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Autore: Cardy    06/10/2008    3 recensioni
A volte mi chiedo se le persone si accorgono di come la vita possa cambiare in un secondo: basta semplicemente cambiare direzione per cambiare un piccolo particolare della nostra vita per sempre!
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DELL'AUTRICE: questa è il mio primo racconto originale, spero vi piaccia! Non risparmiate le critiche, quelle sono sempre pronta a riceverle :)

A volte mi chiedo se le persone si accorgono di come la vita possa cambiare in un secondo: basta semplicemente cambiare direzione per cambiare un piccolo particolare della nostra vita per sempre!

Non sono mai stato uno di quei ragazzi sbruffoni e testa di cavolo che amano prendere per il culo le persone come non sono mai stato una vittima silenziosa dei bulli, non sono mai stato niente per l'esattezza, sono uno di quelli che siedono dietro a scuola con cui ci si scambia qualche parola per gentilezza, ma basta! Solo che sono sempre quelli come me che si accorgono maggiormente che le cose cambiano in maniera drastica a volte, naturalmente essendo io così poco importante nessuno ci fa mai caso!

Come quella mattina mentre mia madre ed i miei insopportabili fratellini stavano preparando la colazione io mi stavo spazzolando i miei capelli ribelli, perchè io in testa ho dei fili dorati di plastica invece dei capelli! La porta suonò: era il gran giorno! Mio padre morì quando avevo sei anni e la mamma aspettava quelle piattole dei miei fratellini, passati due anni si fidanzò con un altro uomo vedovo anche lui e con un figlio della mia età, aspettarono dieci anni per vivere insieme... ed eccoci qui. Il giorno prima del mio sedicesimo compleanno mia madre mi fece il regalo peggiore della mia vita un altro fratello!

-"Gabriel scendi, muoviti!"- ruggì mia madre con voce dolce, un ultima spazzolata e scesi con malavoglia le scale.

-"Non potevi pettinarti i capelli?"- sibilò maligna la mamma prima di aprire la porta, uno dei gemellini mi fece la linguaccia scansando agilmente un mio scappellotto.

-"Salve a tutti!"- il suo uomo era appena entrato con una scatola piena di robaccia, i capelli neri pettinati con la linea nel mezzo, camicia aperta e bianca, pantaloni da completo neri il classico bravo uomo d'affari! L'unica cosa del suo aspetto che mi piaceva erano gli occhi, mezzi blu e mezzi dorati, veramente particolari, mia madre gli diede un bacio leggero sulle labbra e scoccò a me uno sguardo di rimprovero, ma che pretendeva da me?

-"Ciao Alec, spero che sia stato facile trovare la casa!"- cinguettò mamma, mi venne la nausea a solo sentirla con quella voce.

-"Tranquilla Fiamma l'ho trovata subito."- si girò verso la porta -"Angel ti muovi ad entrare?"-

preceduto da un borbottare costante entrò un ragazzo sicuramente più alto di me e più muscoloso, dai capelli neri come pece ed il viso spigoloso gli occhiali da sole gli coprivano la parte alta del viso. Lo studiai per un po' poi lui si girò verso di me ed alzò gli occhiali, mi trovai a fissare gli stessi occhi di suo padre se non più belli per via di quelle macchioline arancioni proprio vicino alla pupilla. Doveva essere felice come me per via di questa unione di famiglie visto che mi guardò dall'alto al basso segno che la sua esplorazione del mio aspetto non aveva dato risultati favorevoli.

-"Ciao!"- bofonchiò minacciato dallo sguardo di aspettativa di suo padre.

-"Ciao!"- Esclamai di rimando riuscendo anche a concedermi un sorriso solare e di pietà, se dovevo fingere di essere contento tanto valeva farlo per bene no? Mia madre apprezzò i miei sforzi visto che mi diede una carezzina sulla testa senza preoccuparsi di spettinarmi, poi condusse il suo compagno in cucina per la colazione.

