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Autore: MadreDeiDraghi    26/09/2014    1 recensioni
**tratto dal 1° capitolo:**
"mezzo sorriso che gli faceva capolino sul bel volto. Lucy girò lentamente lo sguardo verso la ragazza col pugnale. Era molto bella, anche se un poco bassa. Indossava abiti neri, come quelli del ragazzo, aveva lunghi capelli rossi ricci e un’aria determinata sul volto."
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonathan, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quando aprì gli occhi Lucy si trovava in una piccola stanza. era stata appoggiata su un divano sgualcito, sopra di lei una lurida coperta marrone a coprirla. Si alzò, facendo attenzione a non far rumore. Si guardò intorno, non una voce, un suono o anche un semplice rumore di passi spaccava il silenzio irreale di quel posto. Lucy aprì la porta, la stanza dava su uno stretto corridoio in pietra nera, illuminato qua e la da piccole pietre che emanavano un forte luce azzurrognola nel posto, creando un’atmosfera romantica e misteriosa.
Lucy camminava piano e incerta nel posto deserto, le gambe le tremavano, mentre il freddo di quel luogo le penetrava nella pelle. Indossava ancora il sottile abito bianco che aveva all’Istituto, lacero. Ad un tratto si fermò. Si sentiva strana, affamata, ma il suo corpo non voleva biscotti o cioccolato come al solito, aveva bisogno di… sangue! Quel pensiero la travolse, perché? Quella domanda le martellava la testa, poi ricordò la sera precedente, ricordò Veronica che la mordeva e poi la spada che penetrava nel petto della ragazza-vampiro. Lucy si accasciò  terra, tremante, mentre lacrime calde gli affioravano sul viso cereo. I singhiozzi rimbombavano nel corridoio. “Credimi, so come ci si sente” disse ad un tratto una voce alle sue spalle.
La ragazza si voltò e, incespicando, si alzò in piedi. Di fronte a lei c’era uno dei ragazzi, quello bruno e riccio, dall’aria sciocca e un po’ sfigata. Da così vicino,  non sembrava tanto male, non fosse stato per la maglietta larga con su scritto “Party man”. Lucy sorrise a quel pensiero così… normale. Poi il dolore l’assalì di nuovo, dolore misto a consapevolezza, non sarebbe più potuta tornare a casa, mai più! “Tu non sai niente” disse con voce incerta la ragazza. “Oh, fidati, io so eccome... ecco forse so non è la parola più giusta” aggiunse e guardando l’espressione smarrita sul volto di Lucy disse: “Capisco, vedi un demone, per la precisione Asmodeo, il padre di Magnus, mi ha cancellato la memoria in un mondo di demoni. E insieme alla mia memoria si è preso la mia immortalità, la mia vampireità!” annunciò solenne il ragazzo, poi sorrise a Lucy. Anche la ragazza sorrise, sebbene fosse sempre più confusa e triste.

Sebastian arrivò dall’ombra, silenzioso come un gatto, ombra tra le ombre. La luce soffusa delle strega luci lo rendeva misterioso e leggermente inquietante. La pelle che gli diveniva cerea, ancora più bianca del normale, mentre i luminosi occhi verdi risaltavano nell’oscurità, come stelle nel cielo, divertiti. “Allora? Che fate?” chiese il ragazzo sorridendo. Lucy si voltò di scatto, sbattendo quasi la testa contro il muro alle sue spalle. “Scusa” disse ancora il ragazzo chinando il capo, “Non volevo spaventarti” aggiunse.
Gli occhi di Lucy gli scorsero lungo tutto il corpo, mentre il cuore le martellava prepotente nel petto. Era bellissimo. Alla ragazza ricordava un fantasma che aleggiava in un castello incantato alla ricerca della sua personale vendetta. Un angelo caduto. Ecco cosa le sembrava. Il ragazzo alzò il viso e incontrò gli occhi tristi di Lucy. La ragazza sent’ì Simon andarsene. Era stato prezioso per lei, gli aveva insegnato alcuni trucchi per restare calma anche se sentivi il tuo cuore restare immobile, le aveva spiegato i divieti e i limiti dei vampiri… ma ciò di cui lei aveva davvero bisogno erano gli occhi verdi del ragazzo che aveva di fronte. Nessuna parola lasciò la sua bocca quando il mondano se ne andò, silenzioso. Sebastian le tese una mano, sinuosa ed elegante, lei l’afferrò con decisione, poi gli sorrise. “Hai fame?” le domandò lui. Per tutta risposta Lucy sentì un lieve dolore al labbro inferiore, poi un filo di sangue le scese lungo la mascelle, attraversò il collo e scomparve dentro il suo vestito. “Ti ci abituerai” le disse lui in tono gentile.
 
   
 
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