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Autore: Marygi    27/09/2014    1 recensioni
Rudi sta aspettando Alice seduto su quella panchina. Quella notte è speciale. Ho provato a immaginare cosa potesse pensare e ne è venuto fuori questo..
Spero sia di vostro gradimento
M.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si è fatta notte. Ma questa non è la notte che passi a guardare le stelle fuori, magari, aspettando che ne cada una per esprimere un desiderio e sperare che si avveri. Non è la notte che trascorri disteso sul tuo letto a pensare. A confondermi la mente con migliaia di idee, di riflessioni, di immagini. Non è la notte in cui non riesci a dormire e ti rigiri centinaia di volte sul tuo cuscino cercando di trovare la posizione ideale per chiudere gli occhi, liberarti da tutto e lasciare che il sonno si impadronisca di te. Questa notte è diversa perché è la notte, dopo mesi di tanta ed impaziente attesa, in cui siamo io e te. In cui non sarò più il solo a confondermi le idee. Questa notte è nostra. Fatta apposta per capire se io e te in qualche modo siamo destinati a stare legati o a diventare un ricordo lontano di cui tra qualche tempo forse ci dimenticheremo. Ma adesso, Alice, non posso minimamente pensare di poter dimenticare. Per me non esisterebbe niente di peggio che perdere il tuo sorriso, mi sentirei morire capisci? Si può vivere senza un mucchio di cose. Senza braccia, senza gambe, senza musica, senza dormire per 50 ore di fila, si può continuare a vivere senza mangiare o bere per un bel po’ di giorni, ma poi finisci che muori. Ed io tra le cose che fanno morire dopo averti fatto credere di poter sopravvivere senza, metto il tuo sorriso. Ci sono le tue fossette e i tuoi denti piccoli e bianchi, le tue ciglia lunghe che vibrano e le tue pupille che roteano all’insù per la timidezza. C’è quel suono meraviglioso che ti nasce dallo stomaco, raggiunge la gola e poi mi arriva alle orecchie e rimane li, non se ne va, Resta dentro me quel suono ed io posso riprenderlo in qualunque momento. Tra le cose che non ti fanno più vivere dopo averle avute anche solo per un po’, c’è quel rossore tenue che raggiugne le tue guance, tra quelle cose impossibili c’è anche quel piccolo piccolo dubbio che a volta mi si infila nel cervello che tutto quanto vada perso. Ho bisogno di quel dubbio. Per fare di meglio, per vivere con te al cento per cento. E amarti così tanto da star bene e da star male. Posso vivere senza tantissime cose, ho sopportato assenze che mi si sono incancrenite dentro fino a non sentirne più il peso, ho immagazzinato addii che hanno smesso di pesarmi ma non posso pensare e sperare di sopravvivere senza i tuoi dettagli, senza tutto ciò che amo di te, senza quel bellissimo sorriso che fortunatamente ti appartiene. Tu sorridi e io sto meglio, respiro meglio. I colori sono più belli ed io sono migliore. Va tutto meglio se tu ridi con me, se posso portarmi dietro tutto questo. Ma adesso sei in ritardo Alice, e noi dobbiamo partire. Stai arrivando Alice?Perchè hai riattaccato. Perché mi lasci solo?
  
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