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Autore: my shining world 7    26/09/2014    3 recensioni
E' fondamentale appartenersi. Anima e Corpo.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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About Belongs.
Stile rigirò la penna fra le mani, cercando di capire il significato del nuovo argomento di economia assegnatogli dal coach. Perché lui, da ragazzo fin troppo intelligente, aveva deciso di non seguire la lezione e fantasticare su Lydia.
“pessima scelta Stiles.” Avrebbe detto Derek Hale.
posò la penna, la riprese e iniziò a mordicchiarla.
Lesse e rilesse lo stesso rigo, ma nulla. Non ci stava capendo nulla e per di più gli stava venendo sonno. Scosse la testa e decise di leggere ad alta voce, ma a neanche metà testo, s’addormentò spiaccicando la faccia sul libro.
“Oh si, ohh” gemette Stiles, inebriato dal piacere, Derek Hale lo contemplava rapito, quel ragazzo era dannatamente bello e imbranato; cambiarono posizione  e fu il turno di Stiles di essere attivo e per Derek fula sensazione più bella che avesse mai provato e, arrivato all’apice del piacere, gemette ripetendo più volte il nome del ragazzo “Stiles oh Stiles! Stileees!”
“Stiles!STILES!” ringhò Hale scrollando il ragazzo  ceh cadde dalla sedia come un baccalà. Stiles si risvegliò e mugugnò qualcosa d’incomprensibile, mentre Derek attendeva a braccia incrociate e sopracciglio inarcato. Stiles si sollevò mettendosi  seduto in modo scomposto per terra: suardo perso, schiena curva, testa piegata di lato e...
“che schifo stai sbavando peggio di un cane!” sibilò Hale disgustato. Stiles si ricompose e si alzò improvvisamente in piedi, ritrovandosi il viso del licantropo ad un centimetro dal suo e il rossore s’impossessò delle sue guance “c-che c-ci fai q-qui?” balbettò Stiles ripensando al sogno fatto e arrossendo sempre di più, Derek lo annusò e storse il naso “puzzi di... eccitazione” disse senza espressione e Stiles iniziò a parlare a vanvera, gesticolando e cercando di inventare scuse assurde. “sta’ zitto.” Gl’intimò il licantropo “lo sanno tutti che muori dietro a Lydia” Stiles rimase interdetto da quelle parole e si sentì fottutamente sollevato.
Cambiò subito argomento “Tu devi ancora dirmi cosa diavolo ci fai qui” esclamò puntandogli contro l’indice e Derek inarcò un sopracciglio spostando lo sguardo dal dito a stiles, poi lo spostò sul libro di economia e scoprì i denti in un ghigno beffardo “se non sbaglio il libro di economia non è fatto per essere usato come cuscino, ma per essere studiato!” Stiles avvampò “Io non, n-non...” balbettò interdetto, Derek ghignò nuovamente “e nemmeno..” Stiles lo zittì “H-HO CA-PI-TO!” urlò “Ma se magari te ne vai riesco a studiare.” Concluse sedendosi alla scrivania e indicando a Derek la finestra, ma quest’ultimo incrociò le braccia al petto e lo guardò scettico “studiare le varie posizioni in cui puoi scop..” Stiles balzò in piedi e gli tappò la bocca con la mano, ma la ritrasse subito dopo che il licantropo ringhiò “scopare la tua ‘Amica’” concluse la sua frase, calcando sull’ultima parola. Stiles lo guardò con odio ma non potè fare a meno di arrossire. Derek roteò gli occhi per niente sorpreso.
Stiles si rimise sulla sedia della scrivania “se ci tieni proprio a rimanere qui, non rompere” disse iniziando a leggere “sarò un’ombra” bofonchiò Hale, andando a curiosare per la stanza.
Stiles cercò di concentrare la sua attenzione sull’economia, ma ogni tentativo era vano. Si prese la testa fra le mani contenendo uno sbuffo.
“Davvero non capisci questa cazzata?” chiese una voce suadente vicino al suo orecchio, facendolo sussultare. Questa volta dovette contenere un gemito.
