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Autore: little devile    25/09/2014    7 recensioni
Una bambola mia ha rovinato la vita
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il racconto di una pazza
 
Eccomi qui, rinchiusa in una clinica psichiatrica per colpa di una stupida bambola.
A dire il vero in questo posto mi ci trovo piuttosto bene, c’è solo un piccolo particolare che non mi piace, tutti mi credono pazza. Beh credo che l’abbiate capito già che sono pazza, forse è meglio se comincio dall’inizio a raccontarvi cosi capirete meglio la mia situazione.
 
2 Anni fa.
 
“Lisa, aspetta lo sai che ti voglio bene, però non puoi arrabbiarti per ogni cosa.” Dissi io tristemente.
“Claire, tu sei cattiva con me, altro che bene tu mi odi.” Gridò Lisa tra le lacrime.
“No non è affatto vero, io lo dico per il tuo bene.”
“Smettila di mentire, ti odio, cazzo, non voglio più vederti in vita mia.” Urlò prima di correre via.
“Dai aspetta ti prego.” Urlai di rimando.
“Claire, tu per me sei morta.”
 
Oggi.
 
Ecco, questo è il discorso che io e la mia migliore amica abbiamo fatto prima che lei venisse investita da una macchina e morisse.
Dopo la sua morte ero molto triste, non sapevo cosa fare senza di lei, poi senza nemmeno esserci chiarite su quella faccenda… già la faccenda, mettetevi comodi che vi racconto.
 
2 Anni fa.
 
“Lisa ti devo dire una cosa importante.” Dissi timidamente.
“Amica mia, dimmi tutto.”
“Ecco, io credo che il tuo ragazzo non sia il bravo ragazzo che tu credi.”
“Claire, ma che cosa stai dicendo?” Disse Lisa disorientata.
“Io… io sono uscita con lui, cioè lui… insomma è una cosa complicata.”
“Tu sei una traditrice, come hai osato uscire con Mario?” Mi accusò.
“Aspetta, non hai capito, l’altro ieri l’ho visto camminare con un'altra ragazza, cosi per vedere se c’era qualcosa che non andava ho voluto testare la sua lealtà.” Cercai di spiegare.
“Certo come no.”
“Aspetta lasciami finire, gli ho mandato un messaggio dicendoli se potevamo uscire a fare una passeggiata, e lui come se non fosse fidanzato e ne niente ha accettato.”
“Claire, non dovevi permetterti a fare una cosa del genere, io ti odio, hai rovinato tutto.” Singhiozzò Lisa.
 
Oggi.
 
In un certo senso forse lei aveva ragione, ma io credo di aver fatto la cosa giusta, la cosa che non mi fa, anzi faceva dormire la notte è il fatto che avevo perso la mia migliore amica per sempre.
Anche per colpa mia.
Ero stata io a costringerla a scappare via e andare a finire sotto una macchina.
Dio, quanto la odio quella macchina, soprattutto quanto odio me stessa…
 
Un anno fa.
 
“Claire, scendi c’è un regalo per te.” Disse mia mamma.
“Si mamma scendo subito.” Risposi io dalla mia camera da letto.
“Tesoro presto, vogliono che tu firmi la consegna.”
“Eccomi, buongiorno.” Sorrisi al fattorino.
“Signorina qui c’è un regalino tutto per te.”
“Signore, ma che cos’è?” Domandai curiosa. Poi cos’era qual tono che stava usando. Mica ero una bambina di cinque anni.
“Non saprei, questo pacco non ha nessun indirizzo, non sappiamo chi lo manda.”
“Mmh, va bene, grazie mille.”
 
Andai in soggiorno per aprire il pacco regalo, dentro c’era una cosa davvero bellissima: la bambola di porcellana più bella che avessi mai visto in vita mia. Aveva la pelle molto chiara, gli occhi verdi, un nasino alla francese, una piccola bocca color rosso sangue e un vestitino giallo con delle scarpette abbinate.
A dire il vero quella bambola mi ricordava tanto Lisa. Soprattutto per le labbra e gli occhi, erano dello stesso colore della bambola… molto inquietante questa cosa!
 
Oggi.
 
Spero che la situazione sia abbastanza chiara, sapete con tutte le medicine che mi danno non riesco ad usare il cervello come si deve.
Queste stupide medicine mi stanno rovinando.
Io non ne ho bisogno, non mica pazza.
Forse…
Allora, torniamo a noi, quella maledetta bambola mi ha procurato un sacco di problemi, infatti mi ha fatto ritrovare in questo posto orripilante, pieno di matti.
 
Un anno fa.
 
