Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: FrancyLawrence    19/09/2014    2 recensioni
Fanfiction ambientata dopo l'epilogo di Mockingjay che racconta una giornata della famiglia Mellark.
-"Hey amore, ci potresti dare una mano?", mi chiede Peeta dopo una mezz'oretta. Io gli sorrido e mi avvicino a loro per aiutarli. Ma appena mi accosto a loro, Peeta prende una manciata di farina e me la lancia addosso scoppiando a ridere seguito dai bambini. Io lo guardo con finta aria truce e gli faccio una linguaccia indignata.
"Scusa Kat, ma eri troppo pulita per i miei gusti. Non avevi neanche un po' di farina addosso, mentre guarda noi!", esclama divertito spostando il suo sguardo sui suoi vestiti e sui bambini. Sono pieni di farina dalla testa ai piedi e gli abiti e i capelli sono completamente bianchi.-
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bimba Mellark, Bimbo Mellark, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

È questo che facciamo: ci proteggiamo a vicenda

 

Vengo svegliata da un raggio di sole che penetra dalla finestra e accanto a me vedo lo spettacolo più bello del mondo: Peeta è in piedi vicino al letto con un vassoio pieni di cibi squisiti in mano e con addosso solo un paio di boxer.
"Buongiorno amore", sussurra avvicinandosi per posarmi un dolce bacio sulle labbra.
"Sarebbe un sogno svegliarsi così tutte le mattine", ammetto imbarazzata, percependo le guance tingersi di rosso.
"Sei adorabile quando fai la timida", dice Peeta al mio orecchio prima di lasciarmi un bacio sulla punta del naso. Mi metto seduta contro la spalliera del letto stando attenta a coprirmi con il lenzuolo e Peeta mi porge il vassoio sedendosi accanto a me. Prendo un biscotto al cioccolato e lo assaggio beandomi di quel sapore dolce che mi inebria le papille gustative. Peeta tende a incanalare le sue emozioni nella cucina e ogni piatto che prepara è pieno di amore e dolcezza. È un po' il suo modo di dimostrare a me ed ai bambini l'amore che prova per noi e questa è una cosa che ho sempre amato di lui.
"Ti amo", sussurro guardandolo nei suoi stupendi occhi azzurri che mi fanno perdere la cognizione del tempo e dello spazio.
"Solo perché ti ho preparato la colazione?", ribatte lui divertito. Io faccio finta di mettere il broncio e torno a mangiare la mia cioccolata.
"E dai Kat, non te la sarai presa sul serio? Era solo una battuta", esclama avvicinandosi a me e voltandomi il viso dalla sua parte. Io scoppio a ridere non appena vedo il suo sguardo da cucciolo bastonato e lo abbraccio facendomi circondare dalle sue braccia forti e accoglienti.
"Non vale prendermi in giro usando il senso di colpa", dice indignato, ma scoppiando a ridere subito dopo. Finisco la colazione che mi ha preparato e dopo aver appoggiato il vassoio sul comodino, mi metto a cavalcioni su di lui e mi fiondo sulle sue labbra. Lui risponde ai miei baci, ma dopo un po' si stacca da me rattristato e mi abbraccia lasciandomi un bacio sui capelli.
"Dobbiamo andare a prendere i bambini", sussurra come spiegazione del suo gesto.
"Possiamo andare più tardi, ti prego Peeta", ribatto facendo gli occhi dolci. Lui mi scruta per un istante e prima di ricominciare a baciarmi risponde divertito: "Però spieghi tu ad Haymitch il motivo del nostro ritardo". Io rispondo con un mugolio e poi mi lascio trasportare dalle mie sensazioni. Mi risveglio due ore dopo appoggiata al petto di Peeta con le sue braccia che mi circondano come a proteggermi. Sta ancora dormendo e sembra un angelo: il mio angelo custode, colui che mi dà forza e mi supporta nei momenti peggiori. Sciolgo il nostro abbraccio e mi appoggio sul gomito per osservarlo meglio. È così bello! Non riesco ancora a capacitarmi del fatto che sia mio. Ha il viso rilassato e sulle sue labbra aleggia un sorriso beato. Resto ad ammirarlo per qualche minuto, poi lui apre gli occhi leggermente e accorgendosi che lo sto guardando, mi rivolge un sorriso che mi fa mancare l'aria. Si alza lentamente dal letto dopo avermi dato un bacio a fior di labbra e si dirige in bagno, chiudendosi la porta alle spalle. Lo sento aprire l'acqua della doccia e mi abbandono sul cuscino con un sorriso ebete stampato in volto. Dopo una decina di minuti Peeta esce dal bagno coperto solo da un asciugamano e si blocca sulla porta osservandomi incantato.