-"Mikail scendi subito dal corrimano!"- gridai accorgendomi che la peste dai capelli rossi stava per calarsi lungo le scale facendosi scivolare, feci due scalini poi Daniel si lanciò sulle mie caviglie facendomi cadere a faccia in giù proprio ai piedi del mio nuovo fratello: figura di merda garantita con i gemelli! Angel guardava con l'aria di chi non sa se intervenire o piegarsi in due dalle risate, sperai che optasse per la prima scelta infatti si affrettò a staccare la peste dai miei piedi beccandosi un morso che gli fece sfuggire un esclamazione di dolore mentre Mikail era sceso fino alla mia faccia per saltarmi sullo stomaco. Io ero steso per terra con il più piccolo dei gemelli che mi usava come tappeto elastico mentre Angel era alle prese con il più grande dei gemelli che lo azzannava in tutti quei punti che trovava scoperti, cosa aspettava la mamma a venirci a salvare?

-"Mikail, fermati mi fai male!"-gridai cercando di spingere giù dal mio petto la peste che si gettò sui miei capelli.

-"Fammi smettere se riesci Gab puzzone!"- mi pigliò per il culo il mio adorato fratellino.

-"Adesso basta!"- urlò Angel spazientito, prendendo Daniel per i capelli e tirandoglieli fino a farlo staccare dal suo polso, Mikail si lanciò per difendere il gemello dandomi il tempo di alzarmi e staccarli tutti e due dal nuovo arrivato della famiglia!

-"Stai bene?"- domandai quando le pesti avevano deciso che non eravamo più interessanti.

-"Quelli sono indemoniati!"-

-"NO! Oggi sono anche tranquilli!"- lo aiutai ad alzarsi da terra. Si spolverò i vestiti cercando di togliere al meglio la polvere senza riuscirci, sbuffò e mi guardò -"Ma tu ti fai sempre trattare così?"-

-"Provaci te a resistere a quei due che ti saltano addosso insieme!"- replicai stizzito.

-"Hanno dieci anni!"-

-"Guarda che anche tu sei stato abbattuto da due bambini!"- gli feci notare gentilmente.

-"Ok me la sono meritata!"- sorrise, aveva un gran bel sorriso che gli rendeva più dolce gli angoli spigolosi del viso.

-"Vuoi vedere la tua stanza?"-

lui annuì e mi seguì in quella che era la mia vecchia camera, si guardò intorno indugiando sui poster de Rob VanDam oppure su quello del signore degli anelli con Vigo Mortesen in evidenza, sulle pareti tinte di rosso sangue e corposo, poi sul mio letto pieno di peluche di volpe. Inarcò un sopracciglio e mi guardò in faccia serissimo, non so perchè lo fece ma mi poggiò sulla parete bloccandomi con le mani intorno alla mia faccia e ghignò.

-"Sei gay fratellino?"- sembrava prendermi in giro con quello sguardo di sufficienza.

-"E a te che frega?"- arrossì senza volerlo, mi dava fastidio come mi stava trattando.

-"Visto la tua stanzetta dei giochi sembrava che lo fossi, non c'è motivo di prendersela tanto se non ci ho beccato!"- si staccò da me ed incominciò a mettere a posto la roba che suo padre aveva portato la settimana prima. Lo guardai con odio -"Forse lo sei te!"- gli ringhiai contro, lui scosse le spalle e mio guardò con sguardo neutro.

-"Si, lo sono!"- lo dichiarò candidamente -"L'ho scoperto un anno fa, visto che guardavo il culo dei miei amici piuttosto che quello delle ragazze."- la confessione mi spiazzò tantissimo, come faceva a parlarne così tranquillamente? O forse la mia era solo gelosia dovuta al fatto che anche io lo ero ma ancora non ero pronto a parlarne così facilmente.

