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Autore: Adelhait    05/10/2008    5 recensioni
Ormai sei parte della mia longeva vita, sei divenuta una persona importante piccola Rin, anche se la nostra è una convivenza fatta di soli sguardi e di cenni. Alcune volte avrei voluto sentire la tua voce fanciullesca ma ora non importa va bene così, mi bastano i tuoi solari sorrisi che hanno il valore di mille parole...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Febbre

Ormai sei parte della mia longeva vita, sei divenuta una persona importante piccola Rin, anche se la nostra è una convivenza fatta di soli sguardi e di cenni.

Alcune volte avrei voluto sentire la tua voce fanciullesca ma ora non importa va bene così, mi bastano i tuoi solari sorrisi che hanno il valore di mille parole.

Ti osservo di sottecchi, mentre lavoro al computer, sei seduta sul divano a guardare la televisione.

Sei davvero carina con le gambe penzoloni che si muovono seguendo la sigla di qualche cartone animato che il tubo catodico emette, ma che vado a pensare?

Oddio quasi non mi riconosco è proprio vero che mi stai cambiando.

Scuoto la testa cercando di togliere dalla mente queste cose frivole e cerco di concentrarmi sul lavoro, ma lo sguardo ricade sempre su di te che di tanto, in tanto porti la manica destra del maglioncino sotto il naso e ti sento tirare su.

Sei raffreddata, infatti, sospiro e ti dico.

"Rin, ci sono i fazzolettini".

Ti vedo sorridere imbarazzata, scendi dal divano e corri a prendere la scatola dei fazzolettini posta sul tavolino accanto alla poltrona.

Scuoto la testa e accenno un sorriso, ma non immagino ciò che sarebbe accaduto qualche ora più tardi.

Riprendo a lavorare, mentre tu ritorni a sederti sul divano, però di sottecchi ti osservo, infatti, ti vedo abbracciare il tuo orsetto e coricarti.

"Sei stanca?".

Tu annuisci, dopotutto una giornata di scuola per una bimba piccola è pesante, perciò ti lascio dormire sul divano consapevole che dopo ti avrei preso in braccio per portarti a letto.

Continuo il mio lavoro, mentre tu sonnecchi, ma a un tratto sento, grazie al mio udito sopraffino, che il tuo respiro si diventa più accelerato, come se chiedessi più ossigeno per vivere.

Mi alzo dal mio tavolo di lavoro e mi dirigo verso di te, devo ammetterlo sono un po’ preoccupato.

Mi avvicino e mi chino su di te, che intanto ti sei rannicchiata in un angolo del divano e stringi a te il pupazzo.

Allungo una mano e ti accarezzo il capo, tu ti svegli, apri gli occhi mostrandomeli lucidi e febbricitanti.

"Rin".

Ti sussurro, mentre ti prendo in braccio.

Tu veloce ti avvinghi al mio collo, fai aderire il tuo esile corpicino al mio ed è lì che lo sento caldo, ardere.

Avvicino le mie labbra sulla tua fronte, oddio come scotta.

"Rin hai la febbre".

Veloce ti porto nella mia stanza da letto, ti tolgo i vestiti e t’infilo il pigiama, questa volta non ti dimeni come il tuo solito, infatti, ogni volta è una lotta metterti a letto, ma questa volta no.

Ti faccio infilare sotto le coperte, tu ti rannicchi.

"Senti freddo?".

Tu annuisci, intanto ti copro con il piumone e mi dirigo in cucina in cerca di una bacinella, acqua e una pezzuola…devo abbassarti la temperatura.

Preso ciò, ritorno da te che dormi respirando a fatica.

Spengo la luce e accendo una lucetta sul comodino, dove poggio, infine, anche la bacinella ricolma di acqua fredda, dove immergo la pezzuola, la tiro fuori la strizzo ben, bene e al poggio sulla tua fronte rovente.

Ripeto quest’azione non so per quante volte, ma la febbre non accenna a scendere…cosa posso fare?

Volto il capo e osservo il telefono e mi dico.

"Lei saprà cosa fare".

Veloce alzo la cornetta e compongo il numero, quando una voce impastata dal sonno mi dice.

[Uhm…pronto…chi rompe…alle tre…ah…mattin…o…?].

"Sono io".

[Sesshou…maru…cosa diavolo vuoi?].

"Da te niente, ho bisogno che Kagome si precipiti a casa mia".

Credo che la mia frase l’abbia destato del tutto perché lo sento ringhiare e dire.

[Cosa? Ma sei per caso uscito fuori di senno? Sai perfettamente le sue condizioni…quindi…].

"Taci! So perfettamente in che condizioni è tua moglie, ma ho bisogno del suo aiuto…".

Aiuto, parola da me detestata, ma ora sono costretto a chiedere aiuto per salvare la mia piccola ningen.

[Perché? È successo per caso qualcosa?].

Sto per risponderti, quando sento la voce di Kagome leggermente preoccupata, infatti, ti aveva tolto di mano il ricevitore.

[E’ successo qualcosa a Rin?].

"Sì, ha la febbre alta… non so che fare e non accenna ad abbassarsi".

Sussurrò, mentre osservo il mio piccolo angelo malato.

[Arriviamo subito].

Mi dice Kagome prima di riattaccare il ricevitore, so che tra qualche minuto loro due arriveranno.

