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Autore: Furor Scribiendi    20/01/2005    15 recensioni
Harry sta studiando in biblioteca con Ron e Hermione e decide di andare in cucina a prendere qualcosa da mangiare. Ron è incuriosito da un album di schizzi che Harry porta sempre con sé, così decide di dargli un’occhiata. Ma lui e Hermione avranno una bella sorpresa…

(tradotto da yumeko)
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Candid
Autore: Furor Scribiendi
Note dell'autrice: la storia è ambientata nel settimo anno. Voldemort già è stato sconfitto da Harry.
Traduttrice: yumeko
Note della traduttrice: la storia non tiene conto degli avvenimenti del quinto libro.


Hermione POV.


Hermione alzò gli occhi verso Harry che si stava stiracchiando. Stavano studiando ormai da parecchio tempo e il povero Ron sembrava sul punto di ribellarsi e lanciare il libro che stava leggendo attraverso la stanza, per poi essere rimproverato da Madama Pince. Il tema di Pozioni che Snape aveva assegnato loro era un’idiozia — minimo quattro piedi sulle proprietà della pozione Polisucco e sulle sue varianti e alterazioni. Mentre Hermione aveva trovato il compito pienamente soddisfacente, quando Snape l’aveva assegnato a fine lezione, Harry e Ron avevano lanciato sguardi omicidi e si erano preparati a protestare. In ogni caso, lei doveva ammettere che era felice che i due avessero tenuto duro con Pozioni; Harry ne aveva bisogno per diventare un Auror e Ron per divenire un Guaritore.
"Ho decisamente fame; credo proprio che andrò nelle cucine," disse Harry soffocando uno sbadiglio di noia. "Voi ragazzi volete venire?"
"Io sono a posto, grazie." disse Hermione con un sorriso. "Ron?"
"Hih?" Ron appariva leggermente confuso. "No, grazie, amico. Devo veramente finire questo stupido tema per quel diabolico pipistrello."
"Allora, ok. Torno subito."
Hermione osservò Harry andarsene facendo scorrere una mano tra i capelli neri sempre spettinati. Era davvero bello; peccato fosse gay. Ormai stava iniziando ad esaurire le scuse per le ragazze che le chiedevano di presentarglielo. E poi quelle erano più che probabilmente interessate solo alla sua fama. Ma, comunque, le scuse iniziavano a divenire inconsistenti. Forse Ginny ne aveva ancora qualcuna buona. Solo lei e l’intera famiglia Weasley erano stati informati della sessualità di Harry.
Non che, effettivamente, loro dovessero preoccuparsi di far conoscere qualcuno ad Harry, anche perchè il ragazzo aveva detto piuttosto chiaramente che al momento era felicemente fidanzato. Solo, era stato stranamente evasivo quando la signora Weasley gli aveva detto di portare il suo compagno a cena da loro qualche volta durante l’estate. Ora che ci pensava, Harry aveva iniziato a comportarsi in modo differente dal solito. Normalmente leggeva la posta a tavola durante la colazione, invece, quell’anno, aveva iniziato a nasconderla nella borsa dei libri. E tutti quei piccoli oggetti che avevano iniziato ad apparire nella sua stanza, come un paio di strani libri, o alcuni gioielli… non riusciva proprio a capire chi poteva mandarli. Senza dubbio l’uomo con cui Harry stava. Ma perché Harry sentiva la necessità di nascondere loro quest’uomo misterioso? Iniziò a mordicchiarsi un’unghia con fare piuttosto assente.
"’Mione," iniziò Ron. "Ti stai ancora mangiando le unghie."
"Hm?" abbassò lo sguardo fino alla propria mano e se la tolse di bocca. "Forse sarei dovuta andare giù a prendere qualcosa da mangiare con Harry," mormorò.
"Cosa te lo fa dire?" chiese Ron fregandosi gli occhi e distogliendo lo sguardo dalla pergamena.
"Mi stavo solo chiedendo perché non ci vuole dire chi è l’uomo che è entrato nella sua vita," disse accigliandosi.
