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Autore: Elle xxx    26/09/2014    0 recensioni
Emma Jones non è mai stata nella stessa città per più di un anno. Ogni volta è un trauma, nuova casa, nuove amicizie, nuova scuola e nuovi problemi. Ha un segreto che non ha svelato a nessuno, nemmeno a Summer la sua migliore amica. Tomas il frontman della band della scuola ingarbuglierà la sua vita...ci sarà un lieto fine?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-ti piace davvero, Tomas?-
-da impazzire, papà!-
-parlerò con i genitori di Allison, ma non ti posso assicurare niente-
-non voglio sposarmi con lei è una manipolatrice! Proprio come suo padre-
Lo sento uscire dalla stanza e salire le scale.
-com'è andata?- gli chiedo appena entra nella camera da letto.
- ha detto che parlerà con i suoi genitori- fa un respiro profondo.
Sono passati tre mesi da quando Allison entrò nel camerino di Tomas per intimidirlo.
In questo periodo di tempo ci siamo visti di nascosto, altrimenti avrebbe avuto dei motivi per ricattarci ed è l'ultima cosa che voglio.
-ehi- gli tocco un braccio - vieni qui-
Si avvicina e mi abbraccia talmente forte da togliermi il fiato.
-ho paura di perderti-
-Tom, non succederà- lo bacio dolcemente.
-tu sei la persona giusta. Mi capisci sempre, mi dai ottimi consigli e non ti scoraggi mai- sorride.
-ce la faremo- lo bacio.
Credo che quello sia stato il bacio più vero e appassionato che ci siamo mai dati.
-non ci sentiranno i tuoi genitori?- gli sussurro all'orecchio.
Si alza girando piano la chiave nella porta. - no se facciamo piano- sorride.
Torna verso di me togliendomi la maglietta, un brivido mi percorre la schiena.
-stai bene?- sussurra.
-mai stata meglio- sorrido.
Quella fu l'ultima volta che Tomas mi parlò.
 
 
Quella stessa sera il padre di Tomas gli comunicò il discorso con i genitori di Allison.
Non mi ha chiamato per sapere come fosse andata e nei giorni successivi, a scuola, non vi ha rivolto parola.
-Sum io non so più che fare! Stavamo così bene insieme- la abbraccio.
-Em ci sarà stato qualcosa che lo ha portato a comportarsi così-
Eccolo vedo nel corridoio che porta ai bagni, da solo.
-Tom- gli vado incontro.
-Em, lasciami in pace davvero-
-no!- lo afferro per un braccio e lo trascino nel bagno dei ragazzi - ora mi spieghi cos'hai!-
Mi porta le mani al  viso - ti sto facendo solo del male e mi dispiace davvero tanto. Io ti amo ma non possiamo stare insieme. Dimenticati di me - mi bacia le labbra e corre via.
Rimango nel bagno fino alla fine delle lezioni.
Non mi merito di essere trattata così!
Esco dalla scuola. Lui è seduto sul muretto e sta parlando al telefono.
Cerco di asciugare le lacrime per non fargli capire che ho pianto per circa tre ore di fila.
Mi vede e mi viene incontro.
-lasciami in pace- lo spingo via e inizio a camminare velocemente.
Mi prende per un braccio e mi trascina nella sua macchina. Accende il motore e parte.
-voglio delle spiegazioni,ora!- urlo arrabbiata.
-devo sposare Allison-
Credo di non aver sentito bene.
-il matrimonio ci sarà tra circa due mesi. I preparativi sono molto impegnativi- ride.
-tu non ci andrai al matrimonio, vero?-
-devo farlo-
-no Tomas, no!! No  puoi farmi questo- inizio a piangere - dopo tutto quello che abbiamo passato, non ti puoi arrendere così-
-mi dispiace davvero, Em ma è giusto così!-
-ma cosa stai dicendo! E a me non ci pensi? Ho lottato contro tutti per riuscire a farti capire quanto sei importate per me e tu cosa fai? Molli tutto!-
-ci penso sempre a te, davvero. Io ti amo ok? Ma cosa ci posso fare se il padre di Allison ricatta la mia famiglia!-
-scappiamo, andiamo lontano  da qui-
Sorride - mi piacerebbe ma non posso-
-fammi scendere- dico - ora-
-possiamo vederci lo stesso Em- cerca di mettere a posto le cose.
-certo! Senza toccarci, baciarci e amarci! Io non ti voglio condividere con nessun altra! Lo capisci?- silenzio - voglio scendere Tomas, per favore. Non ce la faccio più.-
-che vuoi dire?-
-che me ne vado-
Mi guarda con aria interrogativa.
-cambio città, vado a vivere da mia zia. Non voglio soffrire più! E non voglio rivedere più ne te ne quella stronzetta della tua futura moglie!- sbatto la portiera e mi avvio verso casa.
Sapevo che Tomas non poteva fare niente, ma scaricare la colpa su di lui mi faceva sentire meglio.
 
  
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