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Autore: inu_ka    23/09/2014    1 recensioni
La scuola il luogo più detestato dalla maggior parte degli studenti eppure non tutti la pensano così. Questo accade in un piccolo gruppeto di amici loro sono Inuyasha, Kagome, Miroku e Sango e proprio quest'ultima ama la scuola più di ogni altra cosa. Questo è il loro ultimo anno di superiori frequentano il liceo classico e loro malgrado dovranno affrontare gli esami di stato. Tra programmi di studi, amori intrighi e macchinazioni questi ragazzi dovranno affrontare il loro anno più buio ma come tutte le cose hanno un inizio e una fine ma raggiungere la fine sarà tutt'altro che facile.
Se volete sapere cosa riserverà quest'anno a questi poveri ragazzi non vi resta che provare a leggere. Vi avviso sin da adesso ch ela storia tratterà tematiche delicate come la violenza e che sarà tutt'altro che breve. Spero di avervi incuriosito almeno un pochino.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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K: Non preoccuparti, anche se fosse vero, io non intendo immischiarmi negli affari di famiglia. Sò quanto tenete a questo matrimonio e non sarò di certo io a rovinarlo.
In: Ehi Kagome, tranquilla. Hai frainteso tutto.
K: Come?
In: Vedi che anche se voglio ingrandire l'azienda non sono disposto a farlo a discapito della felicità di mio figlio. Ho visto come ti guarda, ti parla e come ti sta accanto, e se lo conosco bene a lui tu piaci e tu mi dai la stessa impressione. Quindi se a mio figlio sta bene così anche per me va bene. Dunque avete la mia benedizione. Ok?
K: Cosa? Ho capito bene? Ho sempre detto che Inuyasha è fortunato ad avere un padre così.
In: Sarà, però lui non sempre la pensa così. Sai nei primi anni della sua vita non sono stato proprio un buon padre.
Il volto di Inu si fece cupo, in mente li ritornò la scena di suo figlio che tornava a casa piangendo. Kagome se ne accorse ed intervenne.
K: Non è vero, in quel periodo avevi perso tua moglie, è normale che hai avuto quella reazione. In fondo sei un umano anche tu. Quindi basta pensare al passato e godiamoci il presente. E da quello che vedo e sento Inuyasha non ha proprio nulla di cui lamentarsi.
In: Grazie. Non sò come fai ma riesci a consolare tutti nel migliore dei modi. Comunque ti confesso che non mi dispiacerebbe averti come nuora. Quindi adesso confessa. Sei mia nuora già al 50%?
K: Ehm... bhe... sì
In: Evvai lo sapevo. Questo sì che è un bell'anno.
K: Ma pensavamo che non l'avresti presa bene.
In: Forse prima no, ma adesso che ho visto che razza di persona è quella, non ho intenzione di rischiare di avere nipotini come lei. Io li voglio belli, testardi e sorridenti. Proprio come siete voi due.
Kagome divenne bordeaux, non si aspettava una simile reazione. Adesso poteva dire benissimamente quello che aveva scoperto su Kykio. Però doveva trovare un approccio quanto più delicato possibile.
K: Non è un pò prematuro?
In: Io non mi sbaglio quasi mai. Ah però volevo chiederti un favore?
K: Sarebbe?
In: Non dire ad Inuyasha che sò della vostra relazione.
K: E perchè?
In: Perchè voglio farli una mega sorpresa per il suo compleanno. Ho scoperto molte cose su Kykio e volevo aspettare a dirle il giorno in cui lei pensa che si ufficializzerà il fidanzamento tra lei e mio figlio. Ecco tutto. Spero non succeda niente che mi costringa a rivelarlo prima.
K: Prima ho detto che non voglio mischiarmi in affari di famiglia. Ma anche io e Inuyasha abbiamo scoperto molte cose su di lei.
In: Ah sì. Come mai?
K: Bhe Inuyasha era molto scosso da questa faccenda e si confidò con me. Siccome non volevo negare il mio aiuto ad un amico mi sono messa all'opera, avendo certe conoscenze sono riuscita a trovare varie cose. Come anche Inuyasha. Però premetto che in quel periodo, io e Inuyasha realmente non avevamo nessuna relazione se non quella di essere degli ottimi amici.