"Mi stavo chiedendo la stessa cosa," meditò Ron, fissando lo sguardo su qualcosa. "Voglio dire, non può mica essere un completo idiota."
"Lo so. Dev’essere meraviglioso. Harry è così…" la sua voce si affievolì mentre lei cercava di pensare alla parola giusta da dire.
"Innamorato?" suggerì Ron mentre si allungava a prendere qualcosa.
"Già," concordò Hermione con un cenno della testa mentre si voltava ad osservare Ron che stava tirando fuori dalla borsa di Harry il suo album di schizzi. "Ron!" sibilò con voce scandalizzata.
"Che c’è?" chiese Ron aprendo la prima pagina.
"È di Harry! Cosa pensi di fare?! Rimettilo a posto all’istante!"
"Ma ‘Mione-" iniziò a dire Ron.
"Ronald Weasley, rimetti a posto quell’album all’is-"
"Ha fatto un tuo schizzo."
Questo troncò la sfuriata di Hermione. "Mio?" domandò leggermente curiosa.
Ron scostò la propria sedia, facendole cenno di avvicinarsi mentre poggiava il libro sul tavolo. Hermione si spostò con un po’ di esitazione, accostando la sedia a quella di Ron. C’era uno schizzo di lei curva su un libro intenta a leggere con attenzione. A giudicare dallo sfondo, l’aveva ritratta nella stanza comune dei Gryffindor… probabilmente la sera che erano rimasti alzati fino a tardi a lavorare sui temi di Transfigurazione. Hermione fu piuttosto irritata dal fatto che Harry avesse scelto di passare il suo tempo a disegnare invece che studiare ma, doveva ammetterlo, era un disegno piuttosto accurato. Quello che realmente la impressionò fu l’ombreggiatura. Faceva sembrare tutto così vivo e-
"Oh!" sobbalzò dalla sorpresa.
Lo schizzo la fissò con aria feroce, come se lei avesse fatto troppo rumore e avesse disturbato la sua concentrazione. Ron ridacchiò mentre la Hermione dello schizzo tornava a studiare. "Credo proprio che abbia usato una matita magica per fare questi disegni."
"Che altro ci sarà qui dentro?" domandò Hermione iniziando a voltare pagina.
"Perché non guardiamo?" suggerì Ron.
Sfogliarono l’album, vedendo un albero muoversi al vento, alcuni ragazzini del primo anno passeggiare in riva al grande lago, Crookshanks giocare con dei lacci di scarpa, uno studente stuzzicare un bruco sul davanzale di una finestra e Ron esultare trionfante davanti ad una scacchiera mentre Seamus si accigliava studiando la situazione. Quello che videro poi li sorprese un po’. Era solo una mano poggiata su un libro. Sembrava decisamente fuori posto tra gli altri schizzi che Harry conservava nell’album. Le dita batterono con leggera impazienza sulla copertina prima di carezzarne il dorso con tocchi lenti. Ron e Hermine si guardarono l’un l’altro prima che Hermione voltasse pagina.
Questa volta era un braccio senza corpo, le dita che tamburellavano quasi fossero irrequiete. Hermione dovette ammettere che era piuttosto ipnotizzante vedere le linee a matita muoversi in quel modo. Il braccio si spostò leggermente, come se la persona stesse cambiando posizione, le dita tracciarono linee casuali sulla superficie del tavolo cui erano poggiate. La pagina successiva rappresentava la metà inferiore di una gamba, la caviglia e il piede si muovevano continuamente, come se il piede stesse battendo sul pavimento.
"Agitato l’amico," mormorò Ron.
"Suppongo che il soggetto di Harry non fosse abituato a questo… Forse era nervoso. O magari non era abituato a rimanere immobile così a lungo. È difficile." meditò lasciando vagare lo sguardo sui dorsi dei libri sugli scaffali attorno a loro.
"Come lo sai?" domandò Ron guardandola incuriosito.
"Viktor ha provato a farmi un ritratto." replicò Hermone con semplicità. "E alla fine ha deciso di scattare solo un’istantanea."
"Come va tra te e Viktor?" chiese Ron.