-"Bene, meglio per te?"- sbottai innervosito, non mi piacevano certi discorsi. Lui alzò le spalle e mi guardò con un ghigno poco rassicurante.

-"Dicevo che se magari lo eri potevo provarci con te, fratellino."-

-"Ma vedi di andare a farti fottere!"-

-"Gabriel!"- la voce di mia madre mi fece sobbalzare dallo spavento. Quando le pesti ci avevano assaltato era in cucina a limonare con il suo uomo mentre se io stavo strippando eccola comparire alle mie spalle pronta a punirmi nei peggiori dei modi.

-"Mamma...ti posso spiegare..."- inizia balbettando intimorito dal fatto che lei mi guardava torva con le mani sui fianchi.

-"Lascia perdere ragazzino, lo sapevo che di te non ci si poteva fidare!"- ecco la ramanzina -"Ti avevo chiesto di essere gentile e questo è il modo di fare?"- sospirò e si portò le mani alle tempie.

-"Scusa mamma."- sussurrai. Angel si alzò guardandola con aria ipocrita, e scuotendo la testa.

-"Tranquilla signora, è stata colpa mia!"- ma sentitelo il serpente! In quel momento faceva la parte del buon ragazzo che salva il cattivo dalla giusta punizione e mia madre ci stava cadendo visto lo sguardo adorante che gli lanciava.

-"Magari anche Gabriel fosse come te Angel caro!"- Oh Mio Dio! A quelle parole avrei voluto nascondermi sotto terra, ma come faceva mia madre a non accorgersi che lui era un bastardo?

-"Non farti ingannare, Fiamma!"- Alec stava sulla soglia e fissava il figlio con aria di rimprovero -"Il signorino qui presente in realtà sta facendo il suo numero: di solito impreca come uno scaricatore di porto ed è fine come un camionista ubriaco!"- vidi Angel diventare leggermente rosso in viso e ghignai tra me e me soddisfatto. Mia madre scosse la testa sorridendo come una povera scema, avrei voluto che non avessero mai deciso di abitare come un unica famiglia, avevo una brutta sensazione che non voleva andarsene.

A cene il tavolo sembrava molto più piccolo ,Mikail e Daniel facevano le fuse rivolti verso Alec da bravi bambini poco prima di girarsi verso di me con un sorriso maligno iniziando a tirarmi i piselli che teoricamente erano il contorno della salciccia, sospirai guardando altrove e trovandomi a fissare gli occhi azzurri si Angel che mi indicò le sue parti intime e mimo con le labbra uno strafottente "ne vuoi un po'?" fantastico! Non bastavano quelle bestie gemelle ma ci voleva pure il maniaco sessuale per fino nella mia camera! La cena peggiorò quando mamma ci informò che non era riuscita a preparare il dolce preferito dei gemelli che reagirono mettendosi a piagnucolare come dei pazzi e mia madre iniziò a berciare che dovevano stare buoni per poi girarsi verso di me e rimproverarmi che ero io che dovevo fare in modo che i piccoli riuscissero a crescere bene. Mi alzai e andai diretto verso la mia camera stando attento a non chiudere la porta per evitare altri problemi o discussioni, mi infilai diritto sul balconcino della mia finestra facendo dondolare le gambe verso il vuoto.

-"Gabriel, scusa per prima!"- Mikail si sedette vicino a me però con le gambe verso la stanza, guardai il mio fratellino: era diverso da me con i lineamenti dolci e femminili, i capelli morbidi come seta e rosso sangue, gli occhi marrone nocciola quelli erano l'unica cosa che i gemelli non avevano uguale infatti Daniel li aveva verdi come me e la mamma. Mikail dei due era il più tranquillo, quello più dolce e più intelligente in un certo senso, comunque in quel momento era lì che mi guardava davvero dispiaciuto per quello che mi aveva fatto subire insieme a nostro fratello.

-"Non fa niente Mikail, non ti preoccupare!"