In: Non preoccuparti, non ho mai creduto a quelle sciocchezze. Sò che è stato proprio questo a farti crollare. A proposito la settimana prossima ti porto da un mio amico che ti visiterà a dovere.
K: Non preoccuparti.
In: Non se ne parla proprio. La salute prima di tutto. Se ti va puoi dirmi cos'avete scoperto? Ho sempre detto che mio figlio ha il fiuto di un cane riesce a capire quasi tutti gli inganni.
K: Certamente. Questa sera potremo anche parlarne, oppure oggi pomeriggio se gli altri vanno a dormire.
In: Perfetto. Adesso ci conviene andare ci avranno dati per dispersi. E mi raccomando Kagome, acqua in bocca con Inuyasha.
K: Fidati, non dirò niente. Tanto è già aprile, quanto vuoi che ci metta ad arrivare giugno.
Appena aperta la porta i due si ritrovarono Inuyasha e Miroku di fronte.
I: Perchè avete detto che siamo già ad aprile e non ci vuole molto perchè arrivi giugno?
K: Perchè a giugno iniziano gli esami, e siamo già in aprile.
In: Di conseguenza dovete sbrigarvi a studiare. Ah Miroku dopo pranzo devo dirti una cosa che ti farà estremamente felice.
M: Davvero? Non vedo l'ora.
Kagome si avvicinò ad Inuyasha e nell'orecchio gli disse:
K: Vedremo dopo come sarà felice se tuo padre vuole dire quella cosa che ho chiesto io.
Sui loro volti si dipinse un ghigno. Immaginavano la faccia che avrebbe fatto Miroku quando avrebbe saputo che avevano chiesto a Sesshomaru di darli ripetizioni. Altro che non vedo l'ora.
I: Ehi Kagome, dopo pranzo ci sarà da divertirsi.
M: Voi due cosa confabulate? Ah Inu nemmeno un accenno di cosa si tratta?
In: No. Nemmeno una virgola ti dirò. Ti dico solo che sarai felicissimo come non mai di stare qui questa settimana.
M: Boh, chissà perchè ho un brutto presentimento. Però sono curioso lo stesso.
In: Adesso andiamo, ho una lieve fame.
K, I, M: Anch'io.
In sala pranzo si trovavano già Sango e Sesshomaru che discutevano su l'unico argomento che interessasse ad entrambi, cioè lo studio.
I: Ho detto che ti saresti trovata a tuo agio con mio fratello.
S: Ehi Inuyasha, mi spieghi perchè tu non sei bravo come lui?
I: Perchè lui vive di soli libri, io vivo anche di altro. Sesshomaru se vuoi ti faccio conoscere bene una ragazza?
Se: Ah sì, perchè non la tieni per te.
I: Eddai sò che gli piaci molto. E' raro che tu trova qualcuno che apprezzi il tuo carattere agghiacciante.
Se: Inuyasha smettila o ti affetto.
M: Aspettate un attimo. Inuyasha, non starai mica parlando di mia sorella Rin?
I: E di chi altri sennò.
Miroku gli lanciò un'occhiata inceneritrice. Anche se non sembrava era molto geloso della sua sorellina.
M: E come ti permetti di fare tutto da solo senza consultarmi?
I: L'ho detto perchè tu ce l'hai detto, o non ti ricordi? Sango gli rinfreschi tu la memoria?
S: Ha ragione Inuyasha.
Se: Ehi voi state facendo tutto senza interpellare l'interessato.
I: Ok. Sesshomaru, domani ti facciamo conoscere meglio Rin visto che la conosci superficialmente.
S: Aspettate domani dobbiamo studiare. Miroku perchè non la chiami e dici che dopo pranzo la vai a prendere.
M: Ma Sango, adesso ti ci metti anche tu.
S: Miroku muoviti.
Se: Ehi, io non voglio conoscere nessuno.
In: Eddai figliolo, non fare l'asociale. Miroku procedi con la chiamata.
M: Accidenti povero me.
K: Perchè povero te? E' tua sorella che deve conoscere, tu che centri?
M: Centro eccome. Immagina un pranzo con lui, o a quanto mi romperà mia sorella.
