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Autore: kyri45    21/09/2014    0 recensioni
Katy, una ragazza di 16 anni, si ritrova un giorno con l’anima staccata dal suo corpo, morto. scopre infatti che è stata scelta per essere la 84esima: la custode della musica. Inizialmente invisibile agli occhi di tutti, katy riesce a creare il “contatto” tra musica e la sua migliore amica Erica. Insieme a lei scoprirà i suoi poteri e l’aiuterà a trovare gli altri 83 custodi. ( disegni inclusi in corso).
SPERO VI PIACCIA! è la mia prima storia, quindi sono ancora una novellina. qui vedrete unire l'avventura, la magia, gli amori e il sovrannaturale che insieme vi racconteranno la storia di questa custode: katy, la custode della musica
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5: 83: custode della tecnologia
-la chi?-
- sono la custode prima di te! Volevo soltanto vedere la nuova arrivata con i miei occhi.- beh se è una custode, allora è normale che possa vedermi.
- e... come avresti fatto a trovarmi?- le chiedo.
- Amor mi ha detto di te, quindi volevo conoscerti meglio. Ti chiami Katy giusto?
- sì, e... tu saresti..?
- Tekuno, Tekuno Sekai. Piacere di conoscerti.- mi porge la mano per una stretta e io rimango un po’ esterrefatta dalla risposta: sentivo che ciò che stavo stringendo non sembrava pelle umana, ma più qualcosa... di irreale di... virtuale.
-Tekuno, eh? Non è un nome di queste parti, giusto?-
-no, infatti non lo è. Io sono nata in Giappone, ma sono quasi sempre vissuta in America.-
-ah, beh, è un bel paese, ho sempre voluto andarci.- in effetti, era vero: vedevo sempre in giro che il Giappone era la terra dove tradizioni e tecnologie si mischiavano, e sarebbe stato bellissimo andarci almeno una volta.
- e allora? Perché non ci andiamo subito?- mi chiede.
-COSA? Fino in Giappone?! Hai la minima idea di quanto ci metteremo ad arrivarci? E poi domani mattina ho già un impegno importante!- già un impegno vitale, per me. Non potevo rompere la promessa che avevo fatto a Erica.
- ma che dici! Basterà utilizzare la rete internazionale per arrivarci in qualche nano secondo!-
-è come, scusa?-
- beh, io sono la custode del mondo virtuale, posso farci trasformare in un file e poi inviarci a qualche computer di Tokio!-
-TU, puoi fare questo?-
-certo, allora vieni?- mi chiede, porgendomi la mano con un  occhiolino. Non potevo rifiutare una richiesta del genere, non sarebbe stato poi tanto male. Ci avviammo fino alla casa più vicina che avesse un computer, e con un gesto della mano Tekuno lo accese.  Sullo schermo lampeggiavano tante file di 0 e 1. Appoggiò delicatamente la mano su di esso e in poco tempo tutto il suo corpo fu solo fatto di 1 e 0 verdi su uno sfondo completamente nero. Mi tese la mano e io, un po’ spaventata, gliela strinsi. Dopo un attimo anche il mio di corpo diventò come il suo, e in pochi secondi stavamo attraversando un tunnel di particelle luminose e finestre ( quelle del computer) ad una velocità assurda. Una luce alla fine del tunnel ci fa uscire e l’unica cosa che vedo sono le stelle. Sento che sto precipitando nel vuoto, mi giro e vedo che sto cadendo da circa 2, 3 mila piedi dalla città di Tokio. O cavolo...
-TEKUNOOO!!!- all’inizio non sento risposta, ma poi sento il suo urlo che si sta avvicinando, ma non è di paura, è più di... divertimento.
-YAHOOOOH!! DAI CHE è DIVERTENTE!!-
-LO SARà MA IO NON SO VOLARE IN ALTO!!-
-DAMMI LA MANO!-  la afferrò con tutte e due le braccia stringendomi al suo collo, mentre ci trasformiamo in un miliardo di particelle azzurre glicchate che si teletrasportano nell’aria. Arriviamo fino alla cima della torre di Tokio e ritorniamo come prima.
-BEH? NON è STATO DIVERTENTE??-mi urla lei, tutta intusiata.
-se con divertente intendi dire un’esperienza di quasi pericolo di morte... allora sì..- rispondo io, ancora con il fiato corto.