-"Non ti piace il nuovo fratello vero?"-

-"Bho! È troppo presto ancora per deciderlo e a voi?"-

Lui scosse la testa e mi guardò con gli occhi da cucciolo abbandonato -"Secondo te Daniel preferirebbe più lui che me?"-

Mi voltai ad incontrare il suo sguardo -"Mikail io credo che prima che voi due vi separiate nevicherà nel Sahara!"-

Finalmente mi fece un sorriso e mi diede un grosso bacio in guancia adoravo i sorrisi del mio fratellino, l'arrivo di Angel mise fine al momento di tranquillità visto che Mikail si scansò di botto da me e mi tirò i capelli facendomi una pernacchia e scappando via.

-"Allora ti diverti a farti tormentare dai bimbi, fratellino!"- mi canzonò la serpe.

-"Stavamo parlando. Intelligentone!"- replicai gelido. La sua mano si posò sulla mia schiena stringendomi un poco la maglia.

-"Lo sai che potrei spingerti giù vero tesoro?"- lo disse con una tranquillità che mi spinse a guardarlo con gli occhi spalancati fino a farmi male.

-"Stai scherzando, vero?"- era domanda deficiente ma era l'unica cosa che mi veniva in mente.

-"Che ne dici di scoprirlo?"- lo sussurrò ad un millimetro dal mio orecchio, quando la sua lingua mi sfiorò il lobo mi alzai di scatto e persi l'equilibrio. Il vuoto sotto i miei piedi mi rese folle, Angel mi tenne stretto per il collo della maglia e mi afferrò il braccio ma poco dopo lo sentì cedere, mi ritrovai aggrappato al bordo del balcone. Angel mi guardava tendendo la mano sinistra verso di me.

-"Prendila!"- sussurrò.

Lo guardai con le lacrime agli occhi mi sentivo sempre più stanco e stavo per farmi cadere -"Non ce la faccio!"- piagnucolai disperato.

-"Si che ce la fai, fifone! Papà!"- urlò verso la porta. Dopo dieci secondi avvertì la porta chiudersi ed il borbottio confuso di Alec, guardai di sotto e vidi solo buio mentre sopra mi ritrovai a fissare Alec che mi afferrò il braccio e mi tirò su con forza.

-"Stai bene Gabriel?"- credo che mi chiese comunque sia non riuscì a rispondere perchè il mio petto venne scosso da singhiozzi sempre più frequenti, mamma entrò in camera di corsa ed anche i gemelli dopo di lei. Alec le spiegò cosa era successo o almeno quello che sapeva e lei mi tenne stretto fino a quando non mi calmai.

-"Quante volte ti ho detto di non sederti lì testone?"- mi rimproverò con dolcezza, la cosa che mi stupì fu che Daniel mi si avvicinò e mi diede un bacio sonoro nella guancia.

-"Troppo forte fratellone! Stavolta anche io mi sarei messo a piangere!"- la sua affermazione scatenò uno scoppio di risate nella stanza mentre lui si imbronciava, lo abbraccia e ricambiai il bacio, io sapevo quanto il piccolo fosse orgoglioso e quanto gli fosse costato dirmi quelle cose.

Mia mamma sospirò e mi guardo ancora preoccupata e propose di andare a letto cosa che accettammo con gioia per una volta! Mentre eravamo stesi nei rispettivi letti Angel si tirò sul gomito per guardarmi. -"Non volevo veramente farti cadere, piccolo!"-

-"Lo so!"- in realtà non ne ero poi così sicuro, il discorso che avevamo fatto poco prima di quel casino mi aveva messo in allarme. Lui si alzò e si sedette sul mio letto cosa che mi mise ancora di più in agitazione, i suoi occhi azzurri mi scavavano dentro, mio accarezzò la schiena con dolcezza quasi stesse accarezzando un bimbo piccolo.

