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Autore: metaldolphin    21/09/2014    3 recensioni
Nuova isola, nuova inquietudine per uno Zoro meno tranquillo del solito... cosa accadrà sarà difficile da capire e spiegare, lasciando profonde tracce anche nel suo animo apparentemente imperturbabile.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zoro

Vedendola allontanarsi con Brook ed Usopp, i miei pensieri tornarono alle prime ore di quella giornata, quando tutto era stato così diverso e sereno, quasi paradisiaco.

Nella luce incerta dell'alba, l'avevo guardata dormire pacificamente.
Sdraiata su di un fianco, mi dava le spalle, immersa in un sonno profondo e apparentemente senza incubi. Avevo seguito con lo sguardo la scoscesa curva che dalla vita portava al fianco rotondo e sporgente, invitante richiamo sessuale per molti uomini oltre a me, anche se non davo segno di infastidirmi più di tanto: in realtà, anche se a lei piaceva essere ammirata e corteggiata, era profondamente ed esclusivamente legata a me, in apparenza così diverso, per abitudini e carattere.

Era vero che sapeva essere bugiarda ed approfittatrice, mentre io seguivo la strada della sincerità e della lealtà; era allegra e solare, di contro la mia naturale indole era solitaria e taciturna.
Ma sapevo anche di essere bravo a compensare con la forza le sue debolezze, quando necessario, come sapevo riconoscere quanto lei fosse indispensabile quando si trattava di trovare la giusta strada, correggendo ed integrando il mio inesistente senso dell'orientamento.
Tolleravo la sua manesca abitudine di sedare i vivaci componenti della Ciurma perché non credevo nei favoritismi e non volevo che troppi riguardi nei miei confronti sollevassero dubbi, sospetti e scontento con gli altri compagni
Dopotutto, prima che amanti, eravamo parte di uno stesso equipaggio di pirati e non potevamo permetterci trattamenti particolari per mantenerne il delicato equilibrio, specialmente quando in gioco poteva esserci la vita... Così ci concedevamo rare pause tutte per noi nei momenti di tranquillità tra un'avventura e l'altra, dato che, grazie a Rufy, le nostre imprese solitamente somigliavano più a guai mal gestiti che ad altro.

Mentre i suoi fluenti capelli rossi sparivano in lontananza, nell'ombra dei giganteschi alberi che formavano la fitta foresta che ricopriva l'isola, alla quale eravamo approdati dopo pranzo (vale a dire nemmeno due ore prima) per la prima volta dopo tanto tempo, io, l'ex cacciatore di pirati Roronoa Zoro, ebbi una fastidiosa stretta allo stomaco.

Perché non ero andato con lei?
La regola che ci eravamo imposti ci obbligava ad accettare qualsiasi compagno che il Capitano ci avesse affiancato, senza mettere in mezzo il nostro rapporto, e fino a quel momento era andata bene ad entrambi. Ma in quel frangente mi accorsi di odiare profondamente quel compromesso, mentre uno strano ed opprimente presentimento mi dilaniava le viscere, per poi risalire, fino ad appesantire con un ingombrante groppo, la gola.

Cercai di deglutire con un doloroso sforzo e scoprii di avere la bocca asciutta, arida come il deserto di Alabasta e sabbiosa allo stesso modo.
Cosa mi stava accadendo?
Nemmeno prima dello scontro con Mihawk al Baratie mi ero sentito in quella maniera... Forse somigliava più alla sensazione che avevo provato a Thriller Bark, di fronte a Kuma Bartholomew, appena abbandonate le katane tra le macerie, quando, disarmato e solo, avevo accettato di andare incontro ad un destino che poi, per fortuna, non si era avverato.

Mai avevo creduto o dato peso a cose come i presentimenti o le premonizioni, il mio unico credo era fatto di carne e ossa e muscoli, sudore e sangue: cose tangibili, come il legno di quel ponte di nave e il metallo delle mie  spade.
Era vero che ammettevo l'esistenza di cose che non potevo stringere nel pugno, ma ne avevo prova diretta, come i sentimenti verso i compagni e quella ragazzina, ormai donna, che mi ero trovato accanto... legami più che dimostrabili, non cose la cui esistenza poteva essere frutto di uno scherzo della mente, un gioco nato da stupide sensazioni che reprimevano la ragione.

