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Autore: drunkonlove    27/09/2014    0 recensioni
-Uno Shirley Temple per favore.- disse Debby appoggiando i gomiti sul bancone del bar.
-Per me un Long Island.- disse Tom sistemandosi accanto a Debby.
-Arrivano subito.- disse il barista.
-Stai benissimo.- disse Tom cingendo la vita di Debby con un braccio -Sei stupenda, togli il fiato.- le sussurrò all'orecchio facendola rabbrividire.
-Grazie.- disse Debby con voce flebile.
Ecco perchè non voleva andare a quella stupida sfilata, ci sarebbe stato Tom e ci sarebbe stato anche Nathan, e non aveva la minima idea di come avrebbe gestito la cosa.
-E' da tutta la sera che ti fisso, non riesco a staccarti gli occhi di dosso.- disse Tom lasciandole una scia di baci sul collo.
-Non qui Tom.- disse Debby nel tentativo di respingerlo.
-Natahn non dovrebbe lasciare sola una ragazza così bella.- le sussurrò Tom riprendendo a lasciarle delicati baci sul collo.
-Ecco a voi.- disse il barista posando sul bancone davanti ai ragazzi i due drink.
-Grazie.- sorrise Debby.
-Andiamo in un posto dove possiamo stare io e te soli?- chiese Tom sorridendole maliziosamente.
-Non credo sia il caso.- disse Debby bevendo un sorso del suo drink.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jay McGuiness , Max George, Nathan Sykes , Siva Kaneswaran , Tom Parker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA VECCHIA CONOSCENZA


Quando Debby si svegliò allungò la mano sotto le coperte per cercare quella di Tom, ma non la trovò. Si strofinò gli occhi e sbadigliò. Accanto a lei il letto era vuoto e anche freddo, questo voleva dire che Tom era già sveglio da un pezzo.
La ragazza si trascinò in bagno e si sciacquò la faccia con acqua ghiacciata, si spazzolò i capelli arruffati e si lavò i denti. Poi tornò in camera e cercò tra i mucchi di vestiti sparsi sulla sedia della scrivania e sul piccolo divano una felpa di Tom. Quando la trovò se la infilò e scese in cucina, dove si aspettava di trovare il ragazzo.
-Giorno amore!- le sorrise Tom non appena la ragazza varcò la soglia della cucina.
-Buongiorno.- disse allegra Debby andando ad abbracciare il ragazzo.
-Ti starai chiedendo perchè mi sono alzato presto ...- disse Tom guardandola, la ragazza annuì -Ho deciso di farti una piccola sorpresa e prepararti la colazione.-
-Grazie tesoro.- gli sorrise Debby, per poi baciarlo dolcemente.
-E sarei anche venuto a portartela a letto, ma mi hai anticipato.- aggiunse Tom.
-Se vuoi torno nel letto.-
-Non è una brutta idea.- ammise Tom sorridendole -Solo che finiremmo per fare altro e la colazione si raffredderebbe.- aggiunse ammiccando.
-Già.- concordò Debby -Quindi ... posso accomodarmi?- chiese indicando il tavolo.
Tom annuì e le diede un bacio a fior di labbra. Il ragazzo portò in tavola latte, cereali, succo d'arancia, caffè, pancakes, cookies e fette tostate e poi si sedette di fronte a Debby.
-Mi sono fatto aiutare da Kate.- disse Tom versando del caffè nella tazza di Debby che gli sorrise -Ma ti posso assicurare che lei mi ha solo dato dei consigli, che poi io ho messo in pratica.-
-E' stato davvero dolce da parte tua.- disse Debby addentando un cookie.
-Per la mia principessa, questo e altro.- disse Tom aggiungendo il latte ai cereali.
Debby sorrise. Erano passate due settimane da quando lei e Tom avevano deciso di riprovarci e aveva amato alla follia ogni secondo giorni. Quando non era al lavoro passava la maggior parte del tempo a casa di Tom e ormai suo fratello e suo padre doveva andare a casa Parker per vederla. Amava alla follia anche Tom e pensava di aver finalmente trovato quello giusto.