-di morte? Beh, visto che sei già morta non credo proprio che correvi pericoli!-
-sì,diciamo di sì. – mi alzo per bene e osservo il panorama. Un miliardo di luci, cartelli, macchine e insegne luminose illumina la città come un cielo stellato.
-alloraaaa... che ne pensi??-
-è... stupendo!-
-AHH..  sapevo che ti sarebbe piaciuto!-
-beh, potremmo restare qua sopra, se vuoi.-
Restammo a parlare per ore, come quando ho fatto con Erica, mi raccontò un po’ della sua storia: era sempre una studente giapponese degna di nota, una di quelle che seguiva sempre le mode e veniva definita la “perfettina” della classe, ma quando andò in America, si rese conto di quanto fosse immensa e piena di persone diverse, con stili diversi e originali. Da quel momento cambiò completamente: decise di dedicarsi alla tecnologia e, già a giovane età,  si mise a costruire primi prototipi di console e iniziò sempre di più ad appassionarsi all’informatica. Gli era piaciuta fin dall’inizio perché riuniva persone di vari posti, con varie culture tutte insieme e le faceva unire. Col tempo dovette ritornare in Giappone, dove anche li, era scoppiata la moda del mondo virtuale. Quando tornò nella sua vecchia scuola, le cose non furono migliori, però: tutte le sue vecchie amiche si lamentavano di come aveva potuto lasciare che diventasse come quelle stupide ragazzine americane. Da quel giorno, utilizzò molto la tecnologia per creare un mondo tutto suo, dove non esistevano classi sociali ne persone inferiori alle altre nelle lingue, popolazioni e culture. Poi, un giorno, riuscì a creare il contatto. Non aveva mai pensato che la sua vita fosse cambiata in solo un giorno. Successe solo qualche anno prima di me. Stava tornando a casa da scuola,durante una sera buia di natale, quando per sbaglio, le cadde la console che da piccola aveva costruito. Al suo interno cera tutto. Tutto il mondo che aveva inventato. Un mondo migliore. Per riuscire a recuperarla in quell’istante fece un gesto folle. Era sul marciapiede del ponte elevatoio del porto di Tokio, quindi decise di buttarsi in acqua per riprenderlo. Ma mentre cadde, una luce immensa illumino lo schermo della sua console, in pochi secondi vide l’interno del mondo virtuale, mentre pian piano, la sua anima veniva presa dallo spirito che era contenuto in quella piccola console. Poi, come successe a me, tutto divenne buio. Quando si risvegliò, era diventata come me. Diventata custode,decise di utilizzare il suo potere di navigare nella rete per poter vedere e conoscere tutti i posti del mondo e le persone che ci vivevano.
-beh, ora sai tutto di me. Ah, no aspetta... quasi tutto...- dalla tasca della giacca dell’uniforme tira fuori la piccola console di cui mi aveva raccontato.
- Tech! Vieni fuori!- dice allo schermo. Subito dopo quest’ultimo si illumina e ne esce fuori una strana creatura completamente cubica, con piccoli occhi luminosi e intorno a lui riuscivo a veder tanti numeri e segni tecnologici che sparivano e ricomparivano continuamente.
-lui è Tech, il mio seishin.-
-li tuo... seishin?!-
-sì. Vuol dire spirito-
- e... spirito? Ma il tuo spirito c’è lo hai già! Non è dentro la tua anima?- le domando.
-si, ma... gli seishin erano... beh, i cosidetti “assistenti” del nostro spirito. Piccoli spiritelli che lo aiutavano a controllare i suoi poteri e tenevano l’equilibrio con esso.- mi risponde.
-ogni custode ne ha uno!- continua lei. io continuo a guardarla esterrefatta.