"Benissimo. Vuole venire qui a trovarmi quest’estate." disse Hermione con un piccolo sorriso.
Le labbra di Ron si arricciarono verso l’alto in un sorriso divertito. "Questo significa che non potremo passare troppo tempo con Hermo-ninny?"
"Ron! Non prendere in giro il suo accento!" sbuffò Hermione colpendo sonoramente Ron su una spalla. "E poi, io penso che sia piuttosto tenero."
Ron emise un qualche suono strozzato e voltò ancora la pagina. "Wow…" fece scivolare velocemente un braccio a coprire la parte inferiore del foglio.
Hermione non prestò realmente attenzione a questo mentre si chinava sul libro per vedere un schizzo a piena pagina di un busto maschile sapientemente modellato con luci ed ombre. Fece un lieve mormorio d’apprezzamento. La persona pareva addormentata visto che il suo petto si alzava e si abbassava con respiri delicati. Continuarono a fissarla per un bel po’, ma per la maggior parte del tempo la figura rimase ferma.
"Molto bello," disse infine Hermione.
"Già, Harry è un artista porno in erba." precisò Ron.
"Ron," si accigliò Hermione con tono di disapprovazione. "C’è una bella differenza tra arte e pornografia."
"Hermione," replicò Ron con tono simile. "Perché pensi che ci sia il mio braccio a coprire la parte inferiore della pagina?"
Hermione abbassò lo sguardo, notando il torace continuare in quelli che ovviamente erano fianchi. C’era il braccio di Ron a coprire interamente una grossa sezione dello schizzo, e poi, appena sotto la sua manica, si potevano intravedere le linee delle gambe. Le sue guance si tinsero leggermente di rosso e lei decise di stuzzicare un poco Ron.
"Pensi che io non l’abbia mai visto prima? Non è niente di nuovo, Ron."
Gli occhi di Ron quasi schizzarono fuori dalle orbite. "Cosa?!" strillò.
"Stai calmo!" sibilò Hermione premendogli una mano sulla bocca.
Madama Pince si avvicinò e li fissò intensamente, ma continuò a camminare quando fu chiaro che loro non avrebbero più fatto schiamazzi. Quando Hermione finalmente tolse la mano dalla bocca di Ron, la sua faccia era di un rosso scuro. La guardò in cagnesco.
"Cosa significa che non è niente di nuovo?!" disse seccamente con voce livida. "Tu sei-"
"Abbastanza grande per prendere da sola le mie decisioni." disse Hermione con fermezza. La sua espressione si alleggerì. "E poi ti stavo solo prendendo in giro, Ron."
Ron mormorò qualcosa circa il fatto che non aveva bisogno di prendersi questi spaventi con lei e Ginny, poi voltò velocemente pagina. Tutto quello che Hermone vide fu uno scorcio di fianchi, ma quello che vide nello schizzo successivo le avrebbe fatto sfracellare la mascella a terra se solo fosse stato possibile.
Era un ritratto di Lucius Malfoy. Il ghigno arrogante, il mantello posato sulle spalle e agganciato con una semplice, ma elegante, spilla a forma di nodo. I capelli erano raccolti in una semplice coda, alcune ciocche ricadevano sulle spalle e riflettevano leggermente la luce. Lucius raggiunse e pulì un’inesistente macchiolina di polvere sulla sua spalla. Mentre avrebbe voluto ammettere che questo schizzo era piuttosto toccante, Hermione si chiese perché Harry aveva fatto un ritratto al signor Malfoy. Lanciò un’occhiata a Ron, che aveva la sua stessa espressione dipinta in viso, poi voltò pagina. I fogli seguenti erano pieni di schizzi su schizzi del biondo, colto in varie posizioni e da diverse angolazioni.
Hermione iniziò a notare qualcosa di molto curioso. Nelle prime pagine sembrava che Lucius non sapesse di essere ritratto in primo piano. Ma poi si vedevano sottili cambiamenti, come se lui si stesse deliberatamente mostrando da un’angolazione seducente — da un punto di vista oggettivo quelle erano decisamente posizioni seducenti — e sembrava quasi che stesse posando.
