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Autore: Xandalphon    23/09/2014    3 recensioni
ATTENZIONE! Questa è una storia scritta a quattro mani, da Lullaby1992 e Xandalphon.
Al villaggio del vortice avviene un furto, dalla grande biblioteca vengono sottratti importanti rotoli contenenti una potente tecnica di sigillo. Meno di un mese dopo una chunin di Konoha, Rin Nohara viene catturata e un cercoterio sigillato al suo interno, con le inevitabili conclusioni.
Ora il villaggio del vortice accusa, sebbene non direttamente, Konoha del furto, e Hiruzen manda una squadra ad investigare, irritando ulteriormente la Tsunamikage che interpreta il gesto come se gli avessero dato dell'incapace. Tra tensioni crescenti e un irritante squadra di ragazze.. riuscirà la squadra a portare a termine le indagini senza causare un pericoloso incidente diplomatico?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genma Shiranui, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Raido Namiashi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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28)Ritorno a casa

 

Aoba si svegliò calmo e placido, stiracchiandosi come un gatto d'appartamento. Vide che gli altri erano già tutti in piedi e praticamente pronti per andare. C'era persino Raido, che stava metodicamente raccogliendo le sue cose.

 

“Ehi, ragazzi, ma che ore sono? Com'è che non mi avete svegliato?”

 

Si aspettava un rimprovero per la sua pigrizia o qualcosa di simile, ma, a quanto pare, era la sua mattinata fortunata.

 

Kakashi, pacatamente gli disse: “Tranquillo Aoba, per una volta non sei tu ad esserti svegliato tardi, ma noi ad esserci svegliati in anticipo... Dopotutto sono solo le sette.”

 

Solo in quel momento Aoba fu sufficientemente lucido per guardare bene le facce dei suoi compagni. Occhiaie. Palesi come il sole a mezzogiorno. Quelli non avevano chiuso occhio per un solo minuto, quella notte, questo era poco ma sicuro. Possibile che...

 

“Ehi, non ve la sarete mica spassata senza di me, stanotte, vero? Non avrete mica... Non avrete mica pensato bene di dare una ripassatine alle tre ragazzine, vero?”

 

Gli altri tre si guardarono in faccia per un istante, come riconoscendo nell'altro il medesimo pensiero. Genma rispose al volo alla provocazione:

 

“Aoba...”

 

“Sì?”

 

“... Vaffanculo.”

 

“Ma che ho detto?”

 

Gli altri due sospirarono, senza degnare di una risposta la sua faccia confusa.

 

Non ci volle molto prima che anche Aoba, le cui insistenti domande trovavano un muro di solido mutismo finisse di prepararsi, ed il quartetto uscì in strada, ancora relativamente deserta. Il sole dopotutto, in quell'inizio di primavera, non era sorto poi da molto.

 

Di buona lena, nonostante un Raido leggermente zoppicante, uscirono dalla porta occidentale del villaggio del vortice, diretti, dopo un mese e mezzo, verso casa. L'unico saluto che ricevettero fu quello delle guardie del cancello, che si limitarono ad un rispettoso cenno. Nessuno di loro si voltò indietro.

 

Il silenzio aleggiò per un po' sulla comitiva, fino a che, all'ennesimo tentativo di Aoba di punzecchiare Genma, quest'ultimo, invece di ignorarlo, si girò indietro sibilando:

 

“No, Aoba, smettila di rompere i coglioni. Non me la sono scopata, ok? Non... Non ho voluto io, ecco.”

 

Suo malgrado, Raido si associò alla maschera di stupore che era calata su Aoba. E anche Kakashi, sebbene la sua maschera celasse gran parte delle sue espressioni, non poté sopprimere un minimo di sorpresa alla dichiarazione di Genma.

 

“Eh?”

 

Visto che a quel punto la frittata era più o meno fatta, con un sospiro, Genma iniziò a spiegarsi meglio: “Sono stato con Yuki tutta notte, più o meno... E... Eccheccazzo dovete anche farmelo dire per forza? Non mi andava l'idea “Una scopata per toglierci il pensiero, è stato bello, Addio.” Non volevo spassarmela adesso con il pensiero che tanto poi la dimenticherò perché non ci vedremo più, chiaro? Ma io voglio che vada avanti, cazzo! ”

 

“Cioè...TU che rinunci ad una scopata per una...Sensazione?? Oh dei... Non pensavo che fosse qualcosa di così serio... Quella ti ha messo proprio le manette, bello mio...”

 

“Senti Aoba, che ci posso fare se sono rincoglionito tutto a un tratto? Non so neanche a me che mi è preso...”

 

“Genma, le persone normali lo chiamano 'innamoramento'. Sai, non è una bestemmia...”

 

“Certo, certo, Raido, tu la fai facile... Non sono quello alto bello e figo della compagnia, fino a prova contraria... Sono solo il cretino che fa le battute idiote... Però le piaccio lo stesso, ok? Così come sono! Io una come lei non la trovo alla foglia...”

 

“E come la metti con Anko? Non avevate una qualche storia?” Se ne uscì ad un tratto Kakashi.

 

“Chi, la vipera? Andiamo, dove l'hai sentita questa vaccata? Sarò stato il suo primo, ma scommetto quello che vuoi che non sono stato l'ultimo, anzi.”

 

Ma a quel punto, Genma, stanco dell'interrogatorio, decise di sviare il discorso su altro. O, meglio, su altri.