Derek sovrastava l’esile figura di Stiles. Lesse velocemente qualche rigo e schioccò la lingua incredulo “Hale... t’avevo detto di non rompere” sentenziò scontento il ragazzo, facendo ridacchiare di gusto il licantropo, Stiles strinse i pugni, le nocche divennero bianche e la sua voce divenne un sibilo “Ma si può sapere cos’è che vuoi?” chiese atono, sorprendendo Hale, che smise di ridacchiare “Ci sono dei cacciatori che si stanno avventurando a Beacon Hills e tu devi escogitare un ‘favoloso’ piano per riunire il branco” disse serio. Stiles stava per urlargli perché mai non gliel’avesse detto prima, ma Derek continuò a parlare “Ma devi prima finire d’imparare quest’argomento, non vuoi certo ritornare in panchina a la crosse...” concluse saccente, irritando sempre più il ragazzo pallido che, emise uno sbuffo simile a quello di un treno “Tanto è inevitabile.” Disse alzandosi a prendere il cellulare per digitare un messaggio da inviare a tutto il gruppo.
“Stiles!” lo richiamò il licantropo, il ragazzo alzò lo sguardo dal telefono “Uh?” fissò l’uomo lupo che, attendeva a braccia incrociate, appoggiato alla scrivania con sguardo eloquente “Ora ti siedi e studi!” ordinò, Stiles strabuzzò gli occhi “Ok, dal tono comprendo che sia un ordine... ma, perché?” chiese iniziando a pensare che forse a Derek importasse qualcosa di lui e così era. Ma non nel senso in cui pensava Stiles “Mi sei fondamentale, se non studi Scott e gli altri non ti crederanno mai e a me toccherà affrontare da solo i cacciatori” spiegò scocciato, deludendo le stupide aspettative dell’innocente ragazzo.
L’iperattivo posò il cellulare e ritornò alla scrivania, con incollato addosso lo sguardo glaciale del licantropo.
Stiles guardò il libro in attesa di qualcosa. Derek si morse il labbro e prese a parlare “Se vuoi... se vuoi ti aiuto!” esclamò cercando di essere atono, Stiles alzò lo sguardo dal libro e fissò pensante il muro. Dopo qualche interminabile secondo annuì e Derek ghignò.
Il licantropo, dal corpo muscoloso, si mise dietro la sedia e si sporse sopra la spalla di Stiles a leggere il primo paragrafo, si leccò le labbra prima di parlare “Allora, il capitolo introduce l’organizzazione dei businessplan” spiegò con un tono per nulla saccente, poi allungò un braccio e indicò un rigo del libro “Vedi qui? Devi  prestabilire un obbiettivo, tipo aprire una certa azienda –Derek smettila di pensare all’azienda di oggetti erotici- per la quale la banca ti darà il consenso solo se lo ritiene conforme...” Stiles non muoveva un muscolo, ma seguiva le parole di Hale o meglio, pendeva dalle sue labbra, che erano dannatamene vicine al suo viso, che si muovevano suadenti, addolcendo ogni parola, ogni lettera.
Stiles si sorprese di quello che stava succedendo: stava comprendendo economia.
Derek finì di spiegare, andò a sedersi sul letto di Stiles e si mise a fissare il ragazzo “Ho come il presentimento che tu non abbia ascoltato neanche una parola di quello che ho detto” parlò contenendo un sorriso “Emh...” il ragazzo si voltò verso Derek, guardandolo stranito. Calò di colpo il silenzio.
“Come hai fatto?” chiese Stiles e Derek scrollò le spalle “Non importa. Adesso invia il messaggio, così possiamo avviarci nella foresta” Stiles annuì, prese il cellulare ed inviò il messaggio. Poi prese un foglio ed iniziò a progettare un piano, con tanto di disegnini!
