Film > La fine del mondo/The World's End
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Autore: Ziggie    22/09/2014    2 recensioni
[The World\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\'s End Cornetto\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\'s Trilogy Shaun of the dead ]
To err is human so err ... ed è da questa frase che sono voluta partire per scrivere un dovuto crossover tra i tre protagonisti della cornetto trilogy: Shaun, Nick e Gary. Un viaggio tra gli sbagli, gli incontri, le birre. Dopo gli avvenimenti l'apocalisse zombie e la confraternita allegra e pazza di Sandford c'è da aprire il sipario su Newton Haven e questa one shot è da considerare una sorta di intermezzo tra Hot Fuzz e The World's End. Datemi la soddisfazione di non essere l'unica persa per questi film: se tra di voi c'è qualcuno che li adora quanto me, che batta un colpo e commenti!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Non ho molto da dire su questa fanfic, giusto una cosa: grazie Simon.

 

To Err is Human

 
La campagna allieta la vita, soprattutto se sei riuscito a ritrovare quel te stesso che avevi perso, sommerso dal troppo lavoro e dal costante fare bene, dall'eccedere nella MPS londinese. Fa però bene tornare in città ogni tanto: una gita di piacere, qualche acquisto, un saluto ai vecchi capi.

Ma Nick Angels non tornava spesso in quel di Londra, solitamente lo faceva una volta al mese o una volta ogni due, era rimasto ligio al dovere, ma era cambiato e doveva molto al suo migliore amico Danny e alla ridente Sandford per questo: aveva saputo spegnere il melone.

Era il mese di Ottobre, l'inizio per l'esattezza, l'autunno iniziava a farsi sentire e il cielo era plumbeo più del solito. Era in città da quella mattina e aveva finito in fretta le commissioni che si era prefissato, ma al treno per Sandford mancavano ancora quattro ore e, allora, pensò bene di andare a rifocillarsi ad un pub di Camden.

Era passato un anno e mezzo dai fatti della confraternita e lui aveva anche imparato a dire di si a qualche birra, ed in quella occasione non esitò ad accompagnare il suo bacon e uova con una pinta di lager. Mentre aspettava la sua ordinazione seduto al bancone, la sua attenzione fu attirata da un figuro di fronte a lui: una barbetta appena accennata, capelli neri, maglia dei Sisters of Mercy. Gli ricordava qualcuno, ma la prima cosa alla quale pensò seriamente fu: ma davvero esistono ancora persone che li ascoltano?

- Addebito sul conto al solito, Gary, ma sappi che la prossima volta voglio i soldi - lo intimò il barista.

Guardò la scena accigliato, anche perché l'uomo di fronte a lui rispose al barista con un'alzata di spalle, così, come se nulla fosse. Se fosse stato ancora in servizio a Londra, non avrebbe pensato troppo e avrebbe agito d'impulso mettendosi in mezzo tra i due, ma questa volta no, non era affar suo ed i problemi della città non lo riguardavano più da un pezzo.
 
Gary. Continuò a ripetersi quel nome, cercando di fare affidamento alla sua ben prestante memoria fotografica, ma ebbe l'illuminazione solo quando le sue labbra vennero impregnate dal malto. Gary King, ecco chi era! Il giorno del suo primo incarico lo ricordava come fosse ieri: un incidente, un ragazzo  era uscito di strada ubriaco, schiantandosi contro il guardrail, ma i documenti trovati erano due, uno appartenente al guidatore Andrew Knightley, trasportato d'urgenza all'ospedale e l'altro appartenente a Gary King, volatilizzato nel nulla. Masticò un boccone: se non altro ora aveva la certezza che quel ragazzo non era sparito del tutto; un grazie in particolare alla maglia di quel vecchio gruppo metal, presente su quel vecchio documento e alla sua buona memoria fotografica.

- Nick Angels? Diavolo, amico! Non mi aspettavo di trovarti qui! - esclamò una voce poggiando una pacca sulla spalla all'agente.
- E' un piacere rivederti, Shaun - gli sorrise, posando coltello e forchetta sul piatto, invitandolo a sedersi accanto - Credevo abitassi dall'altra parte di Londra -.
- Si, ma il sabato vengo spesso a Camden per una pinta dopo che il Winchester è stato messo in ristrutturazione fino a data da destinarsi - ordinò due pinte  - e tu? Non ti si vede più tanto in giro -.

- Sto a Sandford da un anno e mezzo ormai, torno a Londra di rado - gli spiegò con un sorriso, grato per quella seconda pinta offerta.  I due avevano frequentato insieme le scuole primarie dopodiché si erano persi di vista per un certo periodo, che li aveva portati a seguire strade diverse, per poi ritrovarsi nel negozio di elettrodomestici, dove Shaun lavorava, a parlare di una lavatrice. - Ma, come dici? Il Winchester è in ristrutturazione? Non credevo! -

- Eh dopo quella sorta di apocalisse Zombie che ci ha impegnato due anni fa, il pub ha retto fino al mese scorso, dopodiché il proprietario ha pensato bene che era il tempo di dargli una sistemata - bevve un ampio sorso di birra e guardò l'amico poliziotto, che alla parola zombie lo fissò tra l'esterrefatto e il sorpreso, tornando serio poco dopo. - Certo, per chi non ha vissuto quella settimana è difficile comprendere se stia dicendo il vero o il falso, ma ognuno ha la sua storia da raccontare -.

- Credimi, la campagna non è esente da queste... definiamole avventure -.

- Diciamo che entrambi abbiamo avuto il nostro duro da fare in questo periodo - un brindisi per poi continuare a parlare, un susseguirsi di discorsi tra passato e presente, fino a che il metallaro rimasto ai Novanta non fece la sua entrata in scena, avvicinandosi a Shaun, sorridendogli come se lo conoscesse.

