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Autore: Eunice Laufeyson    19/09/2014    1 recensioni
//Raccolta di one-shots//
(...)"Come definiresti il termine 'diverso'?" domandò curiosa la piccola che prese a giocare con un filo d'erba. Loki guardò in avanti, un punto impreciso tra gli alberi e rispose poco dopo "Diverso è quando gli altri preferiscono giocare con le spade anzichè leggere, quando la lotta diventa più interessante che ammirare la bellezza della magia, quando è più bello guardare spargimenti di sangue invece che rimanere ad osservare le stelle e le loro costellazioni. Io sono diverso...>> Il moro sospirò e di colpo si fece triste. Temeva che la piccola Eunice scappasse da lui perchè lo considerasse troppo, 'diverso'. L'altra però lo guardò, con il suo solito sorriso e gli occhi luccicanti come due stelle:" Io non penso che tu sia 'diverso'." Loki la guardò con la fronte corrugata e domandò:" E allora cosa sarei?" La piccola Eunice lo fissò raggiante e gli prese le mani." Io penso che tu sia speciale. Come puoi definire sbagliato tutto questo?" La bambina, con le mani intrecciate in quelle di Loki, lo trascinò giù a sedere accanto a lei e dalla terra, sotto di loro, si levarono in cielo milioni di farfalle colorate. Era uno spettacolo bellissimo, pensò Loki.(...)
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I swear till these stars will be nothing but dust





***

 
La regina degli Dèi era seduta su una confortevole poltrona, intenta a ricamare una coltre per i suoi due figli. Una era di un verde scuro molto intenso, nella quale era incisa un elegante e argentata "l" che riprendeva lo stesso colore del bordo. L'altra invece era interamente rossa con una "t" d'orata al centro e i bordi del medesimo colore. ...La regina sorrise soddisfatta e pensò che i suoi principini le avrebbero adorate perchè intessute con i loro colori preferiti e ricamate con una grande cura che le rendevano molto più raffinate di quanto non lo fossero. Felice, la regina della lunga chioma del colore dell'oro, uscì dalla stanza con le due coperte tra le mani.
 
 è tutto qui ciò che sai fare? Un ragazzino dalla folta chioma d'orata sorrise beffardo all'avversario che aveva di fronte. O meglio, l'avversario non era altro che la piccola Lady Sif che inferocita dalle parole del principe caricò come una furia il colpo che, ahimè, non giunse poichè prontamente parato dall'asgardiano e Sif cadde rovinosamente a terra provocando una grassa risata tra i spettatori della scena tra i quali spuntava una cascata di capelli neri tirati all'indietro e sorriso accennato sul volto. Loki ghignò soddisfatto dell'imbarazzante caduta della sua nemica. Lui e Sif non erano mai andati d'accordo: la biondina aveva sempre avuto un motivo e una scusa per prenderlo in giro e metterlo sotto cattiva luce nei confronti del padre e della madre ma lui non era uno stolto come suo fratello e se la cavava ignorandola, a volte, e giocandole brutti scherzi. Come quella volta in cui Thor e la sua combriccola si recarono al lago per giocare a sfidarsi a duello con le spade per decretare chi tra loro fosse il più abile maneggiatore di lame in tutti i Nove Regni. Sif stava bevendo tranquilla le pure acque del lago e quando si voltò i suoi amici rimasero un attimo interdetti e poi scoppiarono in una fragorosa risata. Aveva la faccia completamente blu per non parlare degli abiti che indossava: un lungo e largo abito ricamato e adornato che tanto odiava e tanto la infastidiva, la faceva sembrare un grosso mirtillo. I suoi amici non la smettevano più di ridere e la bambina, infuriata come una belva alla quale avevano sottratto la propria cena, se ne andò con passi falcati via da lì e con una grossa voglia di uccidere un certo principino dai capelli corvini. Loki sorrise al ricordo e non potè fare a meno di ammettere che gli provocava una certa soddisfazione e pura gioia il fatto di provocare Sif con scherzi così innocenti, così da lui. Eppure, si disse, la colpa di tutto questo era da attribuire inevitabilmente a Sif: era stata lei la prima a infastidirlo e la prima a comportarsi in modo sgradito. Le sue azioni erano una ripercussione di tutte le provocazioni di Sif e per questo la ringraziò mentalmente. Dopo qualche minuto o probabilmente qualche ora, lo scontro tra i due finì. E ovviamente colui che ne uscì trionfante fu Thor il quale, preso dall'euforia della vittoria, non potè fare a meno di vantarsi della sua forza e di proclamarsi il guerriero più forte di tutti i Nove Regni. Che stolto, pensò il corvino e con una stretta nello stomaco se ne ritornò in camera sua, seduto a terra intento a leggere una grande pila di libri che certamente avrebbe terminato entro il giorno successivo.

