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Autore: lapoetastra    22/09/2014    2 recensioni
LE ALI DELLA LIBERTA'/IL MIGLIO VERDE
Una storia di evasione, fuga, tradimenti, inganni, riconciliazioni e colpi di scena, che ha per protagonisti i personaggi de "Il miglio verde" e "Le ali della libertà", ambientata tra la prigione di Shawshank e quella di Cold Mountain.
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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OGGI
< Uomo morto che cammina! Abbiamo un uomo morto che cammina! > urlò Percy Wetmore, spintonando lungo il Miglio un uomo di mezz'età con i capelli grigi e gli abiti incrostati di liquame e sporcizie di ogni genere.
Paul Edgecombe, il capo delle guardie del settore E della prigione di Could Mountain, si avvicinò al detenuto appena arrivato.
Notò che aveva il viso lungo e pallido, in cui spiccavano due grandi e vispi occhi azzurri.
La sua espressione era però stanca, distrutta, come se riflettesse un profondo turbamento interiore.
< Come ti chiami? >, gli chiese Paul.
< Andy. Andy Dufresne. >, rispose l'uomo.


2 GIORNI PRIMA
< Stanotte >, sussurrò Andy.
Si trovavano nel cortile della prigione di Shawshank.
< Stanotte cosa? >, domandò Red.
Era un uomo di colore alto e magro, con i capelli ricci e grigi con qualche isolata ciocca bianca.
Aveva un ruolo importante in quella galera: era uno che "procurava roba" agli altri detenuti, di qualsiasi tipo: sigarette, whisky, libri, fumetti... tutto ciò che non potesse essere usato per uccidersi o uccidere.
Era proprio grazie a questo suo lavoro che aveva conosciuto Andy Dufresne, vent'anni prima.
Pochi giorni dopo il suo arrivo a Shawshank, infatti, Andy si era rivolto a Red chiedendo di procurargli un martelletto da roccia, per scolpire minerali e pietre, sua grande passione.
Red era rimasto inizialmente incerto se esaudire o meno questa strana richiesta: se con quello strumento il ragazzo avesse spaccato la testa ad una guardia o a un altro detenuto, lui stesso sarebbe finito nei guai per averglielo procurato.
E questo non gli andava assolutamente a genio.
Ma si era fidato dello sguardo sincero nei suoi occhi azzurri, e così, due settimane dopo, Andy aveva ricevuto il martelletto da roccia.
Successivamente i due uomini non si erano più frequentati molto, fino a quando Andy aveva chiesto a Red un poster di Rita Hayworth.
Ed ecco che, pochi giorni dopo, la bellissima attrice ritratta a grandezza naturale sorrideva maliziosa dal muro di fronte al letto di Dufresne.
< Stanotte me ne vado >, disse Andy con gli occhi che brillavano.
< Sì, e mi dici come fai? Ti fa scappare Babbo Natale a bordo della sua slitta? >, rise Red, incredulo delle parole dell'amico.
< Ahaha, divertente. Comunque, attraverso una galleria che ho scavato nel muro. Il frutto del lavoro di questi vent'anni. >
< E come hai fatto? Hai rubato un cucchiaio dalla mensa? >. Red stentava ancora a crederci.
< No. Ma a cosa credi che mi sia servito il martelletto da roccia? Ho scoperto che la pietra del muro della mia cella è friabile e allora, ogni notte, al buio, mi sono messo a scavare e scavare e dopo lunghi anni ho fatto un buco talmente grande e lungo da portarmi direttamente nelle fogne di questa prigione. Una volta arrivato lì, mi basterà rompere con una pietra un tubo di scarico, infilarmici dentro e arriverò all'esterno. A quel punto sarò... libero. >, spiegò dettagliatamente Andy.
< Cavolo, hai pensato proprio a tutto. >, esclamò Red con ammirazione.
< Sì, io... io non ne posso più di stare qui dentro. Gli uomini non sono fatti per essere chiusi in gabbia come cavie da laboratorio. Prima o poi si rompe qualcosa, si...impazzisce. Non voglio fare la fine di Joe. >
Entrambi si girarono. Seduto a pochi passi dietro di loro c'era Joe McRoss, con lo sguardo vacuo e velato puntato verso il cielo azzurro. La bocca aperta gli dava un'aria sciocca e stolta.
Era arrivato a Shawshank circa una settimana prima, condannato anche lui all'ergastolo per omicidio. Immediatamente tutti avevano capito che era ritardato mentalmente. Non parlava mai se non emettendo versi incomprensibili, non dava mai segno di aver capito ciò che gli si diceva.
< Hai ragione, come sempre. >, disse Red, tenendo lo sguardo fisso su Joe.
Improvvisamente suonò l'allarme che indicava che la pausa pomeridiana di due ore era terminata.
< Bhe, allora addio. Ti auguro ogni fortuna, mio caro amico >, disse il nero, porgendo la sua grande mano scura.
Andy la prese e la strinse con calore.
< Mi mancherai, Red. Ti ringrazio infinitamente per tutto quello che hai fatto per me in questi anni. >
I due uomini si avviarono senza parlare verso le loro celle.


