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Autore: Rei Murai    04/10/2008    2 recensioni
Vedeva Sakura, che era capace di attirare chiunque a se semplicemente con il proprio sorriso, Ino che era di una bellezza fuori dall’ordinario, Hinata che con la sua purezza e ingenuità faceva strage di cuori…in confronto a tutte loro si sentiva ordinaria, sciatta e poco attraente. [NejiKibako]
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kiba Inuzuka, Neji Hyuuga
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Maternity -

Kibako odiava avere il ciclo.
Odiava i dolori premestruali e quelli dei primi giorni, odiava sentirsi gonfia, fiacca, stare tutto il tempo a letto sentendosi inutile. Odiava dover soffrire ogni mese, fissare il suo ragazzo che misteriosamente, forse per solidarietà o per pazzia, diventava nervoso tanto come se le avesse lui ma ancora di più, in quel momento, odiava il fatto che fossero in ritardo.
Passi per la prima settimana, un ritardo di qualche giorno era ancora accettabile.
Due già la mandavano in paranoia al pensiero dei dolori che le avrebbero scosso i reni e la schiena per via del ritardo – generalmente era dannatamente puntuale.
Un mese non era nemmeno minimamente pensabile due poi erano una vera maledizione.
Sospirò fissando la propria figura nuda e di lato nello specchio a figura intera poggiato sulla parete di fronte al grande letto matrimoniale.
Il viso dai lineamenti fini incorniciato dai lunghi capelli castani dai ciuffi ramati, occhi dorati – una dote particolare di famiglia – il collo dalla linea affusolata, il seno piccolo e sodo, il ventre piatto e senza accenni di grasso, la vita piccola, la linea del sedere a mandolino, gambe e braccia lunghe, con le unghie laccate di smalto rosato.
Bella.
Sin da piccola si era definita così anche se con poche convinzioni, senza crederci troppo.
Vedeva Sakura, che era capace di attirare chiunque a se semplicemente con il proprio sorriso, Ino che era di una bellezza fuori dall’ordinario, Hinata che con la sua purezza e ingenuità faceva strage di cuori…in confronto a tutte loro si sentiva ordinaria, sciatta e poco attraente.
Lei non aveva nulla di ciò che avevano le sue amiche, nessuna dote particolare a parte il colore degli occhi, se mai fosse rimasta incinta…Dio il solo pensiero la metteva in agitazione!
E poi c’era anche il fattore LUI da considerare.
Lui era quello che più le metteva paura se si parlava di quella situazione particolare.
Lei e Neji stavano assieme da un anno ormai anche se si erano trasferiti in quella casa solo da tre mesi.
Un rapporto particolare, da prima segnato da continui conflitti per le troppe diversità caratteriali che aveva funzionato da calamita per due come loro.
Si erano scontrati ed incontrati fino a che non si erano innamorati l’una dell’altro creando quel legame indissolubile che li aveva portati a quella scelta non accettata dai famigliari.
Un appartamento appena fuori Tokyo, un posto senza troppe pretese, una cucina piccola, un bagno all’occidentale, la camera da letto e un salotto. Un appartamento giusto per due persone e per un po’ anche per tre.
Un flesh le passò per la testa lasciandola stordita per qualche secondo. Provò ad immaginarsi Neji, il Neji generalmente freddo, scostante, poco incline alle relazioni interpersonali alle prese con un bambino.
Pannolini da cambiare, pappette da preparare, l’ora del pisolino – in cui era più probabile sarebbe scappato esasperato dal pianto del piccolo – il bagnetto.
Si portò una mano alle labbra reprimendo una risata che altrimenti avrebbe riempito il silenzio dell’intera casa rotto solo dallo scrosciare dell’acqua della doccia.
Per come la si vedeva, Neji Hyuuga alle prese con un bambino, era la cosa più esilarante che le si sarebbe mai potuta presentare di fronte.
- Che hai da ridere Kicchan? -
Si voltò con una piroetta verso la voce proveniente dietro di lei fino ad incontrare la figura del fidanzato poggiato mollemente contro lo stipite della porta;
I lunghi capelli neri e il corpo latteo erano ancora umidi ed imperlati da piccole gocce trasparenti che scendevano lentamente lungo il suo corpo fino a sparire sotto l’asciugamano bianco che ne copriva il sesso.
Neji per lei era sempre un po’ stato come il caffèlatte.
Il carattere amaro, dal gusto forte e la pelle chiara vagamente perlacea. Silenzioso, efficiente, perfetto in qualsiasi cosa facesse senza essere eccessivamente puntiglioso, dalla lingua tagliente con le persone che non sopportava, protettivo con quelle che amava…forse sarebbe stato un buon padre se il discorso figli si sarebbe mai potuto toccare con lui.
- Pensavo. O per meglio dire immaginavo -
Il moro inarcò un sopracciglio fissando la graziosa figura della ragazza che si poggiava sul copriletto color caramello cominciando a legare i lunghi capelli in una coda bassa
- e cosa immaginavi? -
L’asciugamano scivolò a terra e il corpo del ragazzo si avvicinò al suo, salendo lentamente sul letto a carponi.
Stava giusto per arrivare fino a lei, che nel frattempo era risalita fino al cuscino, quando candidamente si decise a rispondergli.
- Alla possibilità di avere un figlio. -
Neji perse la presa scivolando di lato e cadendo dal letto. Poco dopo riemerse, un pezzo alla volta, fissandola dal basso.
- C-cosa? -
- Sono due mesi che non mi arriva il ciclo, non te ne eri accorto? -
Il moro sbiancò stringendo la presa sul copriletto, no evidentemente non ci aveva fatto caso
- …un ritardo un po’ eccessivo…? -
- Possibile ma non considerabile, sono sempre puntale -
- magari ti è venuto e non te lo ricordi -
- non sono così scema Nejichan… -
- Può essere qualcun altro il padre? -
Se non fosse che la domanda le suonava più un disperato tentativo per uscire dai guai Neji si sarebbe preso sicuramente un sonoro ceffone in viso
- No. La maggior parte degli amici apprezzabili che ho sono Gay e fidanzati tra di loro e l’unica altra persona che frequento costantemente è Ino -
- Ecco lo sapevo! Ino è un uomo! -
Lo fissò per qualche istante per poi scoppiare a ridere.
Amava come Neji cambiasse da quando stavano con gli altri a quando erano da soli.
Di tanto in tanto si lasciava andare a quelle battute stupide indicative di ogni ragazzo della loro età. Perdeva l’alone di mistero e la freddezza che lo contraddistingueva, si scioglieva solo davanti a lei e questo gli conferiva un fascino tutto nuovo.
Il moro la fissò ridere per qualche secondo poi si issò sul letto sdraiandosi accanto a lei ed attirandola a se.
- Domani andiamo a fare la visita ginecologica ok? -
Annuì debolmente accoccolandosi accanto a lui, le piaceva quando con quell’aria dolce se la trascinava addosso, mentre con discrezione, le sue mani scivolavano ora lungo i fianchi, ora lungo le gambe, poi tornavano su verso l’addome mandandole lunghe ed intense scariche di piacere lungo tutto il corpo.
Neji la carezzava e la venerava proprio come fosse stata di porcellana, sfiorava la sua pelle solo con la punta delle dita, rendendola arrendevole sotto le sue mani, costringendola a schiudersi a lui come mai aveva fatto prima con nessun altro.
La faceva stendere sotto di se, baciandole il collo con tocchi lievi mentre le mani carezzavano centimetro per centimetro ogni suo più piccolo centimetro di pelle. La modellava come se fosse stata fatta di creta
Ed era in quei momenti, quando le mani del ragazzo passavano dall’addome alla linea della vita spostandosi piano sulla schiena, sfiorandola solo con la punta delle unghie, che odiava sentire il telefono squillare.

