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Autore: ethy    22/09/2014    0 recensioni
la storia prende spunto dall'ultima puntata della terza serie, raccoglie i pensieri di Killian, i suoi timori, e le sue speranze, ed aggiunge nuove avventure che non contengono spoiler per la prossima stagione.
"il più spietato di tutti i mari......il piu temibile, anche per se stesso.. era caduto rovinosamente ai piedi dei suoi occhi verdi."
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era da quella notte che i due amanti si comportavano come complici di un reato.
tutta la città aveva notato il loro comportamente strampalato,
sembrava fossero due estranei di giorno
sembrava non si parlassero di giorno
sembrava andassero ognuno per la proprio strada di giorno..
ma la sera, appena l'imbrunire sopraggiungeva sparivano..
e li si ritrovava nel bosco, al molo, dietro da granny, sotto casa di lei.. mano nella mano.

bisbigliavano, complottavano, ridevano, sogghignavano, erano diventati l'enigma della città.
quei due a detta di tutti nascondevano qualcosa, oh se lo facevano...
David era diventato sempre più geloso, un giorno li seguì per capire cosa combinassero qui due insieme, ma
quando li vide sgattaiolare in camera di Killian si ritirò sconfitto e sempre piu cupo..
..la sua Emma, era la Emma di killian, era grande, aveva già un figlio non poteva proteggerla come
se ancora fosse una bambina..

Mary Margaret, decise di invitarli a cena, voleva capire cosa stessero facendo, in che guai si stessero cacciando..
aveva il piccolo Neal a cui pensare, ma era in ansia come se avesse una figlia adolescente.
A cena i due sbuffarono ad ogni richiesta di informazione, si sorridevano complici, si tiravano il cibo,
si nascondevano in bagno a turno per non rispondere a nessuna domanda, e fondamentalmente non li ascoltavano..
proprio come due adolescenti.
-Non dirmi più che ti manca l'infanzia di nostra figlia- bisbigliò il principe alla moglie.

Si erano seduti sul divano, stipati con le ginocchia quasi al mento, sembravano pronti a ricevere un qualche rimprovero..
si guardavano perplessi..
-Emma ti va una birra?- chiese David cercando di spezzare quel silenzio surreale da rimprovero post-bravata scolastica.
Emma storse il naso - no grazie sono a posto così -
-io potrei avere del rum?-
David lo guardò, ma non gli disse nulla..

con un colpo di tosse Killian disse
-Emma, noi dobbiamo andare-
-ah già vero, bene grazie per la cena, ma noi...-

-pirata vieni come me- disse il principe passandogli a fianco posandogli una mano sul capo e scompigliandogli i capelli
-È la seconda volta che mi scompiglia i capelli come fossi un cucciolo- sussurò lui a lei...
-Forse gli piaci- disse lei in un soffio divertita
-Sono irresistibile, ma non vorrei esserlo fino a questo punto-
-Ma come, l'hai conquistato di che ti lamenti? Vai a vedere che vuole che poi andiamo, e sfodera uno di quei sorrisi ammiccanti- gli rispose trattenendo la risata a stento.
-non ci penso proprio Swan-
Killian si alzò ed andò in direzione di David.
Mary Margaret nè approfittò per chiederle cosa c'era tra loro...
-Emma, passate così tanto tempo insieme... Ti vediamo la mattina con lui, la sera anche.....
Forse è il caso che prendiate una decisione... Su di voi.-
Per poco Emma non ebbe un'infarto, era un'imboscata la cena! Per sapere cosa volessero fare... Amarsi come clandestini, amarsi come fidanzati... Sposarsi...
La guardò atterrita e si diresse verso Killian sperando di scappare quanto prima, e poi era una settimana che stavano uscendo insieme...se poteva chiamarsi uscire...


Riuscirono a fuggire nei 5 minuti successi, David sembrava più tranquillo ora,
Killian aveva capito che voleva solo sapere il perchè di tutto quel mistero, non che volesse sapere se...
ecco... ma...

