Fanfic su attori > Ben Barnes
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Autore: vivis_    22/09/2014    5 recensioni
La One Shot, raccontata dal punto di vista del primo amore di Ben Barnes, vuole catapultare il lettore appena fuori dai confini della capitale del Regno Unito dove due ragazzi vivono uno di quei momenti il cui ricordo non potrà mai più essere scalfito, nemmeno dall'innegabile successo nel campo cinematografico di uno dei due.
Ebbene sì, sono una novellina, quindi siate clementi e comprensivi, buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un posto nel cuore

‘Ben Barnes, il principe dagli occhi dolci.’

Mi chiedo quale forza divina superiore mi impedisca di fare a pezzi questa stupidissima rivista, quale?

Tu, oh insulsa e stupida giornalista per quale motivo devi appioppargli aggettivi, nomignoli, soprannomi come se lo conoscessi?

Stringo il cellulare talmente forte da rischiare di romperlo ma la stessa forza superiore di prima frena i miei istinti violenti.

Sposto lo guardo fino ad incrociare il suo viso stampato sul quel foglio di carta lucida, sento il cuore fare un tonfo, le mani mi iniziano a sudare. Mi mordicchio le labbra chiudendo violentemente quella scartoffia e lanciandola in mezzo alla sala.

Allungo il braccio fino a raggiungere l’iPod azzurro a pochi centimetri da me. Infilo gli auricolari pensando a quel periodo in cui Lui non era “Ben Il-Nuovo -Idolo-Delle-Ragazzine-Inglesi-Tutto-Figo Barnes”, ma solo Ben.

PLAY, James Blunt, ottima scelta direi. Chiudo gli occhi.

 

Are they calling for.... our last dance?
I see it in your eyes.... in your eyes
Same old moves for... a new romance
I could use the same old lines ...

 

Il ronzio metallico del motore di quel vecchio motorino blu, che appesantito dagli anni arrancava verso la nostra meta, era l’unico rumore, mischiato ad un simpatico coro di grilli, che riuscivo ad udire attraverso l’imbottitura del casco. Tutto era così ovattato, così tranquillo mentre mi godevo ogni singolo minuto di quel viaggio, ogni singolo sasso in quel fosso, persino ogni singola buca di quella stradina sterrata. Con la testa appoggiata al sua giubbotto primaverile di pelle marrone che profumava di fresco. Le braccia erano intorno alla Sua vita come per cercare una protezione che non era assolutamente necessaria, ma ero così confusa ed inebriata da Lui che non capivo nemmeno io cosa mi stesse frullando in testa. Io, lui quel posto era una combinazione troppo surreale perché avesse senso.

 

But I'll sing...
Shine on, just shine on
Close your eyes and they'll all be gone
They can scream and shout that they've been sold out, but it paved the cloud that
we're dancing on
So shine on, just shine on
With your smile just as bright as the sun
Cause they're all just slaves to the Gods they've made
But you and I, just shone, just shone

 

Pareva potesse crollare sotto il più flebile alito di vento, quel vecchio fienile, in più tutto quell’insolito silenzio rendeva tutto vagamente inquietante. Sembrava tutto più un film horror che una commedia romantica. Esitai spaventata, convinta che nessuno mi avrebbe convinto a proseguire. Sentii le sue mani appoggiarsi delicatamente sui miei fianchi. Per la prima volta quel contatto non fu piacevole ma mi spaventò a morte, sobbalzai girandomi di scatto.

«Hey, hai paura?» mi chiese.

Dio lui! Lui, lui tutto quello che desideravo, tutto quello che di più bello c’era nel mio piccolo mondo, il mio bellissimo tutto.

Annuii, letteralmente in iperventilazione.

«Scusa, non avrei dovuto portarti qui. Vieni, torniamo a casa» mi sussurrò all’orecchio mentre mi abbracciava con la delicatezza di un angelo custode e la forza di chi non mi avrebbe mai lasciato.

«No» riuscii a malapena dire «non ho detto che non voglio, con te vorrei andare dovunque.»

 

And when silence greets my last goodbye
The words I need are in you're eyes
And I'll sing

Dentro, gli strani graffiti, insulti, bestemmie, strani simboli che erano scritti sulla pareti ancora non aiutavano quella mia irrazionale paura ad andarsene.

Lui intanto adagiava per terra una tovaglia a quadri leggermente slavata.