"Sará meglio che tu ti faccia una doccia e ti vesta prima che ti salti addosso", mi dice in tono malizioso. Scuoto la testa divertita ed entro in bagno per lavarmi. Dopo circa mezz'ora sono pronta per uscire e raggiungo Peeta in cucina dove sta lavando le cose della colazione. Arrivo dietro di lui poggiando la testa sulla sua spalla e ispirando il suo profumo che mi fa sentire a casa. Lui si gira sorridente e mi bacia con dolcezza prima di staccarsi da me.
"Sei bellissima", sussurra prendendomi per mano. Indosso un paio di jeans corti e una maglietta semplice bianca con al centro disegnato un fiocco nero. Usciamo da casa nostra dirigendoci verso quella di Haymitch ed Effie e bussiamo leggermente alla porta.
"Alla buon'ora!", risponde il nostro mentore scrutandoci da testa a piedi, "pensavo vi foste persi per strada! Vi siete proprio dati da fare è?", dice scoppiando in una fragorosa risata. Entriamo in casa lasciandocelo alle spalle e alzando gli occhi al cielo.
"Mamma, papà!", urlano Willow e Rye correndoci incontro e saltandoci in braccio. Dalla porta della cucina spunta Effie con un sorriso rilassato sul volto.
"Buongiorno ragazzi!", ci dice dolcemente raggiungendoci nel salotto.
"Buongiorno Effie!", rispondiamo contemporaneamente io e Peeta. Ci andiamo a sedere sul divano con Willow e Rye in braccio e ascoltiamo i nostri bambini che ci raccontano entusiasti cosa hanno fatto con gli "zii". Intanto dal piano superiore scende Alyssa che ci sorride e ci viene a salutare. Alyssa è la ragazza che Haymitch ed Effie hanno adottato appena dopo la guerra, quando si sono messi insieme. È nata poco prima dell'edizione della memoria e i suoi genitori sono morti durante i bombardamenti al distretto. Fortunatamente lei è scampata al disastro e quando l'hanno trovata nella sua culla in mezzo alle macerie l'hanno portata al distretto 13 dove è stata accudita. Alla fine della guerra è stata portata a Capitol City in un orfanotrofio e quando, qualche mese dopo Haymitch ed Effie hanno deciso di adottare un bambino, l'hanno vista e se ne sono innamorati. Così è venuta a vivere al 12 con loro e ora che ha diciotto anni conosce il suo passato e vive tranquilla con il nostro ex mentore e la capitolina. Siamo tutti molto affezionati a lei e siamo contenti di averle dato la possibilità di crescere in un ambiente in cui si sente amata e protetta.
"Mamma, mamma mi stai ascoltando?", mi dice Willow richiamando la mia attenzione.
"Certo tesoro, quindi vi siete divertiti qui dagli zii?", chiedo sorridendo.
"Sì, mamma tantissimo! Vogliamo venire qui più spesso!", risponde la mia piccola sorridendo a me e a Peeta. Il piccolo Rye annuisce divertito e Haymitch mi fulmina con uno sguardo.
"Dolcezza non pensare che puoi lasciarli qui ogni volta che tu e il ragazzo volete divertirvi, sai, anche io e mia moglie vorremmo avere del tempo per noi!", esclama spaventato e divertito al tempo stesso.
"Haymitch!", esclama Effie rossa in viso, tirandogli uno schiaffo sul braccio.
"Dai tesoro lo sai anche tu che è la verità", ribatte lui scoccandole un bacio sulla guancia. Dopo diciassette anni mi fa ancora strano vedere Haymitch ed Effie così intimi e innamorati. Alyssa ci osserva trattenendo una risata e poi ci saluta uscendo di casa per andare ad incontrarsi con il suo ragazzo. Io e Peeta rimaniamo a chiacchierare con Effie ed Haymitch per qualche minuto e poi decidiamo di andare a casa.
"Finalmente un po' di pace!", esclama Haymitch salutandoci sulla soglia di casa. Prende i bambini in braccio uno alla volta e li abbraccia calorosamente lasciando un bacio sulla fronte di ognuno. Nonostante si lamenti sempre, gli vuole tantissimo bene e non può stare un giorno intero senza presentarsi a casa nostra per passare del tempo con loro. Usciamo dalla casa tutti e quattro per mano e Peeta propone di andare in panetteria tutti insieme. I bambini accettano contenti e così usciamo dal villaggio dei vincitori dirigendoci verso il centro del distretto, dove sorge la nuova panetteria Mellark che Peeta ha costruito dodici anni fa sulle macerie di quella di suo padre. Mentre giriamo per il distretto, Peeta e i bambini parlano dei biscotti che vogliono preparare: vogliono fare una sorpresa a Haymitch cucinando dei biscotti che rappresentano il loro amato zio.
