Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Ricorda la storia  |      
Autore: AkiChan    20/09/2014    1 recensioni
“Ogni tanto potresti farmelo un sorriso Kyoya”
Era un pomeriggio tiepido di settembre, l'autunno era ormai arrivato, ma il sole continuava a splendere nel cielo illuminando le foglie che ormai non erano più verdi, facendole brillare nei loro colori che variavano dal rosso al marrone, dal giallo all'arancione.
La scuola era ormai deserta, le lezioni erano terminate poco prima, c'era solo il soffice suono del vento e l'inno della Namimori che ogni tanto risuonava, cantato da un piccolo e soffice uccellino.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dino Cavallone, Kyoya Hibari
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
STORIA DI UN RICCIO E DI UN ERBIVORO

CHE GLI INSEGNO' A SORRIDERE
 
 
Ci vogliono settantadue muscoli per fare il broncio
ma solo dodici per sorridere.
Provaci per una volta.

-Mordecai Richler
 

“Ogni tanto potresti farmelo un sorriso Kyoya”
Era un pomeriggio tiepido di settembre, l'autunno era ormai arrivato, ma il sole continuava a splendere nel cielo illuminando le foglie che ormai non erano più verdi, facendole brillare nei loro colori che variavano dal rosso al marrone, dal giallo all'arancione.
La scuola era ormai deserta, le lezioni erano terminate poco prima, c'era solo il soffice suono del vento e l'inno della Namimori che ogni tanto risuonava, cantato da un piccolo e soffice uccellino.
“Ohi! Mi stai ascoltando?”
Dino era seduto contro il muro sul tetto della scuola, avevano finito anche oggi di allenarsi e ora stavano recuperando le energie. L'altro ragazzo, invece , era disteso leggermente distante da lui, gli occhi chiusi e i capelli leggermente scompigliati, sembrava non aver nemmeno sentito la domanda.
“Ahi...”
Alzandosi un gemito di dolore uscì dalle labbra del giovane boss della famiglia Cavallone, nel combattimento di prima era stato messo al tappeto e cadendo si era fatto male alla caviglia.
Seppure con una certa fatica riuscì a raggiungere Hibari e con parecchia sorpresa constatò che il ragazzo dai capelli neri stava tranquillamente dormendo.
“Deve essere davvero stanco per addormentarsi così...” pensò Dino mentre un sorriso iniziava a distendersi sulle sue labbra. Era davvero strano vedere Kyoya così indifeso, sembrava quasi una ragazzo normale che aveva deciso di saltare le ultime ore di lezione rifugiandosi sul tetto e alla fine, stanco di quella giornata,si era addormentato dimenticando lo scorrere del tempo, ma lui non era sicuramente un ragazzo che si poteva definire “normale”.
Senza pensarci la sua mano iniziò a percorrere il profilo del guardiano della nuvola, scendo dagli zigomi alla punta del naso e infine soffermandosi sulle labbra chiare e morbide.
Quest'ultima mossa doveva avergli dato un po' di fastidio, infatti un suono simile ad uno dei suoi soliti sbuffi ruppe quel magico momento, per un istante Dino temette di averlo svegliato, ma invece il ragazzo continuava a dormire come se nulla fosse.
Così, sempre attento a non svegliarlo, lo prese delicatamente in braccio, la sua povera caviglia stava chiedendo pietà, ma lo avrebbe sopportato.
Ritornò al suo posticino di prima e, una volta seduto, strinse Kyoya a se, in un abbraccio rassicurante.
Rimasero così, uno a dormire, senza rendersi minimamente conto di ciò che stava accadendo; l'altro, invece, non spostava lo sguardo dal viso addormentato del giovane guardiano Vongola, pronto a cogliere un qualsiasi cambiamento.

2 ORE DOPO

“Ehi, Kyoya-chan, mi spiace svegliarti, ma credo sia l'ora di tornare a casa. Inizia a fare freddo.”
Il sole stava scomparendo, gli ultimi raggi dorati che avevano donato una tonalità fantastica al cielo sarebbero scomparsi in fretta e allora sarebbe calato il freddo delle notti autunnali.
Ma il ragazzo non sembrava minimamente intenzionato a svegliarsi.
“Ti devo svegliare con un bacio? Come fanno i principi con le proprie principesse?”
Gli sussurrò all'orecchio Dino, nel tentativo di fargli aprire gli occhi, ma ancora una volta, non ci fu risposta.
Quindi prendendo prima un grande respiro avvicinò leggermente il suo viso a quello dell'altro, sentendo il suo respiro regolare a tranquillo, e inizialmente con timore appoggiò le sue labbra su quelle dell'altro in un semplice e dolce bacio.
E in quell'istante, come se l'altro fosse stato davvero una principessa delle favole, aprì leggermente gli occhi.
Il boss della famiglia Cavallone quando sentì lo sguardo del più piccolo su di lui, lo fissò a sua volta regalandoli uno dei suoi stupendi sorrisi.
Per un istante solo, forse perché ancora leggermente addormentato, gli sembrò che anche il ragazzo sotto di lui avesse arricciato le labbra, ma era durato così poco che non ne era certo; infatti,appena l'altro si rese conto della posizione in cui era finito, in meno di un secondo si alzò, uscendo da quel caldo e confortevole abbraccio, e senza rivolgere una parole all'altro scomparì dalla sua visuale, sbattendo la porta alle sue spalle.
E così sul tetto della scuola rimase solo Dino, era successo tutto troppo in fretta e non aveva potuto fare niente per fermarlo.
Aveva ancora in testa l'immagine del mezzo sorriso dell'altro, si rese conto di essere rimasto da solo, quando il rumore della porta ruppe il silenzio.

“Prima o poi riuscirò a farti sorridere, Kyoya, te lo prometto”



*Angolino d'autrice*
Ohayo!
E così alla fine ho scritto questa cosuccia che avevo in mente da un po'.
Lasciate perdere il titolo - che non ha molto senso-, ma dovevo scriverlo :3
E' un po' corta,  inizilamente doveva essere una semplice FlashFic,
ma alla fine ho scritto circa 200 parole in più -come sempre^^"-
Credo di avere fatto i personaggi un po' troppo OOC ...
E' l'ora di andare a scrivere il secondo capitolo dell'altra FF quindi...
Sayonara!

-Aki
 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: AkiChan