-Stavo pensando che potresti trasferirti qui.- disse Tom dopo alcuni minuti di silenzio, riportando Debby al presente -Insomma, ormai passi molto tempo a casa mia e in queste due settimana ti sei sempre fermata qui a dormire ... credo che ... che sia il passo successivo ...- aggiunse titubante, ma curioso di sapere cosa ne pensasse Debby.
-Mi piacerebbe.- esordì Debby cospargendo il suo piatto di pancakes con lo sciroppo d'acero -Ma non vorrei correre troppo.- aggiunse frenando l'entusiasmo di Tom.
-Afferrato.- disse un po' deluso Tom.
-Non fraintendermi, io ti amo da morire Tom e voglio sicuramente andare a vivere con te e passare il resto dei miei giorni accanto a te, voglio svegliarmi ogni mattina al tuo fianco e fare tutte quelle cose come fare la spesa o arredare la casa o andare a comprare il regalo per i tuoi genitori ... solo che forse è presto.- spiegò Debby -Vorrei parlarne con papà e con Max, sai tengo molto alla loro opinione. E visto che domani arriva mia mamma, potrei cogliere l'occasione per discuterne anche con lei.-
-Quindi il tuo è un sì o un no?- chiese confuso Tom.
-Il mio sarebbe un sì.- rispose Debby bevendo un sorso di caffè.
-Ma ...- la invitò a proseguire Tom.
-Ma vorrei parlarne prima con la mia famiglia e capire se anche secondo loro la convivenza è la ovvia conseguenza del nostro rapporto.- riprese Debby allungando la mano verso quella di Tom per stringerla -Ti amo.- aggiunse poi sporgendosi verso di lui e baciandolo.
-Ti amo anch'io.- sorrise Tom baciandola nuovamente.
 
Mancavano poco più di settantadue ore a Natale e Londra era in fibrillazione. La città era un tripudio di luci, colori e profumi e trasmetteva gioia e allegria come mai durante l'anno.
Quella sera ci sarebbe stata una sfilata di beneficenza organizzata dall'azienda dei genitori di Tom, che sarebbero atterrati a Londra nel pomeriggio, giusto in tempo per presenziare all'evento. L'intera organizzazione era stata affidata a June, la madre di Nathan, che aveva arruolato il figlio come aiutante.
Debby era stata invitata da June a sfilare in passerella, ma lei aveva categoricamente rifiutato. Rachel, Charlotte, Nareesha e la nuova ragazza con cui si vedeva Nathan avevano invece accettato.
-Guarda un po' chi si degna di farci visita.- Nathan sorrise nel vedere arrivare Debby.
-Ciao Nate.- lo salutò Debby andando ad abbracciarlo.
-A cosa devo l'onore?- chiese il ragazzo.
-Tom e mio fratello si stanno facendo una lunga chiacchierata su ...-
-Se non vuoi dirmelo, non c'è problema.- disse Nathan quasi intuendo il disagio della ragazza.
-No, tranquillo.- gli sorrise Debby -Questa mattina Tom mi ha chiesto se, ecco, se volevo andare a vivere con lui e ... insomma, a me piacerebbe molto, ma volevo che anche la mia famiglia fosse d'accordo. Max in primis.-
-Capisco.- disse Nathan -E a me non avresti chiesto?- chiese poi in tono scherzoso.
-Sono venuta per questo, in realtà.- disse Debby restando al gioco.
-A malincuore mi tocca ammettere che siete davvero carini insieme e sempre a malincuore vi do la mia benedizione.- disse serio Nathan, lasciandosi però scappare un sorriso immediatamente dopo.
-Grazie.- sorrise Debby fingendosi sollevata -E invece tu quando mi presenti la tua nuova dolce metà?- chiese poi curiosa.
Nathan scosse la testa e si coprì il viso con le mani.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiese Debby.
-No.- rispose Nathan -Solo che, ecco ... mi hai ricordato che devo scaricarla.- aggiunse trattenendo un sorriso.
-Nate?- chiese perplessa Debby.
