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Autore: Nocturnia    20/09/2014    3 recensioni
Korra grida e il mondo si spezza.
Korra apre gli occhi e vede solo rosso - fiori di carne e sangue che pulsano e si contraggono al ritmo asimmetrico del suo cuore.
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Asami, Korra, Mako, Tenzin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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dovjdjdslò Disclaimer: Korra, Mako e tutti gli altri personaggi appartengono a Michael Dante di Martino, Bryan Konietzko e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.



"La civiltà è una terribile pianta che non vegeta e non fiorisce se non è innaffiata di lacrime e di sangue."
- Arturo Graf -



Spezzarsi


Korra grida e il mondo si spezza.
Korra apre gli occhi e vede solo rosso - fiori di carne e sangue che pulsano e si contraggono al ritmo asimmetrico del suo cuore.

Amon.

Le sorride Noatak e sono morbide le sue labbra sulle mani, gelide come la neve che l'ha reclamato e altrettanto implacabili.

Avatar Korra.

Ride Unalaq e le ricorda cosa sia il tradimento, una ferita inflitta da tergo e per la quale non esiste rimedio alcuno - nemmeno quello della vendetta.

Morirai le replica poi Vaatu e tutto diventa nero - crack, un osso che si spezza e l'altro che si sgretola sotto il contraccolpo delle catene.

Morirai.

L'Avatar strappa la pelle di Korra e ringhia la sua risposta al cielo.


Mako stringe le labbra e schiude la mente, caricando il colpo successivo e cercando un punto debole nella difesa di Ming-Hua.
L'acqua lo frusta come fosse metallo e ghiaccio, ma il suo dominio vibra e ruggisce sotto la pelle - squarcia dilania parla, perché Ming-Hua deve cadere, e se non sarà oggi e adesso tutto sarà stato inutile.

Dove...

Si rovescia all'indietro Mako e il fuoco divora ogni altro dubbio, scaricandosi con la stessa forza di un tuono.

Ti ho fregata.

Ming-Hua morirà con gli occhi di Mako nei propri.


Zaheer si lascia andare nel vuoto e aspetta che sia l'aria ad accogliere il suo corpo, l'Avatar una sbavatura dorata nel cielo.
Scivola tra le rocce come vento eppure Korra gli è subito alle spalle, occhi assenti e incapaci di vedere null'altro che un nemico - la furia dell'Avatar che lo avvolge come un pugno durissimo e impietoso.
"Non puoi combattere sia me che il veleno."
Korra tenta di rialzarsi, intrappolata nel suo stesso destino.
"Ho già vinto."
L'Avatar spinge via Korra e decide che il prezzo da pagare è più che equo.


Mako vorrebbe dire d'essere arrivato in tempo.
Vorrebbe dire d'esserci stato, perché loro sono il suo team e perché il cuore gli ha sempre mormorato un'altra verità - una di quelle scomode e che ti blandiscono la mente solo nell'ora più buia della notte.
Vorrebbe essere stato più forte, vorrebbe dirle che ce la farà, che c'è ancora una possibilità e che erano solo ragazzi - che la guerra ha cambiato tutti loro.
Vorrebbe, ma quando Suyin si inginocchia al suo fianco perde all'improvviso tutto il coraggio - tutta la forza.

Korra.

Il veleno si abbatte al suolo con un suono umido e rivoltante.


"Stai benissimo." le mormora Asami, finendo d'intrecciarle i capelli "Il blu è davvero il tuo colore."
Korra rimane immobile, un profilo pallido e privo d'ogni scintilla.
Asami le porge uno specchio nel quale riflettersi e Korra sceglie di non dire quello che vede - il nulla.
"Vedrai che sarà una bellissima cerimonia."
L'Avatar guaisce dal fondo di quello che è rimasto di Korra.


Sono tutti lì.
Korra li passa in rassegna uno per uno, dalle spalle armate di Lin alla risata contagiosa di Bolin.
Asami le sfiora un braccio in una carezza rassicurante e Korra vorrebbe ricambiare, ma le sembra tutto così inutile, il sonno dell'animo e della volontà.
Si porta le mani sulle ginocchia e stringe, affamata di sentire qualcosa, anche solo una fitta di dolore - di quello ce ne sarà sempre in abbondanza, le aveva sussurrato l'Avatar nei periodi d'incoscienza.
Mako la fissa in tralice, attento a non farsi scoprire, e coglie nuove sfumature in Korra - una smorfia di disgusto fugace, una rabbia che cova sotto le ceneri della convalescenza e l'apatia pericolosa di chi ha perso coscienza di sé.

Vorrei poterti restituire la vita di prima.

Ma non può e lo sa.
Storna lo sguardo e torna a posarlo sul palco, dove Jinora sta ricevendo la sua investitura - e dove dovresti esserci anche tu, pensa.
Tenzin le scopre il capo, mostrando i tatuaggi rituali e proponendo la Nazione dell'Aria come nuovo difensore del mondo, un modo per chiedere scusa e per fare ammenda - avrei dovuto esserci.

Avremmo dovuto esserci.

È un po' quello che pensano tutti, ma nessuno vuole dirlo - nessuno vuole ammettere che sì, Zaheer ha vinto, perché quella seduta poco distante non è Korra e nemmeno la sua pallida ombra.

Mi dispiace.

Jinora apre le braccia al suo futuro, Tenzin le sorride pieno d'orgoglio e affetto.

Ti ho perso di nuovo.

Le lacrime di Korra hanno lo stesso peso del fallimento nel cuore di Mako.
   
 
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