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Autore: Berry Depp    25/09/2014    1 recensioni
[Skillet]
Marta è una ragazza di sedici anni, fan sfegatata degli Skillet insieme ai suoi migliori amici Ludovica e Andrea. Scoperto che la band verrà in concerto a Roma, decide di andarci insieme a loro, ma i suoi genitori non vogliono accontentarla, come quelli di Andrea, al contrario di quelli di Ludovica. Così riesce a convincere Andre a partire insieme di nascosto verso Roma, a bordo della moto del suo amico, decisi ad assistere al concerto tanto atteso.
Durante il viaggio non mancheranno problemi ed inconvenienti, chissà che Mar e Andre non riescano a sentire finalmente dal vivo i loro idoli...
Se volete scoprirlo entrate a dare un'occhiata ;)
Genere: Commedia, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Your touch, your ways
Leave me dumb without reason
Your love, my cage
My prison's so pleasing

 
Ludovica muove le braccia come se stesse suonando una batteria, battendo le bacchette su tamburi invisibili, mentre io faccio svolazzare i lunghi capelli ricci roteando la testa mentre mimo di star suonando una chitarra elettrica, muovendo la bocca senza cantare le parole della canzone.
 
I spend my days
Tangled in thoughts of you
Stuck in this place
Resigned to be your fool

 
Saltiamo sul letto, sulla poltrona, per poco non ci appendiamo alla scrivania, mentre lo stereo passa il ritornello di My obsession degli Skillet.
 
You're my only infatuation
Don't leave me stranded in my obsession
My purpose, my possession
Live and die in my obsession, my obsession