-Queste ragazze sono così ... così tutte uguali.- sospirò Nathan deluso -E noiose.-
-Un giovane uomo cerca la donna perfetta ma si rattrista sempre più a ogni nuova conoscenza. Il suo cuore come tutti sanno sarà sempre e solo della meravigliosa Debby George.- disse divertita Debby.
-Simpatica la ragazza.- commentò Nathan -Stavi forse flirtando con me?- aggiunse dopo alcuni istanti.
-No.- rispose Debby ridendo -Volevo solo essere ... simpatica.-
-Comunque si chiama Hannah.- disse Nathan rispondendo all'iniziale domanda di Debby.
-Solo Hannah?- chiese Debby guardandolo.
-Che vuoi sapere?-
-Niente, lasciamo stare.- disse Debby scuotendo la testa -Non mi sembra che quella ragazza sia un argomento di conversazione interessante per te ... e nemmeno per me.- aggiunse sorridendo.
-Ottima osservazione.-
-E tu come stai?- chiese Debby cambiando l'argomento della conversazione.
-Bene, credo ...- rispose Nathan passandosi la mano tra i capelli -La ferita fa ancora male ogni tanto, ma ho delle pastiglie magiche che in venti minuti fanno sparire il dolore.- aggiunse estraendo dalla tasca un sacchettino con all'interno quattro "caramelle" verdi.
-E quei due stronzi che ti hanno aggredito?- chiese Debby sentendo la rabbia salire a fior di pelle per come quei due malviventi avevano conciato Nathan.
-Ancora niente.- disse Nathan abbozzando un sorriso.
-Mi spiace. Devono pagare per quello che hanno fatto.-
-Deb, io sto bene adesso.- disse Nathan mettendole una mano sulla spalla -E' questo l'importante, no?-
-Sì, è questo l'importante.- sorrise Debby -Cambiando di nuovo discorso ... questa sera come ci dobbiamo comportare? Nel senso, a che ora dobbiamo essere qui e dove dobbiamo trovarci?-
-La sfilata inizia alle nove e mezza.- disse Nathan tirando fuori dalla tasca un volantino -E ... prima c'è un aperitivo, alle sette e mezza ... non so, facciamo per le otto e mezza nel parcheggio qui dietro e poi vi scorto io all'interno?- propose Nathan.
-Perfetto, lo dirò agli altri.- disse Debby appuntandosi l'ora e il luogo sulle note del telefono -Adesso scusami Nate, scappo a controllare quei due e a conoscere il mio destino.-
-Tranquilla.- le sorrise Nathan abbracciandola -A questa sera.- aggiunse schioccandole un bacio sulla guancia.
-A questa sera Nate!- disse Debby scompigliandogli i capelli.
-Non flirtare con me.- disse Nathan con un sorriso furbo stampato in faccia.
-Non lo faccio.- disse Debby avvicinandosi a Nathan per baciarlo sulla guancia -Sono soli baci amichevoli e gesti affettuosi amichevoli.- precisò prima di dirigersi verso l'uscita.
 
-Sicuro che Max non abbia fatto storie?- chiese Debby entrando in casa di Tom, seguita dal ragazzo.
-Sicuro.- affermò Tom chiudendosi la porta alle spalle -E adesso che ne dici di festeggiare?- propose poi sorridendole maliziosamente.
-Manca ancora il consenso dei miei genitori.- lo avvertì Debby.
-Vero.-
-E poi tra poco non dobbiamo andare a pranzo da Jay?-
-Già.- sbuffò Tom deluso -Mi sa che oggi non avremo nemmeno un minuto solo per noi.- disse iniziando a baciare dolcemente il collo della ragazza.
-Recupereremo il tempo perso questa notte.- disse Debby portando le braccia dietro il collo del ragazzo che spostò la sua attenzione dal collo alle labbra della ragazza.
-Mi sembra un'ottima idea.- le sussurrò Tom per poi baciarla con passione.
-Anche a me.- disse Debby lasciando cadere a terra il cappotto.
-E se invece sfruttassimo anche questo momento?- Tom si tolse la giacca di pelle e la lasciò cadere a terra, poi sfilò a Debby il maglione e lasciò che la ragazza gli slacciasse la camicia di jeans.