-"Ti sarai preso una bella paura!"- cercò di consolarmi. Senza parlare annuì, sentivo le guance ardere solo per la sua presenza accanto a me, la sua mano continuava a percorrere la mia schiena con movimenti lunghi e delicati, la sentì scendere un poco allargare la carezza fino alle mie natiche.

-"Sei stato coraggioso fratellino."- il suo sussurro era diventato sensuale, ormai capivo poco o niente, il mio cervello era entrato in sciopero. Poco dopo lui si sdraiò su di me ed io mi tirai le coperte fino al naso, con gesti lenti e studiati mi tolse la coperta e la fece scivolare a terra, cercai di dire qualcosa ma anche la mia lingua era entrata in sciopero.

-"Chiudi gli occhi piccolo!"-mi ordinò ed io eseguì. Le sue labbra si posarono sulle mie un dolce sapore di arancio si sparse per tutta la mia bocca, la sua lingua si intrecciò con la mia e le mani mi modellavano il corpo, era fantastico! Però anche se sentivo che non era giusto, in quel momento ero nelle sue mani e quando chiuse il mio pene in una morsa morbida e calda mi morsi le labbra per non urlare come un pazzo! La sua mano continuò a torturarmi fino a che io non esplosi ed aprì gli occhi, lo guardai imbarazzato e lui per risposta si leccò la mano facendomi emettere un piccolo gridolino.

-"Girati fratellino!"- visto che non lo facevo mi mise le mani intorno ai fianchi e mi costrinse a pancia in giù, iniziai a tremare come una foglia da quando sentì la sua erezione spingermi sulle natiche. -"Questo farà un po' male!"- mi avvertì. Un poco? Sembrava che stesse scavando dentro di me con dell'acido, ma forse ero io che esageravo. Il piacere iniziò a tornare dopo un po' che spingeva dentro di me, che le sue mani continuavano ad accarezzarmi. Sussurrai varie volte il suo nome, troppo confuso per capire qualcosa, stavo troppo bene, troppo in sintonia con Angel che sbuffava e spingeva contro di me. Lo sentì irrigidirsi quando si svuotò dentro di me, mugugnando il mio nome. Finì tutto e lui si alzò guardandomi con un sorriso maligno. -"pensavo peggio!"- sentenziò. Ci rimasi di merda e me girai verso il muro per non doverlo guardare in faccia, mi aveva preso in giro e basta, lo sentì tornare sul suo letto e spegnere la luce, avrei voluto morire in quel preciso istante, speravo di farlo almeno! Invece alla mattina mia mamma mi poggiò la mano sulla spalla e mi scosse dal sonno. -"Gabriel, svegliati che c'è Andrea! Devi fare una ricerca con lui o mi sbaglio?"-

Sospirando mi alzai a sedere, la schiena mi faceva male per non parlare del culo! Mi misi le prime cose che trovai, la serpe stava ancora dormendo, le lenzuola lo fasciavano ed un suo braccio gli copriva gli occhi, era stupendo... ma che pensavo? Quello era solo uno stronzo e basta! Scesi ed andai dal mio migliore amico lo vidi parlare con Daniel e quest'ultimo lo guardava con adorazione, mentre lui si spingeva i corti capelli biondo cenere all'indietro una sigaretta tra le labbra e gli occhi chiari fissi sul mio fratellino. Guardai la scena e poi mi avvicinai, Andrea mi fulminò con lo sguardo, mio fratello lo adorava ma lui odiava essere al centro dell'attenzione.

-"Era ora, dovevamo vederci da mezzora!"- sibilò.

-"Scusa, ho dormito poco!"- mugugnai in imbarazzo, speravo solo che non mi chiedesse spiegazione.

-"E come mai?"- ecco fatto!

