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Autore: makeDreamlast    21/09/2014    5 recensioni
Un altro anno sta per iniziare.
Il sesto anno.
Indosso il mio uniforme, ormai dovremmo essere arrivati.
Nulla è cambiato, tutto è come l'anno prima, e come quello prima ancora e come gli altri precedenti, almeno fino alla battaglia.
La pace ora regna sovrana.
Ho più ansia del solito, nonostante io abbia attraversato il Binario 9 e 3/4 da sola e abbia trovato il mio posto nella cabina del vagone della mia Casa. Sono felice di tornare a casa, la mia seconda casa, ma qualcosa mi turba.
Il mio migliore amico Gustav, seduto di fronte a me, se ne accorge. Il suo sguardo si intravede dietro le lenti da vista. [...]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic. Thanks to hq-celebrity for Molly Quinn=s Photoshoot. Banner created by me.
I personaggi della storia non mi appartengono, tanto meno le foto utilizzate per il banner.
Ringrazio il sito HQ-Celebrity per il photoshoot di Molly Quinn da cui ho preso la foto.


* * *

 
Premessa: E' la prima volta che scrivo una Cross-Over, non sono ancora sicura di quello che potrete pensare e mi scuso, più che altro, con i ragazzi del Fandom di Harry Potter. Non ho mai scritto nulla ringuardante questo fantastico mondo, per quanto io ami questa Saga, quindi non so bene come utilizzare le parole. Spero non mi ridiate dietro per tutta la vita.
A darmi una mano, comunque, ci hanno pensato Luxy_95 e ivonne14 che, grazie alla lotteria sulla mia Pagina Cornelian; Fanwriter, hanno vinto la One Shot in anteprima per poterla leggere e valutare!! Se ora potete leggerla anche voi, è soprattutto grazie a loro!!
Questo è quanto. Vi auguro una buona lettura e, beh, non esistate a farmi sapere cosa ne pensate! Nel senso, se fa schifo ditemelo senza problemi! Le critiche servono a crescere, no?
Un abbraccio tutti,
Cornelian.


 
* * *
 

 
Una manciata di Artemisia


*


 
"Se foste ad Hogwarts, in quale casa sareste?"
"Bill:Serpeverde, Tom:Grifondoro, Gustav:Tassorosso, Georg:Corvonero"
@tokiohotel on Twitter - 29.01.2014