Lo osservano dal ciglio della porta e tutto iniziava ad essere più bello, Lui era bello. Con quei capelli corvini e lo sguardo tanto intenso da togliere il fiato. Non era una di quelle bellezze che pubblicizzano occhiali firmati o che si trovano sui cartelloni delle grandi catene di abbigliamento; era un insieme di piccole imperfezioni che lo rendevano una creatura stupenda, meravigliosa.
 

Shine on, just shine on
Close your eyes and they'll all be gone
They can scream and shout that they've been sold out

but it paid for the cloud that
we're dancing on

 

«Dai Sarah, vieni, se no mi mangio tutto io.» sorrise.

Sapevo che quel sorriso sarebbe stato la mia rovina. Niente, neanche il diamante più prezioso era paragonabile a quel sorriso, splendido, inumanamente splendido.

 

So shine on, just shine on
With your smile just as bright as the sun
Cause they're all just slaves to the Gods they've made
But you and I just shone, just shone

 

Non risposi più delle mie azioni, il resto del mondo non esisteva più, c’era solo Lui davanti a me.

Attraversai la stanza con passi spediti sfruttando il più possibile le mie lunghe gambe per raggiungerlo in fretta.

Lo raggiunsi e con un movimento fluido mi inginocchiai di fronte a Lui che mi osservava quasi divertito dal mio bizzarro comportamento.

Di nuovo sfoggiò il suo sorriso, da quel momento tutto accadde tutto in quella che sembrava una frazione di secondo; lo baciai come mai avevo fatto da quando lo conoscevo, come mai avevo baciato qualcuno nella mia vita. Le mie labbra con le sue si muovevano all’unisono, le sue mani sulla mia schiena, le mie dita tra i suoi capelli, la sua pelle sulla mia. Ogni cellula del mio corpo sprizzava energia.

 

So shine on, just shine on
Close your eyes and they'll all be gone
They can scream and shout that they've been sold out, but it paid for the cloud that
we're dancing on

 

Uno spicchio di sole gli illuminò la candida schiena. Ne seguii il profilo con la punta dell’indice, ebbe un piccolo fremito che mi contagiò.

«Ehi, tu lo sai che sei completamente fuori di testa, vero?» mi sussurrò voltando il suo visetto angelico verso di me e rise mentre lo avvicinava ancora di più al mio.

Gli sorrisi sulle labbra «Tu e il tuo dannato sorriso sarete la mia rovina.» dissi con un filo di voce come per giustificare la sua affermazione.

Rise di nuovo.

«No, seriamente mi manderete al manicomio!» alzai leggermente la voce per fargli capire che ero seria.

«Sai una cosa Sarah?» mi chiese.

Mi sollevai sui gomiti. «cosa?»

«Beh diciamo è la prima volta che dico una cosa del genere e che può non sembrare serio detto da un diciassettenne come me… e diciamo pure che non esistono mezzi termini perciò…» sembra nel bel mezzo di una specie di crisi da palcoscenico, o meglio, pareva sull’orlo dell’infarto.

«Guarda che lo so che ho i capelli scompigliati e, credimi, tu non sei messo molto meglio.» cercai di smorzare la tensione con una risatina forzata, anche se sapevo benissimo che non erano i capelli il motivo di quell'incontrollato tremore nella sua voce.

Mi fulminò con lo sguardo. «finiscila con il tuo cinismo, è una cosa seria!» chiuse gli occhi, respirò profondamente «io…io… ti amo!» urlò come un posseduto.

«Io no.» tentai di rimanere seria, ma riuscii a stento a trattenere una risata.

«Ecco, lo sapevo sono ridicolo. Dovevo starmene …»

«Ma vieni qui! Oh idiota patentato, scherzavo. Mi chiedevo soltanto quando ti saresti deciso ad ammetterlo» lo baciai velocemente sulle labbra.

 

So shine on, just shine on
With your smile just as bright as the sun
Cause they're all just slaves to the Gods they've made
But you and I just shone, just
shone...

 

Apro gli occhi e spengo l’iPod mentre sulla mia bocca appare un cenno di sorriso. Mi alzo e riprendo in mano la rivista andando alla ricerca dell’intervista che poco prima mi aveva fatto fare uno straordinario tuffo nel passato. Inizio a leggerla velocemente fino a quando la penultima domanda non cattura la mia attenzione.

Allora, qual è un posto che porti nel cuore?

Sicuramente la campagna londinese. Sai dicono che il primo amore e tutto ciò che lo ricorda non si dimentica mai, specialmente dove dici per la prima volta ‘ti amo’. Beh, sai una cosa: chi lo dice ha perfettamente ragione.

Che romantico che sei, ma ora parliamo del tuo nuovo film. Riguardo a… 

   
 
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