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Autore: Marina Swift    21/09/2014    3 recensioni
Buonsalve, carissimi autori. Eccomi di nuovo qui.
Questa fic parla di Matoro Juka, che sta combattendo contro una febbre che la costringe a stare a letto...
Vedrete le sue reazioni, e i suoi pensieri mentre lei cerca di uscire dalla camera.
E boh... spero di avervi incuriosito.
Ci si vede dentro!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Shawn/Shirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di malattie, tè allo zenzero e sfide a snowboard
Erano due ore, anzi, forse tre, che nevicava senza sosta.
La bufera pareva non voler avere una fine, ed era questo che Juka continuava a ripetersi rassegnata, mentre si stringeva nelle coperte, di un brillante color verde prato.
La bionda allungò una mano verso il comodino, mettendosi a sedere sul suo letto, afferrando un fazzoletto e soffiandosi rumorosamente il naso, rosso come una ciliegia matura, se non di più.
- Ci mancava solo il raffreddore - sbuffò, mentre si immergeva nuovamente nella lettura di un libro, "Il richiamo della foresta" di Jack London.
L'aveva letto almeno dieci volte nel corso di quella giornata, ma non poteva fare altro, visto che i suoi compagni di squadra l'avevano - molto poco gentilmente - costretta a stare a letto, arrivando persino a chiudere la porta a chiave.
Altrimenti, Matoro avrebbe sicuramente tentato di scappare, o non era più lei.
La cosa che le dava più sui nervi, più che altro, era che mentre lei era ferma come un'invalida, i suoi amici se la stavano allegramente spassando sulle piste da snowboard, godendosi la migliore nevicata mai vista a Sapporo.
- E io sono chiusa qui dentro, solo per un po' di raffreddore e un paio di linee di febbre -
Quell'"Un paio di linee" stava ad indicare che la ragazza aveva trentanove e mezzo in quanto a temperatura corporea, ma Juka non voleva rassegnarsi.
Quel giorno, lei avrebbe benissimo potuto essere in pista, a divertirsi come una persona normale di tredici anni.
E soprattutto, avrei potuto battere Shirou.
Sì, proprio lui, Shirou Fubuki, che da quando era tornato dal FFI, aveva mostrato la sua netta superiorità in campo di snowboard, sci e ogni altro sport invernale (senza calcolare poi, la sua bravura nel calcio, ovvio).
Ma neanche questo era bastato per scoraggiare la biondina. 
Avrebbe battuto il suo capitano, e l'avrebbe fatto. Senza aspettare la sua guarigione.
Juka si alzò di scatto, aprendo l'armadio, togliendosi il pigiama e infilandosi un paio di pantaloni beige, un maglione bianco abbastanza informe e calandosi in testa il suo amato cappello di pelo.
Si mise un paio di stivali, e subito dopo aggiunse al tutto anche una giacca imbottita.
Dopo questo, si accasciò sul letto, mezza morta.
Solo vestirsi, l'aveva prosciugata di ogni energia.
No. Non puoi arrenderti. Non adesso.
Tossì forte più volte, poi il suo sguardo finì sulla sua tavola da snowboard bianca e verde.
Si ricordava quando Shirou gliel'aveva regalata.
Tieni Matoro le aveva detto perché tu possa correre sulle piste veloce come il vento.
L'aveva usata miliardi di volte, quando il capitano dell'Hakuren non c'era, e non aveva mai avuto l'occasione di dimostrargli la sua bravura.
E visto che, la settimana seguente, Fubuki sarebbe tornato a Inazuma Cho per un altro torneo, non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione.
Si avvicinò di nuovo alla porta, e mentre studiava il modo migliore per aprirla, questa si spalancò, mentre qualcuno di ben noto a Juka entrava nella stanza.
- Stavi cercando di evadere eh? -
- Shirou... - borbottò lei, mantenendo lo sguardo alto, puntato verso gli occhi del tredicenne - Non potete rinchiudermi qui, non é giusto -
Matoro riuscì a pestare i piedi per un po' mentre Shirou appoggiava il vassoio che aveva in mano sul comodino di legno di noce.
- Siediti, ti prego. Se no esaurirai presto tutte le forze - continuó lui premuroso.
Il suo tono non era un obbligo, forse quasi una supplica.
Il viso dell'amica era bianchissimo, come la neve, e ciò la faceva sembrare un cadavere, se non fosse stato per il naso e le gote arrossate.
- No no e no - ribattè la bionda - Io ce la posso f... -
Detto questo, una forte fitta colpì il suo fianco destro, mentre le gambe le crollavano definitivamente.
- Dai, alzati -
Shirou la caricò di peso sul letto, rimboccandole le coperte, sedendosi accanto a lei e porgendole una tazza contenente un liquido scuro che aveva un profumo molto intenso.
- Bevila - 
Lei, titubante all'ordine di Fubuki, si portò la tazza alle labbra, e, non appena messo in bocca un sorso della sostanza, lo sputò di getto.
- Cos'é? - chiese con uno sguardo schifato verso la bevanda.
- Tè al limone e zenzero. Dicono sia un toccasana per il raffreddore -
- Certo. Ti fa venire da vomitare, così poi te lo dimentichi sì, il raffreddore -
Juka vide che Shirou continuava a fissarla, senza mai staccarle gli occhi di dosso, intimandola di finire il contenuto della tazza di porcellana.
Lei lo mandò giù in un colpo, stranamente senza ribellarsi.
- Ecco, contento? -
Lui le sorrise, poi abbassò le tapparelle della stanza, avviandosi successivamente verso la porta.
- Ora fatti una riposata e poi vedrai come guarisci subito -
Lei si limitò ad emettere un ultimo sbuffo, rassegnata.
- E poi appena sei guarita ti prometto che ci sfidiamo a snowboard -
In quel momento, Matoro si illuminò e si sdraiò, mettendosi in posizione per dormire.
- Ci vediamo poi stasera -
Prima di uscire, Shirou si avvicinò a lei e le stampò un bacio sulla fronte, scostandole una ciocca bionda dal viso.
- Ciao Shirou... - sussurrò lei, più calma.
Forse quel tè aveva anche un effetto rilassante... chissà.
Appena l'amico fu uscito, Juka si toccó la fronte e arrossì.
Si sentiva improvvisamente più calda.
Ma forse... si ritrovò a pensare non è per la febbre...


Angolino dell'autrice:
Konnichiwa minna!
Allora, intanto non so come sia uscita questa cosa, io sono stata malata tutta questa settimana e vi giuro, anche io ero isterica come Matoro, forse di più.
Non mi piace stare a letto come un'invalida.
Anyway, oggi è un giorno importante.
Perchè la mia Lila è tornata da Cuba e perchè oggi fa un anno su Efp (e non finirò mai di farle gli auguri).
E beh... che almeno lei mi perdoni (un giorno scriverò una FubuMato decente, o almeno ci proverò).
Poi, non so se Matoro sia OOC o no, perchè nell'anime compare cosí poco che è impossibile capire il suo carattere.
Ora mi dileguo.
Un bacio,
Marina

   
 
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