-"Te lo dico poi! Adesso iniziamo a lavorare!"-

-"Andiamo in camera tua?"-

Storsi la bocca pensando ad Angel, poi annuì con la testa, salimmo le scale ed entrammo in stanza. Angel si stava vestendo e ci guardò con aria interrogativa -"Salve!"- ci salutò con un sorriso che diventò quello di un predatore quando si posò su di me. Andrea non era stupido e ci guardò interrogativo, era lo stesso sorriso che lui lanciava alle ragazze che si portava a letto ed io, nel caso di Angel ero la ragazza!

-"Salve!"- Andrea gli porse la mano -"Tu devi essere il nuovo acquisto della famiglia!"-

-"Esatto, sono Angel, piacere!"- gentile e cordiale il bastardo!

-"Andrea! Quello è un geco vero?"- indicò il tatuaggio sulla spalla di Angel, come avevo fatto a non averlo notato era un mistero visto che occupava tutta la superficie muscolosa! Merda stavo sbavando come una cagna in calore! Mi diedi subito una regolata cercando di interessarmi ai fogli per la ricerca di storia sui campi di concentramento. Loro continuarono a parlare di tatuaggi ed orecchini, dove faceva più male e dove lo avrebbe voluto Andrea, dopo una buona mezzora che parlavano di cose di dubbia utilità tossicchiai per attirare l'attenzione del mio amico ma invece mi trovai a fissare gli occhi azzurri più belli del mondo! Angel sorrise seducente e mi venne vicino poggiandomi una mano sulla testa accarezzandomi i riccioli biondi, la pelle delle mie guance iniziò a bruciare e tutto il mio corpo sembrò riconoscere il suo odore e il suo calore.

-"Forse ti abbiamo trascurato troppo, fratellino!"- si girò verso Andrea -"Vi lascio fare ciò che dovete! Ci vediamo a pranzo bello!"- uscì dalla stanza. Andrea mi guardò con fare indagatore e non so che dedusse perchè sgranò gli occhi e boccheggiò.

-"Ci sei andato a letto!"- sbottò incredulo. Cercai di non guardarlo in faccia e gli tirai una cartellina con varie immagini del periodo nazista ma lui non mollò la presa. -"Quando?"-

-"Questa notte!"- gli gridai quasi -"Mi è praticamente saltato addosso!"-

-"E tu ci sei stato!"- sembrava quasi ferito, il suo tono era quello di qualcuno che era stato tradito dalla propria donna.

-"Un poco!"- cercai di cambiare discorso -"Secondo me dovremmo..."- la sua bocca premette sulla mia prima che potessi continuare, spinsi sul suo petto ma lui mi bloccò le braccia ed iniziò a battere con la lingua sui miei denti serrati. Un pizzico parecchio forte sul braccio mi fece mugugnare e la sua lingua si introdusse nella mia bocca, giocando con la mia, accarezzando il palato e l'interno delle guance. Che stava succedendo? Fino a due giorni prima ero ignorato ed evitato de tutti, Andrea mi prendeva in giro perchè diceva che era tutta carne sprecata sul fatto che fossi gay e adesso ero bloccato dal suo corpo muscoloso ma comunque aggraziato con la sua lingua in bocca e solo poche ore prima avevo fatto sesso per la prima volta con il mio fratellastro. Decisamente il mondo aveva preso a girare al contrario! Finalmente Andrea si staccò da me ma solo per passare a baciare il mio collo, mi lasciai sfuggire un gemito.

-"Andrea ma che fai?"- cercai di mormorare. Poggiò un dito sulle mie labbra e mi fece segno di non parlare spingendomi dolcemente in ginocchio.

