Cuore di ghiaccio
PROLOGO
Era inverno inoltrato e una neve leggera scendeva sul castello in rovina. Tutto il giardino era coperto da una coltre di neve, eccezion fatta per le centinaia di rose rosse volute da sua maestà la regina. L’intero castello era immerso in un silenzio surreale, quasi fosse preda di un incantesimo. “La tua bellezza  si dissiperà come i petali di questa rosa col tempo e tu non avrai più nulla. La bellezza è l’unica cosa che ha valore. Lo scoprirai presto, mia cara.”, le diceva sempre sua madre. Pure quel giorno glielo aveva ricordato. Poi le aveva preso un dito e l’aveva punto con le spine di una delle tante rose rosse, presenti nel giardino del castello. Tre gocce di sangue caddero sul prato innevato, facendo sciogliere la neve soffice. Nel frattempo la giovane aveva espresso un desiderio: essere per sempre giovane e bella. Tuttavia in cambio c’era un prezzo da pagare, la sua anima in cambio dell’eterna bellezza. Inoltre era necessario il sangue di adolescenti, ma quello non sarebbe stato un problema per lei. Per vivere in eterno doveva prendere delle vite, eppure era disposta ad accettare. Sapeva arrivare al cuore di chiunque e arrivare a quello del re di quel regno sarebbe stato un gioco da ragazzi. L’uomo era rimasto vedovo di recente e non aveva figli né figlie. La ragazza si lasciò scappare una risata maligna e tornò nelle sue stanze, seguita dalla madre. Aveva già un piano per diventare la regina. Per secoli era riuscita a vivere in questo modo e la sua bellezza non sarebbe mai svanita. Niente e nessuno l’avrebbe privata di ciò che era suo di diritto.
11 febbraio, New York
La giovane si guardò allo specchio con aria soddisfatta. Per la sua prima serata in quella nuova città aveva deciso di indossare un top rosso e una gonna di pelle nera, accompagnata da un paio di anfibi dello stesso colore. Amava gli abiti di quell’epoca, erano così diversi rispetto a quelli che aveva indossato nel corso della sua infanzia. La discoteca era affollata e il frastuono era tale che nessuno poteva comunicare. Quella sera aveva conosciuto un ragazzo, si chiamava Thomas. Era alto e bello, aveva i capelli biondi e gli occhi grigi. Era stato semplice attirarlo. Nessuno riusciva a resistere a quel suono ammaliante. Era una sorta di richiamo, che solo gli uomini riuscivano a sentire. Lei si avviò all’esterno e lui la seguì come stregato.
«Qui riusciremo a stare un po’ da soli.», fece la ragazza, mentre Thomas le scostava i capelli dal collo candido.
Poi le baciò il collo provocandole dei brividi di piacere. Nel frattempo la ragazza aveva estratto il suo pugnale decorato dalla gonna.
«Cosa vuoi da me?», le chiese il giovane in preda al terrore.
«Voglio il tuo cuore.», mormorò lei.
Poco dopo spinse Thomas contro il muro dell’edificio abbandonato e affondò la lama nel suo petto, fino a quando non sentì la vita dell’adolescente abbandonarlo. Aveva preso la sua energia vitale, come aveva fatto un’infinità di altre volte. Estrasse il cuore di Thomas, mentre ancora pulsava. Aveva le mani scarlatte per tutto quel sangue. Poi sparì nel bel mezzo della notte, abbandonando il corpo esanime in un vicolo buio.