K: Bhe dai anche lei ha diritto di essere felice,
Se: Ehi la volete smettere. A te chi ti dice che verrò a mangiare con te e che tua sorella parli di me.
I: Papà a te come sembra. Secondo te come finisce questa storia?
In: Finirà che con voi due devo comprare un'altra casa perchè tutti i nipotini non ci entreranno qui.
Se, I: Papààààà.
In: Eh quanto la fate lunga. Tanto già sò chi sarà il primo.
I: E chi sarebbe?
In: Non ve lo dico. Anzi appena ho un pò di tempo lo scrivo in una lettera e ci scrivo anche con chi. E non provate a cercarla perchè tanto la sigillo con lo stemma di famiglia.
K: Caspita, si fa seriamente.
In: Già piccolina.
I: Papà. Ma come parli. Non è che prima che venivamo ti sei scolato qualche bottiglia di liquore?
In: Ehi cosa stai insinuando, che sono un ubriacone? Spiacente per te, ma sono perfettamente sobrio. E adesso gioventù cosa ne dite di andare a mangiare?
S, K, Se, I, M: Sìììììì
Tutto il gruppo si sedette a tavola iniziando a mangiare. Inu si era seduto, ovviamente, a capo tavola, e da lì osservava tutto quello che facevano i ragazzi. Era talmente felice, che il sorriso si era impossessato di lui. Da quanto aveva desiderato passare giornate del genere. Lui alla loro età si era dovuto fare carico della famiglia. Suo padre morì in circostanze misteriose, lui era figlio unico, quindi dovette occuparsi di sua madre e della piccola azienda che possedevano. Nello stesso tempo era riuscito a terminare gli studi. Sua madre dopo qualche anno morì, lasciandolo solo. Però prima avrebbe conosciuto e sposato colei che avrebbe amato con tutto se stesso. Pensava di aver raggiunto finalmente la felicità. Era riuscito a costruirsi una famiglia tutta sua, insieme ad altri aveva costruito un'azienda più grande. Ma ancora una volta il destino si prese gioco di lui. Dopo la nascita di Inuyasha la sorte si era portata anche la sua amata. L'unica cosa bella che gli fosse rimasta erano i suoi figli, sebbene per cinque anni gli avesse trascurati incolpando addirittura uno di loro per la morte della sua amata. Ma una volta aperto gli occhi, riuscì a goderseli in pieno. Però senza accorgersene era stato sul punto di distruggere la felicità di uno dei suoi figli. Fortunatamente adesso aveva aperto del tutto gli occhi. Ora i suoi figli stavano riuscendo finalmente ad avere la felicità che lui non aveva potuto avere. Però non poteva fare a meno di pensare che alcuni di loro in questo periodo stavano vivendo situazioni più grandi di loro. Dunque promise a se stesso che avrebbe dato loro la più completa felicità.
Sovrastato da questi pensieri non si accorse che la situazione a tavola stava sfuggendo al suo controllo, finchè un pezzo di pane gli arrivò in faccia. Si ridestò dai suoi pensieri guardando in malo modo i suoi figli, anche se dentro di lui era felice. Nonostante fosse una cosa da maleducati comportarsi così a tavola vedeva che adesso quello era il loro modo di divertirsi. Alla fine erano ragazzi, a tavola non era presente nessuno dei suoi clienti. Dunque dopo un pò si unì anche lui. Sotto lo sguardo stupito dei suoi figli. Non ritenevano che il loro padre fosse capace di fare cose del genere. Allora era vero. Il loro padre aveva davvero bisogno di stare in compagnia. Anche loro furono felici di vedere che questa volta era felice anche dentro di lui.
In: Ragazzi sebbene non ammetto certe cose a tavola questa volta ve lo concedo. Anche se vi devo confessare che mi sono divertito anch'io. Dunque Inuyasha prendi questo.
I: Papà, mi hai fatto male.
Se: Come sei debole. E' solo un'arancia.
I: Ah sì. Papà tieni voglio essere magnanimo con un vecchietto.
In: Mi hai mancato!!!
M: In compenso la mela ha colpito me. Sango prendi questo.
S: Complimenti per la mira, ma caro l'ho parata. Ehi ma cos'è? Dannato maniaco. Nemmeno qui ti vergogni.