"Cosa ne pensi Kat?", mi chiede Peeta cercando di coinvolgermi nella conversazione che ho ascoltato senza però partecipare.
"Penso che sia una bellissima idea, gli piacerà sicuramente!", dico rivolgendomi ai bambini che annuiscono soddisfatti. Peeta mi scruta qualche secondo come per chiedermi se sto bene e io annuisco rivolgendogli un timido sorriso, che però non lo convince. Per strada incontriamo Holly, la mamma del piccolo Timmy, il migliore amico di Rye. Mi fermo a parlare con lei, mentre dico a Peeta di andare avanti senza aspettarmi. Dopo qualche minuto in cui Holly mi confessa di essere incinta, ci salutiamo e io mi dirigo in panetteria. Appena entro nel negozio, vengo accolta dall'inconfondibile profumo di pane appena sfornato e noto Peeta e i bambini che stanno decidendo come fare i biscotti. In negozio c'è Bryan, che Peeta manda a casa essendo arrivato lui a dargli il cambio. Peeta manda i bambini a lavarsi le mani e mi raggiunge con aria preoccupata.
"Stai bene?", mi chiede apprensivo prendendomi tra le sue braccia. Io annuisco impercettibilmente, ma lui ovviamente non ci casca e mi solleva il viso per potermi osservare negli occhi dai quali capisce sempre il mio stato d'animo. I bambini entrano nella stanza di corsa e vanno a sedersi accanto al bancone per impastare. Peeta mi bacia dolcemente e prima di tornare da loro mi sussurra: "Ne parliamo dopo". Mi accomodo sul divanetto vicino al bancone e osservo le mie uniche ragioni di vita che ridono e scherzano mentre cucinano divertiti.
"Hey amore, ci potresti dare una mano?", mi chiede Peeta dopo una mezz'oretta. Io gli sorrido e mi avvicino a loro per aiutarli. Ma appena mi accosto a loro, Peeta prende una manciata di farina e me la lancia addosso scoppiando a ridere seguito dai bambini. Io lo guardo con finta aria truce e gli faccio una linguaccia indignata.
"Scusa Kat, ma eri troppo pulita per i miei gusti. Non avevi neanche un po' di farina addosso, mentre guarda noi!", esclama divertito spostando il suo sguardo sui suoi vestiti e sui bambini. Sono pieni di farina dalla testa ai piedi e gli abiti e i capelli sono completamente bianchi. Gli rivolgo un sorriso e prendo anch'io un po' di farina in mano lanciandogliela addosso. I bambini ci guardano divertiti e in men che non si dica cominciamo a fare una guerra di farina. Io sono alleata con Willow, mentre Peeta con Rye. Alla fine della battaglia siamo ancora più sporchi di prima e la stanza è piena di farina e glasse colorate.
"Abbiamo vinto noi!", esclamo ridendo prima di buttarmi sul divano con Willow in braccio. Le lascio un bacio sui capelli e poi mi batte il cinque contenta.
"Cosa??", ribatte Peeta contrariato sedendosi accanto a noi con Rye. "Ti piacerebbe! Abbiamo nettamente vinto noi! Vi abbiamo stracciate!", continua guardando il piccolo con fierezza come per cercare un assenso da parte sua.
"È vero mamma! Abbiamo vinto noi!", dice Rye assecondando il padre. Mi fingo scioccata e poi sorrido guardando i bambini che cominciano a rincorrersi per il negozio. Peeta mi osserva per un momento prima di prendermi tra le sue braccia e baciarmi la punta del naso.
"Sai, sei stupenda così", mi sussurra all'orecchio prima di depositare un bacio anche lì. Io arrossisco e poi alzo il viso per guardarlo.
"Anche tu", gli dico baciandogli una guancia.
"Dai, mettiamo in ordine questo disastro e andiamo a casa", dice porgendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi.
"Sai amore, improvvisamente non mi sento tanto bene", dico mettendomi una mano sulla fronte fingendo di essere malata.
"Ahahah molto divertente Katniss! Alzati immediatamente!", esclama iniziando a farmi il solletico. Io scoppio a ridere e mi alzo di scatto allontanandomi da lui.
