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Autore: luna29    19/09/2014    3 recensioni
Cosa siete disposti a fare per amore? Uccidere? Distruggere? Andare contro ogni legge dell’universo?
Sareste addirittura disposti a perdere voi stessi per le persone che amate?
Dal primo capitolo
-Come avete potuto, mia madre vi ucciderà- urlai con le lacrime agli occhi -Non potete batterla!-
-Neanche voi..- disse con un sorriso sghembro sul volto.
E in quel momento mi resi conto di quello che avevano fatto.
SPOILER per chi non ha letto la trilogia!
[STORIA SOSPESA]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Corri!- urlò Derek mentre schivava una freccia. Io ero troppo veloce, troppo agile. Lui rimase indietro. 

Saette e terremoti, il cielo era diventato scuro e tirava un forte vento. 

Correvo più veloce che potevo, non potevo fermarmi.

Non avrebbero dovuto farlo, non dovevano 

Girai l'angolo e corsi verso la casa dei miei nonni, un piccola villetta in una piccola isola dell'Atlantico.

Arrivai davanti alla casa. La porta era scardinata e il salotto sottosopra.

-Nonno, nonna dove siete?- urlai in preda al panico. La caffettiera era ancora sul fuoco. Corsi su per le scale, nella loro camera, e mi bloccai.

La stanza era completamente distrutta, la porta divelta dal muro. La nonna si trovava rannicchiata in un angolo della stanza, piangente, e aveva un corpo tra le braccia. 

Il mio cuore perse un battito e in una frazione di secondo ero accanto a lei. Mia nonna si spaventò subito, abbracciando il corpo privo di vita. Ci misi pochi secondi a capire ed anche io scoppiai a piangere. Nonno Jerry era morto. Non c'era più. Mi abbandonai alla disperazione e abbracciai la nonna.

-Tua madre è venuta poco fa, ma era già troppo tardi… Sono stati gli Dei, è stato Poseidone… io.. io non ho potuto…- ma non riuscì più a parlare, scossa dai singhiozzi e dalle lacrime.

Cominciai a pensare in modo frenetico. Dovevo portare nonna Kate a Siasconset dagli zii, lì sarebbe stata al sicuro. Poi mi sarei subito precipitata in aiuto dei miei genitori. 

Non la passeranno liscia pensai nel esatto momento in cui scorsi una donna fuori dalla finestra. Aveva un vestito lungo di seta ma il suo volto cambiava continuamente forma e dimensione. Era tutte le donne del mondo. Si chinò ed entrò dalla finestra per poi portarsi una mano alla bocca.

-Non è possibile, non dovevano spingersi così oltre- disse chinandosi e cercando di consolare mia nonna.

-Cosa vuol dire 'Non dovevano spingersi così oltre', tu sapevi cosa sarebbe successo?- urlai adirata ad Afrodite. Lei mi guardò con aria triste. Il suo volto ora era uguale a quello di mia madre, al mio.

-Non pensavo…- ma la frase le morì in gola. In quell'istante la terra cominciò a tremare.

-Scarlett, dove sei?- Le urla di Derek provenivano dal corridoio. Entrò nella stanza quando il terremoto cessò e divenne cereo.

Alternò lo sguardo tra me, i miei nonni e Afrodite. 

-Dovete raggiungere Helen ed aiutarla!- saltò su la Dea come riscossa dal torpore

-Io non abbandono mia nonna!- urlai

-Ti do la mia parola che non le torceranno un capello- disse lei con tutta la calma e la solennità del mondo.

Guardai Derek farmi cenno verso la porta. Prima di uscire lasciai un bacio tra i capelli di mia nonna e poi mi rivolsi alla Dea.

-Sarà meglio per te che non le accada nulla, altrimenti ti trascinerò personalmente agli Inferi!- sbottai prima di correre giù dalle scale seguita dal mio ragazzo. Corsi verso il centro della città. Non riuscivo più a pensare in modo razionale. Ci avevano attaccati e avevano ucciso mio nonno. La mia famiglia era impazzita. L'isola era caduta nel caos più totale. Quasi non mi accorsi della freccia che sfiorò il mio viso

-Scarlett!- urlò Derek impaurito. La freccia mi colpì di striscio al volto ed io mi fermai per capire chi l'avesse lanciata. Un ragazzo, armato di arco in cima ad una casa, ringhiò e scese con un agile salto. Era la copia perfetta di mio zio Hector.

-Dolce ragazza, mi stavo proprio chiedendo che fine avessi fatto.- sorrise in modo animalesco.

In pochi istanti Derek si era piazzato tra me e il Dio, determinato a proteggermi.

-Oh non vi preoccupate, non voglio farvi del male..- disse compiaciuto.

-Come avete potuto, mia madre vi ucciderà- urlai con le lacrime agli occhi -Non potete batterla!-

-Neanche voi..- disse con un sorriso sghembro sul volto. 

E in quel momento mi resi conto di quello che avevano fatto. 

Mia madre era immortale, nessuno poteva ucciderla. Questo però non voleva dire che non potesse essere sconfitta.

Mi voltai verso il centro della città e cominciai a correre senza fermai, con il cuore in gola.

  
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