"Enwand..."
Inghilterra sollevò lo sguardo dalle carte che stava esaminando e vide il piccolo America corrergli incontro.
Lanciò uno sguardo all'orologio. Mezzanotte in punto. Non si era reso conto che fosse così tardi.
America, senza curarsi dell'espressione persa nel vuoto di Arthur gli arrampicò sulle ginocchia e puntò i suoi occhioni azzurri in quelli verdi dell'inglese.
"Enwand... Non riesco a dormire..." Gli disse stringendo a sé il candido cuscino.
Arthur gli sorrise, lo prese in braccio e lo portò nella propria camera.
Alfred si infilò subito sotto le coperte aspettando che l'inglese lo raggiungesse.
Prima di stringerlo a sé, Arthur baciò dolcemente il piccolo Alfred sulla fronte.

Era successo tutto troppo velocemente: America era cresciuto e voleva l'indipendenza. Alla fine era scoppiata la guerra: Inghilterra aveva imbracciato il fucile a malincuore. Non sopportava l'idea di dover combattere contro America. Lo stesso bambino che lui stesso aveva allevato e cresciuto.
Si rigirò nella coperta cercando di prendere sonno. Sapere che America dormiva a poco lontano dal suo campo non lo aiutava a prendere sonno.
Scalciò via la coperta e decise di andare a fare una passeggiata. Si diresse verso un grande albero solitario: era solito osservare il cielo seduto sotto le sue fronde.
Quando fu abbastanza vicino, notò che sotto quell'albero c'era qualcuno.
Fece per andarsene ma una voce che conosceva fin troppo bene lo richiamò.
"Artie..."
"Cosa vuoi?" Sibilò tra i denti l'inglese.
"Non riesco a dormire..."
Restarono in silenzio per un po' poi America parlò di nuovo.
"Mi dai un bacio della buonanotte?"
Arthur sospirò prima di dirigersi verso l'albero e posizionarsi davanti a Alfred.
"Just a kiss." Gli sussurrò all'orecchio prima di baciarlo dolcemente.

Un gemito soffocato riempì il silenzio della stanza. Alfred continuava a baciare e mordere la pelle sensibile del collo dell'inglese mentre le mani sbottonavano febbrilmente i bottoni della giacca verde di Arthur.
L'inglese non ricordava come ma soprattutto perché era finito in camera di Alfred con l'americano che banchettava col suo corpo.
Alfred gli prese il viso tra le mani e lo baciò. Arthur affondò una mano nei capelli biondi del compagno tirandolo a sé e approfondendo il bacio.
Quando Alfred si staccò, Arthur mugolò contrariato e la cosa fece sorridere l'americano che strofinò il naso su quello dell'inglese.
"Ti amo, Arthur" Sussurrò Alfred all'orecchio dell'altro che arrossì violentemente e ringraziò di essere al buio.
"An-anch'io stupido idiota"

Post scriptum.
Be'... Che dire? Innanzitutto volevo dirvi che ho cambiato nick. Adesso sono Letsneko_chan (prima ero Palmipedona) quindi non spaventatevi. Sono sempre io^^.
Dunque, questa UsUk mi è stata richiesta da akatsuki_LOVe. Sempre lei, sempre lei. L'ho scritta in un pomeriggio complice anche una versione di greco leggermente impossibile. Ora rapisco Grecia e lo metto a fare i miei compiti.
Come modello ho usato la mia storia "Moonlight shadow" sui gemelli Kagamine.
Grazie a chi è arrivato fin qui.
Ja ne!

Neko