-"Tu stai tranquillo Gab! Vedrai che ti piacerà, adesso però apri la bocca da bravo!"- si slacciò il bottone e la zip e si tirò un po' giù i boxer mettendo in mostra il suo pene... dovevo ammettere che era dotato! Me lo avvicinò alle labbra e premette leggermente quel tanto che bastava per farmele aprire, colto da un'ispirazione lo leccai per tutta la sua lunghezza, facendogli emettere un gemito di assenso, le sue mani erano sulla mia nuca ed intrecciava alle dita i miei capelli, tirandoli ogni tanto, poi lo presi tutto in bocca e stavolta lo sentì lanciare un gridolino soddisfatto dandomi il ritmo con le mani. Quando venne mi ritrovai la bocca piena di liquido caldo e salato, non riuscendo a respirare lo inghiottì tutto tranne qualche goccia, che raccolsi con la mano e lo leccai poi.

-"Porca puttana, Gab! Mi vuoi fare morire?"- sbottò il mio amico sorridendo con aria ebete.

Io lo guardai dal basso e gli ringhiai contro -"Almeno ti è piaciuto stronzo!"- gli tirai una pacca più forte che potei sulla gamba -"ma che ti è saltato in testa? Io non sono micca una puttana, sai?"-

le lacrime iniziarono a bruciarmi gli angoli degli occhi. Andrea sospirò e si sedette per terra accanto a me.

-"Tu mi piaci Gabriel!"- confessò lasciandomi incredulo a bocca spalancata -"Tutte le ragazze che mi trombo era solo per non saltarti addosso prima che tu fossi stato pronto, ma quando decido che è ora di dirti tutto scopro che sei già andato a letto con un altro!"- il suo sguardo si indurì di colpo. Lì si che mi sentì una merda, come avevo fatto a non accorgermene? Lo avevo fatto soffrire ed era logico.

-"Scusa!"- borbottai lasciando che due lacrime mi rigassero le guance, lui ne raccolse una e si portò il dito in bocca per berla. -"Andrea! Smettila!"- divenni rosso come un semaforo e forse anche di più.

-"Vuoi essere la mia donna Gab?"-

-"Io non sono una donna!"-

-"Hai capito cosa intendo! Tu rispondi semplicemente si o no e non rompere le palle!"- mi sgridò.

Ci pensai un poco, stare con lui voleva dire rendere pubblico il mio orientamento sessuale e

soprattutto dirlo a mia madre. Dirgli di no voleva semplicemente rinnegare la mia natura!

-"Si!"- di nuovo le mie guance diventarono roventi. Andrea si sporse verso di me e stavolta non mi allontanai da lui e mi feci baciare, un bacio dolce e pieno di sentimento, mi fece sentire bene. Sarà stata fortuna oppure solo sfiga, ma in quel momento entrarono i gemelli e ci beccarono ancora teneramente abbracciati, dietro di loro la mamma con un vassoio di biscotti. Mikail e Daniel frenarono ad un pelo da noi con gli occhioni sgranati mentre mamma, dopo un attimo di sorpresa sospirò e sorrise.

-"Lo sapevo."-disse con calma -"Comunque non è questo genere di ricerca che dovete fare e soprattutto niente sesso sul pavimento!"-

-"Non sei arrabbiata?"- provai a dire con voce bassa.

-"Perchè dovrei?"- stavolta fu lei a sgranare gli occhi -"Se tu lo ami non posso dire niente altro che in bocca al lupo!"-

-"Crepi!"- conclusi io sorridendole di rimando.

-"Ma continuo a credere che la ricerca che dovevate fare fosse un altra!"- mise le braccia incrociate sul petto ed alzò un sopracciglio, brutto segno.

Andrea si alzò e si chiuse i pantaloni davanti ai miei ancora sbigottiti fratellini, Daniel ringhiò e Mikail lo seguì a ruota, altro bruttissimo segno!

-"Non toccare mio fratello!"- esclamarono insieme saltando addosso al mio uomo. Andrea si ritrovò per terra con le pesti addosso che lo mordevano ferocemente.

-"Bambini smettetela!"- urlò mia madre. I gemelli si bloccarono e sempre ringhiando si misero al mio fianco, avevo due guardie del corpo di dieci anni!