 

“Piuttosto... Anche tu Raido... Se non sbaglio ti sei fatto assistere da una bella infermiera personale per un'intera settimana... Chissà che magari sei stato proprio tu quello che non è finito in bianco...”

 

“Tua madre non ti ha mai insegnato che un signore non racconta in giro quel che succede nel suo letto? Comunque vai tranquillo Gen, che non c'è stato proprio niente. Anche se...”

“Anche se?”

 

“Anche se Nadeshiko è una gran brava ragazza, va ammesso.”

 

“Vediamo se riesco a dare un senso decente alla tua frase: “Nadeshiko mi piace una cifra non solo perché è una stratognocca (il che comunque non guasta), ma anche perché ha tutto ciò che cerco in una ragazza.” Ho azzeccato?”

 

“Beh... Più o meno... Non so come spiegarti Genma... E' che... E' fragile e forte allo stesso tempo. E' misteriosa, in un certo senso...”

 

“...E ti piace.”

 

“Ok, ok, avete vinto, mi piace!”.

 

Ma Genma non aveva finito. Fecero una pausa. Mentre Kakashi stava prendendo da bere dalla sua borraccia, gli fece: “Kakashi, non credere che ci siamo dimenticati di te... Come te la intendi con la signorina Uzumaki?”

 

Al ninja albino l'acqua andò di traverso, tanto da soffiarla fuori, generando una risata generale.

 

“Vedo che ho fatto centro, signor freddo e distaccato...Spiegazioni prego. Io e Raido ci siamo ampiamente sputtanati, non vedo perché non debba farlo anche tu.”

 

“Non devo farlo, perché non c'è niente da dire. C'è bisogno di ricordare che è una principessa e che diventerà molto probabilmente la prossima tsunamikage?”

 

“Beh, ma che c'entra?” Chiese perplesso Aoba.

 

“C'entra nella misura in cui, dall'età di cinque anni sa già chi sposerà. E' un certo Rikuro... Gradevole personcina che ho peraltro avuto modo di incontrare...”

 

“C'era per caso una vena di sarcasmo, nella tua ultima frase?” Chiese ironicamente Genma, sfoggiando il suo solito ghigno divertito.

 

“Che vi devo dire, mi è sembrato una persona insignificante, ma comunque non sono affari miei.”

 

“Sarà... Anche se rimane il fatto che comunque non ci hai risposto.” Stavolta la frecciata, insolitamente, veniva da Raido.

 

“Noiosi quanto e peggio dei bambini all'accademia... E' diventata una buona amica ed un'ottima kunoichi, tutto qua. E comunque non mi va l'idea di attaccarmi sentimentalmente a qualcuno. Nessun ninja sano di mente dovrebbe farlo, secondo me.”

 

Ne nascerebbe solo dolore e solitudine, datemi retta. Questo lo pensò ma non lo disse. Eppure perché la notte prima l'aveva pervaso una serenità mai provata, nello stare al suo fianco ad ammirare il cielo stellato? E perché a pensare a quel damerino gli saliva un moto di ripulsa ben maggiore del dovuto? Bah, tanto era perfettamente inutile indugiare oltre su quegli inutili sentimenti. Meglio blindarli in un angolo del suo cervello, come tutto il resto. Si era dimenticato di essere solo un'arma in quelle settimane e ciò era male...

 

Quando arrivarono in vista di Konoha, notarono qualcosa di inusuale. Per le vie erano appese banderuole gialle, rosse ed arancio, ed in tutto il villaggio si notava un'atmosfera stranamente festosa. Si guardarono intorno con aria interrogativa, anche se a Kakashi parve di intuire il motivo di tanta gaia agitazione.

 

Quando salirono al palazzo dell'hokage per dare un resoconto di persona al vecchio Hiruzen di tutto quanto era successo mentre erano stati via (per quanto non fossero mancate le missive), cominciarono a capire. A fianco di Sarutobi c'era Minato. Arrivarono proprio mentre il primo diceva al secondo: “Testa vuota, devi fare così, altrimenti combinerai un casino e le pratiche non faranno altro che accumularsi!”

 

Entrambi accolsero il team con un caloroso sorriso. Al che Minato, anticipandoli, fece loro:”Beh, ragazzi, come avete visto, l'ora si avvicina... Ieri è stato dato l'annuncio al paese. La cerimonia ufficiale si terrà tra un mesetto!”

 

“... E tra due mesi Konoha finirà in ginocchio, se continui a distrarti così, mentre ti spiego le cose, futuro quarto hokage!” rispose, di rimando, il terzo.

 

***

 

“Che c'è zietta? Vero che hai cambiato idea e hai deciso di rimanere in sella per i prossimi vent'anni?”

 

“Spiacente per te, ma non ti ho convocato per questo, nipotina... Voglio che impari un po' di diplomazia. Oh, non preoccuparti, quel tanto che basta per non mandare in completa malora le relazioni di Uzushi con il resto del mondo...”

 

“E la lezione uno sarebbe...?”

 

“La lezione uno sarebbe spedirti alla cerimonia di successione dell'Hokage. Il vecchio Sarutobi ha deciso di ritirarsi e ne hanno nominato uno nuovo, Minato Namikaze. In qualità di rappresentante di Uzushi andrai tu, stavolta, con le tue compagne a farti da ancelle. Che c'è, perché quella faccia? Pensavo ti fossi trovata bene con i konohani che sono venuti qui!”

 

“S-sì, zia, hai ragione... Non c'è problema.”

 

Merda. Oh, kami, perché certe cose non si possono dimenticare in pace?

  
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