- Ciao Shaun, non mi aspettavo di vederti così presto. Come sta, Ed? -

- Oh, è un felice morto che cammina e gioca ai videogiochi, Gary -  il tono di Shaun si trasformò da colloquiale a seccato - Dovresti passare a trovarlo, non garantisco che si ricordi di te, ma potresti provare - una sottile ironia.

Gary alzò le spalle - Non avrebbe molto senso - esclamò - ma sono contento di sapere che, almeno, è felice. Mi chiedo spesso come potrebbe essere l'altra vita -. Nick Angels era rimasto in silenzio, riflettendo e deducendo tra sé e sé: Shaun conosceva Gary, ma da come lo aveva accolto probabilmente quest'ultimo era un vecchio acquirente del suo amico spacciatore di erba, che ora era divenuto uno zombie. Dal canto suo Gary non si reggeva in piedi e, con l'aiuto dell'alcool ingurgitato, accarezzava l'idea della morte come se questa fosse una vecchia amica: deduzioni che non facevano una piega, non occorreva sbandierarle in giro - So che, tra tutti gli acquirenti di Ed, detesti soprattutto me, probabilmente se non lo avessi chiamato quella sera, tu non avresti dovuto farti inseguire da un'orda di zombie famelici e questi non sarebbero poi tornati al Winchester, ma che ne potevo sapere? Ero in chimica e in astinenza da giorni, non credevo che fosse seriamente possibile un apocalisse alla periferia di Londra - sembrava avesse iniziato a sciorinare delle scuse, un modo particolare in cui porle, un tono veloce, tremolante, così come lo era la sua persona: ubriaco, probabilmente fatto e, forse, qualcosa di più - Ho sempre ammirato la vostra amicizia, Shaun. Mi ricordava e mi ricorda tuttora, il miglior legame che avevo - fece una pausa appoggiandosi a stento al bancone, lasciandovi una macchia di sangue appena vi passò il polso, cercando di appoggiarsi al legno per rialzarsi in qualche modo - con un'unica differenza: voi siete uniti come ieri - parole dette in un tono sicuro di sé, forte, nonostante nascondesse un forte alone di malinconia, dette come una predica rivolta a sé stesso e a quella mancanza: un'ancora al passato che affonda nel presente. Cadde a terra con i polsi insanguinati, tossendo, mentre Nick e Shaun si portarono su di lui e il primo dava l'ordine di chiamare un'ambulanza - se devo esibire i polsi per le manette, ditemelo agente! Sono malridotti, ma la scorza è dura -.

- Come sai che sono un agente? - corrugò la fronte Angels.

- Te lo si legge in faccia - sorrise King.

- Non credo sia contemplato reato il tagliarsi le proprie vene - ammise il poliziotto .

- Potrei fornirvi validi motivi per farlo - leggeri spasmi iniziarono ad attraversare il corpo dell'uomo, nonostante sembrasse più lucido di prima.

- Non potrei comunque arrestare una persona solo sulla base della propria testimonianza. L'ambulanza sarà qui a momenti, resta cosciente Gary -.

- Oooh, cazzo!!! - brontolò contrariato, cercando di rialzarsi, ma ci rinunciò subito, essendo troppo debole - Diglielo Shaun, digli che mi merito la gattabuia, digli che sono un cattivo ragazzo - si disperò il re, sotto gli occhi increduli dei presenti e dei due che lo stavano soccorrendo. Nel suo piccolo anche la peggior carogna è fragile, possiede le proprie paure e, come scriveva Dante, cade come corpo morto cade.

- Sono altri i canoni di cattivo ragazzo, Gary: tu non lo sei. Sei solo un uomo che ha bisogno di ritrovare sé stesso e di essere medicato - Shaun aiutò Angels a stringere i polsi dell'uomo con un paio di tovaglioli, in modo da placare l'emorragia. All'arrivo del primo soccorso, Gary era in uno stato di dormiveglia, semicosciente, pallido e bagnato, fu quando venne legato alla barella che utilizzò le poche forze rimastagli per afferrare repentino il braccio di Shaun - sarà difficile tornare al giugno del millenovecentonovanta, è là che ho lasciato me stesso -.

- Sempre in gamba, Gary. Sii forte - gli sorrise Shaun, mentre la mano dell'altro lasciava la presa e Nick gli si avvicinava - Prova con questa - esclamò il poliziotto lasciandogli in mano un piccolo cartoncino, che aveva trovato mentre mostrava il distintivo ai medici dell'ambulanza. Non tutti sono perfetti nel proprio campo, agente impeccabile, molti premi, sempre in prima linea, lavoro, lavoro e lavoro, ma durante il suo primo incarico, quell'incidente alle porte di Londra, non comunicò proprio tutto ai suoi superiori, coprendo la via di fuga ad un probabile ragazzo spaventato dalla possibilità che il proprio amico poteva essere morto, lo stesso ragazzo spaventato da quanto gli avrebbe riservato la clinica, che ora aveva davanti agli occhi - magari troverai le risposte che cerchi -.

Gary abbassò gli occhi su quel cartoncino, guardandolo da lontano, avendo le mani bloccate al corpo, riconoscendolo dalla scritta Newton Haven e il timbro dei Sisters of Mercy che lui stesso vi aveva messo sopra. Sorrise. Angels gli aveva consegnato un ricordo.

- Credo che potrei sopravvivere alla sbobba del Chatman Royal Hospital. Ho un motivo in più, ora - un altro sorriso e poi il buio. Gli occhi del King si chiusero abbandonandolo in un sonno profondo che lo riportò indietro nella sua vecchia ridente cittadina e, quel giugno di vent'anni prima, non gli sembrò poi così lontano.
  
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