-Eh?! Cosa gli hai detto?!-
-che andiamo in barca- alzò il sopracciglio, le sorrise beffardo come sapeva fare lui quando faceva una mascalzonata.
In fondo era la verità
Si diressero al molo
Presero la barca a vela affittata il giorno dopo la loro prima vera notte
Aspettarono che le nuvole lasciassero intravedere il cielo stellato e si baciarono.
L'incanto si manifestò
Dal centro del cristallo una flebile luce azzurra riempì la pietra ed i loro cuori, piano piano la luce fu sempre più intensa,
fino a che lui, poté prenderle il viso con entrambe le mani.

Ormai non si chiedevano nulla sulla magia che li avvolgeva da una settimana a questa parte, nè vollero saperee da dove provenisse,
tutte le sere volevano restare soli, attendere la magia, attendere la luce del ciondolo, attendere la notte perché ciò accadesse...
Avevano capito che dovevano stare insieme, di notte, al cospetto di quei puntini luminosti nel cielo blu.
Avevano capito anche, che se si allontavano l'uno da l'altra, ma restavano concentrati su di loro la magia non svaniva..
cosi che lui potesse governare la barca, nuotare con lei, pescare.. fare tutto in spensieratezza.

Era il loro segreto, la loro magia, o come Emma la chiamava la "loro stella"

A lui piaceva quando il mare era scuro e fondo, quando era calmo e freddo, sentiva le onde cullare il suo cuore.
A lei piaceva vedere lui sereno, non più con lo sguardo profondo e ferito, ma felice e fiero. La faceva stare bene e la faceva sentire sicura.
Le dava speranza.

finirono il giro in barca, salutarono la stella polare, presero un caffè ed una cioccolata calda da granny
e poi salivano in stanza come due ladri per nascondere quel bagliore azzurro e restavano a contemplare il cielo dalla terrazza,
sorseggiando le bevande calde, parlando come non mai,come se il tempo si fosse fermato.

In un tempo lontano invece.....

Il cielo brillò di una luce opaca, rosata,velata, sembrò  tingersi dei colori dell'aurora,
ma le stelle invece di essere più vivide per i riflesso di quella luce si sbiadirono e il cielo si incupì,
il vento iniziò a soffiare forte e le onde si incresparono.
Sembrò dovesse cadere il cielo,e far soccombere al suo peso, il mare sottostante.

La tempesta si scatenò furibonda, sembrava che non ci fosse speranza per nessuna delle navi in viaggio ma un bagliore
lontano e improvviso solcò la volta celeste ed una stella cadde....su di una nave mercantile.

Il cielo si calmò
Il vento si fermò
La luna si mostrò
Il mare si addormentò


Una ragazza dai lunghissimi capelli, lisci come la seta, del colore dell'argento e dalle vesti dorate si presentò di fronte al  capitano della nave,
che dal canto suo la guardò esterrefatto.
Una leggenda diceva che le stelle potevano cadere, ma mai e poi mai avrebbe potuto pensare che potesse accadere proprio a lui di incontrarne una.
Non aveva mai visto ragazza più bella in vita sua, aveva paura di parlarle, in fondo non sapeva se la luce che la avvolgeva
era di magia bianca, poteva essere un'allucinazione di una qualche maledizione della tempesta appena passata, o poteva
essere finito chissà dove, chissà attraverso a quale portale.
si fece coraggio..
-sei una stella vero?- chiese titubante con un timido sorriso
-si- rispose la fanciulla
-come ti chiami? Posso aiutarti? Sei caduta dal cielo?- le disse porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.
-mi chiamo Polaria, no,sto bene grazie,sei molto gentile, ma sono scesa non caduta, per fermare la tempesta, per salvare te capitano Jones-
L'uomo rimase impassibile, ma non insensibile.
Quella fanciulla dagli occhi color del cielo di una mattina d'estate,
in questa sera d'estate aveva detto davvero che era scesa per fermare la tempesta...per lui....

 

 

PS: ho corretto alcuni passaggi, ieri sera ho scritto un pò di corsa, scusate.
Note:grazie infinite di leggere questa storia sdolcinata :-)
 
   
 
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