K: Cos'è?
M: Gli ho lanciato l'unico frutto dell'amor...
Se: Miroku fai schifo.
In: Ahahahahahahah! Complimenti, riesci a pensare a cose del genere anche nel bel mezzo della battaglia.
Se: Kagome!
K: Che c'è?
Se: Hai la faccia fin troppo pulita. Questa sarà un'ottima maschera. Prendi.
K: Sesshomaru ti uccido. Ma che schifo.
I: Sesshomaru, l'hai combinata grossa.
S: Già, al tuo posto scapperei.
M: Per il tuo bene, fallo!
Se: Eh ma perchè?
K: Perchè la torta di fragole mi fa schifo e io non lavo nemmeno quello che è stato toccato da ciò.
Kagome si alzò dal tavolo. Tutti pensarono che si stesse andando a ripulire. Inuyasha cercò di fermarla, ma lei gli fece l'occhiolino. Da lì capì che per suo fratello non c'erano più speranze. Anche Inu aveva capito.
Se c'era una cosa che teme uno che ha i capelli lunghi, è la roba appiccicosa perchè per toglierla ci perdi un'intera giornata. Kagome in realtà era andata in cucina, ma Sesshomaru non la vide in quanto era alle sue spalle. Gli altri per non far vedere dove stesse andando Kagome, distrassero la futura vittima. La ragazza in cucina prese tutti gli scarti del pranzo. Tra cui: spaghetti col sugo, pesce, macedonia e ci mise una cospicua dose di Ketchup e maionese. Ora sì che stava per avere la sua vendetta. Prima però si ripulì il viso.
K: Sesshomaruuuuu! Non preoccuparti non sarò più arrabbiata dopo che avrò fatto questo.
Così gli rovesciò l'intruglio che aveva preparato in cucina.
Se: Che schifo! Ma che puzza cosa ci hai messo. Tra un pò vomito tutto quello che ho mangiato. E poi che diamine non sai stare agli scherzi.
I: Sesshomaru, guarda!
Inuyasha gli lanciò dei pasticcini al cioccolato.
K: Ehi sono proprio buoni.
I: Visto! E' più forte di lei quello che gli hai lanciato è la cosa che odia di più al mondo.
Se: E cosa ne potevo sapere io.
K: Bhe dai adesso siamo pari, non credi?
Tutti si fecero una bella risata ad eccezione del malcapitato.
In: Kagome ma odi davvero così tanto quel tipo di torta?
K: Sì, perchè è legata ad un brutto ricordo, che preferisco non dire. Altrimenti credo che mi prenderete in giro a vita. E non provate a chiederlo a mia sorella, tanto anche lei ha provato la mia vendetta. E non credo ti piacerà riprovarla, vero Sango?
S: Oh no no, non ci tengo proprio. Sesshomaru quello che ha fatto a te non è niente rispetto a quello che fece a me.
Se: Addirittura, sei disposta a vendicarti su una tua sorella, per giunta gemella?
I: Ehi, senti chi parla. Quante me ne hai combinate e tutt'ora ne combini tu a me.
Se: Che centra, tu sei un idiota. Quello è l'unico modo per farmi rispettare.
I: Prima o poi ti uccido.
In: Basta, con queste parole. Kagome, una curiosità. Se quella torta te l'avessi lanciata io quale punizione mi avresti riservato. Sai la potrei usare contro di loro.
K: Oh nessuna. Mi sarei vendicata su di lui.
I: Su di me? E io che centro?
K: Bhe sono piuttosto educata non mi sarei mai permessa di colpire tuo padre con una punizione del genere. Quindi mi sarei vendicata sul suo parente più vicino.
I: Ehi se non l'avessi notato lui è più grande di me.
K: E che centra. Io conosco meglio te di lui.
Se: Ehi fratellino ben ti sta. Vedo che hai trovato pane per i tuoi denti.
In: Non me la sarei mica presa. In fondo ci stiamo solo divertendo. Anche se da quello che noto purtroppo abbiamo finito. A tavola non è rimasto più niente. I domestici quando vedranno lo scempio che abbiamo fatto si licenzieranno all'istante, se non sono morti prima d'infarto.
S: Se vuoi possiamo dare una mano anche noi.