-Non sembra male nemmeno questa come idea.- sorrise Debby facendo scivolare a terra i suoi jeans.
Tom la prese in braccio e la ragazza legò le sue gambe intorno alla vita del ragazzo, poi i due ripresero a baciarsi con passione foga.
Pochi secondi dopo qualcuno tossì un paio di volte attirando l'attenzione dei ragazzi.
-Cazzo! Almeno andate in camera.- disse Max quasi disgustato.
Debby e Tom si lasciarono e recuperarono da terra i loro vestiti.
-Come mai qui?- chiese Tom infilandosi la camicia.
-Sono passato a prendervi per andare da Jay.- rispose Max appoggiando la schiena alla porta d'ingresso.
-Potevi avvisare.- disse Tom allacciandosi la camicia.
-Credo che la prossima volta lo farò.-
-Meglio.- disse Debby infilandosi il maglione -Perchè questi momenti sono abbastanza imbarazzanti.-
 -Dovrò farci l'abitudine, comunque.- disse Max facendo roteare le chiavi dell'auto intorno all'indice -Andiamo?- chiese poi quando i ragazzi indossarono le loro giacche.
-Andiamo.- confermò Tom prendendo la mano di Debby, per poi seguire Max sul vialetto e salire in auto.
 
Jay aveva quasi finito di arredare il suo nuovo appartamento, contava di trasferirsi lì per il nuovo anno, e aveva invitato tutti i ragazzi a pranzo. Nathan aveva dovuto rifiutare l'invito perchè doveva aiutare la madre, ma aveva promesso che sarebbe venuto a fare un salto e così fece.
Il pomeriggio volò in fretta tra chiacchiere e videogiochi e quando i ragazzi guardarono fuori dalle ampie finestre del salotto si accorsero che il buio stava lentamente avanzando su Londra.
Nareesha, Charlotte e Rachel andarono insieme a Nathan al lussuoso hotel in cui si sarebbe tenuta la sfilata mentre gli altri ragazzi tornarono a casa per rinfrescarsi e indossare abiti eleganti.
-Deb!- Max chiamò la sorella dal salotto, dove stava cercando di fare il nodo alla cravatta con risultati discutibili.
-Che c'è?- chiese Debby uscendo di corsa dalla sua stanza con indosso un abito lungo senza maniche, il corpetto nero e la gonna metà nera e metà rosa.
Max rimase a bocca aperta nel vedere la sorella, quel vestito le calzava a pennello, sembrava una diva di Hollywood pronta a sfilare sul red carpet degli Oscar.
-Sei bellissima.-
-Grazie.- sorrise Debby andando incontro al fratello -Di cosa avevi bisogno?-
Max agitò la cravatta e Debby con pazienza disfò il tentativo di nodo di Max e gliene fece uno a regola d'arte.
-Grazie. Senza di te non saprei cosa fare.- disse Max abbracciando la sorella.
-Sono tornata per questo!- sorrise Debby sparendo in camera sua -Metto i sandali e sono pronta.- disse poi alzando il tono di voce per farsi sentire da fratello.
-Perfetto.- disse Max sedendosi sul letto della sorella.
-Tom, Jay e Siva a che ora arrivano?- chiese Debby infilandosi un sandalo.
-Dovrebbero arrivare tra pochi minuti.- rispose Max dopo aver controllato l'ora sul suo orologio da polso -Perchè tu non hai voluto sfilare?-
-Lo sai che il mondo della moda mi ricorda persone a me sgradite.-
-Ti saresti divertita secondo me, invece.-
-Mi divertirò lo stesso.-
Pochi secondi dopo il campanello suonò: Tom, Jay e Siva erano di sotto che li aspettavano in auto. Max e Debby presero i cappotti e le chiavi di casa, poi scesero in strada e salirono sull'auto di Siva, che mise in moto e partì alla volta dell'hotel "Café Royal".
 
Sembrava che tutta Londra si fosse data appuntamento quella sera nei saloni del "Café Royal".