Derek sollevò un sopracciglio, sovrastando per la terza volta il ragazzo, che sussultò in modo abbastanza evidente, Derek fece finta di nulla, scrutò il foglio e accigliandosi sempre più iniziò a ridere “e quelli sarebbero i cacciatori?” Stiles si voltò per rivolgergli un’occhiata omicida –Pessima mossa Stiles, pessima!- pensò il ragazzo, ritrovandosi il viso del licantropo ad una distanza molto ravvicinata rispetto al suo. Rimase immobile, con la bocca leggermente schiusa e Derek abbassò lo sguardo su questa, osservò quelle labbra carnose e iniziò a bramarle, guardò Stiles negli occhi, quegli occhi color ambra, nettare degli dei, quegli occhi che lo rincoglionivano come fossero metanfetamina –Hale riprenditi!- disse a se stesso, ma fu inutile, tutto ciò che voleva in quel momento era possedere quelle meravigliose labbra, che se ne stavano lì, ferme, in attesa.
Derek s’allungò a colmare la distanza fra le loro bocche.
“STILES!” lo chiamò Scott prima di entrare nella stanza.
Derek stava appoggiato al davanzale della finestra con la sua caratteristica espressione da misantropo.
Stiles era rimasto così come Derek l’aveva lasciato e fissava a bocca schiusa il punto dove prima stava il licantropo.
Scott li osservò arcuando le sopracciglia “...lui che ci fa qui?” chiese a Stiles indicando Derek con la testa, ma l’iperattivo ragazzo in quel momento era immobile e inattivo, a differenza di qualcos’altro nel basso ventre che spingeva contro la stoffa dei jeans. Derek se la rise sotto i baffi.
Non poteva crederci. Stiles non voleva crederci. Realizzare tale cosa, solo in quel momento, lo sconvolse. Mosse gli occhi e guardò Scott, che fissava interrogativo Derek. Spostò lo sguardo sul foglio e ritornò a guardare Scott. Si sforzò a mettere i suoi pensieri da parte per parlare “A quanto pare dobbiamo cacciare i cacciatori.” Disse atono e Scott annuì lievemente senza distogliere lo sguardo da Hale. Nella stanza entrarono anche Lydia, Allison e Isaac “Beh ragazzi che si fa?” chiese Isaac sfregandosi le mani impaziente e tutti gli puntarono addosso un’occhiataccia, Lydia scosse la testa sorridendo ironica “Isaac ma ancora non hai realizzato di essere un fottutissimo lic...” Stiles le tappò la bocca intimandole di fare silenzio. Gli altri lo guardarono interrogativo, tutti tranne Derek che assunse una strana espressione: un misto fra preoccupazione e soddisfazione. Stiles l’osservò in silenzio.
Delle ombre camminavano intorno alla casa Stilinski. Derek li percepiva e attendeva in silenzio religioso fissando Stiles negli occhi. Gli altri rimanevano immobili, attendendo ordini, ma non sapendo da chi.
“Non muovetevi” intimò Stiles quando Derek si rilassò facendo cenno di abbassare la guardia. Scott guardò Stiles senza muoversi, Allison fece come Scott, mentre Lydia e Isaac spostavano lo sguardo dall’uno all’altro “Ragazzi m’annoio!” esclamò il biondo socciato, non gli piaceva stare fermo, era un fottutissimo licantropo! Stiles guardò male Derek, che inarcò il sopracciglio.
Dovevano parlare. Il prima possibile. La tensione fra i due era asfissiante.
“Sentite, lo attuiamo sto ca... volo di piano?” disse Scott sventolando il foglio di Stiles e guardando speranzoso il gruppo, Stiles lo guardò, ci pensò un po’ e poi annuì.
Uscirono tutti  dalla stanza e Stiles rivolse un’occhiataccia a Derek, poi si girò per raggiungere gli altri ma Hale gli afferrò il polso e lo attirò a sé “Devo parlarti Stiles!” soffiò con estrema calma sulle labbra del ragazzo, la sua voce era roca e, Stiles lo percepì bene, arrapante. “N-non è il momento Hale!” balbettò Stiles cercando di trovare la forza di allontanarsi da quel corpo “Stiles...” Derek aveva un tono indecifrabile, lasciò andare Stiles e si lisciò il giubbotto nero di pelle “cacciamo quei cacciatori” concluse Hale uscendo di casa seguito da Stiles.