 Mio signore, Padre degli Dèi, deve venire subito a vedere Un soldato asgardiano fece irruzione all'interno della Sala Del Trono, luogo in cui il Padre degli Dèi riceveva ospiti e governava Asgard intera. Suppongo si tratti di una questione alquanto urgente se richiede la mia presenza. Sospirò il Padre degli Dèi e il soldato avanzò di un passo, intimorito dalla sua figura possente che con un occhio solo lo scrutava con evidente insistenza come se cercasse di perforarlo solo con la vista per scavare dentro di lui e scoprire ciò che nascondeva. Mio signore se non si fosse trattata di una questione urgente non avrei mai osato interromperla. Heimdall richiede la sua presenza sul Bifrost. Terminò l'asgardiano che per tutto quel tempo aveva trattenuto il fiato e solo allora si concesse di espirare. Bene, dunque. Lo raggiungerò. Odino si alzò dal trono intagliato d'oro, scese le poche scale e si diresse verso l'uscita. Intanto il soldato aveva fatto un inchino e se ne andò senza voltare le spalle al sovrano di Asgard. Odino giunse al cospetto della grande e luminosa figura di Heimdall. Lo sguardo di chi aveva visto e ammirato tutte le bellezze del cosmo e scoperto segreti riguardanti l'Universo che nessun essere vivente in tutti i Nove Regni aveva mai scorto nella loro breve vita. Heimdall era gli occhi, tutto vedeva con essi e tutto percepiva: persino l'essenza di una piccola e insegnificante vita faceva parte del meraviglioso e misterioso quadro dell'Universo. In quel momento però aveva un espressione indecifrabile sul volto. Sembrava, preoccupato? No, doveva essere una cosa veramente seria se si trattava di ciò, eppure sembrava quasi turbato. Cosa ti turba mio buono e fedele Guardiano? Heimdall accennò ad un inchino e guardò il sovrano sostenendo lo sguardo. Mio signore, poco fa ho ricevuto una visita inaspettata da una piccola bambina che ha eluso la mia vista. è giunta fin qui senza l'utilizzo del Bifrost e in più non riesco a scrutare la sua essenza pur trovandosi qui in questo momento. Il Guardiano si spostò di poco e dietro di lui fece capolino una piccola bambina che avrebbe potuto avere all'incirca la stessa età dei due principi, forse poco più piccola. Aveva una folta e riccia chioma rossa e degli occhi che pietrificarono Odino in persona. Essi erano del colore del ghiaccio, sembravano bianchi e allo stesso tempo parevano vivi: come se all'interno di essi vi fosse dell'essenza fluida in filamenti che si muovevano flessuosamente e che attraevano su di loro, senza dubbio, una grandissima bellezza. La bambina sorrise timida al Padre degli Dèi il quale non potè fare a meno di sorridere a sua volta, eppure non sapeva nemmeno il perchè. Quella bambina possedeva un'aura così innocente e pura che non potè fare a meno di provare un certo calore per quella creaturina così piccola, probabilmente lontana dalla sua casa e dalla sua famiglia. Ciao piccola, qual è il tuo nome? Domandò Odino che ancora la fissava con un misto di tenerezza e incredulità sul volto. I-io mi chiamo Eunice... La piccola si guardò i piedini, divenuti in quel momento molto interessanti. Odino sorrise di nuovo e guardò il Guardiano Heimdall non farai accenno a nessuno di ciò cui abbiamo assistito quest'oggi. Porterò Eunice a palazzo e poi decideremo cosa fare. Evidentemente alludeva al fatto di come la piccola avesse eluso la vista di Heimdall il quale annuì obbediente al suo sovrano. Il Re prese la piccola per mano e insieme si recarono a palazzo.

