Lost
Whispers
Le lacrime hanno lo
stesso sapore salato della pioggia. Ma lei ha un sapore a sua volta identico a
quello amaro dei ricordi perduti. Cosa resta di ciò che eravamo? Di ciò che
siamo stati? Una lucciola sparisce per non tornare più, vola via e sparisce
nella notte. E cos’è dunque un ricordo? Solo un frammento di ciò che non sarà
mai più. Di ciò che è passato, non tornerà mai più. E dunque smettila! Non
torturarti, rassegnati. Lei è questa. fa male, fa bene. Potrebbe ucciderti, ma
non lo fa. Altrimenti sarebbe troppo facile, no: ci sono sorti peggiori della
morte. Lei ti fa soffrire, è sempre un’eterna sofferenza nel ricordo di ciò che
di bello è stato, di ciò che non potrai mai più recuperare, come quelle lucciole
che ora sono sparite. Non le potrai mai più rivedere. Sono andate, sparite,
cocci di una vita che non si ripeterà. Una vita che è passata, come il tempo,
come un treno che hai perso. Respira, ne hai ancora di strada da percorrere. I
cocci restano a terra. Non c’è più nulla se non pezzo di un’esistenza recitata,
ma a te non può importare, vero? Tu te ne stai lì su quella sedia e te ne
freghi. Perché tu non puoi sapere, non puoi immaginare. Cosa ne sai tu? Sei solo
un’ombra. Mentre lei è là. E soffre dei dolori non suoi, di ciò che tu le hai
inflitto. Vedi? Distruggi tutto. E le lucciole ti osservano da sotto una teca di
vetro, non hanno più vita, non luccicano più. Ora sono solo falene dalla ali
polverizzate, e tu le hai rese tali, quando quel treno è passato per non tornare
mai più. Si è schiantato sbattendo contro il nulla, perdendosi nel niente che tu
sei.
Cocci…
<< torna qui
>>
E invece no, le lucciole
non torneranno, lei non tornerà, sei tu che l’hai mandata lì. Ma tu dove ti
trovi? Dove sei? Lei è lì, circondata da lucciole spente, persa nel ricordo di
ciò che fu. E tu? Sei forse seduta su una lapide? La lapide del tempo… il tempo
è forse finito? Oppure è solo l’illusione? Non so, non
capisco…
Cocci persi,
sparsi…
Ciò non ho mai
avuto…
Ciò che non mi è permesso
di avere
<< resta
>>
No, lei non può restare,
è la colpa è solo tua.
Vergogna…
La colpa mi
appartiene
Era un anima senza corpo,
ma ora tu l’hai imprigionata sotto quella teca, sotto una campana di cristallo,
insieme a lucciole spente e falene dalle fauci spalancate, pronte a divorarla. A
divorare ciò che resta di lei. E vola sotto la pioggia, e le gocce salate che
scendono dai suoi occhi si confondono con quelle amare che il cielo piange. E
tu? Lei e lì, tu dove sei? Nascosta nell’ombra, osservi con occhi pericolosi una
sofferenza che dovrebbe essere la tua. Ma in realtà quel metallo ti brucia
ancora le mani, tanto è freddo. Rallegrati, potrai smettere di esistere anche
ora. Svanisci… come le lucciole si sono dileguate nell’ombra, tu ora svanirai
tra i fantasmi. Sarai solo un fantasma… così non potrai mai più ferirla. Le
falene hanno ucciso con un cuore spaccato, strappato da un petto troppo giovane,
hanno ucciso senza pietà. e le lucciole continuano ad osservarti, sotto quella
teca invisibile che tu hai creato. Ti osservano, e dai loro occhi luminosi ma
spenti cadono le stesse gocce che piange il cielo.
Strappato da un petto
troppo giovane
Il metallo fa male
Così freddo da
bruciare
<< le lucciole sono
sparite >>
No, le lucciole non sono
sparite: ora sono dannate falene alla luce della luna. In quel petto non c’è più
nulla. Solo dolore, spasmi di un’anima che non riesce a liberarmi… quel metallo
è volato veloce come la vita proprio lì, ed ora non resta più nulla. Quel
metallo ha squarciato ogni cosa. Le falene lottano contro loro stesse. Piangono
lacrime nere. E le lucciole annegano sotto la teca…
Vincono
sempre?
<< la vita scappa
>>
La sua anima è stata
squarciata.
Una
goccia.
Piove.
E tu sei lì, seduta su
una lapide bianca, senza un nome. Mentre lei mentirebbe, se raccontasse del
treno che ha perduto. La teca si incrina. Le lucciole sono libere, i cocci
scoppiano e si rovesciano sulle sue mani insanguinate del cuore che non ha più.
E le lucciole sono libere, le falene non hanno più ali, sono polvere alla luce
del buio. Svaniscono nel loro trionfo.
Sussurri di un’anima
rotta
La colpa mi
appartiene
<< sussurri
>>
Sussurri
<< sussurri
>>
Lei è lì, persa nel suo
dolore. E tu dove sei? Seduta senza volto e senza spirito su una lapide, tomba
di un ricordo lontano. Le lucciole non ci sono più. Le falene hanno perso.
Lucciole distanti. Sognano un mondo così distante… lei è lì, tu sei sulla
lapide. La sua lapide. La tua lapide. Perché di ciò che fu non
resta altro che carta. La bambola di porcellana è andata persa. I cocci di
quella falsa vita si sono frantumati insieme alla sua
anima.
Dove…
<< dove…
>>.
Dove sono io?
Non
chiedetemi che senso ha, perché non ne ho idea. Stavo ascoltando i System Of A
Donw in quel momento, quindi non sorprendetevi se non c’è nemmeno l’odore del
senso logico. Avevo voglia di scrivere qualcosa di strano, di ambiguo, ma non
avrei mai pensato sarei arrivata a questo O_O!
Posso
solo dire che mi sono ispirata alla doppia personalità e ai fantasmi. Si lo so,
nemmeno questo ha senso ¬_¬.
Bene, ora
vi lascio, spero vi piaccia ^_^
Ps- Lo so
che sembra una cosa deprimevole e piena di deprimente depressione, ma io non
sono affatto depressa, anzi, sono felice, euforica ( in qst momento no perché ho
l’influenza. T.T stasera non si esce ç_ç)
Alla
prossima!
Bilu_emo