Passi una volta, poteva anche capitare ma, quando il dannato oggetto in questione cominciava a suonare con insistenza ogni qual volta il suo ragazzo la sfiorasse non era minimamente concepibile.

Oltremodo poi, se dall’altro lato della cornetta, si trovava la migliore amica del suo fidanzato, la ragazza che conosceva da quando andavano alle elementari e che, nonostante Neji continuasse a negarlo, sempre da quel periodo aveva una cotta per lui.

Sospirò fissando il moro allungare una mano verso la cornetta, tra un bacio e l’altro, per poi scostarsi e rispondere.

Già immaginava, dall’altra parte, la voce stridula della cinese – se non era la sua allora poteva essere solo quella delicata della cugina dello Hyuuga, altro suo punto debole ed altro motivo di litigio tra i due – che, tra un rumore e l’altro annunciava la rottura di un fantomatico tubo del lavandino, o della lavatrice, o l’improvviso crollo del muro….insomma qualsiasi cosa potesse allontanare Neji dalla sua ragazza ufficiale e farlo correre immediatamente da lei.

- La lavatrice? Di nuovo? –

Sospirò alla conferma dei suoi sospetti scostandosi il moro di dosso, che a quel movimento si lasciò cadere seduto sul letto scostandosi i ciuffi lunghi dal viso e recuperando la camicia da notte.

Neji era troppo buono, o forse era lei che era troppo tollerante. Sicuramente TenTen era decisamente troppo petulante.