Più Ron voltava le pagine, sempre più lei si sentiva sicura di questo. Fermò la mano di Ron mentre stava girando un’altra pagina. "Aspetta un attimo…" disse con fare assente scrutando lo schizzo.
"Cosa?"
"L’espressione degli occhi di Malfoy non ti sembra… strana?" continuò, gettando uno sguardo a Ron.
Ron fissò la pagina, guardando attentamente il ritratto. "Già… come se stesse sfidando qualcuno a fare qualcosa… e c’è anche qualcos’altro… ma non ne sono sicuro. Harry non è riuscito a catturarlo completamente."
Hermione emise un suono piuttosto scontento e girò pagina, rimanendo decisamente sorpresa da quello che vide. Era uno schizzo incompleto,su cui capeggiava la frase, scarabocchiata elegantemente, ‘La prossima volta non lasciare che la passione abbia la meglio su di te.
"In nome di Merlino, questo che significa?" domandò Ron grattandosi la testa. "L’ha scritto lui?"
Hermione non disse niente, mentre il suo cipiglio si approfondiva, e voltò la pagina per trovare un altro schizzo finito solo a metà. Questo aveva la scritta ‘Forse il tuo soggetto non dovrebbe essere incoraggiato a posare così tanto. Ron sembrava decisamente disturbato, ma anche grato del fatto che lo schizzo, di quello che sembrava un Lucius comodamente sdraiato su un letto o qualcosa di simile, non fosse completo. Lei trovava tutto questo sempre più strano. Continuò a girare le pagine, trovandole piene di schizzi non finiti e continue allusioni scritte da Lucius. Era quasi come essere coinvolti in un particolare gioco di seduzione, anche se chi stava seducendo chi era tutto da decidere. Sembrava che si stessero seducendo a vicenda, Harry attraverso i disegni e il modo in cui faceva posare Lucius, e Lucius con quello che riusciva ad esprimere in ciascuna posa.
Si fermò piuttosto colpita quando, voltando pagina, trovò uno schizzo completamente finito e semovente. L’intera immagine emanava semplicemente pura sensualità e desiderio lascivo. Dietro di lei, Ron stava emettendo alcuni suoni soffocati dalla gola mentre fissava a bocca spalancata l’intera pagina. Lucius era ovviamente nudo, con solo un piccolo lenzuolo scuro — che sembrava essere di raso o di seta, registrò la mente di Hermone — poggiato precariamente in basso e che mostrava uno scorcio decisamente allettante dei fianchi dell’uomo. Lucius allungò elegantemente un braccio, pallido sul nero carbone, le dita si distesero leggermente e si chiusero sulle pieghe del tessuto, artigliandolo in un modo quasi anticipatore. Gli occhi di lei si mossero velocemente per seguire la leggera curva di un fianco di Lucius quando lui si sollevò puntellandosi sull’altro braccio. In quella posa — ed Hermione non era sicura di come ci fosse finito — l’uomo riusciva a trasmettere un desiderio represso a malapena controllato e ad ostentare la promessa di una notte molto eccitante. Quello che sigillava la promessa era l’espressione degli occhi di Lucius. Una ciocca di capelli gli ricadeva davanti al viso, nascondendolo parzialmente, ma i suoi occhi erano comunque visibili attraverso i capelli e, questa volta, Harry era riuscito a catturarne perfettamente l’espressione.
Certamente, c’era solo una cosa a rovinare il disegno; una linea fuori luogo, scarabocchiata nella parte inferiore della pagina e che terminava bruscamente con un punto. Sembrava quasi come se il libro e la penna fossero stati lanciati via in un momento d’impazienza. Hermione potè facilmente capire perché. Lo sguardo di Lucius diceva chiaramente ‘Vieni qui e lasciava molto poco all’immaginazione.
"Oh, mi state prendendo in giro, vero?" La voce di Ron risuonava come se il ragazzo stesse per sentirsi male. "Lucius ‘dannato’ Malfoy?" sibilò.