In: Non preoccuparti, faranno tutto loro. Che dite andiamo fuori a prenderci un bel caffè? Tanto la giornata è stupenda e nessuno noterà come siamo conciati visto che ci sono gli alberi.
S: Ok per me va bene. Anche per voi?
Tutti annuirono pulendosi come meglio potevano. L'unico irrecuperabile era Sesshomaru. Adesso davvero iniziava a puzzare peggio di una fogna.
In: Oh, finalmente un pò di aria fresca.
I: Hai proprio ragione. Lì dentro qualcuno cominciava a puzzare. Non è vero, fratellone?
Se: Se non la smetti quello che avrei dovuto fare a lei lo farò a te.
I: Ehi ma perchè non vi vendicate sugli interessati piuttosto che su di me. Lei se l'avesse colpita papà avrebbe colpito me, tu per non colpire lei colpiresti me. Insomma, la colpevole è lei non io.
Se: Inuyasha mai colpire una donna.
K: Bravo! Vedi com'è intelligente tuo fratello?
I: Sì, come no. Dice così perchè sa dove lo fa arrivare nostro padre se si vendica pesantemente su una donna. Però come ha detto papà prima, stavamo solo giocando.
K: Rozzo che non sei altro questa me la paghi.
Inuyasha si avvicinò a Kagome sussurrandogli.
I: Ah sì e come vorresti farmela pagare? Io un modo per farla pagare a te ce l'ho, e tu?
Kagome era diventata lo stesso colore della maglia di Inuyasha, rosso acceso.
K: Ho detto che stai diventando Miroku 2.
I: Mmmmm…Può darsi. Dai adesso a parte gli scherzi andiamo o mio padre si insospettirà.
K " Ah è vero lui non sa che suo padre è già al corrente della nostra relazione. Bhe amore mio, questo sarà il più bel compleanno della tua vita". Pensò.
M: Ragazzi voi quanto zucchero?
Se: Io senza.
I: Proprio come te. Io due.
S: Metà.
I: Anche tu sei come lui. Solo che lui è un pò più amaro di te.
K: Inuyasha, ma hai da dire su tutti quanto zucchero vogliono?
I: Bhe quasi. Tu non hai ancora detto.
K: Due. E adesso cos'hai da dire?
Sapeva cos'avrebbe voluto dire, ma davanti a tutti non poteva. Però ci pensò suo fratello.
Se: Tze. Smielato come te. Siete da diabete voi due.
K: Cos'è? Hai cercato di fare una battuta? Perchè se è così fa davvero schifo.
Gli altri si misero a ridere ad eccezione, come sempre, di Sesshomaru che cominciava ad innervosirsi. Accidenti quella ragazza era capace di tener testa anche a lui.
In: Ottimo, Kagome. Sesshomaru, mi sa che ti conviene non parlare quando c’è lei.
I: Ma che dici. E' così divertente. Non è così mister ghiacciolo?
Se: Inuyasha, ora che mi ci fai pensare nostro padre mi aveva detto di questa vostra abitudine a soprannominarmi così.
Gli altri lo guardarono sbigottiti. Accidenti Inu doveva proprio dire questo particolare? E Inuyasha come al solito non stava mai zitto.
I: Embè, è quello che sei.
Se: Chiedi a lui come ho detto che ve la faccio pagare!!!
M: Come?
In: Tessaiga e Tenseiga.
I: Ma quella è solo una leggenda.
Se: Ogni leggenda ha un fondo di verità. Possiamo sempre vedere fin dove è vera. Chissà forse funziona solo Tessaiga. Così sparisci per sempre.
I: Maledetto.
In: Ragazzi adesso basta prima che le cose vi sfuggano di mano.
Se, I: Ok!!!!!
S: Direi che oggi ci stiamo riposando abbastanza, quindi da domani saremo belli carichi per iniziare una buona settimana di studio. Miroku Mushi!!!
M: Sì, Sanguccia.
Miroku aveva un'espressione terrorizzata sapeva che quando lo chiamava così poteva significare una sola cosa: GUAI IN VISTA.
K: Oh oh. Chissà che avrà combinato stavolta.
I: Non lo so, ma scommetto che non è niente di piacevole.