Frigga devo parlarti. Il Padre degli Dèi avanzò lentamente verso la moglie la quale aveva smesso di guardare il suo dipinto che ritraeva una bellissima e imponente rosa bianca in un prato verde e un grande albero in secondo piano. Certo caro, è successo qualcosa di grave? La voce dolce e calda di Frigga allentò un poco la tensione di Odino il quale cominciò a parlare guardando negli occhi sua moglie, che nonostante l'età matura rimaneva bella e regale come lo era un tempo. Quest'oggi mi sono recato al Bifrost e Heimdall mi ha cominucato un inaspettata notizia. Si bloccò un attimo per riprendere fiato e continuò cominciando a camminare, pensieroso, per la camera. Una bambina di nome Eunice è riuscita a celarsi alla su vista e ha raggiunto indisturbata Asgard. Inoltre il Guardiano non riesce a scrutare la sua essenza. Indubbiamente non è un'asgardiana ma nessuno ha mai eluso la vastissima vista di Heimdall, nessuno prima di oggi. Terminò spossato il Padre degli Dèi che subito cercò lo sguardo della moglie trovandolo con un piccolo sorriso rassicurante sul volto. Frigga si avvicinò al marito e posò la piccola e morbida mano sulla sua spalla come per rassicurarlo e dolce come sempre domandò. Ora dove si trova la piccola Eunice? Il Padre degli Dèi le disse che si trovava nella stanza degli ospiti e la moglie gli diede un bacio a fior di labbra rassicurandolo di non dare troppo peso alla cosa e che ne avrebbero riparlato in seguito. La regina di Asgard sgusciò felice dalla camera e si diresse verso la sala degli ospiti. Un buon presentimento la fece sorridere nuovamente. Molto probabilmente la regina di Asgard aveva scrutato il futuro e, secondo Frigga, l'arrivo della bambina a palazzo era un segno del destino e un favore delle Norne.

