Libri > Stephen King, Varie
Segui la storia  |       
Autore: lapoetastra    26/09/2014    1 recensioni
LE ALI DELLA LIBERTA'/IL MIGLIO VERDE
Una storia di evasione, fuga, tradimenti, inganni, riconciliazioni e colpi di scena, che ha per protagonisti i personaggi de "Il miglio verde" e "Le ali della libertà", ambientata tra la prigione di Shawshank e quella di Cold Mountain.
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
< Andy Dufresne, c'è una visita per te. >, annunciò Paul Edgecombe.
Andy si tirò su a sedere.
Non avrebbe voluto per niente al mondo vedere di nuovo quel traditore di Red.
Quello era l'ultimo giorno che aveva da vivere prima dell'esecuzione e voleva cercare di trascorrerlo nel migliore dei modi.
< Se è di nuovo quell'uomo che è venuto ieri, quello nero, lo mandi via, capo Edgecombe. Non voglio vederlo. >, disse con voce stanca.
< Non si tratta di lui, Dufresne. E' una guardia di Shawshank. Dai, andiamo >, lo incalzò il secondino.
Andy si incamminò di malavoglia.
Ma quando vide l'uomo che lo aspettava nella "sala incontri", non lo riconobbe.
In tutti i vent'anni in cui era stato a Shawshank non lo aveva mai visto.
Quando però gli si avvicinò maggiormente e lo osservò con più attenzione, rimase sconvolto.
L'aveva già conosciuto, ma non nelle vesti di una guardia, bensì di... un detenuto.
E i suoi occhi...
Quegli occhi che Andy ricordava costantemente vacui e spenti erano ora carichi di euforia ed eccitazione, e brillavano.
E la bocca, sempre aperta in un'espressione stolta e sciocca, era adesso atteggiata in un ghigno trionfale.
< Joe McRoss? >, domandò Andy, sbalordito.
< Sì, Dufresne, sono proprio io. Sorpreso di vedermi, eh? >, rispose quello ammiccando.
< Io... ma cosa ci fai qui? E perchè ora sei una guardia? Noi eravamo insieme ,in prigione, ma tu eri uno di noi, un carcerato >
< Vedi, mio caro Dufresne, io sono sempre stato una guardia, solo che allora ero..sotto copertura. Un po' come in quei film polizieschi che vanno tanto di moda oggi. >
Andy lo ascoltava a bocca aperta.
Non sapeva cosa dire, non riusciva a comprendere.
< Non capisco >, disse infatti con voce fioca.
< Ma come, caro Dufresne, tu che eri il più intelligente, a Shawshank... ho sempre fatto finta di essere un detenuto mentecatto, come mi avete continuamente definito tu e i tuoi compagni, perchè così potevo ascoltare tutto ciò che dicevate, tutti i piani loschi che progettavate, e poi andavo a fare la spia agli altri secondini. Nessuno di voi ha mai avuto l'accortezza di stare zitto, quando c'ero io nei paraggi, perchè mi avete sempre creduto troppo stupido per capire i vostri discorsi. E io intanto sentivo e sentivo... e ho sentito anche che tu spiegavi al tuo amico Red il tuo piano di evasione. Ti ricordi? Ero proprio dietro di voi, quel pomeriggio. >
Andy se lo ricordava benissimo. L'aveva addirittura preso ad esempio per confermare la sua idea di follia in cui una lunga prigionia gettava l'uomo.
< Bene, vedo che hai capito. E poi io, quella sera stessa, ho mandato due miei compagni secondini ad aspettarti nelle fogne della prigione, ed ora eccoti qua. Ho detto alle guardie di farti credere che fosse stato il tuo amico Red ad averti tradito.. non volevo privarmi del piacere che provo in questo momento vedendo la tua faccia allibita. >
Andy era effettivamente sconvolto.
Joe, intanto, continuava a parlare.
< Tu e i tuoi amici mi avete sempre criticato, preso in giro per i problemi che facevo finta di avere. E mi avete rivolto gli stessi insulti che mio figlio di soli 10 anni deve sopportare ogni giorno a scuola, essendo autistico. E anche quando diventerà grande, ci sarà sempre qualcuno insensibile come voi che gli ricorderà la sua diversità e lo metterà da parte per questo... Ho giurato che mi sarei vendicato di voi che siete sempre pronti a deridere chi non ha la stessa vostra fortuna, e adesso ho trovato il modo >, concluse, parlando più a se stesso che all'altro.
Andy ascoltò tutto in silenzio. Si sentì quasi dispiaciuto per lui.
Joe si alzò improvvisamente.
< Addio, Dufresne. Mandami una cartolina dall'inferno >, gli disse con un sorriso sardonico.
Poi, senza aggiungere nulla, se ne andò.
Andy fu riportato nella sua cella ed una volta arrivato qui, si distese sulla branda.
Aveva la mente sconvolta da mille emozioni: rabbia, verso Joe che aveva saputo camuffarsi da detenuto così bene e verso se stesso che era stato talmente stupido da non essersene accorto, ma soprattutto provava rimorso.
Rimorso per aver inveito ed accusato ingiustamente Red, per non averlo ascoltato, per averlo cacciato in malo modo.
Non si era fidato di lui e della sua parola, nonostante fosse stato il migliore amico che avesse mai avuto in tutta la sua solitaria vita.
Quella sera sarebbe stato giustiziato, ma in quel momento non desiderava altro che poter vedere Red, dirgli che gli dispiaceva per come lo aveva trattato, per non avergli creduto, pregarlo - in ginocchio se era necessario - di scusarlo e di stargli vicino mentre... mentre se ne andava.
Ma ciò era impossibile, e questo lo sapeva benissimo.
Non conosceva la residenza di Red, non aveva alcun modo per rintracciarlo.
Calde lacrime gli scesero sulle guance, mentre si addormentò

