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Autore: Matih Bobek    21/09/2014    4 recensioni
" Fammi del male e vivrai per sempre.
Castigato dal fluire
sapido della mia penna,
gettato nell'inferno
dei miei tormenti.
Brillerò di fuoco vivo,
seppur morto,
e tenderò la mia mano
per non bruciare da solo."
Il tema del poesia verte sul rapporto scrittore - oggetto della scrittura. L'autore dialoga con l'amato, destinatario e oggetto della poesia, chiedendogli di fargli del male, essendo il dolore la fonte principale da cui sgorga l'ispirazione poetica, in modo da poter rendere immortali, per mezzo dei versi, sia lui stesso che il suo amore.
Genere: Introspettivo, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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FAMMI DEL MALE

Respiri in silenzio tra le pareti
dei miei sentieri,
eppure emetti il frastuono
di mille cuori all'unisono.

Fammi del male e vivrò per sempre.

berrò il mio sangue e
danzerò nelle mie ceneri,
una volta ancora in vita
con la morte nel cuore
e veleno sulla lingua.
Chi sei tu, che strisci
nelle ombre,
ti nutri dei miei peccati,
e mi rapisci il cuore?
Che ruggisci nei miei sogni,
mi graffi l'anima e d'un tratto
svanisci?
Chi sei tu, che avido
sfogli la seta
delle mie pagine e
mi getti nelle fiamme
della tua indifferenza?

Fammi del male e vivrai per sempre.

Castigato dal fluire
sapido della mia penna,
gettato nell'inferno
dei miei tormenti.
Brillerò di fuoco vivo,
seppur morto,
e tenderò la mia mano
per non bruciare da solo.

Fammi del male e ti amerò ancora.
Ancora e per sempre.


 



 
   
 
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