- Va bene, calmati. Il tempo di vestirmi e…-

Non ci aveva più visto.

Non solo il ragazzo non aveva fatto nulla per riattirarla a se ma stava anche dicendo a quella stupida oca che sarebbe corso da lei il prima possibile!

Con uno scatto repentino aveva tolto il telefono dalle mani dello Hyuuga che, stupito, era rimasto a fissarla senza compiere alcun gesto

- Neji? –

- No, Kibako –

Il tono di voce freddo e tagliente sicuramente l’aveva fatta sobbalzare.

Avvertì un lieve rumore poi la voce di Tenten tornò a sfiorarle l’orecchio

- ehm..mi dispiace disturbare ma…-

- non me ne frega dei tuoi “mi dispiace” e dei tuoi “ma” – sbottò ancora più irritata dal tono che sembrava più canzonatorio che dispiaciuto dell’altra – sai Ten, sotto la mensola dove generalmente tieni il cordless hai un libro alto e molto utile. Quel libro di cui ti stò parlando si chiama ELENCO TELEFONICO. Ora muovi quelle belle manine che di soplito usi per fare danni appositamente per venirmi a rovinare la serata, si quelle con cui tieni il telefono e con calma prendi il libro e sfoglia le pagine UNA ad UNA fino a che non inciappi nella scritta IDRAULICO. C’è gente che sistema le lavatrici per MESTIERE e non si infuria se lo chiami alle due del mattino per un tbo rotto a patto che tu sborsi dei SOLDI che io oltretutto per tutta la mano d’opera che ti ha fatto Neji NON ho visto. Perché sai, io e quell’idiota del MIO ragazzo, mi dispiace Ten ma no, non c’è possibilità che in un futuro prossimo diventi tuo in quanto probabilmente la sottoscritta è incinta, eravamo comodamente sdraiati a letto a fare i porci comodi NOSTRI, che NO, di certo non vengo a raccontare a te. A mai più risentirci Ten –

Con un colpo secco chiuse la chiamata e con uno strappo deciso staccò il cavo del telefono dal muro per poi voltarsi verso il moro che, ancora seduto sul letto, la fissava tra l’allibito e il divertito.

- e che cazzo! Tutte le volte la stessa storia, le cose sono due: o tu la smetti di rispondere al telefono ogni volta che chiama qualcuno o io cambio il numero di casa e lo do solo a tuo zio, mia madre e Naruto per le emergenze. – Il moro scosse il capo riattirandola sul letto e baciandole le guance tranquillizzandola

- Siamo nervose sta sera? –

Lei sospirò accoccolandosi contro di lui e chiudendo gli occhi. Si sentiva scoppiare di rabbia repressa per troppo tempo, ritrovandosi ad annuire mentre allacciava le braccia al collo del compagno.

- Sai una cosa Kibako? – Alzò i viso incontrando quello dolce del compagno – Si, credo proprio che tu sia incinta –

*°*°*°*°*°*°*°*°*

- Shin, vieni qui! –

Il bambino si alzò da terra scrollandosi qualche filo d’erba dai pantaloni per poi correre in casa.

Si fermò di fronte alla cucina, gli occhi dorati fissi sulla schiena della madre che, dandogli le spalle, legava i lunghi capelli castani in una bassa cosa.
Era bella la sua mamma, lo aveva sempre pensato e poi era anche buona, ogni volta che tornava a casa dal lavoro, gli portava sempre un dolce o un regalo per compensare la sua mancanza in casa.

Fissò la donna voltarsi verso di lui e le sorrise apertamente mentre questa si abbassava a dargli un leggero bacio sulla fronte

- vai via? –

Chiese incerto stringendosi a lei.

La madre lo abbracciò forte a se sorridendo

- No, aspettiamo papà e andiamo a fare la spesa.-

Il piccolo sorrise correndo poi su, nella camera da letto, dove il padre stava finendo di vestirsi.

Il giovane uomo di cui aveva preso le sembianze, fece un mezzo sorriso prendendolo in braccio.

Era felice di avere una mamma e un papà che gli volevano così bene ed era sicuro che anche loro se ne volevano e che nulla avrebbe potuto allontanare o distruggere la propria famiglia.

End.

Finale di M****a lo so ma non mi è venuto nulla di meglio in mente chiedo perdono

Ultimamente mi sono seriamente fissata con le SnJ ed in particolare con la versione femminile di Kiba tanto che continuo a sfornare scenette (da fare con Mik) e fanfic su questa coppia…aspettatevi di tutto gente XD
Prossimamente, se riesco a scriverla, SasuNaruko/NejiKibako…Basiottoli!

Rei.

   
 
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