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Autore: scintilla23    22/09/2014    2 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction Malec
-Questa FF è tratta da CoFA-
-Eh già, magari speravi di provarci anche con questo lupo mannaro. Piuttosto carino se ti piace il genere capello sconvolto, spalle larghe e lineamenti perfetti– disse Alec guardando Magnus in modo atroce.
-Ehi, senti…-fece Jordan con calma.
Magnus si mise la testa tra le mani.
-Oh qui ci sono anche un sacco si ragazze, dato che a quanto pare per te non fa nessuna differenza. Ma qualcosa che non ti piace esiste?- chiese Alec.
-Le Sirene– disse Magnus dietro le dita –Sanno sempre di Alghe Marine-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Jordan Kyle, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Eh già, magari speravi di provarci anche con questo lupo mannaro. Piuttosto carino se ti piace il genere capello sconvolto, spalle larghe e lineamenti perfetti– disse Alec guardando Magnus in modo atroce.
-Ehi, senti…-fece Jordan con calma.
Magnus si mise la testa tra le mani.
-Oh qui ci sono anche un sacco si ragazze, dato che a quanto pare per te non fa nessuna differenza. Ma qualcosa che non ti piace esiste?- chiese Alec.
-Le Sirene– disse Magnus dietro le dita –Sanno sempre di Alghe Marine-
Alec si alzò in piedi buttando all’indietro la sedia, le mani strette in due pugni appoggiati sul tavolo e la testa abbassata.
-Non fa ridere– disse cercando di respirare normalmente.
Qualche istante dopo era sparito in mezzo agli invitati.
Il moro camminò velocemente e silenziosamente tra le persone, attraversò la sala facendo tutto il possibile per non incontrare sua sorella o peggio ancora Magnus.
Uscì dalla porta principale come un’ombra, scese dalle scale e si appoggiò ad un muro vicino al palazzo degli Ironworks.
Assaporò il vento gelido serale sulla pelle scoperta delle braccia, sul viso e sul collo.
Respirò profondamente.
Magnus, come poteva essere così stupido e insensibile?
Non si era ancora accorto che lui stava soffrendo?
Stava soffrendo per tutte le cose che Magnus non gli aveva detto sul suo passato.
Cominciò a camminare attraverso Long Island diretto all’istituto.
Camille, La vampira era stata la ragazza di Magnus.
Era stata Camille a rompere la storia con Magnus.
Se lei non lo avesse lasciato probabilmente sarebbero rimasti insieme per molto tempo, troppo tempo.
-I bei ragazzi sono sempre stati la tua rovina, Magnus. Cosa vuoi che ti dia un Mortale? Dieci anni, venti, poi il disfacimento inizierà a reclamarlo. Quaranta, cinquanta e se lo prenderà la morte. Io ti posso dare tutta l’eternità– aveva detto lei.
Solamente in quel momento Alec si era reso conto del senso di quelle parole.
Era vero, un giorno lui sarebbe invecchiato e poi morto e Magnus sarebbe stato li a guardarlo, incapace di fare qualsiasi cosa per fermare la morte e riportarlo indietro.
Forse aveva fatto così con tutti.
Si era innamorato, loro erano morti e lui aveva continuato la sua vita.
Lui sarebbe stato uno come tanti, un altro della lista, nessuno di speciale.
Attraversò i corridoi e le scale dell’istituto fino alla sua camera.
I raggi della luna illuminavano la stanza.
Appoggiò il suo stilo sul letto, si sfilò la maglietta scura e passò le dia sulle piccole cicatrici bianche che gli adornavano il petto, le braccia e la schiena. Buttò la maglietta in un angolo e si mise a sedere sul letto.
Prese tra le mani lo stilo e lo avvicinò alla spalla, in un punto privo di cicatrici.
Dopo alcuni secondi di rimorsi e indecisione riappoggiò lo stilo sul letto.
Si buttò con la schiena sul letto e chiuse gli occhi.
Avrebbe risolto il suo problema senza Rune.
Dei passi fuori dalla porta lo risvegliarono dai pensieri.
Si alzò dal letto e andò verso la porta, appoggiò un orecchio sul legno e rimase ad ascoltare.
Un istante dopo la porta si aprì improvvisamente battendo sulla testa del ragazzo.
Alec indietreggiò con una mano sulla tempia.
Magnus entrò nella stanza e richiuse la porta alle sue spalle.
Guardò Alec serio.
-Cos’hai fatto?- chiese notando la mano sulla tempia di Alec.
Il ragazzo non rispose.
-Cosa fai qui?- chiese incrociando le braccia al petto.
Gli occhi da gatto di Magnus squadrarono Alec.
-Sono venuto qui a prendere un caffè e a chiacchierare tranquillamente con tua madre ovviamente!- disse ironicamente.
Alec non si mosse ne rispose.
Magnus face un passo verso di lui.
Alec indietreggiò e si mise a sedere sul letto.
Brividi di freddo percorsero il corpo di Alec.
Si rese conto che era ancora senza maglietta.
-Stoppa l’incantesimo Magnus!- disse Alec guardando lo stregone.
Bane si arrese e la stanza ritornò calda come prima.
-Era bello vedere il tuo corpo irrigidirsi– disse al ragazzo.
Alec arrossì sentendo gli sguardi di Magnus su di lui.
-Quanto hai sentito della conversazione di ieri con Camille?- chiese Magnus non staccando gli occhi Alec.
-Abbastanza– rispose il moro.
Magnus si mise a sedere sul letto accanto al ragazzo.
Il Nephilim percepì il profumo di menta che Magnus era solito ad usare.
-Lei...lei ha detto che i bei ragazzi sono sempre stati la tua rovina…- disse Alec
-Alec… Io non...-
-Lasciami finire Magnus…io non voglio essere un altro dei tuoi giocattoli. Tu ti innamori, lui o lei muore e tu cambi persona. Sono come gli altri vero? Solamente un passatempo momentaneo-
-Alexander…-
-Io ho cambiato tutta la mia vita per te Magnus. Tu sei stata la cosa più bella che mi sia mai capitata.– Gli occhi azzurri di Alec cominciarono a riempirsi di lacrime.
-Tu non sei solo un passatempo Alexander!-  disse Magnus alterato
Alec alzò lo sguardo verso di lui.
-Non posso dire di non esser stato con tante persone durante tutta la mia vita, ma...io non ho mai amato nessuno tanto come te– disse lo stregone appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo.
-Lo so che tu morirai Alec e un giorno dovremo farci i conti ma non è questo il momento. Io farò tutto quello che è in mio potere per rimanere con te fino alla fine!- disse prendendo il viso di Alec tra le mani.
Le sue mani erano così calde, come se stessero bruciando al’interno.
-Non mi interessa chi si opporrà nessuno potrà fermarmi, nemmeno tu. Non so per quale motivo potresti fermarmi ma i tuoi tentativi saranno sempre vani!- disse facendo luccicare gli occhi felini –Ti amo Alexander Lightwood– disse.
Era la prima volta che Magnus riusciva a dirlo apertamente senza paura della reazione degli altri.
Lui amava Alexander Lightwood e il suo amore era ricambiato in tutti i modi possibili.
-Anche io ti amo, sommo stregone di Brooklyn– disse Alec ridendo mentre lacrime calde gli bagnavano il viso, scendendo fino al petto.
Il Nephilim si sporse più avanti fino a quando le sue labbra non incrociarono quelle dello stregone.
 
  
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