Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Lurilala    26/09/2014    0 recensioni
[Partecipa al contest Tu sei Lei indetto da Moonwolf.358]
[627 parole] [Song-fic] [Grande dose di tristezza, una manciata di introspezione e un pizzico di dolcezza!]
[Perché da come l'ho descritta sopra questa shot sembra una torta? owo"]
{Voltò la pagina e ogni fotografia che trovava finiva strappata sul pavimento.
Mise nell'anima ogni momento felice racchiuso in quelle fotografie, catturandolo con gli occhi, cacciandolo in fondo al cuore.
Là, chiuso in una scatola, in un angolo, a prendere polvere, dove non avrebbe potuto più farle male.
Doveva andare avanti e mettere via quella storia finita nelle lacrime.}
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Un pugno di foto in mille pezzi § Non posso metterti via
Pacchetto: "Ho messo via" di Ligabue
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic
Raiting: Verde
Coppia: Het
Avvertimenti: //
Note: //



Un pugno di foto in mille pezzi § Non posso metterti via

Ho messo via un po' di foto che prenderanno polvere
sia su rimorsi che rimpianti, sui dolori e sui perché.
Sto facendo un po' di posto e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato, ce n'è e ce ne sarà.
Ho messo via un po' di cose ma non mi spiego mai perché
io non riesca a metter via te...!
-Ligabue "Ho messo via"



Lui non era più lì.
Se n'era andato, era volato via.

Simona strinse i denti, cacciando in fondo agli occhi le lacrime.
Non poteva piangere, non di nuovo.
La stanza era vuota, silenziosa. Aveva messo da parte tutto il rumore per rimanere da sola con se stessa.
Marco l'aveva lasciata per andare con la prima oca di turno e la ragazza aveva sentito la sua anima spezzarsi in mille pezzi.
Uno per ogni fotografia.

La sua mano accarezzò la copertina dell'album, con nostalgica tenerezza.
Dentro quel quaderno era racchiusa la sua storia con Marco, tutte le loro foto insieme.
Come aveva potuto lui dimenticare tutti quei bei momenti?
Simona si morse le labbra, indecisa. Poi si convinse ad aprire quell'album, a rivivere tutto da capo, a dimenticare tutto.
Come un reset.
La prima foto la colpì come una pugnalata.
Marco le cingeva i fianchi con le mani e lei gli circondava il collo con le braccia; erano entrambi girati verso l'obbiettivo e sorridevano radiosamente.
Si strinse nelle spalle, tentando di tenere insieme i pezzi di se stessa e non scoppiare a piangere.
Sfilò la fotografia dal suo posto e la strinse febbrilmente fra le mani.
Doveva mettere via quello che era stato, andare avanti.
Le sue mani si mossero istintivamente e la foto cadde a terra, spezzata a metà.
Voltò la pagina e ogni fotografia che trovava finiva strappata sul pavimento.
Mise nell'anima ogni momento felice racchiuso in quelle fotografie, catturandolo con gli occhi, cacciandolo in fondo al cuore.
Là, chiuso in una scatola, in un angolo, a prendere polvere, dove non avrebbe potuto più farle male.
Doveva andare avanti e mettere via quella storia finita nelle lacrime.

Si fece male quando capì di non avere nemmeno avuto il tempo di terminare l'album.
Molte pagine non erano mai state riempite.
Momenti mai vissuti. Sorrisi mai fatti. Baci mai dati.
Quelle pagine vuote erano il sorriso piangente degli istanti che non c'erano stati.
Simona voleva solo il tempo di completare l'album. Voleva solo il tempo di riempire quelle pagine di sorrisi da strappare e mettere via, nell'angolo del suo cuore.
Ma Marco non glielo aveva permesso.

Quando l'album fu vuoto lo chiuse e fissò con gli occhi pieni di lacrime il mucchio di fotografie strappate.
Ora aveva spazio, spazio per altre foto, per altre storie, per altri amori.
Aveva spazio e lo voleva riempire, voleva che quelle pagine tornassero ad essere piene di sorrisi felici.
Simona però lo sapeva. Sapeva che del posto vuoto ci sarebbe stato sempre.
Nessuno era stato con lei abbastanza da riempire un'intero album.
Continuava a sperare, lei. Sperava che qualcuno riuscisse a farla sentire di nuovo felice.
Qualcuno come Marco.
Già, sempre lui. Spezzare le fotografie non era servito a nulla, in realtà.
Simona lo amava e avrebbe continuato a farlo, sempre.
Un pugno di foto, tutto quello che le rimaneva di lui.
Un pugno di foto che lei aveva strappato in mille pezzi.
Però forse sarebbe tornato da lei, per completare quell'album di fotografie.
Simona non l'avrebbe mai messo via, nell'angolo del suo cuore.
Perché lei voleva che tornasse e non si sarebbe arresa.
Anche se Marco l'aveva lasciata per un'altra, Simona sperava che lui l'amasse ancora.
Sperava che tutti quei "ti amo" non fossero falsi.
Avrebbe atteso in ombra, senza farsi notare, continuando ad amarlo in silenzio e desiderando i suoi baci e i suoi sorrisi.

"Bacerai quella ragazza come baciavi me?
La stringerai fra le tue braccia, mentre una macchina fotografica cattura i vostri sguardi felici?
Non voglio distruggere il vostro amore.
Amala Marco. Ti prego, amala come non hai amato me.
E io ti aspetterò qui. Se mai vorrai tornare, io ci sarò.
Perché non posso mettere via il tuo ricordo.
Non fin quando quelle pagine saranno ancora vuote."
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Lurilala