Era notte fonda, dormivo nel mio adorato letto quando all’improvviso mi svegliai per un improvviso attacco di sete.
Scesi di sotto per bere un bicchiere di latte fresco. Adoravo il latte, era la mia seconda bevanda preferita, dopo la Coca-cola.
Ritornai in camera mia e cercai di riprendere sonno il più velocemente possibile.
Un’ora dopo, credo, mi svegliai ancora. Nella mia stanza faceva un caldo allucinante, così mi alzai e andai ad aprire la finestra. Tornai a letto, ma… c’erano due puntini verdi sul letto che mi fissavano.
Era la bambola.
Mi avvicinai ad essa per posarla sulla sedia, ma non riuscì a fare molti passi. Mi si attacco al collo e con le sue piccole manine mi strinse forte la gola. Il respiro iniziò a mancare, fortunatamente trovai la forza per scaraventare la bambola per terra. Per via dello sbalzo la bambola si ritrovò con mezza faccia rotta. Fortuna che era di ceramica.
Con il respiro affannoso e con tanta confusione in testa guadai la bambola. ‘Ma cos’era successo?’ Pensai tra me e me. Forse stavo sognando.
All’improvviso iniziò a parlare, però senza muovere le labbra. Non aveva una voce dolce e nemmeno da ragazza. Era roca, sembrava quasi la voce della bambina dell’esorcista.
Mentre si alzava iniziò a camminare verso di me. Si avvicinava con passo lento e deciso, quelle parole non usciranno mai e poi mai dalla testa…
 
“Piccola Claire, tu morirai come hai fatto morire me, non sarà una morte veloce, sarà straziante e dolorosa, ti farò pentire di avermi rubato il ragazzo, ti farò pentire di avermi fatto passare gli ultimi attimi della mia vita nel peggior modo possibile, ti farò pentire di essere stata mia amica.”
 
Un attimo dopo, la bambola saltò sul mio petto, con un solo gesto delle mani fece galleggiare un taglierino che si trovava sulla mia scrivania verso le sue mani. Presa dal terrore me ne restai immobile e ansimante, ero totalmente nel pallone.
Cerca di lottare, ma era tutto inutile.
La bambola alla fine, dopo una dura lotta mi ficcò il taglierino nelle vene del polso. Mi guardai i polsi, il sangue usciva a fiotti. Con il passare dei minuti mi sentivo debole, debolissima. Sapevo che tra un momento all’altro sarei svenuta… infatti era quello che feci…
Il mattino dopo mi sveglia nel mio letto, pensai che quello che era successo la notte prima fosse solo un sogno, però vidi che i tagli che avevo sul polso erano reali. Però erano totalmente cicatrizzati.
 
Per un mese intero la bambola cercò di uccidermi ogni notte finche’ mio padre entrò in camera mia, mi vide stesa sul pavimento con un taglierino vicino al pavimento dove giacevo io svenuta a con i polsi tagliati.
 
 
Oggi.
 
La mia storia si conclude qui, spero vi sia chiaro perché mi trovo in questo posto, tutti mi hanno detto che sono pazza perché ho dato la colpa dei miei tagli a una bambola. Secondo loro ancora non mi sono ripresa per la morte della mia migliore amica. No, la verità è che la bambola che mi è stata regalata era posseduta dallo spirito della mia migliore amica.
Va beh, ma cosa posso farci io? So solo che quel giorno dovevo farmi gli affari miei e non dovevo scrivere al suo ragazzo, chissà a quest’ora forse saremo usciti tutti e tre come dei ragazzi normali.
 
Poi, ripensando a quella notte quando i miei genitori mi trovarono con le vene tagliate…
Forse potevo cambiare le cose, forse potevo evitare di finire in questo posto.
Se solo avessi detto qualcosa ai miei genitori.
Se solo gli avessi detto di quella bambola…
Ma forse, se avessi osato dire qualcosa sarei finita in questo posto lo stesso.
Ormai è troppo tardi per rimuginare su questa cosa.
Ora mi trovo qui, in questo posto e dovrò restarci per non so quanto tempo.
Però sto cercando di adattarmi, sto cercando di far vedere il mio punto di vista, ma con scarsi risultati.
Ogni volta che apro l’argomento della bambola assassina subito mi mandano in isolamento. Forse so perché fanno così…
La prima volta che mi mandarono qui e parlai della bambola… beh, ecco… provai ad uccidere uno psicologo…
Però giuro, non sono pazza. Quella bambola esiste sul serio.
Ora devo andare, sento qualcuno che mi chiama dal bagno.
Qualcuno vuole giocare con me… chissà chi è!
 
ANGOLO DELL’AUTRICE.
Buongiorno a tutti, questa mattina mi sono svegliata con l’ispirazione. Dopo tanti mesi sono ritornata a scrivere, che bello. :3
Ve bene, spero vi piaccia e spero non sia troppo confusa. xD
Se vi va lasciate una bella recensione…
Se Dio me la manderà buona ritornerò il più presto possibile a scrivere altri racconti.
 
P.S… ho riletto la storia tre volte e non ci sono tracce di errori, almeno credo. xD
Ahahah, la mattina non sono tanto connessa… ora vado sul serio, ciao e buon proseguimento di giornata.
 
P.P.S… So che il racconto può sembrare confuso… molto confuso. Però vi dico una cosa: interpretate il racconto come volete. La bambola c’è davvero? È frutto della sua fantasia e la ragazza, di conseguenza è davvero pazza?
Chi lo sa. ;)
  
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