Mi riavvicino a te e dico.

"Non temere la febbre passerà".

Sì, cesserà ne sono certo.

I minuti passano, sembrano ore interminabili, quando sento il suono del campanello, mi precipito ad aprire la porta ed ecco che InuYasha e Kagome sono arrivati, anche se quest’ultima per via del pancione cammina goffamente.

"Portami dalla piccola".

Mi dice, con un tono di voce che alle mie orecchie è tanto un ordine, cosa che detesto ma ora no.

Le faccio strada e la conduco da Rin.

Lei entra e si avvicina al capezzale della piccola, si china e le sfiora, con le labbra, la fronte.

"Oh mio Dio! Deve avere la febbre altissima!".

Kagome si volta verso di me e mi domanda, con una punta di preoccupazione mista a rabbia.

"Ma non le hai dato nulla per farle abbassare la temperatura?".

"No".

Le dico tranquillamente, intanto InuYasha si è messo dietro di me e mi dice, sussurrando.

"Adesso sei nei guai".

"Perché?".

Gli rispondo stupito, ma lo capisco quando sento Kagome dire.

"Sei uno stupido incosciente! Vuoi per caso che le vengano le convulsioni e che le si frigga il cervello?".

Io sgrano gli occhi ma credo che Kagome abbia esagerato con quell’ultima parola, ma dopotutto ha ragione sono un vero incosciente.

Che cosa posso fare se un’Youkai non si ammala?

Non so curare un ningen.

Abbasso il viso, mentre sento la mora ordinare al suo caro maritino di uscire a comprare delle aspirine e delle tachipirine.

Lui esegue gli ordini senza dir nulla, dopotutto il tono di voce di Kagome non ammette repliche, lo dico e lo confermo quella donna adesso ch’è in dolce attesa fa davvero paura.

Scuoto il capo, mi siedo accanto a Rin e le accarezzo il capo.

Passano i minuti, quando sento Kagome dirmi.

"Sai, Onii-san, sei davvero cambiato…sei più umano".

La guardo e la vedo sorridere, ha dannatamente ragione, infatti, annuisco e ritorno a guardare Rin che trema dal freddo.

Soffre e pure tanto, mi sento impotente, la copro cercando di scaldarla, quando sento che finalmente InuYasha è tornato.

"Finalmente".

Dice Kagome, mentre si avvicina a suo marito che le porge la busta con dentro i medicinali.

Lei li prende e tira fuori due scatoline contenenti delle piccole pillole, quelle che dovrà prendere Rin.

Prende un bicchiere d’acqua e si avvicina alla piccola, la chiama dolcemente costringendola a destarsi.

Rin fa i capricci non vuole prendere le medicine, allora mi faccio avanti io e le sussurro.

"Prendile ti faranno bene".

Lei si fida di me, infatti, le prende e le ingoia, si ricorica e ricomincia a dormire.

Ora ci resta solo che attendere.

Io sono nervoso comincio a camminare avanti indietro, invece Kagome controlla di tanto intanto la temperatura di Rin, InuYasha invece sonnecchia seduto sulla poltroncina.

Lo osservo con una punta di rabbia, ma poi mi dico che lui non ha colpa se la mia piccola ningen si è ammalata.

È quasi l’alba, osservo dalla mia finestra il sole che lentamente nasce da dietro un palazzo, quando sento la voce della mora dirmi.

"Finalmente la febbre si è abbassata, le resta solo del buon riposo e del latte caldo con miele, per dare un po’ di sollievo alle vie respiratorie".

La vedo alzarsi dal capezzale di Rin e dirigersi verso suo marito, che ancora dorme, alza una mano e lo scuote dolcemente.

"Su pigrone svegliati, il nostro compito qui è finito, è ora di tornare a casa e poi devi andare in ufficio".

Vedo InuYasha stiracchiarsi e sorriderle, in quel preciso momento ho provato una punta d’invidia, non ho nessuno accanto a me, tranne il mio piccolo angelo.

Si alza e mi saluta, ma prima di uscire da un leggero bacio a Rin.

"Riposa, piccola peste".

Sorride ed esce seguito da Kagome, lasciandomi solo con la piccola che dorme ancora.

Dopo un po’ mi corico accanto a lei e socchiudo gli occhi, ma non mi rendo conto che sono davvero stanco, infatti, mi addormento…non so per quante ore o minuti.

D’ un tratto sento una manina che mi sposta i capelli da davanti il viso, mi desto e vedo Rin guardarmi sorridente.

"Come ti senti?".

Le domando, infatti, mi risponde con un radioso sorriso facendomi capire che sta bene.

"Hai fame?".

Lei annuisce, mi alzo e mi dirigo in cucina a prepararle la colazione…la colazione per colei che mi ha aperto gli occhi ad un mondo nuovo.

Un mondo pieno di calore e colori, dove non sono più solo.

Fine

___________________

Eccomi a scrivere un’altra folle shot, dove qui il caro Inu-Youkai è molto OOC, chiedo scusa per ciò che ho fatto, ma volevo scrivere una storiella così ^^’.

Di sicuro dovrò emigrare per ciò che scrivo XD.

Vi ringrazio anime pie che leggete e commentate ogni mia shot, un bacio e a presto.

   
 
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