Debby aveva sottovalutato la grandezza e l'importanza dell'evento.
I genitori di Tom erano atterrati un paio d'ore prima e avevano preso posto in prima fila. Tom non aveva ancora avuto l'occasione di presentarli a Debby, occasione che sperava si sarebbe presentata più tardi quella sera stessa.
I ragazzi avevano avuto posti riservati in prima fila, dalla parte opposta rispetto ai genitori di Tom, e accanto a loro aveva preso posto anche Nathan.
La sfilata era iniziata da pochi minuti e a calcare la passerella per primi erano stati gli uomini, o meglio, i ragazzi, visto che l'età dei modelli non superava i trent'anni.
In passerella stava sfilando con passo sicuro e deciso un ragazzo alto, biondo con due grandi occhi azzurri e un fisico perfetto che si intravedeva sotto la camicia bianca aderente.
Debby sbattè le palpebre un paio di volte. Non voleva crederci. Non poteva essere lui, non lì, non a Londra.
Guardò ancora una volta il modello, lo fissò sfilare elegante fino a quando non raggiunse la fine della passerella.
Era lui: Markus Huber. Il suo ex-fidanzato e l'ex-uomo della sua vita.
Debby, le labbra socchiuse e lo sguardo fisso sul volto del ragazzo, si stava ancora chiedendo se fosse possibile quando Markus incrociò il suo sguardo e le sorrise. E per poco non le venne un infarto.
Quando il passato torna a farti visita non sempre è piacevole, e Markus per Debby era tutto fuorchè piacevole.
-Deb, tutto bene?- chiese Tom vedendola turbata.
-Tutto a posto.- sorrise Debby per rassicurarlo.
Ma non andava tutto bene. E in quel momento Debby ringraziò il cielo di non aver deciso di sfilare, perchè in caso contrario si sarebbe trovate dietro le quinte insieme a quel finto angelo di Markus.
 
Dopo la fine della sfilata la sala che l'aveva ospitata si svuotò e tutti si trasferirono al bar dell'hotel.
Tom aveva promesso a Debby che gli avrebbe presentato i suoi genitori ed era andato a cercarli.
-Guarda un po' chi si rivede.- Markus si avvicinò a Debby con passo sicuro, i suoi occhi color ghiaccio la fissavano con desiderio e il suo viso era illuminato dal suo sorriso dolce e furbo.
-Ciao.- gli sorrise Debby, cercando di tenere a freno l'odio e la rabbia.
-Sono venuto in pace, sono stufo della guerra.- Markus sorrise e si passò una mano tra i capelli biondi.
Debby rimase in silenzio a fissarlo. Capiva perchè si era innamorata di lui anni prima: era bello da togliere il fiato, sexy, furbo, carismatico e ti guardava nel modo in cui ogni ragazza vorrebbe essere guardata. E poi c'era il suo accento, quel forte accento tedesco che lo rendeva ancora più affascinante.
Debby non negava di essere stata bene con lui, ma a posteriori non cadrebbe più tra le sue braccia solo per due complimenti e un sorriso.
-Ci beviamo qualcosa?- propose Markus rompendo il silenzio che si era creato tra loro.
-Non sono dell'umore giusto.-
-Debby, te l'ho già detto, vengo in pace. Non voglio che tu mi perdoni, perchè so che non potresti, ho sbagliato e ti ho ferita, e mi dispiace.- Markus parlava con la sicurezza che pochi ragazzi hanno e sorrideva sereno mentre pronunciava parole che sembravano essere state prese da un romanzo d'amore -Non chiedo niente di più di un drink insieme, così, in memoria dei vecchi tempi, quelli belli. Perchè non puoi negare che c'è stato un tempo in cui io e te ci divertivamo un mondo ed eravamo innamoratissimi.- aggiunse sempre con quel sorriso d'angelo stampato in volto -E io lo sono ancora nel profondo del mio cuore.- pronunciò quest'ultima frase quasi in sussurro poi portò una mano dietro la schiena di Debby e insieme raggiunsero il bancone del bar.