Venne la sera. Andy Dufresne uscì dalla sua cella.
Avrebbe dovuto avere paura, mentre percorreva per l'ultima volta il Miglio verde. Sapeva a cosa stava andando incontro, ma non gli importava.
Non tanto, almeno.
Riusciva solo a pensare al volto stravolto e disperato di Red quando lo aveva chiamato "traditore".
Riusciva soltanto a sentire i balbettii dell'amico che cercava di spiegargli come erano andate le cose, ma che lui non aveva voluto ascoltare e aveva messo a tacere con una serie di insulti e invettive.
E ora, di lì a poco, sarebbe morto in totale solitudine.
Non ci sarebbe stato nessuno nella sala delle esecuzioni, a dargli l'ultimo saluto, l'ultimo abbraccio.
Perchè lui non aveva nessuno.
Aveva allontanato da sè tutti coloro a cui era davvero affezionato, compreso il suo migliore amico, che adesso era probabilmente da qualche parte a bere birra e a ridere di lui.
Arrivarono nella sala esecuzioni, dalla "Vecchia scintillante", come la chiamavano i secondini di Cold Mountain.
Era una stanza piccola e soffocante.
Andy, con le lacrime che gli appannavano gli occhi, guardò le file di sedie accuratamente presisposte.
Erano tutte vuote, ovviamente.
Proprio come si era aspettato.
Proprio come aveva temuto.
No... no, non erano tutte vuote.
Dal velo di lacrime Andy si rese conto che, nell'ultima fila, c'era un uomo, con un soprabito arancione e la testa china e nascosta dal grande cappello nero che indossava.
Ma quando egli si alzò... ad Andy per poco non venne un colpo dalla gioia e dalla sorpresa.
Perchè quell'uomo era Red... il suo Red, il suo migliore amico.
Era lì, per lui, e non era arrabbiato, gli sorrideva come se non fosse successo nulla.
< Red... >, sussurrò Andy con la voce stravolta dal sollievo e dai singhiozzi.
Red andò con passo calmo verso di lui e, una volta che gli fu vicino, lo strinse in un caldo abbraccio.
Dufresne ricambiò immediatamente la forte ma allo stesso tempo delicata stretta.
< Mi dispiace, io... io non ti ho creduto, ti ho accusato... mi sbagliavo, mi dispiace, scusami ti prego >, disse Andy contro la spalla dell'altro.
< Ho capito, so tutto, Andy, non ti preoccupare, calmati adesso, sono qui. Non ti preoccupare, sono qui >, mormorò Red.
I due amici si staccarono dall'abbraccio e Andy vide che anche l'altro aveva gli occhi colmi di lacrime.
< Sì, sei qui. E solo questo ha importanza >, disse.
< Dufresne, è... è ora >, intervenne la guardia Paul Edgecombe, con la commozione nella voce.
< Sì.. sì io sono pronto. Non ho paura. Non più. >.
Così dicendo Andy si andò a sedere sulla "Vecchia scintillante".
Non distolse mai lo sguardo dal viso di Red, che lo guardava da lì vicino sorridendo nonostante le lacrime che gli rigavano il volto e i singhiozzi che gli facevano tremare il corpo magro.
E quando arrivò il buio, Andy non provò dolore, pensò solamente a tutti gli anni che aveva trascorso con il suo più grande amico, a tutte le risate insieme, a tutti gli scherzi che avevano combinato.
Ricordò tutta la sua vita con Ellis Boyd Redding, da tutti chiamato "Red".
Poi, improvvisamente, non pensò e non sentì più nulla.

Quando Paul Edgecombe e le altre tre guardie che avevano assistito all'esecuzione portarono il cadavere di Andy Dufresne nella sala sottostante e gli tolsero il cappuccio nero, rimasero impressionati.
Erano abituati a vedere un'espressione di orrore e dolore congelata sul volto del giustiziato, ma in questo caso...
Andy Dufresne sorrideva.
Perchè lui, in quello stesso momento, si trovava in un mondo alternativo, fatto interamente di luce bianca, e lì trascorreva il suo tempo a parlare, a ridere e a scherzare, con un uomo di colore di nome Ellis Boyd Redding, da tutti chiamato "Red".


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Stephen King, Varie / Vai alla pagina dell'autore: lapoetastra