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Autore: SSONGMAR    27/09/2014    3 recensioni
La leggenda narra che se due innamorati si scambiano una promessa d’amore sotto un fiore di ciliegio, allora il loro amore sarà eterno.
Ma un amore malato, tormentato dalle tempeste, può sbocciare come un Sakura in piena primavera?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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«La nostra storia che era piena di felicità.
  Quel posto in cui ci siamo innamorati..
  Una volta di mattina, una volta ogni notte..
  voglio tenerti tra le mie braccia»
 
Come annunciato, il giorno successivo mi ritrovai nella mia stanza.
Fu una voce calda e profonda a richiamare la mia attenzione e far si che i miei occhi si aprissero lentamente. Li sentii pizzicare a causa della forte luce del sole che batteva sui vetri, una luce insolita che si contrapponeva al gelo di Novembre.
Ancora una volta qualcuno annunciava una sete incontrollabile, ma non ne riconobbi il suono, nonostante mi stesse quasi logorando l’anima.
Di fretta e furia mi apprestai ad alzarmi e prepararmi per dirigermi a scuola.
I ricordi della sera prima erano abbastanza confusi, si susseguivano nella mia testa in modo sbiadito, pallido e non riuscivo a comprenderne il significato.
Erano come un piccolo puzzle incompleto, solo io potevo rimettere i pezzi assieme, ma non ne avevo la forza.

Quando entrai in classe, l’aula era vuota.
Mi guardai intorno per poi accorgermi dell’ora; erano le sette del mattino.
Che cosa ci facevo già lì?
Confusa portai una mano tra i capelli ma ebbi un capogiro e dovetti sorreggermi al banco per evitare di cadere. Chiusi gli occhi, e col cuore che batteva più svelto del solito, mi accasciai alla sedia.
Quando li riaprii un piccolo mazzolino di fiori di ciliegio era adagiato sul mio banco. Li scrutai con un’aria vagamente confusa ma poi mi accorsi del biglietto che faceva capolino tra i petali “ti prego di perdonarmi, Hanami” una semplice frase che fu in grado di creare una forte confusione dentro di me.
A quel punto un flashback prese vita nella mia mente.
Riuscivo a vedere Byunghee..
Strizzai gli occhi nella speranza di ricordare ed un tocco furtivo e gelido sulle mie labbra riaffiorò come per magia.
Portai la mano alla bocca ed istintivamente iniziai a tremare.
Era un tremore forte accompagnato da una sudorazione, a mio parere, eccessiva.
Vidi Seungho ed intorno a lui una strana luce, ma ecco che Byunghee fece il suo ingresso in scena e mi rapì dalle sue braccia.
Fu come se il male ed il bene in quel momento mi avessero stretta all’unisono.
Il mio corpo riusciva a sentire il calore di Byunghee e allo stesso modo il gelo di Seungho.
I loro occhi ardevano in modo differente.
Mi strinsi nelle spalle e sobbalzai quando qualcuno mi si avvicinò.
Fu un secondo, mi sembrò di percepire una mano sulla mia pelle ma quando riaprì gli occhi l’aula continuava ad essere vuota.
Silenzio tombale.
Nemmeno il ronzio di una piccola mosca.
Frettolosamente riaprii il biglietto e continuai a leggere ciò che vi era scritto “ti aspetto in giardino, sotto l’albero di ciliegio – Seungho”
Valutai in quel momento se correre o meno il rischio di incontrarlo..
Con impeto mi alzai dalla sedia facendola scivolare al suolo con vigore.
M’incamminai per le scale col cuore che pulsava forte dentro di me ed un ponderoso nodo allo stomaco.
Deglutii a fatica e varcai la soglia dell’uscita che mi avrebbe condotto da lui.

Silenzio, silenzio e ancora silenzio…

Perché il tempo si era fermato?


Mi guardai intorno e mi sembrò di rivivere la stessa scena.
Il cielo iniziò ad imbrunirsi e l’aria si gremì improvvisamente di una strana nebbia.
Sentivo freddo.
Il sole che pocanzi brillava splendido nel cielo era sparito, al suo posto delle nuvole minacciose, come calamite, si univano tra loro.
Alzai lo sguardo e mi accorsi di essere ai piedi del maestoso albero.
Iniziò a piovere e la pioggia bagnò il mio corpo.
Soffocai un grido in gola quando i miei occhi misero a fuoco ciò che davanti a me stava prendendo vita.

Avevo letto solo nei libri quello che in quel momento stavo vivendo.
Un uomo, un ragazzo, uno spirito..qualsiasi cosa o persona fosse, era in completo tutt’uno con l’albero.
Il panismo, era questo quello di cui si trattava.


Allungò una mano verso di me e d’istinto mi alzai per afferrarla.
Non ero io che stavo guidando le mie gambe, bensì qualcosa di molto più grande.
Mi sentii trasportare immediatamente al suo interno, sentivo il gelo di Seungho avvolgermi; mi aveva tratto in inganno.
Chiusi gli occhi ed ancora una volta mi lasciai al suo volere.
Congiunse nuovamente le sue labbra alle mie e sapevo che in quel momento non ci sarebbe stato Byunghee lì a salvarmi.
Ma dovevo reagire.
Strinsi le mani nei pugni e premetti forte contro il suo petto, il cuore non batteva.
Riaprii gli occhi e lo guardai, i nostri sguardi s’incontrarono sul serio e senza farsi la lotta.
Tumtum
Qualcosa lì sotto aveva fatto rumore.
Quella sensazione brutta si trasformò improvvisamente in qualcosa di familiare.
Mi sembrò di aver ricevuto quel tocco molto tempo prima.
Allungai una mano verso il suo viso e lo accarezzai.
Non aprì bocca, non scandì parola ma sentii qualcuno pronunciare quelle singole parole.
«Hanami, aiutami»


 
Nda:

Sono pienamente consapevole del fatto che la storia è stata, sin dall’inizio, abbastanza contorta e strana. Ma è questa la piega che volevo prendesse e spero vivamente sia di vostro gradimento.
Si spera che il lungo periodo di pausa che mi sono concessa sia terminato e che io continui ad aggiornare con costanza, preghiamo.
Fatemi sapere in un commento cosa ne pensate.



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