Inu e Sesshomaru immaginavano che non sarebbe stato niente di bello. Anche loro avevano l'abitudine di dire nome e cognome quando la combinavano grossa.
S: Tu, se non ricordo male, questa settimana hai fatto schifo in greco e anche un pò in latino, però su quest'ultimo possiamo sorvolare. Per quanto riguarda il greco sono spiacente per te ma non si può, dato che sarà oggetto d'esame. Quindi tu finchè non ti metterai in pari con noi farai una versione in più.
M: Oh no, ma che male ho fatto.
Sesshomaru lo stava guardando con un ghigno dipinto in viso. Kagome aveva chiesto a lui il favore di poter darli qualche ripetizione, e lui non era per niente permissivo. Lo avrebbe spremuto come un limone. E questo, cosa strana, lo divertiva. Inu osservava suo figlio, era raro che assumesse quell'espressione. E anche quella significava: GUAI IN VISTA.
In: Miroku, mi sa che questa sarà la settimana peggiore della tua vita.
M: Magari fosse solo questa. Fino alla data degli esami ce ne vogliono di settimane.
In: Fidati, quelle che passerai qui saranno le peggiori.
M: Scusa, perchè continui a ripetere questo? C'è qualche tranello?
In: Kagome, vuoi dare tu la lieta novella al tuo amico?
K: Ok! Miroku mi dispiace, perdonami. Ma ho chiesto a Sesshomaru di darti ripetizioni di greco.
Disse con tono carico di dispiacere. Sapeva di aver condannato il suo amico. Perchè Sesshomaru era peggiore di Sango. E non di poco.
M: Kagome, stai scherzando? Ti prego dimmi che è uno scherzo, solo per farvi due risate, perchè se è così lo ammetto ci siete riusciti alla grande.
Miroku guardò ogni singolo individuo lì presente, ma su nessuno notò una smorfia divertita. Solo quella di Sesshomaru, che già pregustava la sua fine.
I: No, non è affatto uno scherzo. Kagome lo ha chiesto davvero.
M: Oh no sono spacciato. Anzi no, aspettate. Sesshomaru tu non hai accettato, è così?
Se: Mmmmm, aspetta non ricordo......
M: Eddai....
Se: Ah sì ora ricordo. Sì ho accettato. Solo per farmi due risate.
M: Kagome, d'ora in poi non sei più mia cognata, ma solo amica.
S: Quindi significa che mi lasci?
M: No, perchè dovrei? Non ho mai detto una cosa simile.
S: Bhe hai detto che non sarete più cognati ma solo amici. Se ci pensi ci arrivi. Con Kagome puoi non essere più cognato solo se lasci sua sorella, che sarei io.
M: Oh hai ragione non ci avevo pensato. Allora è il contrario, perchè se sto con tua sorella è inevitabile che tu mi sia cognata. Però potrei perdonarti.
K: Ah sì, e come?
M: Così?
Miroku le aveva palpato il sedere, ma non ebbe nemmeno il tempo di ritrarre la mano che si ritrovò due cinquine stampate in faccia più un pugno sulla testa. Miroku ormai non sapeva più distinguere dove gli facesse più male.
In: Aahahahahhahahh! Ragazzi siete troppo divertenti. Miroku somigli sempre di più a tuo padre. Anche lui alla tua età aveva collezionato un numero spropositato di cinquine e pugni in testa. E' vero tale padre, tale figlio.
I: Quindi se la mettiamo così, papà tu da giovane sei stato anche un ghiacciolo?
In: No quello no. Questo è un lato esclusivo di tuo fratello, che spero vivamente non trasmetta ai miei nipotini. Immagina il gelo in questa casa.
Se: Ah ah ah. Molto spiritoso. Allora eri pazzo come lui.
In: Un pò sì. Anche se non al suo livello.
M: Allora è un'eredità di famiglia. Non credevo che mio padre fosse così. Un pò mi è sempre sembrato, però non gliel'ho mai chiesto.
In: Aspetta, ho detto che somigli non che sei uguale. Da quello che vedo sei anche peggio. Ahahahahah
S: Allora vuol dire che dovrò chiedere a tua madre com'è riuscita a dare un freno a tuo padre, chissà può funzionare anche con te.