***

    Un altro anno sta per iniziare.
Il sesto anno.
Indosso il mio uniforme, ormai dovremmo essere arrivati.
Nulla è cambiato, tutto è come l'anno prima, e come quello prima ancora e come gli altri precedenti, almeno fino alla battaglia.
La pace ora regna sovrana.
Ho più ansia del solito, nonostante io abbia attraversato il Binario 9 e 3/4 da sola e abbia trovato il mio posto nella cabina del vagone della mia Casa. Sono felice di tornare a casa, la mia seconda casa, ma qualcosa mi turba.
Il mio migliore amico Gustav, seduto di fronte a me, se ne accorge. Il suo sguardo si intravede dietro le lenti da vista.
-Amanda, è tutto ok?- Mi chiede il biondo.
Distrattamente gli rivolgo un'occhiata e un mezzo sorriso, poi annuisco -Si, Gustav, è tutto ok.-
-Hai studiato tanto anche quest'estate?-
-Mi sono dedicata maggiormente alla lettura.- Gli sorrido radiosamente, frequenterò più corsi quest'anno, quindi sono entusiasta. Quando sto per ricambiare la domanda, l'Hogwarts Express si ferma riportandoci alla realtà. Mentre gli altri studenti, vecchi e nuovi, si riversano nel corridoio per scendere, io e Gustav sistemiamo le nostre cose e aspettiamo il nostro turno.
Quando finalmente tocchiamo il suolo della stazione, altri due ragazzi ci vengono incontro. Gli altri Tassorosso si sparpagliano e si mescolano alle altre case.
-Gustav, Amanda! Fatta una buona estate?- Domanda Georg, con i suoi occhi verdi e i capelli color oro scuro, Corvonero.
Io e Gustav annuiamo, ma la nostra attenzione si sposta su Tom, un ragazzo coi capelli strani, castani, e il naso all'insù. E' la persona più gentile, abile e valorosa che io abbia mai conosciuto, è un Grifondoro.
-Buon compleanno Tom!- Esclamiamo all'unisono.
Le labbra di Tom si allargano in un sorriso, ma proprio in quel momento i miei occhi vengono attirati da un'altra figura, una figura più potente.
Alto, slanciato, estremamente agile, dai capelli neri corvini, gli occhi castano scuro, profondi, brillanti, il sorriso malizioso, assolutamente accattivante, provocante, misterioso. Lo stemma verde smeraldo risplende sul suo uniforme.
Si avvicina ed io mi irrigidisco, incapace di parlare, di pensare, di muovere anche solo un muscolo.
Saluta i suoi amici e suo fratello Grifondoro che non vede dalle undici di quella mattina, poi mi rivolge uno sguardo veloce accompagnato da un sorriso che mi fa venire la pelle d'oca.
Arrossisco e abbasso il viso, il mio sorriso viene nascosto dall'ombra.
Avanziamo, io sono con loro solo perché Gustav è il mio migliore amico sin da quando ho preso parte nei Tassorosso, gli altri tre li conosco davvero poco, eppure lui riesce a salire sulla carrozza insieme a Tom e Georg, lasciandomi così da sola.
O per meglio dire: da sola con Bill, Cornelia, Jack, Molly e Andreas.
Lo guardo allontanarsi mentre prendo posto, Gustav mi sorride.
La carrozza avanza, dicono sia trainata da una creatura magica visibile solo a chi ha visto morire qualcuno, io resto ancora convinta che si traini da sola.
Bill è seduto di fronte a me, le nostre ginocchia a un pelo dallo sfiorarsi, il suo profumo arriva leggero e aspro.
Mi sorride ancora una volta, il sopracciglio alzato.
Distolgo lo sguardo.
Qualche altro metro e ci fermiamo davanti all'enorme cancello in ferro battuto che dà il benvenuto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Che il penultimo anno abbia inizio!
Io e Bill scendiamo dalla carrozza per dirigerci lungo il viale alberato, la ghiaia scricchiola sotto i nostri passi.
-Faremmo meglio a sbrigarci, o cominceranno il banchetto senza di noi! A proposito, dove sono finiti gli altri tre?- Bill, con fare disinteressato, si guarda intorno.
Com'è che ci sono finita di fianco a lui?
Eppure il mio basso ventre si rimescola.
-Mh, non lo so.- Sussurro, intimidita.
-Saranno già ad ingozzarsi, come al solito. Dimmi, sei pronta per questo nuovo anno?-
-Abbastanza.- Prendo un grosso sospiro, l'ansia mi attanaglia.
-L'estate com'è andata?- Lui abbassa lo sguardo su di me.
-Normale.- Cosa c'era, poi, da raccontare di un'estate mezzosangue trascorsa in una famiglia babbana? Amo la mia famiglia, ma lui non capirebbe.
-Sei di poche parole.- Si ferma, ci fermiamo. Siamo davanti al portone principale, come per magia siamo solo noi. O è che non siamo semplicemente capaci di vedere gli altri passarci accanto?
-Si, scusa.- Rispondo alla sua affermazione abbassando il viso.
-Non scusarti.- Mi da un leggero buffetto sulla guancia. -Ora è meglio se entriamo.- Fa per voltarsi, ma io con la voce lo faccio fermare.
-Aspetta.- Nell'esatto momento in cui lui torna a girarsi verso di me, io intreccio le mani freneticamente. Il buio della sera ci circonda. Lui non dice nulla, fa solo un ulteriore passo avanti. -Volevo... Volevo farti gli auguri per, beh, il tuo compleanno.- Non alzo gli occhi verso i suoi per paura di perdermici dentro, senza essere più in grado di uscirne.
Bill rimane stupito, gli occhi gli brillano, ma lo noto solo quando il mio sguardo è puntato dritto nel suo. Rimango ammaliata.
-Non pensavo lo sapessi.- Sorride sorpreso.
-In effetti so un po' di cose.- Io sono più sorpresa di lui, per le mie parole spontanee. Prima che possa ribadire con qualsiasi cosa, aggiungo -Mi dispiace non averti portato il regalo.-
Sorride ancora, divertito. -Non preoccuparti, basta il pensiero.- Strizza l'occhio.
Ci penso su un attimo, poi sparo la prima cosa che mi passa per la testa. -Dovrei avere dell'Artemisia in valigia.-
Bill scoppia a ridere piegando leggermente la testa all'indietro -Oh si, una manciata di Artemisia andrà bene!-
-Perfetto! Ora è meglio se entriamo.- Dico, continuando a sorridere. Gli passo di fianco per precederlo nell'entrata, ma lui mi afferra il polso e mi fa fermare.
Mi volto, ora i nostri posti sono invertiti.
-Posso farmi un regalo io? Da solo?- Sorride, senza aggettivi, sorride e basta.
-Da solo? Che regalo?- Chiedo perplessa.
-Chiudi gli occhi.-
Non ho idea di quello che voglia fare e sono anche preoccupata, ma faccio come mi dice. Chiudo gli occhi.
La sua mano sfiora la mia guancia, le sue dita si insinuano tra i miei capelli dorati.
Non ci sono più parole, non c'è più niente e nessuno intorno a noi, non c'è più spazio, non c'è più aria.
Ci siamo solo io e lui e la magia. Quella delle sue morbide labbra sulle mie.
Cinque interminabili e agognanti secondi.
Mi rendo conto di essere sulla Terra e non in Paradiso: io non sono come lui.
Mi sposto un po', giusto la distanza di un piccolo passo, sento ancora il suo profumo, forse lo sentirò per sempre.
-Scusa Bill, non posso.-
Le lacrime salgono al limite degli occhi. Mi volto e corro.
Corro.
Corro.
Corro.

E cadiamo attraverso il destino, ma ci alziamo e rialziamo di nuovo.
Corro, corro, corro.


 
* * *
   
 
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