***
“”Stiles” lo chiamò il licantropo, ma il ragazzo non si fermò, anzi aumentò il passo. Voleva scappare da tutto “Stiles dannazione fermati!” ringhiò Derek stanco e il ragazzo si fermò solo un momento “Che altre cazzate haaii da propinarmi?” Hale sbuffò e Stiles strinse i pugni “Sei ormai il relitto di una nave che un tempo splendeva... almeno così pareva” sibilò in un sussurro, Derek Hale lo fissò allibito e schiuse la bocca  per dire qualcosa, ma non emise un suono, rimase a guardare Stiles che però non aveva alcuna intenzione di guardarlo in faccia. Vi fu il silenzio.
“Che mi hai fatto?” chiese Stiles con voce tremante e Derek rispose abbracciandolo, non avendo alcuna scusante.
Scott trovò finalmente Stiles, aveva bisogno di alcune spiegazioni, ma scelse il momento sbagliato e rimase a fissare il ragazzo dalla candida pelle stretto nell’abbraccio di un protettivo e geloso “Stil... niente lascia perdere...” disse grattandosi la testa e rimanendo ad osservarli, ma Derek gli lanciò un’occhiataccia  che lo fece fuggire a gambe levate. Derek tornò a dedicare le sue attenzioni a Stiles, quell’uomo che doveva ancora svilupparsi, quel ragazzo che aveva bisogno d’affetto, quel ragazzo che “Quindi ...avevano ragione gli altri?!” sussurrò Stiles sul suo petto “Uh?” Derek gli accarezzò i capelli confuso “L’intesa fra noi è... particolare” Hale annuì e gli baciò la testa “Hanno ragione” gli baciò le guance “l’intesa fra noi” gli baciò il naso “è particolare” sussurrò sulle sue labbra e fu inevitabile, fu la dimostrazione della loro particolare intesa. Le loro labbra aderirono, come i mattoncini di tetris che si assemblano: s’incastravano perfettamente. Quel contatto di pochi secondi mise in subbuglio tutto il suo corpo, le gambe iniziavano a cedere e sarebbe finito per terra se non fosse stato per l’abbraccio di Derek.
Quel bacio gli aveva chiarito ogni cosa. Quel bacio aveva risolto ogni mistero che lo agitava nel sonno. Gli sembrava quasi di sognare. Lui il ragazzino iperattivo e rompipalle fra le braccia si un Sourwolf misantropo. E pareva un sogno anche a Derek, gli pareva troppo bello per essere vero: quel ragazzino che tanto bramava finalmente era suo. Lo desiderava con tutto se stesso, dalla prima volta che l’aveva visto aveva sentito in sé qualcosa di diverso, qualcosa che si manifestava sempre in presenza di quel ragazzo fin troppo loquace.
Stiles non sopportava la gente monotona col broncio.
Derek non sopportava la gente iperattiva e rompipalle.
E fu dannatamente bello per loro stringersi e sapere di appartenersi.
“Ti amo” un sussurro per l’udito, un concerto per il cuore.


Angolino Autrice:
Saaalve! Ed eccomi con un'altra ff. Questa volta è su Teen Wolf. Ed OVVIAMENTE è una Sterek (per la gioia di quella troia di Marianna Tulli) che ho Fluffizzato un po'.
Devo però chiedervi se va bene lasciarla come one-shot  o volete che la cambi in long. Recensite PERFAVORE.
Bacioni Jade :*
Stiles: sei una bastarda del ca...
Scott: ....
Derek: *ringhia*
Scott: okey, okey me ne vado...
Stiles: No Scott, dimmi che volevi!
Scott...
Derek : *mostra i canini*
Scott: niente d'importante, tranquillo, ciao!
Stiles: *guarda perplesso l'amico* Ma ...ma...
Derek: **lo abbraccia da dietro* sei solo mio !
Stiles:* sorride come un ebete*
Der e Stil vi salutano!

 
   
 
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