Vie deserte,
asfalto ruvido sotto il peso della schiena.
"A quale stella appartieni, amore mio?
Sopra quali strade ti stendi?
In quale ultima goccia di sangue sminuisci il dolore della mia mancanza?"

Elena sentì il ruggito di un motore in lontananza, e prima che potesse pensare a quanto patetico fosse il suo stare lì a parlare telepaticamente con il vento, 
la macchina era a pochi metri da lei. 
Poi ferma, di fronte a quel corpo impassibile rivolto al il cielo.

Ripose i piedi sulla strada una ragazza probabilmente più bassa di lei, con i lunghi capelli mori, sciolti dietro la schiena, che ricadevano non troppo caoticamente a qualche centimetro dal fondoschiena. 

Con uno slancio, Elena si ritrovò appena dinnanzi a lei.
"Non urlare."  ordinò mentre le si dilatavano le pupille. -Ti prego-
Elena affondò i canini affilati nel collo della ragazza, e mentre sentiva il pungente sapore di una vita incolpevole attraversarle la gola, pensò a ciò che Damon avrebbe davvero voluto per lei.

Spinse via il corpo non del tutto esanime e ricordò di aver perso troppo,
per perdere anche se stessa.