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Autore: Alleru    20/09/2014    3 recensioni
"Non c'è posto per la pena o la pietà. Peeta deve morire."
Finale alternativo di Hunger Games.
Genere: Avventura, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La freccia di Katniss va a finire esattamente al centro della mano destra di Cato. Questi lancia un grido e Peeta riesce a liberarsi dalla sua presa sferrando un calcio dritto nella caviglia dell'altro ragazzo, che cade dalla cornucopia verso gli ibridi agitando velocemente le braccia in modo da potersi aggrappare invano a qualcosa. Peeta corre subito da Katniss e insieme si godono lo spettacolo della morte del grande e grosso tributo del 2. Cato. Così muscoloso, impavido, forte. Magari non così tanto forte da resistere ad una lotta a tre con due ragazzini del distretto più povero di Panem. 
La luce torna tutto d'un tratto. Adesso, l'arena è solo una semplice distesa d'erba macchiata di sangue e il cielo è sereno, senza nuvole. I colori della luce che illumina il paesaggio sono sul rosato, c'è anche un tocco di blu. Sembra l'alba. La coppia ormai vincitrice si abbraccia così forte da togliersi il fiato a vicenda. Hanno vinto. Non ci possono credere, è così irreale. Ecco la voce di Claudius che interrompe il silenzio: "C'è stato un piccolo cambiamento. Il regolamento precedente, che afferma che possono esserci due vincitori purché dello stesso distretto, è stato sospeso. Solo un vincitore può essere consentito per gli Hunger Games. Quindi, buona fortuna! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!"
I ragazzi sono senza parole. Peeta guarda davanti a sé con uno sguardo vuoto, tipica espressione di quando qualcuno cerca di afferrare almeno uno dei miliardi di pensieri che gli frullano in testa in un momento del genere. Katniss è immobile. Guarda Peeta con tutta la dolcezza di questo mondo e la bocca un po' aperta. Le tremano le mani, l'arco le era scivolato non appena Claudius aveva smesso di parlare. Una lacrima le riga il volto. Una lacrima piena di tristezza; sorpresa; rabbia; paura; preoccupazione. 
E adesso? 
Chissà quali sono le intenzioni di Peeta. 
Lei è convinta che tutta questa storia degli sfortunati amanti del 12 è solo una strategia ideata dal ragazzo per poi vincere alla fine. Peeta aveva creato tutto ciò, ne era certa. Magari, con quel suo faccino adorabile, aveva fatto il lavaggio del cervello al loro caro e ubriaco Haymitch. Avrà sicuramente convinto Seneca Crane a far sì che, arrivati a questo punto dei giochi, ci sarebbe stato un ultimo combattimento. Quello che tutti si stavano aspettando sin dall'inizio. Il combattimento tra gli sfortunati amanti. 
"Su, fallo." dice Peeta, facendo tornare Katniss alla realtà dai suoi pensieri. Lui getta il coltello verso il bosco e si posiziona davanti alla ragazza con le braccia aperte all'altezza delle spalle. Questa posizione ricorda a Katniss un uccello in volo. Le viene subito in mente l'immagine della ghiandaia imitatrice e il suo motivetto a quattro note che faceva con Rue.
Rue. Povera piccola.
Ha un groppo in gola, ma guarda lo stesso Peeta con espressione interrogativa. "Forza." il ragazzo ha il viso serio, ma trasmette troppe emozioni. "Questo momento, prima o poi, sarebbe dovuto arrivare." Sta mentendo sicuramente pensa Katniss. Non può dire queste parole proprio alla "fine" dei giochi. Sta mentendo. "Peeta..." comincia a dire, ma si interrompe nel vedere il bellissimo ragazzo dai capelli biondo dorato che chiude gli occhi di scatto, prende un respiro profondo e solleva la testa al cielo. 
E proprio qui, in questo momento, Katniss capisce che Peeta la ama davvero. La ama così tanto da farsi uccidere purché lei vinca, purché lei sia felice insieme alla sua famiglia. Forse è questo il vero amore. Sacrificarsi al posto dell’altro. Katniss non pensa che Gale avrebbe fatto tutto questo per lei. O forse sì, chi lo sa. Ma non è questo il suo pensiero principale, adesso. Il suo motivo per vincere i giochi è Prim. Prim, sua sorella. Se lei fosse morta in questo momento, Prim con chi sarebbe cresciuta? Con sua madre presa dalla depressione per la morte della sua primogenita? No.
Non può rischiare che succeda di nuovo, lasciando sua sorella in balia del nulla, senza nessuno su cui contare. No.
L’obiettivo di Katniss è vincere. Punto. Non innamorarsi.
E’ vincere, tornare da sua sorella, sua madre e quell’orribile gatto con gli occhi color vomito.
Non c’è posto per la pena o la pietà. Peeta deve morire.
Katniss si abbassa e afferra l’arco con la mano destra. Lentamente, prende una freccia dalla faretra e la posiziona sull’arma di metallo, così freddo da farle venire i brividi. Lei si sente così… strana. In effetti, come poteva uccidere un ragazzo che durante i giochi era diventato… un amico? O forse qualcosa di più? Sono stati più di due settimane insieme, a spalleggiarsi l’un l’altra, difendendosi dagli altri 22 tributi, aiutandosi a vicenda qualunque fosse il pericolo.
Le scende un’altra lacrima e le va a finire proprio nell’angolo della bocca. Assapora il salato e l’amaro di quella lacrima. Dischiude le labbra, ma tiene i denti stretti. Li stringe forte, come se stesse facendo uno sforzo. Sussurra qualcosa così piano che il ragazzo però non riesce a sentire. “Scusa.” E così, in quel momento, Katniss scocca la freccia tenendo gli occhi chiusi.
Si sente la freccia che penetra nel torace del ragazzo e infine un tonfo .
Passano circa 20 secondi e allora si sente il colpo di cannone. L'ultimo colpo di cannone di questa edizione degli Hunger Games.
La voce di Claudius entra in campo “Signore e signori, ecco a voi la vincitrice dei 74esimi Hunger Games. Katniss Everdeen.”
Non appena l’uomo conclude di parlare, lei cade a terra, in ginocchio. Le gambe non la sostengono più. E’ troppo fragile. Non avrebbe mai immaginato di comportarsi così per qualcuno, involontariamente. Le lacrime le scendono una ad una senza che se ne renda conto. E’ tutta un fiume, non riesce a fermarsi di piangere. Lei ci teneva, al ragazzo del pane.
E’ arrivato il momento di lasciare l’arena. Ma prima che  possa salire sull’overcraft, Katniss si avvicina al ragazzo disteso a terra, inerme. Si inginocchia accanto la sua testa e gli accarezza la fronte, scostando alcuni capelli unti dal sudore. Accenna una specie di sorriso, un po’ malinconico ma rassegnato.
Si alza e cammina verso l’overcraft incespicando in buche nell’erba create sicuramente dagli ibridi. Girandosi, dà un’ultima occhiata al cadavere tenendosi stretta l’arco e sussurra infine: “Grazie. Addio, ragazzo del pane.”



NDA
Salve a tutti! Questa è la mia prima ff e spero che vi piaccia! :3
  
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