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Autore: AkyaWolf    25/09/2014    2 recensioni
"Non era quello che voleva dire... era una frase così semplice, l'aveva sentita dire da tante persone... eppure non se la ricordava!"
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gangrel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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L'accampamento dei pastori era posizionato in collina, quel giorno. Gangrel stava rimirando il paesaggio Ylissiano con un'espressione malinconica sul volto.
Chissà quanto lo odiavano lì...
L'ex re di plegia si sedette, osservando l'ondulata linea delle verdi colline che si stendevano davanti a lui insieme al cielo limpido e azzurro, e la vista gli strappò un triste sorriso. Era così dannatamente bello, quel panorama. Un panorama che aveva cercato di distruggere.
Gli sembrò di sentire un rumore di passi leggeri dietro di lui, così si girò, trovandosi davanti ad' un altra cosa davvero dannatamente bella.
Una donna sui venticinque anni, alta, snella, vestita di verde. Lunghi boccoli biondi cadevano sul vestito. Il marchio degli Eletti spiccava sulla sua fronte
Emmerynn.
Fra tutti i pastori, proprio lei?!
Proprio colei che lo aveva portato a ripensare a quello che aveva fatto, proprio colei che più di tutti doveva odiarlo, e che invece era l'unica a non farlo?
<< guardi... il paesaggio...? >>
La donna parlava come una bambina che aveva appena imparato a parlare, con un tono dolce e quasi sussurrato.
<< bè, mi pare di si! >> sbottò lui. Avere l'ex Eletta di fianco lo rendeva sempre di cattivo umore. Non voleva averla intorno, non voleva sentirsi più in colpa di quanto lui non fosse già.
Non... non che lui fosse in colpa per qualcosa!
<< Gan... grel...  >>
<< mmmh, si. Il mio nome lo conoscevo già, grazie.  >>
<< Gan... grel... a... co... cosa... pensi...? >>
L'uomo diede un calcio a una pietra, irritato, e la osservò rotolare giù dal dolce pendio della collinetta. Emmerynn fece lo stesso, rapita.
<< non sono affari tuoi...  >>
La donna si avvicinò di più, fino a toccarlo con la spalla.
<< Gan... grel...  >>
<< LA VUOI SMETTERE DI RIPETERE IL MIO NOME SENZA MOTIVO?! >> urlò l'uomo vestito di giallo e nero, spingendola via di qualche centimetro. Non voleva che lei lo trattasse come un amico, non voleva che lei gli stesse vicino, non voleva!
La bionda fece un passo indietro, spaventata dallo scatto d'ira del ladro acrobata, e camminò leggermente più lontano.
Gangrel capì che aveva esagerato. Dannazione. Non riusciva a capire come mai, ma con l' ex Eletta non sapeva mai come comportarsi.
Si riavvicinò a lei e si chinò per guardarla negli occhi, e notò la stessa espressione di quando... di quel... giorno in cui lei si età buttata dalla rupe.
Aveva riso.
Quando Emmerynn era "morta", Gangrel aveva riso.

<< Emmerynn... mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto...  >> le disse, guardando in basso, rassegnato. Proprio come ai bambini, bastava chiedere "scusa", no?
Lei lo guardò con occhi trasognati, portandogli una mano sulla guancia.
L'uomo dai capelli bordeaux scrutò sorpreso in quei due laghi verdi che sembravano continuamente persi in chissà quali pensieri.

<< tu... ti... dispiaci così tanto...  >> un sussurro uscì dalle labbra di Emmerynn, e tanto bastò per fare tornare Gangrel alla realtà. Lui scosse la testa e si imbronciò, alzandosi in piedi
<< bah! Io...  >> esclamò per poi perdersi di nuovo negli occhi di lei, riscuotersi e continuare << Io non mi dispiaccio proprio per nulla! Non ho fatto nulla che io rimpianga! Proprio... nulla...  >>
L'ex Eletta lo seguì di qualche passo mentre lui, irritato, tornava all'accampamento.
<< Gan... grel! Gangrel! Gangrel! Io...  >> improvvisamente, ciò che stava per dire lasciò la sua mente, dileguandosi nel cielo senza nuvole di quella giornata. Emmerynn annaspò un pò prima di ritrovare la parola, sentendosi addosso lo sguardo pigro ma incuriosito del rosso << io... ti faccio arrabbiare...? >>
No, non voleva dire quella frase! Era un'altra frase... era semplice, l'aveva sentita molte volte eppure... non la ricordava! Non la ricordava!

Gangrel socchiuse gli occhi, osservando il cielo, in piedi
<< no... sono io che faccio arrabbiare me stesso.  >> lanciò un altro sasso solo per vedere l'ex Eletta che lo osservava cadere e rotolare giù per la collina. Per lei, ogni piccola cosa era nuova e bellissima.
Non lo avrebbe mai detto, ma non si sarebbe mai stancato di guardarla. Così bella, ammantata in verde e oro chiaro, così luminosa, così pacifica... perché non lo aveva capito prima? Prima di infliggerle quel dolore, prima di privarla delle memorie che la rendevano sè stessa?
<< Emmerynn, io...  >> aveva cominciato la frase, ma poi si era accorto che lei lo stava di nuovo ascoltando << ... io non rimpiango niente! >>
E se n'era andato.
Non aveva avuto il coraggio di continuare, di dire quelle due parole che aveva sentito dire da molti altri. E così, era andato via. Punto.

Emmerynn rimase ferma in piedi sulla collina, poi si mise a ridacchiare felice, come una bambina che ha appena ricevuto un nuovo giocattolo e non vede l'ora di provarlo.
Ora sapeva che anche lui aveva lo stesso problema, dovevano solo aspettare entrambi, e magari quelle parole sarebbero rientrate nelle loro menti.


Chissà sè quel giorno era vicino o lontano...

 

 

*note dell'autrice*
VOI NON SAPETE QUANTO CI HO MESSO DX
Dannata scuola.
Questa fic ce l'avevo nel cuore da troppo tempo, amo la coppia Emmerynn X Gangrel.
Soprattutto, adoro Gangrel.
Allora, com'è? Vi piace?
A me, direi di sì.
Vabbe sono le dieci di sera qua mentre scrivo quindi...
Sayounara
AkyaWolf~


 
   
 
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