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Autore: Manu_Tinista    20/09/2014    2 recensioni
Tini è una sedicenne difficile, la sua infanzia triste l'ha resa antipatica e scontrosa, tranne che con la sua migliore amica: Lodovica. La sua unica confidente. Presa in giro da una studentessa finisce in punizione per aver causato una rissa. Questa punizione le cambierà la vita.
Coppia: Jortini
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francesca, Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1 Amavo la neve. L'amavo perché era come me: gelida. Calcai il cappellino di lana sul capo e diedi un ultimo sguardo alla strada, ormai bianca. Solo il ticchettio dei miei stivali ovattato dalla neve,risuonava nello stradone newyorkese .Tutti erano nelle case a dormire tranne me pronta per il primo giorno di scuola. Avere sedici anni è complicato,sei grande ma non abbastanza, quindi non sei libero di fare nulla senza il permesso dei tuoi genitori,peccato che i miei sono separati e litigano appena si vedono ,sono troppo impegnati per badarmi. Vivo con mia madre da sette anni, avevo solo nove anni quando mio padre prese la valigia e fuggii con Caroline, la sua amante. Sospirai: ero arrivata davanti al liceo. Tanti ragazzi bassini sostanavano con i loro genitori davanti al portone. Erano emozionati,sarebbe stato il loro primo giorno al liceo,ma non sanno che i loro prossimi anni saranno una tortura. << Tini >> la voce allegra della persona che adoro, forse l'unica al mondo, mi entrò nelle orecchie come una tromba. Mi voltai e vidi la mia migliore amica sorridere dolcemente come una bimba.<< Lodo, mi sei mancata da morire >> mi fiondo su di lei, stritolandola, lei ricambia affettuosamente. << Anche tu, ma devo dire che la Francia è davvero bella, mi dispiace non averti visto per quest'estate, però a Parigi mi sono divertita tanto >> si girò una ciocca dei capelli tra le dita.<< Dopo mi racconterai , ora andiamo in classe se no facciamo ritardo >> la presi per un braccio e iniziammo a correre nei corridoi come delle bambine dell'asilo.La classe 104 si parò davanti a noi. Eravamo arrivate. Ci guardammo, ci stringemmo la mano e varcammo la soglia. La professoressa non era ancora arrivata, quindi tranquillamente ci accomodammo ai banchi liberi.<< Ora puoi parlare! >> esclamai.<< Allora, ho conosciuto un francese, davvero sexy, si chiama Pierre, ma ci credi se ti dico che era uno strafigo? Mamma mia, ci siamo pure baciati. Mi ha regalato questa collanina ti piace? >> si indicò il collo dov'era legata una collanina d'argento con un ciondolo con su scritto "P" brillantato.<< È stupendo, ma puoi parlare di qualcosa che non siano ragazzi? >> risposi spazientita, la mia amica corrugo' la fronte e alzo' un sopracciglio. << Scusami, ma che rompipalle sei! Comunque cambiamo argomento, ho comprato una maglietta deliziosa, da un negozietto davvero bello,poi quanto vieni a casa mia la vedi! >> mi fece l'occhiolino, e si voltò in tempo per vedere la prof. di matematica entrare in tutta la sua eleganza, indossava un tubino nero e una camicia bianca tutta lavorata in pizzo. I capelli biondo cenere raccolti in uno chignon improvvisato. Aveva una quarantina d'anni , ma ne dimostrava venti. Oltre ad essere bella era anche una brava insegnante.<< Ciao, ragazzi! Come è andata l'estate? >> appoggio' i libri sulla cattedra e parlò con ognuno di noi. Lei era l'unica che mi faceva sentire a mio agio,anche perché amavo la matematica. Le altre ore furono un po' noiose, ma con Lodovica passarono velocemente e finalmente eravamo in mensa.<< Che noia! La prof.di storia per poco non mi ha fatto addormentare >> esclamò la mora sbocconcellando una patatina fritta.<< A chi lo dici! >> morsi il trancio di pizza fumante, facendo colare la mozzarella.<< Oddio, sta arrivando l'oca >> sussurro' la mia amica puntando lo sguardo alle mie spalle. L'oca, sarebbe Stephie Macarena, capo delle cheerleader , amata da tutta la scuola e sogno erotico dei ragazzi. Ovviamente bella da mozzare il fiato, ma è anche vanitosa e prepotente. Mi odia fin dal primo anno del liceo, mi considera un insulsa bambinetta.<< Ma ecco qui la mocciosa. >> tirò fuori un sorrisetto arrogante. << Ed ecco qui la troia >> la imitai io. << Tu cosa hai detto?! >> divenne rossa come un peperone e i suoi occhi si scurirono all'istante.<< Che sei una troia! >> mi alzai dal tavolo sotto lo sguardo sbalordito di Lodovica.<< Ti sei imparata un termine nuovo e non vedi l'ora di usarlo...capisco...>> mi girò intorno' scrutandomi << Ma vedi cerca di essere un po' più educata...i tuoi genitori dovrebbero averti insegnato.... aspetta...i tuoi genitori sono separati e tua madre è una cornuta. Ops! Non volevo dirlo! >> gli occhi iniziarono a bruciare, le lacrime ormai erano vogliose di scendere copiose. Le trattenni, non potevo piangere. Mi rivolse uno sguardo sprezzante e sotto gli occhi di tutta la mensa le saltai addosso, tirando un pugno, poi un altro, graffi, morsi. Stavo sfogando tutto il mio dolore su di lei. Di colpo due mani mi strinsero i polsi.<< Stoessel, cosa sta facendo? >> gridò una voce, una voce che conoscevo fin troppo bene. Era la preside. Mi staccò da Stephie, che venne portata in infermeria dalle sue amichette oche.<< Venga in ufficio, bel modo di iniziare l'anno >> gracchio' irritata. Dopo due scalinate e gli sguardi di mezza scuola arrivammo in ufficio. Mi spinse dentro e appoggiò la porta.<< Bene bene, è il primo giorno di scuola e lei è già qui. Tenti di battere un record? >> sorrisi amaramente, davanti alla sua espressione soddisfatte e arrogante. << Nessun record, sono stata provocata... >> tentai di spiegare, ma venni interrotta.<< Non mi interessa, oggi resterai fin dopo le lezioni. Sai, i bidelli hanno bisogno di una mano per i bagni, dovrai aiutarli. >> picchietto' la mano sul tavolo.<< Ma... >> stavo per ribattere quando il segretario aprì la porta. << Signora direttrice, l'ho trovato. Era nell'aula di chimica. Ha cercato di scappare,ma finalmento l'ho preso. >> spinse in avanti un ragazzo, forse il più figo che abbia mai visto. Era vestito con un jeans grigio strappato, una giacca di felpa nera con il cappuccio calato sulla testa e delle semplicissime converse nere. I capelli scompigliati e due occhi verdi simili agli smeraldi. << Oh, finalmente! Venga qui, Blanco. Mi hai fatto dannare, dopo la rissa sei scappato.Ma come ti viene in mente?! Sei in punizione... >> girò il suo sguardo su di me e continuò << ...con Stoessel. Avete fatto a botte tutti e due, quindi andrete più che d'accordo. Ora, forza andate! >> ci cacciò in malomodo fuori dalla stanza, lasciandomi stranita.
Angolo Autrice 😃La FF di prima non mi piaceva,recensite e un bacione 💗
   
 
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