 
In quel momento la porta si spalanca e la madre di Ludovica entra con un’espressione tutt’altro che amichevole.
 Credo stia dicendo qualcosa, ma il volume della musica è troppo alto e riesco a capire solo le ultime parole quando Ludovica scende dal letto e spegne lo stereo.
  -...diventare sorde?- sbraita sua madre.
  -Che hai detto, ma’?- chiede la mia amica avvicinandosi a sua madre.
  Lei la guarda furibonda. –Ho detto... Per caso volete diventare sorde? I vicini hanno già citofonato due volte e io vi dico di abbassare il volume da più di mezzora.
  -Scusi, signora, non volevamo disturbare- dico io mortificata, grattandomi la nuca con un po’ d’imbarazzo.
  -Che ne dite di fare altro? Un gioco da tavolo, o magari giocare un po’ con la Wii.
  Io rivolgo un’occhiata a Ludovica che fa spallucce.
  -Vediamo cosa ci inventiamo- fa lei –Intanto ci porti la merenda?
  La madre di Viky sorride stanca e annuisce, uscendo dalla stanza.
  -Facebook?- chiedo sedendomi davanti al Mac di Ludovica.
  -Facebook- risponde lei.
  Entriamo nel mio profilo e cominciamo a navigare annoiate tra le pagine di Hunger Games o Harry Potter, nuovi video musicali di Caparezza, immagini di Slenderman, Jeff the Killer e altre Creepypasta e sfide idiote che si lanciano i miei amici, quando la madre di Ludovica entra in camera con un vassoio in mano.
  -Signorina Ludovica, signorina Marta, la merenda è servita- commenta, poggiando sulla scrivania il vassoio dopo che io e Viky abbiamo spostato alcune cianfrusaglie che facevano solo confusione. Ci buttiamo sulle fette di pane con la nutella ignorando la madre di Ludovica che ci augura buon appetito e torniamo al nostro noioso passatempo.
  Le notifiche sono molto poche e perlopiù di amici che mi invitano a giocare a quegli odiosi videogames delle caramelle luminose, quindi decidiamo di spegnere mentre sorseggiamo il nostro succo di frutta. Sto per cliccare la x rossa all’angolo della pagina quando Ludovica, con la bocca piena di succo comincia a emettere strani versi e gesticolare verso lo schermo.
  Rivolgo lo sguardo su una notizia dalla pagina italiana ufficiale degli Skillet e leggo in mente mentre finisco il mio succo.
  “Gli Skillet a Roma dal 20 al 24 novembre! Finalmente tornano in Italia, se volete i biglietti, questo è il link. Chi di voi, fan, sarà presente?”
  Mi affogo e sputo tutto il succo di frutta sulla scrivania, sgranando gli occhi.
  -Marta!- esclama Ludovica –La tastiera!
  Io butto via il bicchiere arancione e salto giù dalla sedia, urlando: -A Roma! A Roma, Viky! Ma ci pensi?- mentre lei mi guarda con un’espressione tra la gioia più assoluta e l’odio per il succo di frutta.
  -Okay, Mar, è mitico, ma... Credi che i nostri genitori ci lascerebbero andare?
  La guardo poco convinta, senza però smettere di muovere le mani per la felicità.
  -Insomma, tu hai sedici anni, io quindici, ci sarebbe da pagare il biglietto per il concerto e quello per l’aereo. Non ci pensi a questo?- continua.
  -Oh, ma smettila- ribatto io roteando gli occhi –Siamo abbastanza grandi per viaggiare da sole, mia mamma mi fa tornare da scuola in autobus da sola da almeno due anni- scrollo le spalle mentre Ludovica mi guarda con gli occhi mezzi chiusi, l’espressione che fa quando dico una cavolata, di solito è così. Cerco di ignorarla e continuo: -Gli Skillet non sono ancora così famosi in Italia, non credo che il biglietto costi tanto e in quanto all’aereo... quanto vuoi che costi un biglietto di andata e ritorno da Catania?
  -Invece di farti i conti nelle tasche dei nostri genitori, vedi di chiedergli se ci manderebbero- dice Ludovica –Anche io voglio chiedere a mia madre, non pensare che non voglia vedere Seth Morrison all’azione dal vivo- mi fa l’occhiolino e a me vengono in mente tutti i live che ho visto su youtube, a come John Cooper, il mio John si scateni sul palco, a quanto sia bello e bravo e...
  La madre di Viky entra in camera risvegliandomi dai miei sogni ad occhi aperti: -Marta, è arrivato un certo Andrea che chiede di te- lo dice con un sorrisino malizioso sul volto e quando mi giro verso Ludovica vedo che anche lei ha quel sorriso stampato sul volto; non posso fare a meno di constatare che si assomigliano incredibilmente.
  -Perché mi guardate in quel modo?- chiedo io –È un amico, okay? Amico!
  Rinuncio a convincerle che Andrea per me è solo un amico e le saluto, raggiungendo il mio amico Andrea che mi aspetta sotto casa appoggiato alla sua moto, una Ducati Monster bianca che i suoi genitori gli hanno regalato quando ha compiuto diciotto anni. La prima volta che è venuto a prendermi con questa sua moto mi ha fatto una sorpresa: su un lato ha appiccicato un adesivo che raffigura la frase “I feel like a monster” e il mostro che rappresenta la canzone Monster degli Skillet, di cui anche lui è un accanito fan. Il pensiero che gli abbia fatto conoscere io questa band mi soddisfa sempre moltissimo.
  Lo saluto con un bacio sulla guancia e salgo a bordo del suo “mostro”.
  -Cosa hai fatto?- mi chiede mettendo in moto dopo avermi passato il mio casco e aver allacciato il suo.
  Io scrollo le spalle. –Niente di interessante, a parte...- sorrido –Gli Skillet vengono a Roma.
  -Ah, quindi si sono ricordati di quel piccolo Paesino a forma di stivale comunemente chiamato Italia- esclama lui sgommando tra le viuzze per raggiungere la strada principale –È già qualcosa. Credi penseranno mai all’ancora più piccola Sicilia?
  -Andrea, non dire così! Sono già stati in Italia e anche se non verranno mai in Sicilia non possiamo certo lasciarci sfuggire questa occasione!- faccio io stringendomi più forte al suo torace ora che ha accelerato.
  -Vuoi davvero andare a Roma per il loro concerto?
  -Ma nemmeno a chiederlo! Ci pensi? Un concerto pieno di gente che condivide la nostra stessa passione, tutti sotto un palco dove si esibiscono i nostri idoli, dove John canta dal vivo! Li abbiamo sempre sentiti attraverso delle casse o delle cuffie e ora che vengono a suonare da noi non ci andiamo?
  Sento Andrea sospirare, prima che riprenda a parlare: -Suonare da noi? Mar, Roma non è dietro l’angolo!
  -Lo so, okay? Lo so. Biglietto del concerto, dell’aereo, autorizzazione dei genitori e tutto il resto. Ma non riesco a fare a meno di pensare che potrei incontrare John e... chiedergli di sposarmi- finisco con voce sognante e sente ridere Andrea.
  -Mar! John è già sposato con Korey!
  -E hanno anche due figli e allora?- ribatto io cocciuta –non potrà resistere al mio fascino!
  -Hai sedici anni...
  -Andre, vuoi distruggere i miei sogni sul nascere?- lo apostrofo.
  Lui scuote la testa.
  -No, Marty, non voglio- e dalla voce capisco che sta sorridendo.
  -Non chiamarmi Marty!
  Per alcuni minuti lui continua a prendermi in giro chiamandomi in quel modo e io passo il tempo a lamentarmi e rimproverarlo; sono così presa dalla discussione che non mi accorgo che siamo arrivati a casa mia.
  -Buonanotte, Mar- mi dice dopo avergli passato il casco e mi dà un bacio sulla guancia.
  -‘Notte, Andre- rispondo prima di dirigermi verso il portone. Citofono e aspetto che mia madre apra guardandolo seduto sulla moto pronto a partire una volta che sarò entrata. È alto per i suoi diciotto anni e anche troppo maturo. Sembra mio padre, quando parla, ma non gliene do una colpa, anzi. È davvero un piacere averlo come amico, senza di lui avrei commesso stupidi errori tipici di un’adolescente che si sente sola per vari motivi.
  Il portone si apre e gli rivolgo un cenno di saluto con la mano prima di entrare e sentire il rombo del motore della sua Ducati che sgomma via.