I: Ho i miei dubbi. Quel maniaco è senza speranza.
In: Sango, ricorda il lupo perde il pelo ma non il vizio. Non credo che suo padre si sia del tutto calmato.
S: E' vero non ci avevo pensato. Vuol dire che devo rinforzare la mia mano così forse ci penserà due volte, prima di fare queste cose, e soprattutto a mia sorella.
I: E' vero! La prossima volta la testa te la stacco.
In: Bravo figliolo, i miei insegnamenti sono serviti a qualcosa.
Inu fece l'occhiolino a Kagome. Aveva capito di quanto suo figlio fosse gelosa di lei. E questo lo rassicurava, perchè sapeva che avrebbe difeso la ragazza con tutte le sue forze.
S: Ok, dopo la bella azione di Miroku, devo fare una cosa.
M: Cioè? Spero non altre spiacevoli novità.
S: Fa silenzio e stai fermo. Sesshomaru, grazie per aver accettato di insegnare a questo analfabeta, spero che tu ci riesca meglio di me. Te lo affido ma sappi che se ti farà impazzire non ti pagherò lo psichiatra.
Se: Non preoccuparti per me, ma preparati a spendere una cospicua somma per il tuo ragazzo. Perchè dopo una sola giornata, quello con me crolla. Fidati non basteranno tutti gli psichiatri della terra.
S: Ok, correrò il rischio. Ragazzi ho un'idea.
I, K, M: Oh no.
S: Perchè non facciamo tutti ripetizioni con lui. Noi lo ascolteremo solo dato che dovrà concentrarsi solo su Miroku.
In: Ha ragione, così potrete mettervi in pari tutti. Su figliolo, sii un bravo insegnante.
Se: Papà massimo due giorni e rimpiangeranno di avermelo chiesto.
I: Chissà perchè, ma ho anche io questa sensazione.
K: Eddai che vuoi che sia. Se saprà insegnare potremo accorciare i tempi di studio.
I: Fidati, questo ci costerà la vita. Tu non sai com'è quando prende seriamente le cose.
M: Inuyasha, mi stai spaventando a morte. Mi sa che mi conviene fare un'ultima chiamata ai miei.
In: Dai non siate così tragici. Controllerò io che non vi faccia andare di matto.
S: Eh no. Per me va bene, ci vuole un pò di rigidità con questi. E ho la sensazione che più rigido di lui non ci sono.
Se: Hai proprio ragione. Tu sì che sei intelligente.
M: Oh no, si stanno per coalizzare. Siamo spacciati.
In: Ahahahahha! Ehi ragazzi, guardate che ora si è fatta. Che ne dite se andiamo a farci un giro per il parco?
Tutti furono d'accordo. Dopo essersi lavati in modo superficiale, presero i giubbini e si diressero verso il parco. Per Kagome era impossibile non pensare a quello che era successo in quel parco.
K: Inuyasha, sai ho un pò di paura a passare di lì, e se dovessimo incontrarli di nuovo?
I: Se stai parlando di Kykio e Koga, non preoccuparti, ci sono io. Poi guarda quanti siamo e considera che solo mio padre e mio fratello basteranno. Loro non permetteranno mai che succeda qualcosa, e io non sarò da meno, fidati amore mio.
K: Grazie. Ma sono agitata lo stesso.
I: Ehi adesso calmati non voglio che ti succeda qualcosa. Quindi adesso respira profondamente e andiamo.
In: Ragazzi, su forza a chi aspettate? Andiamo.
I, K: Sì arriviamo.
C'era una bellissima giornata, il sole splendeva in cielo e rendeva piacevole la giornata. Si sdraiarono sull'erba godendosi la brezza primaverile. Kagome si alzò e si avviò verso il laghetto dove il sole rifletteva i suoi raggi. Si incantò a guardare quello spettacolo, finchè una voce la spaventò.
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Allora il capitolo questa volta è un pò comico il prossimo sarà un pò meno. Ringrazio l'immancabile 


rosadc  che recensisce la mia strampalata storia.
ringrazio anche chi legge solamente e chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite.
come sempre spero di nonavervi deluso.
Baci Inu_ka
ps scusate il commento breve ma tra pochissimo il lavoro chiama.
  
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