Hermione gli diede un buffetto sulla spalla e voltò la pagina, mostrando uno schizzo di Lucius che sorrideva. E, osò dire, c’era un tocco di malizia nei suoi occhi. Non aveva mai pensato che Lucius potesse avere un bel sorriso. La sua bocca sembrava dovesse essere sempre immobile in un leggero cipiglio di disapprovazione o in un ghigno sprezzante. Continuò a girare le pagine scoprendo molti altri schizzi simili a quello. Ora ce n’erano anche diversi con Harry e in ognuno erano entrambi allegri e inequivocabilmente felici in compagnia l’uno dell’altro. Una veloce occhiata le disse che Ron era ancora un po’ schizzinoso all’idea che fosse proprio Lucius, ma sembrava stare un po’ meglio. C’era un’immagine in cui Lucius sembrava decisamente imbronciato, prima che Harry sogghignasse e facesse apparire un rametto di vischio, si sollevasse leggermente sulle punte e lo appendesse sopra le loro teste. Alcuni minuti dopo, indiscutibilmente, Lucius non appariva più imbronciato.
Ron appoggiò il mento su una spalla di Hermione, osservando, mentre silenziosamente giravano l’ultima pagina. L’immagine che videro mostrava Lucius seduto al suo scrittoio con Harry in piedi dietro di lui, il mento sulla sua spalla e le braccia ad cingergli il petto, le dita delle loro mani intrecciate. Abbastanza spesso, Harry baciava una guancia di Lucius, che in risposta gli lanciava uno sguardo indulgente e piuttosto affettuoso. Nell’angolo, potè leggere uno scarabocchio confuso di Harry che diceva ‘Un anno. Hermione chiuse l’album con un tonfo secco e sospirò pesantemente.
"Bene… penso che ora sappiamo chi è il nuovo fidanzato di Harry." disse dopo un momento.
"Davvero?" sbuffò Ron prima di parlare sottovoce. "Tutta quella… cosa di Malfoy sul letto non ti dice niente?"
Hermione prese un profondo respiro. "Forse era per questo che Harry era così restio a dircelo. Sapeva che avremmo reagito così."
"Avrei preferito che me lo avesse detto così avrei potuto arrabbiarmi e sfogarmi." disse Ron scontrosamente. "Perché proprio Malfoy, è quello che vorrei sapere. È vecchio abbastanza per poter essere suo padre, per Merlino!" sibilò a voce bassa.
"Penso che il punto, Ron," disse lei. "è che Harry è felice. E, non avrei mai creduto di dirlo, ma è così grazie a Malfoy. Hai sentito cosa ha sempre detto Harry del suo album. Qui dentro ci disegna solo ciò che lo tocca realmente. Il ché significa che sono cose personali e Malfoy deve ovviamente essere importante per lui se ci sono così tanti suoi disegni."
"Lo so," rispose esitante. "Non so cosa esattamente ci veda in quello, ma se Harry è felice allora non mi posso lamentare. Stavo iniziando a pensare che non avrebbe trovato nessuno. Cioè, c’è stata Cho e il fiasco del quinto anno. E poi lei ha iniziato a stargli dietro al sesto e… ugh, è stata davvero una spina nel fianco."
Lei annuì prima di parlare delicatamente. "Da quello che ho visto, è da un bel po’ che stanno insieme. Mi piacerebbe sapere esattamente da quanto."
"Due anni il prossimo giugno."
Hermione e Ron sussultarono, spaventati dalla voce calma e piuttosto divertita di Harry. Si voltarono, trovandolo appoggiato leggermente contro una libreria, la tunica aperta e le mani in tasca. Se non fosse stato per i vestiti abbastanza vecchi che stava indossando e per lo sguardo semplice ed ingenuo che aveva, Hermione avrebbe potuto giurare che era appena di ritorno da una pomiciata da qualche parte.
