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Autore: Alysia Moon    26/09/2014    3 recensioni
"Una leggera brezza mi mosse i capelli, mentre fissavo Ulquiorra che lentamente si voltava per guardarmi. Quando i suoi occhi incontrarono i miei, notai all'istante che trasmettevano una senzazione completamente diversa da quella che mi rivolgevano solitamente. Erano sempre freddi, glaciali, insensibili. Questa volta, invece, ci lessi solo dolore." [...]
Cosa sarebbe successo se il destino di Ulquiorra avesse deciso di intraprendere un'altra strada? Magari, grazie a Orihime?
[Orihime centric][UlquiHime][Ulquiorra, nonostante l'OOC ogni tanto, mantiene sempre il suo carattere originario]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inoue Orihime, Schiffer Ulquiorra
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Hey! Sono tornata con un nuovo capitolo! Non aggiorno da molto perchè avevo lasciato la storia in sospeso. Chiedo umilmente scusa ma pensavo non piacesse. Ogni tanto vedo che ci sono persone che aggiungono la storia tra le "seguite", quindi ho avuto intenzione di continuarla. Non ho altro da aggiungere, vi lascio al testo :)
Adesso la storia ha ufficialmente riaperto i battenti ;)
Ricordo che Ulquiorra ogni tanto potrebbe risultare OOC.
 
Alysia Moon
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5. CAPITOLO
 
 
 
Erano passati giorni dal nostro primo bacio. Alla fine di quell'affettuoso gesto che Ulquiorra mi aveva concesso, eravamo tornati a casa mia e ognuno aveva raggiunto la propria camera. Tutto questo era stato fatto in totale silenzio. Forse per l'imbarazzo? Mio di sicuro. La mattina mi svegliavo, e il mio primo pensiero era sempre lui. Raggiungevo la sua stanza, ancora in pigiama e con i capelli che erano un disastro, ed esitavo a bussare alla sua porta. Il mio pugno si fermava sempre ad un centimetro dal legno lavorato, quindi, me ne andavo a fare colazione con rassegnazione. Ogni volta, in cucina, preparavo la tavola per due, ma lui non mangiava nulla. Forse gli Arrancar non ne avevano bisogno. Mentre ingurgitavo rumorosamente, lo vedevo sempre passarmi davanti velocemente, senza degnarmi di uno sguardo. Apriva la porta d'ingresso, e se ne andava senza dire nulla, lasciandomi da sola in cucina con il tintinnio del mazzo di chiavi in sottofondo il quale penzolava attaccato alla serratura. Sospiravo, e mi chiedevo cosa andasse a fare tutti i santi giorni. Ero profondamente triste del fatto che non ci parlavamo più. Era come se fossi da sola. Allora un giorno, dopo aver trovato un volantino pubblicitario nella mia casseta della posta, andai da lui, con il sorriso stampato in faccia.
 
-"Ulquiorra-kun?"- sussurrai, da dietro la porta della stanza in cui dormiva.
 
Come al solito, nessuna risposta. Mi morsi l'interno della guancia, prima di girare il pomello.
 
-"Mh, scusa se ti disturbo... volevo chiederti una cosa."- dissi, esitando nel momento in cui i miei occhi incontrarono i suoi, di un bellissimo verde smeraldo. Ovviamente arrossì.
 
Lui mi guardò, con una nota di sorpresa. -"Dimmi."-
 
Entrai nella stanza, incespicando nei miei piedi. Non dovetti sorreggermi al pomello della porta, perchè lui si alzò dal letto su cui era seduto composto, per prendermi prima che cadessi a terra come un sacco di patate. Il suo braccio destro passò gelido sulle mie scapole per sorreggermi da sotto, mentre la mano sinistra si era posata stranamente su un mio polso. Non ce n'era bisogno, in realtà. I nostri visi erano vicini al punto che io mi dovetti rialzare, per via delle mie gote bordò. Lui non sembrava turbato.
 