 Thor, madre mi ha comunicato di venirti a chiamare per andare nella Sala del Trono. Mi ha anche detto che abbiamo un ospite. Il principe dagli occhi smeraldini entrò in quella che doveva essere la stanza del principe Thor e non riuscì a trattenere un moto di disgusto alla vista della camera in disordine e più fetida della scuderia in cui giacevano i cavalli reali. Tentò di mascherare il suo sdegno e rivolse uno sguardo più duro al fratello per incitarlo a sbrigarsi. Pff, ora arrivo. Il biondo scese dal letto in cui stava simulando una lotta 'immaginaria' contro un feroce pentapalmo e diede una pacca al fratello. Forza Loki, andiamo a conoscere il nostro nuovo ospite! Esclamò questo entusiasto all'idea di ricevere un ospite, magari pensava si trattasse di un brillante spadaccino o di un valoroso guerriero. Entrambi giunsero nella Sala del Trono e guardarono Frigga la quale accennò ad un raggiante sorriso e si voltò richiamando l'attenzione di qualcuno che il principe Loki inizialmente non riuscì ad identificare. Dietro la regale figura di Frigga si presentò una bambina dai capelli rosso fuoco ondulati che si teneva timidamente le mani in grembo. Loki non riuscì ad identificare i tratti del viso finchè la piccola non alzò lo sguardo e rimase decisamente affascinato dal colore insolito degli occhi, così bianchi e così luminosi. Figli miei lei è Eunice. è appena giunta a palazzo e spero che le riserviate la giusta accoglienza. Concluse calda la regina. Thor si illuminò e porse la sua piccola mano alla bambina, come per chiederle la sua ma la rossa guardò stranita la mano del biondo e si avvicinò a lui scrutandolo di sottecchi. Prese la sua mano e la sventolò in aria, come se ci stesse giocando come si fa con una bambola di pezza. Thor ritrasse la mano spalancando leggermente gli occhi e Loki ridacchiò leggermente per non lasciarsi sentire dalla madre. Thor a quel punto si infuriò e sottolineò il comportamento sgradito dell'ospite. Dovresti tendermi la tua mano non giocare con la mia. Disse leggermente arrabbiato. Insomma, non doveva comportarsi in questo modo dinanzi un principe! Pensò il biondo figlio di Odino. La madre prese subito parola per prendere le difese di ciascuno e per calmare l'animo del figlio. Thor, figlio mio, Eunice non è un'asgardiana e sa ben poco su di noi. Non prendertela. Concluse amorevole la madre. La bambina spostò lo sguardo da Thor a Loki e lo osservò accennando ad un sorriso. Si avvicinò al corvino strofinando leggermente, con il palmo chiuso a pugno, le nocche sulla mano di Loki. Evidentemente questo è il suo modo di salutare pensò il secondogenito di Odino. Ma cosa sta facendo?! Aggiunse Thor alzando la voce già alta di suo facendo sobbalzare la rossa, la quale si allontanò un poco da Loki. Ma non riesci proprio a capire, stolto. Non hai notato che questo è il modo con cui sta cercando di salutare? Concluse altezzoso il corvino posando nuovamente lo sguardo sulla riccia che stranamente trovò sorridente. Capisce la nostra lingua? La madre fece per parlare ma Eunice la interruppe guardando Thor dritto negli occhi e mettendolo leggermente in soggezione. Certo che comprendo la vostra lingua altrimenti come farebbe vostra madre a sapere il mio nome? Rispose lei sincera e Loki non potè fare a meno di sorridere compiaciuto alla compostezza e all'arguzia che possedeva la piccola nonostante inizialmente si fosse dimostrata l'esatto opposto. Thor borbottò qualcosa di indecifrabile e se ne andò a passo di marcia. La madre sospirò e salutò la piccola Eunice e il figlio dicendo che sarebbe andata da Thor per parlargli. Fa sempre così tuo fratello? Domandò ad un certo punto la piccola che incuriosita aveva rivolto la sua attenzione al secondogenito di Odino. Molto spesso accade ma non farci troppo caso. Thor è un arrogante e altezzoso, evidentemente la tua presa di posizione lo ha fatto infuriare un po'. Poi gli passerà. Rispose vagamente il corvino, poi rivolse la sua attenzione alla rossa che in quel momento lo stava fissando. A te invece è piaciuto. Stavi ridendo. Puntualizzò, lei, e Loki fece un piccolo sorriso. Devo ammettere che raramente, o forse quasi mai, è accaduto che il grande Thor venisse preso nel sacco da una femmina. Nemmeno Sif ha mai osato farlo." Rise sommessamente, Loki, e la rossa saltellò felice e allegra sul posto. Questo significa che ti piaccio! Dunque siamo amici? La rossa fece qualche passo verso di Loki guardandolo con grandi occhi imploranti e questo pensò che magari stesse scherzando. In fondo nessuno ha mai voluto avere a che fare con lui, erano tutti troppo presi da Thor per fare caso a Loki, il secondogenito figlio di Odino. Figuriamoci averlo come amico. Forse. Per essere amici innanzitutto bisogna conoscerci a vicenda. Eunice si fece un attimo pensierosa e poi disse sinceramente interessata. E come? Il moro la guardò e le prese la mano con l'intenzione di portarla fuori per mostrarle delle cose. Passando del tempo insieme per esempio. La piccola si illuminò di gioia e seguì Loki che prese a trascinarla. Fuori nel giardino vi erano Thor e i suoi amici intenti a conversare rumorosamente e scambiarsi opinioni assai interessanti, per loro, sul combattimento corpo a corpo. Sif non appena vide Loki sgusciare dalla porta per recarsi in un luogo più solitario, all'interno