potermi rivedere.
Tu ti eri stancata di vivere attraverso un muro, hai preferito morire in pace.









ANGOLINO ERL:
Questa storia è ambientata nell'ultima parte del Novecento.
Avrete sicuramente capito che il Muro, non accasò con la M maiuscola, è il famigerato Muro di Berlino.
Quindi l'epoca è quella della Guerra Fredda.