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Autore: Zwart Bloed    22/09/2014    0 recensioni
Come puoi non annegare quando tutti respirano tranne te?
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Momentaneo sfogo su una normale riflessione riguardo argomenti depressivi.
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Drowning

 

 

 

 

Annegare.

E' sempre stata la mia paura più profonda, fin da quando ho memoria. Il non potersi muovere nell'acqua, il sentirla forzarti i polmoni e strapparti l'aria con artigli invisibili... Il solo pensiero di un annegamento mi faceva aumentare il battito cardiaco. Aumenta tutt'ora. Io non ho paura solo di affogare, ma anche del mare stesso. Mi spaventa la sua immensità, il suo blu scuro. Non sai cosa c'è oltre, non sai dove sei, non sai come uscirne, non... Non c'è salvezza.

La gente dirà che è normale avere paura di queste due cose, quantomeno la prima. Affogare significa morire, quindi io ho semplicemente paura di morire in un modo particolare, che può essere agonizzante oppure veloce. Dipende anche se sono lucida nel mentre o no. Ma il punto è... che non è così. Non ho paura di affogare in mare. Io ho paura di affogare nella realtà che mi circonda.

Hai mai provato quella sensazione di non riuscire a respirare?

Io sì. Mi sono sentita in quel modo così tante volte da aver perso il conto ormai. Quando tutto si accumula, e si accumula, e si accumula sulle tue sole e deboli spalle... e tu cadi. Cadi nel vuoto finché non ti schianti contro la superficie dell'immenso Oceano pronto ad inghiottirti nel suo infinito. Dimentichi tutto là dentro, sai? O almeno ci provi. Il tuo nome, dove vivi, con chi vivi, la tua famiglia, i tuoi amici... Ma soprattutto, i tuoi problemi.

E per un attimo è così bello da sembrare il paradiso. Galleggi nell'acqua chiara del vuoto della tua mente beandoti di quella strana apatia che non ti dà nessuna emozione su cui riflettere. Finché, ovviamente, loro non tornano.

Ma lo fanno, sempre. Ogni singola, dannatissima volta. Tornano e si stringono intorno alla tua gola come un cappio dannatamente ben fatto, mozzandoti il respiro ed impedendoti di prendere aria. Senti la trachea serrarsi, i polmoni contrarsi in cerca di ossigeno ma non c'è. Le uniche cose che ci sono sono i tuoi maledetti problemi che rendono l'acqua in cui nuoti più scura e densa. L'Oceano che prima era un riposo per la tua mente diventa la tua prigione.

E cominci ad affondare ed affondare ed affondare... Torni nella realtà. Ma tutto diventa così insostenibile che ti sembri che ogni passo sia un sacrificio enorme, che un solo movimento sia difficile perché c'è quell'acqua scura che ti rallenta e ti viene contro. E tu non senti più aria nei polmoni, così apri la bocca per prenderne altra ma è acqua quella che entra per ucciderti.

Il cappio al collo ti strozza, i problemi ti fanno affondare, l'acqua ti soffoca lentamente. Io ritengo che la morte per annegamento sia una delle peggiori. Ma d'altronde... Come puoi non annegare quando tutti respirano tranne te?

Vedi gli altri farsi forza, andare avanti, ignorarti completamente. Dov'è la tua forza? Dov'è la tua maledettissima forza? Non c'è, vero? Non ce l'hai. Non hai forza perché da sola non ce la fai. Così chiedi aiuto, lo chiedi con un grido.

E io ho davvero provato a lanciare quell'urlo. Peccato che dalla mia bocca non sia uscito alcun suono udibile dalle persone circostanti.

Così ho dovuto continuare da sola. Mi sono alzata in piedi, ho nuotato in quella realtà vischiosa che lottava contro di me per spingermi di nuovo giù, e sono riuscita a prendere un'altra boccata d'aria. Ora, paragonando questo modo di affogare contro quello materiale, morire davvero sembra quasi un sollievo. Un sollievo talmente grande che anche se involontariamente l'idea di mettere fine a tutto ti passa per l'anticamera del cervello. La cosa ironica? Benché tu ne abbia paura, non la escludi mai completamente.

No, nessuno la esclude mai completamente. Nemmeno io. Ed è per questo che invece di farmi la doccia... Ho riempito la vasca. Mi ci immergo lentamente, mentre penso al fatto che in confronto al grande oceano di problemi di acqua scura, questa sembra un bicchiere d'acqua. E' quasi confortante.

Così prendo un profondo respiro e mi immergo completamente.

Forse così troverò finalmente la pace. 








Angolo autrice: Non ha molto senso il fatto che io abbia scritto una cosa simile, se non forse il fatto che stavo riflettendo sulle mie paure e sulla loro influenza sulla mia vita. E' un po' depresso il testo, forse, ma ci terrei davvero a sapere cosa ne pensate e cosa vi ha trasmesso. Qualsiasi cosa. 

   
 
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