della boscaglia, non potè fare a meno di notare una bambina dai capelli lunghi e rossi come le fiamme, che teneva per mano il principe. Sif camminò verso di lei e le si mise davanti. E tu chi saresti? Non ti ho mai visto da queste parti. La bionda incrociò le braccia con aria seria e dura. Lei era l'unica femmina nel gruppo e non voleva che qualcuno prendesse il suo posto soffiandoglielo sotto al naso. Nemmeno io ti ho mai visto. Comunque sono Eunice. Alla domanda minacciosa della biondina la riccia rispose indifferente e anche curiosa come se non si fosse accorta che la bionda cercasse di infastidirla. Sif si agitò sul posto e posò lo sguardo sui suoi capelli fiammeggianti. Cosa sarebbero quelli? Capelli? O sono un cespuglio in fiamme? La bionda cominciò a ridere acida e la piccola Eunice sorrise. Io non vedo nessuna fiamma tra i miei capelli, pittosto guarda i tuoi. La bambina indicò i capelli di Sif i quali avevano cominciato a bruciare e la bambina si dimenava freneticamente chiedendo aiuto. Loki si stava piegando in due dalle risate mentre Thor guardava preoccupato l'amica ma con un sorriso divertito sul volto. Nessuno ti ha mai insegnato che bisogna essere educati con gli ospiti? Se chiedi scusa te le spengo. Sif allora pregò la rossa di spegnerle e subito chiese scusa e con uno schiocco di dita le fiamme si spensero. Sei impazzita? Mi stavi dando fuoco! Sif si avvicinò rabbiosa alla piccola la quale sorrise sincera. Non era mia intenzione farlo. Quelle fiamme erano semplicemente un illusione che ho creato, e se ci pensi non hai neppure provato dolore fisico ma solo l'effetto che la riproduzione delle fiamme hanno scaturito, era frutto della tua mente. Scusami se ti ho dato fuoco, per finta, i capelli. Che ne dici di ricominciare? Domandò la rossa porgendo la sua piccola mano alla biondina che la guardava diffidente. Tu sei come Loki. Usi la magia per giocare brutti scherzi alla gente, io non sarò mai tua amica. Puntualizzò acerba la bionda dando le spalle alla bambina. Ti ho chiesto di perdonarmi per questo ma se tu fossi stata più carina con me anzichè attaccarmi, non l'avrei mai fatto. Loki guardò stupito la rossa e si compiacque di quante cose avessero in comune oltre alla magia e al fatto di essere così sbagliatamente diversi. Eddai Sif, perdonala. In fondo ha ragione, sei stata tu a provocarla e poi non ti ha bruciato i capelli sul serio. Thor si avvicinò all'amica e posò una mano sulla sua piccola spalla per incitarla a scusarsi e dopo un po' lo fece. Scusa Mormorò frettolosamente Sif e la rossa sorrise felice. Scuse accettate, spero che saremo amiche un giorno. Loki  intanto continuava a guardare meravigliato la bambina dai capelli rosso fuoco e ammise a sè stesso che era davvero strana: prima aveva dato fuoco ai capelli di Lady Sif e poi voleva che diventassero amiche. Scosse impercettibilmente la testa prendendo per mano Eunice e la condusse via di lì. Dopo un po' di cammino in silenzio i due raggiunsero una grande distesa erbosa circondata da alti e possenti alberi. Eunice non riuscì a trattenere un 'woao' e Loki le sorrise spontaneo. Quando stava con lei gli riusciva naturalmente, sorridere. Riesci a controllare la magia. Più che domanda quella di Loki sembrava una puntualizzazione e la rossa si voltò sorridente verso di lui. Sì mi piace usarla. Mi fa sentire diversa. L'altro si voltò a guardarla leggermente interrogativo. Se ti fa sentire diversa perchè la utilizzi? La rossa si mise a sedere a terra, sul morbido manto erboso, e prese a guardare il cielo e poi Loki. Come definiresti il termine 'diverso'? Domandò curiosa la piccola che prese a giocare con un filo d'erba. Loki guardò in avanti, un punto impreciso tra gli alberi e rispose poco dopo. Diverso è quando gli altri preferiscono giocare con le spade anzichè leggere, quando la lotta diventa più interessante che ammirare la bellezza della magia, quando è più bello guardare spargimenti di sangue inceve che rimanere ad osservare le stelle e le loro costellazioni. Io sono diverso... Il moro sospirò e di colpo si fece triste. Loki non si era mai aperto con nessuno, nemmeno a sua madre aveva detto queste cose ed ora temeva che la piccola Eunice scappasse da lui perhcè lo considerasse troppo,'diverso'. L'altra però lo guardò, con il suo solito sorriso e gli occhi luccicanti come due stelle. Io non penso che tu sia diverso. Loki la guardò con la fronte corrugata e domandò. E allora cosa sarei? La piccola Eunice lo guardò raggiante e gli prese le mani. Io penso che tu sia speciale. Come puoi definire sbagliato tutto questo? La bambina, con le mani intrecciate in quelle di Loki lo trascinò giù a sedere accanto a lei e dalla terra, sotto di loro, si levarono in cielo milioni di farfalle colorate. Era uno spettacolo bellissimo, pensò Loki in quel momento. Sorrise veramente felice e guardò Eunice emozionato. Dopo tanto tempo aveva trovato qualcono che lo facesse sentire speciale, non diverso. Qualcuno che di lui riusciva a vedere il bello e non la stranezza. Eunice lo guardò sorridendo e chiese, occhi luminosi come non mai e sorriso che avrebbe potuto far invidia alle stelle più belle. Allora?Siamo amici? Loki la guardò felice come mai era stato prima di allora e le rispose sorridendo. Amici. Eunice era la sua prima amica e mai l'avrebbe abbandonata.


