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Autore: Yra_Giada    22/09/2014    1 recensioni
Piccoli Arrancar e piccoli Shinigami si ritrovano nello stesso asilo costretti a passare una giornata giocando assieme sotto la supervisione di mamma Aizen e nonno Yammamoto; la situazione non potrebbe essere peggiore, o almeno così credevano fino a quando la piccola Inoue non sconfina nel territorio dei baby Arrancar...
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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BAMBINI
 
Introduzione: Questa fanfiction parla della ridicola situazione nella quale si trovano nonno Yammamoto e il suo nemico, Aizen-sama, costretti ad unire le forze per domare una selva di bambini dell’asilo. E questi bambini non sono altro che i membri della Seiretei, da parte di nonno Yamm, e gli Espada, da parte di mamma Aizen!
 
Yammamoto roteò gli occhi al cielo quando l’ennesima lite sfociò tra i suoi bambini e quelli di Aizen.
Per quanto la situazione potesse risultare assurda, nonno Yammamoto e Aizen avevano dovuo unire le forze per tenere a bada le loro piccole pesti.
E non era un’impresa facile.
Kenpachi era una peste irrefrenabile, ogni cosa che trovava per lui era una spada e ogni cosa che vedeva un bersaglio, anche la testa di Ichigo. Specialmente la testa di Ichigo. Il povero piccolo dalla testa arancione non faceva altro che beccarsi in faccia le costruzioni di Ken-chan e prendersela con ogni bambino di Aizen che incontrava sul suo passaggio.
Anche Renji era difficile da tenere a bada, a parte prendersela continuamente con Ichigo (poverino, tutte lui) ce l’aveva sempre e a morte con il piccolo Byakuya che, per contro, se ne fregava altamente. Era un bimbetto calmo, lui e Ulquiorra avrebbero anche potuto andare d’accordo se solo avessero provato a comunicare. Un’annesimo assalto da parte della testaccia rossa terminò con una costruzione dritta in faccia, lanciata con impeccabile precisione dal piccolo Kuchiki.
‘’Renji, finiscila!’’ tuonò Yammamoto.
Tutti i suoi bambini gli puntarono gli occhi addosso. E si misero a piangere, spaventati dalla sua rabbia.
Per contro invece Grimmjow si mise a ridere come un’invasato, sbattendo i pugnetti a terra.
Aizen sogghignò ‘’nonno, non spaventare i piccoli’’ lo prese in giro prendendo in braccio un minuscolo Szaiel che pareva divertirsi come un matto a fare travasi d’acqua da un bicchiere all’altro.
‘’E’ proprio nato per fare lo scienziato’’ disse strofinando amorevolmente il naso contro quello del bambino.
Yammamoto sbuffò e cercò di calmare i suoi piccoli, o almeno quelli che si erano messi a piangere. Difatti, le uniche eccezzioni, ossia Kenpachi, Toshiro, Kyoraku, Byakuya e Chad, non avevano intenzione di muovere un muscolo per disperarsi e scoppiare in lacrime e, come loro, nemmeno uno dei bimbi di Aizen si era messo a frignare. Ma dove diavolo li aveva trovati?
Mentre cercava di calmare Matsumoto e Rukia, Orihime, ancora in lacrime, gattonò verso il terreno inviolato dei bambini di Aizen.
Come una furia Grimmjow si mise a sbattere le costruzioni a terra per fare più rumore possibile e spaventare l’intrusa, ma quando capì che non funzionava semplicemente le ruzzolò addosso con cattiveria. Aizen lo prese in braccio prima che potessero ferirsi
‘’Molla Grimmjow! Inoue mi ruba i giochi!’’ si lamentò il piccolo Espada, ma la piccola, più che ai suoi giochi, pareva interessata a Ulquiorra, infatti gli si gettò addosso cercando di sottrargli un pezzo di lego che il quarto Espada teneva troppo lontano per lei.
Anche Nnoitra e Arroneiro si erano interessati ad inimicarsi Inoue ma, prima che si potessero azzuffare, dovettero prendersela con Ichigo che passava di li.
Così cominciarono a mischiarsi i territori, prima severamente divisi.
E sbucò un putiferio di risate e vociare.
Ogniuno di loro aveva trovato il proprio compagno di giochi nei bambini dell’altra zona.
Grimmjow e Kenpachi erano seduti di fronte, un pezzo di costruzione a in mano, e se lo sbattevano a turno l’uno sulla testa dell’altro per poi ridere, sempre alternati.
Szaiel e Kyoraku si interessarono entrambi ai bicchieri d’acqua, il primo li travasava ovunque mettendoci dentro pezzetti di pane o le carote avanzate dal pranzo, mentre il secondo semplicemente li beveva.
Inoue pareva aver preso Ulquiorra in simpatia e Stark e Chad erano praticamente identici nel dormire.
Renji invece era completamente restio a fare amicizie. Gli Espada gli stavano sull’anima e preferiva bisticciare con il suo Byakuya.
Il caos che si dipanava per la stanza era incredibile, Yammamoto dovette tapparsi lo orecchie mentre Aizen, con un’espressione contrariata, ora era molto più partecipe vedendo che il povero Nnoitra veniva preso a mazzate in testa da Yammi il quale veniva a sua volta picchiato da una Rangiku infurata per averle rubato la palla.
Poi la porta della stanza si aprì e ne comparve la salvezza.
Sia Yammamoto che Aizen lo fissarono con due occhi che significavano: “Urahara, salvaci!”
Infatti Urahara alzò in aria una mano che reggeva un grosso sacchetto e disse: ‘’chi vuole i biscotti?’’
E tutti i bambini gli furono addosso.
Renji e Grimmjow azzannarono direttamente il sacco, Ichigo si appese alla sua gamba, Rukia e Inoue e, di conseguenza, anche Ulquiorra che non veniva lasciato un momento in pace dalla bambina si attaccò alle caviglie del povero Urahara che, divertito, se la rideva.
Si mise seduto e venne investito da una marmaglia di piccoli Espada e baby Shinigami che volevano quei biscotti imbottiti di tranquillanti di sua stessa fabbricazione.
  
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