-perché allora io non ho visto quello di Amor?-
- forse perché era in giro ad aiutarlo per il mondo. Vedi quello di Amor è un lavoro impegnativo! Non ha ai tempo libero se non per motivi urgenti. Ogni minuto deve essere sempre teletrasportandosi da un posta all’altro riequilibrando i rapporti tra le persone.  E quando non può farlo per certi motivi, il suo seishin lavora al posto suo. Ma... sono tutti così i custodi originali.-
-custodi... originali?-
-ma Amor non ti ha proprio detto niente? Esistono 3 tipi di custodi: il primo tipo sono quelli originali, cioè nati all’origine dei primi esseri viventi, manifestano gli spiriti come la morte, la vita, l’amore, il bene, il male... poi ci sono quelli elementari, cioè che manifestano gli spiriti della natura: acqua, fuoco, aria, terra, animali... ed infine ci sono quelli appartenenti al nostro gruppo, li chiamiamo believed.-
-Believed? Vuol dire credenti giusto?-
- sì, siamo particolari, abbiamo qualcosa di speciale che glia altri custodi non hanno: il potere di sconfiggere la disperazione.-
Rimasi di sasso a quella risposta, ma prima di dire qualcosa lei continuò:
-a differenza di quelli che per combattere usano dei poteri materiali, noi usiamo la nostra speranza e credendo nel nostro spirito e potere. E proprio così che siamo riusciti a creare il contatto.-
Restiamo per un po’ zitte senza guardarci, ma ammirando il panorama della fantastica Tokio notturna.
-senti..- comincia lei.
-come è avvenuto il tuo contatto?-
La risposta non mi venne immediata. Proprio non sapevo cosa dire.
-io... non lo so... non me lo ricordo.-
-come? È impossibile che non ricordi come è successo! Sei sicura?.
-si sicurissima! Ricordo solo il buio assoluto!- a quella mia risposta, lei inizia a pensare ad un modo.
-ho trovato! Sono sicura che parelthón ti può aiutare!-
-e chi sarebbe?-
-il custode del passato! Se andiamo da lui, forse ti farà recuperare la memoria. Anche se è un custode originale e non ha mai tempo libero, credo che potrà farci questo favore-
- beh, allora credi di potermi portare da lui la prossima notte?-
-sicuro!- mi fa un grosso sorriso e io lo ricambio. Credo proprio di essermi fatta una nuova amica. Dopo qualche aattimo, però il suo sguardo si fa più serio. Tutte e due ci concentriamo nel punto esatto dove abbiamo appena sentito il mugolio di qualcosa, come un lamento.
-lo sapevo!- dice in tono arrabbiato Tekuno. Sento che qualcosa sta arrivando.
-ti ha cercata fino a qua!- Continua.
-chi?-                   ps ( l’attacco del malvagio: apel neviltis )
-Despair! Il custode della disperazione. Quelli che hai sentito erano i suoi scagnozzi.- mi avvicino al bordo della torre e guardo verso il basso, dove vedo che delle strane creature d’ombra si stanno districando tra le travi di metallo della torre.
-ma... sono ombre!-
-sì! Lui è capace di controllare tutto ciò che è oscuro. Di sicuro le avrà usate per cercarti in giro per il mondo, visto che non ti avrà trovato nella tua città!-
-MA PERCHè  MI STA CERCANDO?-
Rimane per qualche secondo in silenzio, vedo che la sua espressione si è fatta più cupa.
- perché vuole annientarti.-
...
...
 
ANGOLO AUTRICEEEEE!!!!
 Ebbene sì! Sono ancora rinchiusa negli inferi della terra ( angolo studio) , ma anche se il liceo è una faticaccia, sono riuscita a usare il tempo per scrivere anche questo capitolo. Allora Katy, che ne dici?
Katy:COME SAREBBE A DIRE “ CHE NE DICI?”???? SONO ESATTAMENTE SUL PUNTO DI ESSERE FATTA FUORI DA UN TIZIO OSCURO!!!
Io: embe? Mi serviva un momento di suspence!
Comunque... ecco la carta d’identità di Tekuno:
nome: Tekuno Sekai ( dal giapponese “Tekuno”= tecno e “sekai”= mondo)
numero: 83
posizione del numero: sotto il braccio sinistro
altezza: 1,68
poteri: teletrasporto glicchiando( cioè diventare un glitch ), possessione degli apparecchi elettronici, può entrare nel mondo virtuale, creare onde e barriere difensive di elettricità e creare oggetti o armi digitali.
Caratteristiche: anche se ha le ali, come tutti gli altri custodi, preferisce sempre usare la tecnica del glith che si teletrasporta. Non ama volare a grandi altezze...
Link per il mio profilo deviantart: http://minekyri45.deviantart.com/
 
   
 
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