Senza sapere bene perché, mi guardai la mano e notai che non era ferma: un tremore leggero, quasi impercettibile, ne aveva preso il controllo, mentre una fastidiosa umidità si diffondeva su essa. Strofinai i palmi l'uno contro l'altro, poi li passai lungo i fianchi coperti dallo yukata, per cercare di asciugarli alla meno peggio, ma quel sollievo non ebbe lunga durata.

Nemmeno mi accorsi subito che il piccolo Chopper si era fatto vicino. Gli avevo promesso che lo avrei accompagnato in giro alla ricerca di erbe medicinali, nulla di impegnativo, e a noi si sarebbe affiancata Robin, sempre alla ricerca di indizi provenienti dal passato.
In definitiva me la sarei tranquillamente dormita ad ogni sosta, impiego ideale per la mia letargica indole che si destava soltanto nel pericolo...
-Zoro, cos'hai?- mi chiese la piccola renna con un tono preoccupato nella voce.
La sua forte empatia e il suo istinto animale, capace di leggere il più impercettibile segnale lanciato dal corpo, gli avevano sicuramente dato la chiara percezione del mio stato d'animo.
Col muso rivolto verso l'alto a guardarmi dalla bassa statura della sua consueta forma, attendeva una risposta che non arrivò, tanto ero perso nei miei pensieri.

-Oggi Bushido-san sembra distratto, Chopper- intervenne Robin, già pronta con il suo zainetto sulle spalle.
Soltanto quando la donna mi sfiorò sulla spalla, mi riebbi, sorpreso da quel contatto.
Abbassai lo sguardo verso il piccolo medico ancora in attesa e proposi di avviarci e presto la giungla inghiottì anche noi, con le sue chiazze di luci ed ombre e il chiasso degli uccelli che si zittiva al nostro passaggio.

Dopo un paio d'ore di cammino mediamente difficoltoso, giungemmo ad una radura che  sormontava, grazie ad una ripida scarpata alta circa quattro metri, un placido specchio d'acqua limpida e profonda, attraversata da una corrente leggera che ne increspava la superficie.
Ne approfittai per dissetarmi e fare una sosta, che decidemmo di prolungare non appena Chopper si accorse che, al margine incerto tra lo spiazzo erboso ed il fitto degli alberi, cresceva una ricercata radice dalle proprietà coagulanti, utilissima in caso di ferite.

Mentre Robin, seduta su di un masso, leggeva uno dei suoi libri che aveva tirato fuori dallo zaino, decisi di fare una dormita, così mi sdraiai ai piedi di un possente albero, feci dei miei stessi avambracci un cuscino col quale sorreggere il capo e chiusi gli occhi, assaporando quel raro momento di quiete.

D'improvviso, una voce sottile, come quella di un bambino o di una fanciulla, mi destò da quel momento di relax e mi parve che provenisse dall'acqua, ma guardando i due compagni poco distante, vidi che proseguivano le loro attività, come se non avessero percepito nulla.
Che l'avessi sognato?
No, rieccolo quel sussurro insistente che sembrava deridermi, col suo tono cantilenante, di cui non riuscivo a comprendere le parole esatte, perché forse troppo lontano.

Decisi di avvicinarmi al luogo da cui pareva provenisse quel suono e mi affacciai dalla scarpata per sbirciare lo specchio d'acqua.
La vista mi gelò il sangue nelle vene.

Nel debole movimento che increspava appena la superficie liquida, un corpo veniva trascinato verso me, galleggiando mollemente, assecondando la corrente nei più piccoli movimenti.
Giaceva supino, gli arti scostati dal corpo snello e leggiadro, le gambe snelle ma ben formate e lunghi capelli, rossi come le onde illuminate da un tramonto infuocato.

Sulla spalla sinistra un tatuaggio bluastro spiccava sulla pelle livida, in un disegno che ben conoscevo...stava affondando lentamente, gli occhi chiusi e il viso contratto in una espressione di dolore.    

-NAMI!- gridai, lasciandomi scivolare lungo la terra friabile per gettarmi in acqua e raggiungerla.












trafiletto autore: poco tempo, tanti progetti (tra cui un concorso letterario a cui spero di partecipare)... le mie apparizioni sono diventate rare per questo, ma non dimentico chi mi ha seguito nei mesi passati e quando posso scrivo qualcosa. Di leggere non ho avuto molto tempo, ma sbirciando qua e là ho notato con dispiacere che non sono stata l'unica assente. Spero soltanto che lo siano per motivi positivi e che fioriscano nuove storie con la mia coppia preferita! Baci baci
   
 
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