***



 

Angolo dell'autrice:
Buonasera lettori, o buongiorno se avete letto questa emh...cosa durante la mattinata. Innanzitutto vorrei puntualizzare che questa è la prima storia e raccolta di shots che pubblico da quando mi sono iscritta in questo fantastico sito e vorrei con tutto il cuore sapere cosa ne pensate. Accetto a braccia aperte consigli e anche le critiche purchè non contengano insulti e/o parole poco carine, in tal caso provvederò personalmente. Per quanto riguarda la storia ho in mente una raccolta di one-shot non legate da un filo conduttore ma sconnesse tra di loro, tuttavia riguarderanno sempre e comunque i nostri piccioncini. Come avrete potuto notare la storia si basa sulla coppia Lonice (?) ovvero Loki x Eunice. Volevo inoltre aggiungere che i tempi di pubblicazione non avverrano regolarmente per motivi scolastici (sì, lo so. Nemmeno è cominciata la scuola che già mi tartassano di compiti -.-"). Tuttavia per la vostra felicità (forse...) ho cominciato da poco la stesura di una vera e propria storia che avrà come protagonisti Eunice (Ps. Vi piace il nome? Sono consapevole del fatto che in Italia si dovrebbe leggere così come si scrive ma nella mia testolina la pronuncia è particolarmente francese, credo, quindi 'E'unis', però se vi piace di più la versione italiana fate pure ^-^) e il nostro bel Dio dell'Inganno. Ho seriamente intenzione di pubblicare la storia ma se deciderete che già questa starebbe meglio in un cestino allora vedrò di evitare di continuare a pubblicare, anche perchè mi sembra inutile, no? Io in primis scrivo per me stessa perchè amo farlo e adoro ancor di più sapere cosa la gente pensa di ciò che scrivo ma se non vi va molto a genio la storia in generale preferisco tenerla per me e evitare che vi addormentiate leggendola e che mi lanciate pomodori. Sono completamente a vostra disposizione, care.
So di star divagando troppo perciò mi fermo qui con il mio angoletto autrice/sclero e mi auguro che la storia vi piaccia e che RECENSIATE in moolti. Vorrei davvero sapere se ne vale la pena o no.
Ah dimenticavo, la raccolta di shot sarà molto breve: conterrà un minimo di quattro shot all'incirca, ma se so che vi piace un casino allora farò in modo di incrementare il numero, dipende tutto da voi u.u E se davvero ci tenete così tanto alla storia magari potrò farvi una sorpresina(solo se recensite in tanti ovviamente così potremo condividere insieme i nostri pensieri)
Bene, ora ho veramente finito.
Alla prossima allora e mi raccomando voglio tante recensioni! Ne sono drogata lol

 



 
Eunice Laufeyson
  
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