-"G-grazie. Comunque, v-volevo dirti che ho trovato un volantino su cui c'è scritto che ha aperto un nuovo Luna Park, qui in zona. T-ti andrebbe di andarci, stasera?"- gli chiesi, balbettando. -"Insomma... per fare qualcosa di diverso."-
 
Ulquiorra non rispose subito, sembrò soppesare la mia richiesta. Dopo un minuto buono, in cui intanto il mio disagio cresceva a dismisura, si decise a parlare. -"Cos'è un Luna Park? Non ne ho mai sentito parlare."-
 
Io rimasi spiazzata, un pò per la domanda, che non mi aspettavo, e un pò perchè mi ero scordata che lui non conosceva i luoghi frequentati dalle persone.
 
Sorrisi lievemente. -"E' un luogo dove gli umani amano andare. Ci sono bancarelle, giostre, ruote panoramiche. Da bambina ci andavo spesso."-
 
L'ex Espada rimase immobile, mentre mi scrutava dalla testa ai piedi. Mi metteva in imbarazzo, quando faceva così. -"E lì ce ne sono molti della tua specie?"-
 
-"Beh, si... perchè?"- chiesi, inarcando un sopracciglio.
 
-"No, nulla."- concluse poi.
 
In seguito, mi congedai, ancora perplessa. Come mai mi aveva fatto quella domanda?
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
La sera arrivò presto. Camminavo tranquilla sotto un cielo tempestato di stelle, mentre tenevo la busta della spesa tra le dita della mano destra. L'aria iniziava a farsi fredda, così accellerai il passo e raggiunsi in poco tempo il mio appartamento. Entrai e passai in cucina per posare la busta sul tavolo. Dovevo ancora farmi la doccia e prepararmi, quindi sfrecciai verso il bagno e chiusi a chiave la porta con due mandate. Mi resi conto che c'era umidità, poi mi venne in mente che avevo detto ad Ulquiorra di utilizzare il mio bagno quando voleva. A quel pensiero, arrossii violentemente e mi coprii il viso con entrambe le mani.
 
Quando ebbi finito di lavarmi, mi infilai il mio accappatoio morbido, e andai in camera per decidere cosa mettermi. Aprii il guardaroba, e infine optai per una gonna lunga rosa chiaro, una maglia attillata con sopra una giacchetta di jeans scura e delle comode ballerine. Dopo averli asciugati, mi pettinai i capelli, che tenni lungo la schiena. Infine, mi appuntai sulle tempie i miei insostituibili fermagli, che toglievo solo durante la doccia. Rimasi immobile in mezzo alla stanza, chiedendomi cosa dovevo fare ancora. Avevo finito di prepararmi, quindi dovevo andare a chiamare Ulquiorra. Presi un bel respiro a pieni polmoni per calmarmi, poi mi incamminai verso la porta della mia camera, che era chiusa. Quando la aprii, quasi mi cadde la borsa per lo spavento. Ulquiorra aveva appena richiuso la porta della sua stanza e mi guardava con perplessità. Io mi sistemai meglio l'appiglio della borsa sulla spalla, mentre sorridevo come un'ebete, per via del profondo imbarazzo che stavo provando. Ormai situazioni di quel genere erano diventate normali tra noi.
 
-"V-vedo che sei già pronto!"- dissi, forse un po' troppo ad alta voce. Indossava degli indumenti che gli avevo comprato io. Un maglione leggero blu scuro, che a contrasto con la sua pelle risaltava ancora di più, e un paio di jeans attillati.
 
-"Già."- rispose lui. -"E anche tu, vedo. Stai bene così."-
 
Sgranai gli occhi come non avevo mai fatto prima, mentre le mie gote s'inondarono di sangue. -"Eh?!"- fu il suono stridulo che uscì dalla mia bocca. -"Ehm, v-volevo dire... grazie, anche tu..."- cercai di ricompormi.
 
In quel momento avrei voluto soltanto scomparire. Ero felice che mi avesse detto che stavo bene vestita in quel modo, ma ero imbarazzatissima. Anche perchè non mi aspettavo una affermazione simile uscire dalle sue labbra. Allora stava davvero cambiando?
 