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Cabina del Capitano :D

Se state leggendo questo vuol dire che avete deciso di avventurarvi nella lettura dei miei scleri. Complimenti, ho molta stima di voi.
Ho alcune cosucce da dirvi, quindi aprite gli occhi e prestate attenzione. Altrimenti vi mangio .3. 
Questa storia è all'incircaforsequasimezza tratta dal film "Sposerò Simon Le Bon" che non ho mai visto (.-.) ma di cui conosco la trama. Non è identica a quella di questa mia storia, mi ha solo ispirata, diciamo così.
Non so dirvi se riusicrò a continuarla, visto che ho già abbandonato due long e una è sulla giusta strada per esserlo anch'essa, ma avevo voglia di provarci e se c'è qui qualche fan degli Skillet come lo sono io vi chiedo di dirmi cosa ne pensate, anche se magari dal primo capitolo non si capisce granchè, in modo da poter decidere se continuarla o meno.
Ogni capitolo avrà il titolo di una canzone degli Skillet che avrà a che fare con il capitolo stesso (o almeno spero di riuscire a compiere questa bizzarra impresa) e all'interno di esso saranno presenti spezzoni di queste canzoni.
La protagonista è un po' il mio pseudonimo, come lo è la sua migliore amica per la MIA migliore amica e così via per alcuni personaggi, tranne Andrea. No, non ho nessun amico figo di nome Andrea con una Ducati Monster, purtroppo.
Spero di non avervi annoiati, era importante dire tutte queste cose se mai continuerò a scrivere la storia e voi a seguirla.
Detto questo vi saluto, spero di sentire qulche interessato.
Don't touch the cinnamon!
BD
 


 
  
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