"Harry, sono così dispiaciuta!" iniziò a dire Hermione quasi senza respirare. "Non avevo intenzione di-"
"No, è colpa mia," disse velocemente Ron zittendola. "Ho preso io l’album e-"
"Certamente, immagino vi abbia incuriosito. Non fraintendetemi, è una delle cose più preziose che io abbia, ma mi stavo stancando di lasciarlo sempre in giro." disse Harry con voce divertita. "Iniziavo a chiedermi per quanto ancora avrei dovuto farlo sporgere dalla borsa e andarmene da qualche parte per abbastanza tempo perché voi lo guardaste."
Hermione lo fissò sorpresa per un lungo istante. "Tu volevi che noi vedessimo quei disegni?"
"Già," disse Harry. "Sapevo che voi ragazzi sareste scoppiati se solo vi avessi detto chi è. Ho pensato che se vi avessi mostrato come lo vedo io…" La voce di Harry si spense in un’alzata di spalle.
"Di tutti i…" Ron alzò le mani, cercando ovviamente di pensare alla cosa giusta da dire. "Dannazione, Ora non riesco nemmeno ad essere arrabbiato del fatto che tu abbia scelto lui tra tutte le persone al mondo."
Harry ghignò. "Allora non ho niente di cui preoccuparmi, vero?"
"Penso che si possa dire così." disse Hermione mentre Ron iniziava a borbottare qualcosa circa il lanciare fatture molto dolorose a Lucius se avesse ferito Harry in qualche modo. "Ma davvero, Harry, avresti potuto dircelo prima. So che Narcissa è morta e tutto il resto, e so anche che entrambi tenete alla vostra privacy, ma noi ci siamo preoccupati un po’."
"Un po’?" chiese Harry leggermente scettico.
"Ok, molto preoccupati. Avresti dovuto dircelo." Lo rimproverò lei.
"Avrei potuto, ma non sapevo come l’avreste presa," si grattò la nuca. "È stato Luc a suggerire di dirlo a voi ragazzi in questo modo."
Hermione sbuffò; aveva sicuramente funzionato. "Luc?" chiese con voce divertita.
Harry divenne rossissimo.. "Già. Che ne dite di tornare ai temi? Ho vagato per i corridoi abbastanza a lungo da dimenticare quello che c’è da fare."
"Un tema di almeno quattro piedi sulla pozione Polisucco e-"
"Oh, è vero," disse Harry con una smorfia sedendosi al proprio posto e rimettendo l’album di schizzi nella borsa. "Grazie, ‘Mione."
"Non c’è problema," disse lei con un sorriso. "Harry?"
"Sì?" la guardò già con la penna in mano.
"Sei davvero innamorato di lui?" chiese.
"Già, lo sei, amico?" aggiunse Ron finendo di borbottare.
Harry ridacchiò. "Dato che stiamo insieme da due anni ormai, penso di poter tranquillamente dire che, sì, lo sono."
"Allora, quando voi due… lo sai, no?" domandò Ron, mordicchiando a metà il retro della propria piuma.
"Alla fine del quinto anno. Ho iniziato a disegnarlo alla stazione quando siamo scesi dall’Hogwarts Express. Zio Vernon non era ancora arrivato e Draco era ancora sul treno per qualche motivo. Così ho iniziato a fargli un ritratto per ammazzare il tempo e la cosa è… erm… partita da lì."
"E come… um… l’ha presa Draco?" chiese Hermione con voce piuttosto incerta.
"Poco alla volta lo sta accettando. L’ha presa decisamente peggio di te, Ron."
Gli occhi di Ron si spalancarono. "Per quanto tempo se stato da loro?"
"Abbastanza a lungo." Replicò Harry semplicemente.
Ron scosse la testa e tornò a studiare. Harry guardò Hermione con un sorriso che lei ricambiò. Hermione ridacchiò piano a ritornò a concentrarsi sul penultimo paragrafo del suo tema di quasi sei piedi. Abbastanza spesso, però, il suo sguardo si perdeva a vagare sul dorso dell’album di Harry, ripensando all’immagine di Lucius sul letto.
Mi chiedo come reagirebbe Viktor se io…’ non potè impedire al sorriso di fiorirle sulle labbra. Aveva tempo sufficiente per sedurre Viktor… già, ma prima il tema.

  
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