-"Andiamo?"- chiesi, senza guardarlo negli occhi. Notai un movimento provenire dalla sua testa, probabilmente stava annuendo. Iniziammo quindi ad incamminarci, mentre sul mio viso si allargava un sorriso. Quel complimento mi aveva fatto capire che lui non era più come prima.
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
Quando arrivammo al Luna Park, sentii la malinconia che piano mi invadeva. Era da anni che non ci andavo. Tutti quei vivaci colori fosforescenti, odore di caramelle e di zucchero filato, bambini che ridevano e scorrazzavano ovunque. Mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo.
 
-"Bene, ora che siamo qui, cosa ti andrebbe di fare?"- chiesi ad Ulquiorra, sorridente.
 
-"Decidi tu."-
 
A quella risposta, non riuscii a trattenere una genuina risata. Mi aspettavo una risposta simile. -"Va bene! Andiamo per di qui, allora!"- esclamai, afferrandogli la mano e strascinandolo in mezzo alle tante persone che si trovavano lì. Mi girai quel poco che bastava per studiare la sua espressione. Aveva gli occhi spalancati, non si aspettava quel gesto da parte mia. Risi ancora più forte. Poi mi bloccai di colpo davanti ad una bancarella dove facevano il classico tiro degli anelli. A quel punto chiesi ad Ulquiorra di provare, e lui accettò. Riuscì a sbalordire sia me, sia la donna che gestiva il gioco, centrando con gli anelli tutte e tre le bottiglie in pochi secondi. Poi la proprietaria consegnò direttamente a me il premio, che era un orso di peluche enorme, dicendo a il mio accompagnatore che aveva una ragazza davvero carina. Io arrossii come non mai, coprendomi il viso con il peluche, mentre Ulquiorra riferiva alla donna che tra me e lui non c'era nulla. Da sotto il morbido oggetto, rimasi delusa. Girammo vari stand e le mie mani erano sempre più piene di sacchetti di dolci e premi vari grazie ad Ulquiorra. Mentre passeggiavamo tranquilli per le vie contorniate da colorate bancarelle, mi ricordai della ruota panoramica, che imponente sovrastava tutto il Luna Park.
 
-"Ulquiorra-kun, andiamo sulla ruota panoramica!"- esclamai, mentre mi ficcavo in bocca una caramella alla ciliegia e lo riprendevo per mano. Chissà se gli dava fastidio. Beh, non mi aveva ancora detto nulla a riguardo, per cui mi permettevo di prendergliela quando mi pareva. Immaginavo già l'imbarazzo che si sarebbe creato se me l'avesse fatto notare. Mi misi in fila, trascinandolo con me. Ad un certo punto, notai che davanti a noi si trovavano due persone conosciute.
 
-"Kuchiki! Kurosaki!"- esclamai sorridente. -"Anche voi qui?"-
 
Non mi aspettavo di vedere Kuorsaki fuori da casa sua già da quella sera. Quel giorno ero andata a fargli visita come al solito, e avevo scoperto che si era risvegliato. Avevo provato un grande sollievo, ero molto dispiaciuta per la sua situazione. I capelli gli si erano accorciati da soli, avevo saputo. Kuchiki accennò un sorriso.
 
-"Orihime! Non mi aspettavo di vederti qui."- esclamò lei, mentre il suo sguardo correva da me a Ulquiorra. Probabilmente non si era ancora abituata a vederlo in giro, dopo i spiacevoli episodi a Las Noches.
 
Kurosaki mi salutò di rimando. -"Hey, Inoue". Guardò Ulquiorra ed esitò un secondo, poi lo salutò. -"Yo."
 
Si era creato silenzio, quindi mi decisi a romperlo. -"Stai meglio, Kurosaki-kun?"- gli chiesi.
 