Andrea era ancora per terra con l'aria di chi non ci capiva molto, poi si mise a ridere, sarà stato il fatto che stavamo insieme adesso ma la sua risata mi sembrò infinitamente sensuale e calda, lui si sentì osservato perchè ricambiò lo sguardo e mi lanciò un bacio.

-"Adesso noi usciamo dalla stanza"- portò i gemelli fuori dalla stanza -" e voi incominciate con lo studio, la porta di questa stanza resta aperta almeno finché non vedo una ricerca decente!"-

Dopo che furono usciti iniziammo a fare ciò che dovevamo, una palla del trentadue, ma alla fine ci mettemmo poco tempo alle dieci avevamo finito tutto.

-"Mamma!"- la chiamai e lei venne a controllare, ci guardò uscì dalla stanza e si tirò dietro la porta! -"Secondo me andava bene!"- sghignazzò Andrea poi mi prese in braccio e mi buttò sul letto!

-"Ma sei impazzito?"- sparai tirandogli uno schiaffo in testa.

Lui rise e mi bloccò le mani sopra la testa -"Sei mio!"- mugugnò sensuale. Era diverso da Angel, Andrea era più aperto e più genuino, la sua sensualità sembrava spontanea e non navigata e studiata come quella del mio fratellastro. Il suo bacio sul collo fu come una scarica di elettricità, le sue mani erano dolci e tenere. Il sesso con lui fu bellissimo dolce intenso e tenero, forse ero veramente innamorato di lui! Dio se lo speravo quando lo sentivo muoversi dentro di me e sospirare il mio nome con sussurri veramente eccitati! Continuammo fin verso l'ora di pranzo di quella stupenda domenica. Eravamo ancora stesi uno accanto all'altro, Andrea mi stringeva dolcemente al suo petto quando la porta si aprì di colpo. Angel ci fissò con la faccia da triglia poi scoppiò a ridere!

-"Scusate!"- riuscì a scandire nonostante lo scoppio di ilarità ma non diede segno di volere uscire dalla stanza. Entrò anzi e si mise a frugare nei suoi cassetti -"Ah, fra poco si mangia!"- mi sentivo imbarazzato e nuovamente umiliato da quella serpe.

-"Grazie, adesso puoi uscire dalla mia camera?"- ringhiai velenoso.

-"La NOSTRA camera, vorrai dire! Comunque adesso esco, fratellino, così potete continuare!"- la sua voce era glaciale così come lo sguardo che ci lanciò, anzi sembrava acido più che altro!

Uscì dalla camera sbattendo forte la porta, Andrea gli mostrò dietro il dito medio.

-"Sai?"- iniziò guardandomi -"Da quando so che ti ha toccato mi sta sul cazzo!"-

Scoppiai a ridere ed iniziai ad alzarmi -"Vado a farmi la doccia!"-

-"Vuoi che vanga con te?"-mi baciò la spalla ma io lo scacciai con un cricco sul naso.

-"No, credo di essere capace anche da solo!"- gli feci la linguaccia e mi diressi verso il bagno ma all'altezza della stanza di mia madre venni tirato dentro la camera. Angel mi sbatté contro al muro e ficcò la sua lingua nella mia bocca, io gliela morsi e lui mi spinse forte contro la parete fino a farmi mollare la presa.

-"Allora ti piace farti sbattere fratellino!"- sibilò girandomi pancia contro al muro -"Chi è il migliore? Io o il tuo mezzo uomo di là?"-

-"Mollami stronzo!"- gridai stridulo

le sue mani mi lasciarono ed io mi girai a guardarlo con odio -"Ma che cazzo vuoi da me Angel?"-

-"Niente fratellino e solo che non mi piace che qualcuno tocchi la mia roba!"- la sua mano mi sfiorò il corpo ed io la schiaffeggiai uscendo -"Gabriel è meglio se lo molli! Potrei incazzarmi davvero!"-

  
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