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Autore: istinto della luna    22/09/2014    3 recensioni
In questo testo si parla di emozioni. Possono essere coinvolte tutte le adolescenti che sognano di tornare giovani, troppo influenzate dalla vite dei propri idoli.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il lato oscuro della luna

“Mi manca essere piccola. Mi manca non avere pensieri inutili nella testa”.
 
Stava pensando Laila quella mattina nuvolosa come il suo umore. 
Aprì gli occhi pensando a quello che non sarebbe mai successo nella realtà ma che invece succedeva tutte le sere prima di andare a dormire o negli altri momenti morti della sua giornata.
Tuttavia questa volta era diverso.
 La sera prima aveva fantasticato un po' troppo su quei suoi sogni sconosciuti al mondo. Si era immaginata la sua vita perfetta da quasi un anno ormai ma non era mai arrivata a star male fino questo punto.
 Aveva la nausea, gli faceva male la testa e non riusciva quasi a respirare perché cercava di trattenere le lacrime.
Quelle lacrime amare che l’avrebbero fatta sentire meglio, se solo fosse stata da sola in casa. Non  voleva che sua madre le chiedesse che cosa fosse successo. 
Non voleva che lei parlasse. 
Ogni domanda che avrebbe fatto sarebbe stato un enorme sforzo perché doveva trattenersi dal gridare, urlare, vomitare i suoi sentimenti al suo mondo, alla sua famiglia. Certo, forse tutto questo l’avrebbe fatta sentire meglio ma le era proibito urlare in casa.
In quel momento odiava la sua vita. Era depressa. Non aveva nessuno con cui confidarsi. A dire il vero, era lei che non trovava la persona che potesse capire la sua situazione, che potesse aiutarla ad apprezzare ciò che aveva. Quella sua ipotetica vita perfetta l’aveva uccisa, l’aveva consumata fino a farla diventare dipendente come una droga.  Il sogno che lei stessa aveva creato si era riversato contro di lei rendendola scontrosa con tutti.
S i alzò, andò all'armadio e cercò di non pensarci. Era inutile. Lei dipendeva dal suo sogno. Il sogno aveva pieno controllo del suo cervello. Appoggiò l’avambraccio sulla mensola davanti a se e ci poggiò la fronte. Era disperata. La nausea aumentava e lei non sapeva che fare, doveva smetterla, ma come poteva far smettere la cosa che la teneva in vita da un anno? Questo pensiero la schiacciava a terra.
 Si staccò dalla mensola e si accasciò a terra con le ginocchia al petto, a convincersi che ce l’avrebbe fatta, Cerco di darsi il coraggio necessario per alzarsi perché andare a scuola sarebbe stata la sua unica distrazione dal vuoto che aveva dentro.

*
Quando tornò a casa da scuola era contenta, era riuscita a distrarsi, ma qualcosa in lei ancora non andava. Stava ascoltando la musica come di solito faceva per distrarsi ma gli venne in mente qualcosa, qualcosa che la fece stendere sul letto a riflettere. Voleva piangere, voleva gridare al mondo intero ciò che le stava succedendo, voleva vomitare. Come quella mattina, quella disastrosa mattina in cui era stata distrutta. Lei voleva abbandonare quella vita solo per non pensare, per non provare emozioni, per non provare dolore per una cosa che non accadrà mai. Lei amava quel sogno così tanto da odiarsi guardandosi allo specchio perché in quel sogno lei era diversa, più bella, più solare, più socievole, senza regole.
Si sentiva fredda dentro, vuota.
Nel suo sogno lei aveva qualcuno accanto che la capiva, che la stringeva forte a se colmando quel freddo vuoto interiore che aveva. Si sentiva rassicurava.
Nel suo sogno lei aveva la sua anima gemella, quella che non avrà mai.

Spazio autrice
Ciao mi chiamo Claudia. 
Ecco il modo con cui inuauguro il nostro profilo!
Ad ogni modo spero che la mia storia vi sia piaciuta.
   
 
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