Debby si guardò intorno alla ricerca di una faccia conosciuta, ma nè Max, nè Tom, nè nessuno dei suoi amici era nei paraggi. Così si rassegnò a bere un drink con Markus, sperando di finire il drink alla velocità della luce per poi scappare in qualche angolo e nascondersi in attesa di volti conosciuti.
 
La speranza di Debby di bere in fretta il suo drink e andarsene svanì nel nulla quando Markus insistette per andare a sedersi a un tavolo e chiacchierare tranquilli di quella che era stata la loro vita negli ultimi mesi.
Debby apprese che Markus aveva intrapreso a tempo pieno la carriera di modello e che stava anche studiando recitazione. Lei gli raccontò del lavoro al ristorante, della sua mancanza di idee per il futuro, della storia con Tom e della prossima convivenza con il ragazzo.
Markus era stato gentile e più simpatico di come Debby lo ricordava. Stava iniziando a pensare che forse qualcosa in lui era cambiato dall'ultima volta in cui si erano visti. Certo, non lo avrebbe mai perdonato per l'essere andato a letto con la sua ex-migliore amica, ma almeno lo sopportava e lo trovava anche divertente.
-Sai, stavo pensando che tu hai sempre preferito stare dietro le quinte delle sfilate, non amavi sfilare ... non hai pensato di frequentare una scuola di moda?- disse Markus sorseggiando quanto ancora rimaneva del suo drink.
-E' un'idea che mi aveva già attraversato la mente, ma in questi ultimi mesi sono stata molto più presa dalle mie vicende sentimentali che ho lasciato da parte tutto il resto.-
-Pensaci.- le consigliò Markus.
-Lo farò.- sorrise Debby finendo il suo drink.
-Posso fartelo un complimento?- chiese Markus appoggiandosi allo schienale della sedia.
Debby annuì.
-Sei veramente bellissima.- dopo aver pronunciato quelle parole Markus si aprì in un enorme sorriso.
-Grazie.- mormorò Debby imbarazzata.
-Amore, ecco dove eri finita!- la voce di Tom fece voltare Debby.
-Ciao tesoro.- sorrise la ragazza -Lui è...-
Prima che Debby potesse finire la frase Markus si alzò in piedi e andò a stringere la mano a Tom.
-Markus Humber, il coglione che lo scorso anno ha spezzato il cuore alla tua ragazza.-
-Thomas Anthony Parker, piacere di conoscerti.- sorrise Tom stringendo la mano al ragazzo.
-Scusa se te l'ho rubata.- Markus sorrise a Tom, poi allungò la mano verso la sedia e prese la sua giacca -Ora è meglio se tolgo il disturbo.-
Markus si avvicinò a Debby e le schioccò un bacio sulla guancia.
-E' stato un piacere rivederti.- disse il ragazzo prima di allontanarsi e sparire tra la folla.
-Questo è il famoso Markus, il ragazzo stronzo che ti ha spezzato il cuore?- chiese Tom quando il ragazzo fu lontano.
-Già.- sospirò Debby -Ma è cambiato. Sono rimasta sorpresa anch'io, è gentile e simpatico e divertente ... sembra un'altro.-
-Avrà imparato dai suoi errori.-
-Lo spero.- Debby sorrise e si avvicinò a Tom con la sedia, appoggiandosi poi a lui e lasciando che il ragazzo le cingesse la vita con le braccia.
-I miei genitori hanno promesso che domani a pranzo saranno a casa, spero di riuscire a presentarteli.- disse Tom baciandole la fronte.
-Non ho fretta.- disse Debby accarezzando il viso di Tom -Ti amo.- aggiunse alzandosi leggermente per poterlo baciare.
-Ti amo anch'io piccola.-










 
salve gente! :)
nuovo capitolo, nuova vita (?) ahah
questo capitolo è tornato a essere uno di quelli lunghi, non so se vi fa piacere o meno ... by the way la fine non è lontana!
ringrazio di cuore tutti quelli che hanno recensito e hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e grazie anche a chi legge in silenzio :)
come sempre mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate del capitolo e della storia! ;)
un bacione a todos! Xx
  
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