-"Si, grazie, molto meglio."- rispose. Mi chiedevo del perchè loro due si trovassero da soli in un luogo come quello. Forse avevano un appuntamento? Oppure Rukia lo aveva semplicemente accompagnato fuori dopo tempo? Non ne sapevo la ragione, ma il mio intuito suggeriva che la prima opzione era quella giusta. Arrivò il nostro turno e io mi accomodai per prima sulla postazione mobile. Quando Ulquiorra si mise accanto a me, il suo braccio sfiorò involontariamente il mio; il mio cuore prese a galoppare, ovviamente. Abbassarono l'asta metallica e la ruota partì. Guardai meravigliata tutte le luci del Luna Park, che viste dall'alto sembravano tante stelle vicine. All'orizzonte una moltitudine di palazzi si ergeva nell'oscurità della notte. Man mano che si saliva, il freddo aumentava notevolmente. Ulquiorra se ne rese conto, perchè io rabbrividii, ed ero praticamente addosso a lui. Fece quindi una cosa che mi sorprese nuovamente: passò il braccio intorno alle mie spalle e mi strinse a sè, cercando di scaldarmi quanto poteva. Io di rimando spalancai bocca e occhi. Girai il capo verso di lui, e trasalii quando vidi che il mio viso era vicinissimo al suo. Mi scostai in tutta fretta, avvampando poi in viso, ma lui mi attirò nuovamente a sè e catturò le mie labbra in un bacio prima che il mio imbarazzo potesse dividerci ancora. Rimasi completamente immobile, non sapendo esattamente cosa fare. Non era il primo bacio che ci scambiavamo, ma per me era ancora una novità. Con grande fatica provai a rilassare i muscoli e ad abbandonarmi alle sue labbra gelide, lasciando che facesse lui. Proprio nel momento in cui cercai di ricambiare, lui si scostò piano dal mio viso.
 
-"I-io pensavo c-che-"- provai a parlare, a corto di fiato, ma lui mi interruppe.
 
-"Non è come pensi."- mormorò, ancora vicinissimo a me.
 
-"D-davvero?"-
 
-"Probabilmente è per via di tutto il tempo che ho passato con voi umani e adesso sto iniziando a provare sensazioni che non avevo mai sentito prima d'ora. Qualcosa di più... positivo."-
 
I miei occhi si addolcirono e la mia bocca si piegò in una smorfia compassionevole. -"Si, forse."-
 
Poi fu io che mi riavvicinai a lui. Lo baciai e lui ricambiò subito, al mio contrario. Le mie dita scivolarono sul suo viso, mentre una sua mano si insinuava tra i miei capelli. All'inizio era soltanto uno sfiorarsi timido di labbra, fino a che non iniziò a baciarmi con più trasporto. Sorpresa aprii gli occhi, poi mi lasciai andare, facendo lo stesso. Notai che a differenza delle labbra, all'interno la sua bocca era più calda. Diversi minuti dopo, mi allontanai per riprendere fiato. Lui non sembrava nel mio stato. Lo fissai in quei suoi occhi stupendi, prima di sussurrare parole che non avrei mai pensato di dire con tanta facilità: -"Penso di amarti."-
 
Ulquiorra fece una cosa che non aveva mai fatto prima. Gli angoli della sua bocca si curvarono leggermente verso l'alto, poi mi cinse le spalle. Io mi rannicchiai contro di lui appoggiando il viso sul suo petto, mentre felicissima ripensavo a quello che mi aveva appena concesso di vedere. Ero probabilmente la prima persona che lo aveva visto sorridere nella sua intera esistenza. Chiusi gli occhi in balia della piacevole brezza notturna che mi accarezzava il viso e spostava le mie ciocche di capelli all'indietro. Ulquiorra prese a sfregarmi il braccio, scatenando in me un un'ulteriore sincero sorriso. -"Lo penso anch'io."-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice:
 
 
Ok, fine mielosissima, ma spero vi sia piaciuta. Fatemi sapere pure cosa ne pensate del capitolo, alla prossima! :)
 
 
 
 
Alysia Moon
   
 
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