"Okay okay, ti aiuto a sistemare!", ribatto alzando le mani in segno di resa. Dopo mezz'ora di estenuanti pulizie, il negozio è nuovamente pulito e ordinato e noi possiamo finalmente tornare a casa. Prendiamo i biscotti che hanno preparato prima e ci avviamo verso casa esausti, ma contenti. Mentre Peeta cucina io faccio il bagno ai bambini che dopo pranzo si addormentano sul divano guardando i cartoni animati. Peeta li porta nella loro cameretta, mentre io lo aspetto guardando su Capitol tv Caesar che intervista la presidentessa Paylor. Improvvisamente mi torna in mente la guerra e ripenso a tutto il male che ho visto e subito. Davanti agli occhi mi compare l'immagine di Prim, la mia dolce paperella e senza neanche accorgermene scoppio a piangere. Quando Peeta arriva, mi guarda confuso e appena nota la tv accesa, la spegne e mi abbraccia per tranquillizzarmi.
"È tutto a posto Kat, non ci pensare. Va tutto bene, è passato. Ci sono io con te", mi sussurra premuroso. Io sussurro sul suo petto e mi asciugo le lacrime che continuano a rigarmi le guance.
"Kat, posso chiederti una cosa?", dice dopo minuti di silenzio in cui mi sono lasciata cullare dalle sue braccia. So già cosa vuole chiedermi, perciò annuisco lentamente. Lui mi prende il viso tra le mani per guardarmi negli occhi e dopo qualche secondo parla: "Cosa è successo oggi? Sembrava tutto a posto, ma poi improvvisamente ti sei rabbuiata e ti sei allontanata da noi. Va tutto bene?", chiede apprensivo con un tono di voce preoccupato. Non riesco più a sostenere il suo sguardo pieno di preoccupazione e in cerca di risposte, perciò distolgo il mio e mi accoccolo al suo petto. Per qualche minuto non dico niente e lui non fa nulla per costringermi a parlare perché sa che con me ci vuole pazienza. Poi faccio un sospiro profondo e mi risollevo per incontrare di nuovo i suoi occhi azzurri.
"Io...", inizio a spiegare lentamente, "Non so cosa mi sia preso. Improvvisamente mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo. Avevo un senso di oppressione nel petto e mi sentivo svuotata e triste. Avevo voglia di piangere, di fuggire nei boschi e di dimenticarmi di tutto. In qualche modo mi sembrava che Snow fosse tornato. Sentivo la sua presenza più viva del solito. E mi sono ritornate in mente tutte le persone che ho ferito durante la guerra. Tutte quelle persone morte per colpa mia. Io... Mi sentivo morire...", confesso abbassando lo sguardo a metà discorso e non riuscendo a impedire alle lacrime di ricominciare a scorrere lente e calde. Ora che gliel'ho detto mi sento meglio, più leggera. Sento lo sguardo di Peeta su di me, ma non riesco a sollevare il mio e incrociarlo. Non dice niente per qualche secondo, evidentemente ho tolto le parole anche a lui che sa sempre cosa dire al momento giusto. Così appoggia le labbra sulle mie e mi trasmette tutta la sua tranquillità attraverso quel contatto semplice e dolcissimo.
"Amore va tutto bene, non lascerò a nessuno di farti del male. Ci sarò sempre io a proteggerti. Ricordatelo. Non hai fatto nulla di sbagliato, tu ci hai salvati, tu mi hai fatto tornare indietro da te. Non devi sentirti in colpa, sei la persona migliore di questo mondo e Dio solo sa tutto il bene che hai fatto nella tua vita. Tu sei la salvezza di moltissime persone, ma soprattutto la mia: ricordatelo sempre", sussurra appena si stacca dalle mie labbra. Eccolo il mio Peeta, il tuo tutto, la mia vita. Solo lui sa come farmi tornare a sorridere quando nessuno ci riesce, solo lui può convincermi della verità. Dopo aver ascoltato le parole di Peeta, mi sento immensamente meglio. È vero, lui ci sarà sempre per me, perché è questo che facciamo: ci proteggiamo a vicenda. Perché lui è il mio dente di leone che fiorisce in primavera. Di quel giallo brillante che significa rinascita anziché distruzione. Ed è per questo che lo amo.


Finalmente dopo mesi di vuoto mi è tornata l'ispirazione per scrivere una nuova fanfiction! Spero vi piaccia e mi farebbe davvero piacere se lasciaste una recensione (anche negativa) per sapere cosa pensate del mio "lavoro". Se trovate errori o cose che non capite non esitate a dirmelo. Vorrei solo fare una precisazione: le ultime frasi della fanfiction sono citazioni della saga che ho riadattato al testo (so che nel libro sono un po' diverse :) ). 
Grazie per la vostra considerazione e grazie per essere arrivati a leggere fino a qesto punto :P
-Francy

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: FrancyLawrence