Red era seduto sul suo letto ed aspettava.
Quella sera, come ogni anno, si sarebbe dovuto presentare di fronte alla commissione che gli avrebbe dato o meno la libertà sulla parola.
Erano trent'anni che puntualmente ci sperava, ma il permesso gli veniva sempre negato.
"Gli uomini non sono fatti per vivere in gabbia", aveva detto Andy.
Già, Andy, che quella sera sarebbe tornato ad essere un uomo libero.
Quanto lo invidiava, Red. Avrebbe dato tutto il poco che aveva pur di poter andare con lui. Pur di poter uscire.
I quarant'anni che aveva trascorso in quella prigione si erano fatti pesanti come macigni, anche se cercava di non darlo a vedere.
Non avrebbe più potuto sopportare un altro anno a Shawshank.
Doveva fare in modo che, quella sera, gli dessero la tanto agognata libertà vigilata.
Ma come poteva fare?
Aveva detto mille e mille volte che gli dispiaceva per quello che aveva fatto, che si era istituzionalizzato, che era pronto per tornare nella società.
 Lo avevano però sempre lasciato in quelle quattro mura fredde. A invecchiare. A marcire.
Improvvisamente, gli balenò un'idea in mente.
Era la sua ultima carta. E l'avrebbe giocata nel migliore dei modi.
Anche se ciò significava tradire un amico.

Arrivò l'ora stabilita.
Appena si presentò di fronte alla commissione, non diede tempo a nessuno di parlare e di porre la classica e solita domanda "Ti senti riabilitato?", che disse: <  Avevate detto che, dopo tutte le parole che vi ho rivolto in questi anni, avrei anche dovuto dimostrare di essere cambiato. Magari denunciando qualcosa di sbagliato che ho visto avvenire nella prigione, no? Se, come prova della mia avvenuta riabilitazione, vi faccio ad esempio il nome di una persona che so sta per commettere un reato, mi lascerete andare domani stesso? >.
< Sì, signor Redding.>
< Allora devo dirvi una cosa... >, rispose Red con un sorriso.



Andy aspettò che le luci fossero spente.
Poi si alzò dal piccolo letto sul quale aveva dormito per più di vent'anni e si avvicinò alla parete di fronte ad esso.
Staccò il poster che vi era attaccato.
Dietro c'era un buco.
Non era molto largo, ma lui, essendo magro, non ebbe problemi a passarci.
Strisciò al buio per parecchi metri fino a quando arrivò nelle fogne della prigione.
Ce l'aveva fatta.
Ora bastava solo rompere uno di quei grossi tubi di scarico che aveva di fronte, infilarcisi dentro e raggiungere l'uscita.
Stava per prendere una delle grosse pietre circostanti, quando una voce dietro di lui gli fece gelare il sangue nelle vene.
< Dove credi di andare, Dufresne? >, disse Hadley, il capo delle guardie del carcere.
Andy rimase talmente sbalordito dal trovarselo lì, che non si mosse e non proferì parola.
< Allora? Sei diventato sordo? Ah, lascia stare. So benissimo perchè sei qui e che cosa volevi fare. O meglio, dove volevi andare. Il tuo caro amico ha spifferato tutto. Non è così scemo come pensavo, sai? Bhe, vediamo se avrai ancora tanta voglia di scapparere dal luogo dove ti manderemo ora. >, continuò Hadley con un sorriso sardonico.
Dufresne non lo ascoltava. Riusciva solo a pensare al fatto che Red, il suo migliore amico, lo avesse tradito, raccontando alle guardie il suo piano. E chi altri poteva essere stato se non lui? Non ne aveva parlato con nessun altro, quel pomeriggio o nei giorni precedenti.
La delusione e la tristezza lo colpirono come un pugno nello stomaco.
Sentì distrattamente Hadley dire che lo avrebbero spedito in un carcere di massima sicurezza, in Louisiana.
Lo avrebbero condannato alla pena capitale, lo sapeva. Era questo che spettava agli ergastolani che provavano ad evadere e venivano beccati.
Le sue orecchie percepirono il nome della prigione: Could Mountain, la stessa dove pochi giorni prima era stato fatto uccidere un detenuto francese in maniera orribile.
La voce era girata come il vento, a Shawshank.
Ma ad Andy tutto questo non importava.
Anche quando le guardie lo caricarono sull'auto della polizia, riusciva soltanto a pensare ad una cosa: il suo migliore amico lo aveva tradito, venduto.
E questo era per lui più doloroso di quanto potesse mai esserlo la sedia elettrica.


Ma non tutto era come sembrava.
Solo che lui, in quel momento, ancora non lo sapeva.


Continua...



Nota dell'autrice: Allora, premetto che non so bene neanche io perchè mi sia venuto in mente di pubblicare questa Fic. Forse perchè ultimamente ho visto sia "Il miglio verde" sia "Le ali della libertà" ed ho amato subito entrambi.
Spero che questo primo capitolo vi abbia in qualche modo interessanto (anche poco poco). :)
Vi preannuncio che nel secondo e ultimo capitolo ci saranno delle sorprese, perchè non è tutto così scontato come sembra qui.
Vi prego, se volete ovviamente, di lasciarmi una piccolissima recensione, giusto per farmi sapere se devo cancellare immediatamente questa storia e non darmi la pena di scrivere il seguito.
Ogni vostro commento o consiglio non può farmi che piacere.
Un abbraccio enorme,
Sara.

 
   
 
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