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Autore: bubi90    28/09/2014    0 recensioni
Draco aveva iniziato ormai il suo sesto anno quando, finalmente, Lucius viene fatto evadere in segreto dai seguaci di Voldemort...ma niente è ancora perdonato, e quella che può sembrare una giornata degna della gioia del ritrovo può nascondere delle orribili sorprese...
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rodolphus Lestrange, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Crucio




___________________ℳalfoy ℳanor

_________❖ ℒucius ℛeturn ❖


Il buio era ormai il suo migliore amico, vi era immersa da quando Lucius era stato rinchiuso ad Azkaban, sommersa dai Mangiamorte fin sopra i capelli. Senza suo marito accanto a lei le notti non trascorrevano mai, e il giorno era quasi infinito. Nessuno in quella casa la trattava come prima, le portava il medesimo rispetto, ma neanche uno osava avvicinarsi più del dovuto, intimoriti dal suo sguardo e dalla sua ombra, la sorella, sempre vicina al suo fianco, sempre intenta a discutere di nuove ed elettrizzanti informazioni, che parevano annoiare terribilmente la minore. 
Le tende non erano mai state così chiuse come da quando il Signore Oscuro aveva deciso di prendere la loro nobile dimora come proprio quartier generale. Non osava neanche pensare a come sarebbe stato recuperare la propria casa, ripulirla dagli odori putrescenti che alcuni dei seguaci portavano fra le alte mura delle svariate stanze. Le mancava terribilmente il calore del corpo del marito, steso nel loro letto, abbracciato a lei, a condividere quei tempi difficili, momenti che avrebbero potuto porre fine alla loro vita per sempre, a quella del loro unico figlio. Draco, per sua gioia, era tornato ad Hogwarts, non era costretto a passare altri giorni nell’oscurità di quella che non sentiva più come la propria casa, svuotata della propria dignità e dei propri abituali abitanti. Ma, nonostante il primogenito fosse distante dal maniero invaso, l’ansia della donna era sempre maggiore, dovuta non solo alla lontananza dell’uomo che da sempre aveva condiviso con lei le gioie e i dolori, ma alla missione suicida che era stata affidata a suo figlio, solo per punire loro, il fallimento della missione che non erano riusciti a portare a termine.

Narcissa camminava, lentamente, con il lungo abito grigio a strofinare sul pavimento, producendo un leggerissimo rumore, quasi un fruscio, simile a quello che avrebbe potuto produrre un fantasma che fosse svolazzata a pochi centimetri da terra. E non poteva essere più simile, in quel momento, la padrona di casa, con quella sua aria sempre austera e dignitosa, con l’elegante portamento con cui neanche di fronte alla sporcizia lasciata dai propri ospiti si lasciava andare a qualcosa di più di una smorfia disgustata.

“Signora Malfoy, cosa ci fa in giro per i corridoi a quest’ora? Non si trova nelle sue stanze?”

La voce accattivante del Signore Oscuro trafisse i timpani della donna, facendola voltare lentamente. Non poteva neanche più girare in pace per la propria casa? 
Si passò lentamente una mano fra i lunghi capelli chiari, alzando lo sguardo su quello della specie di uomo che si trovava di fronte, notando a fiancheggiarlo la sorella e il cognato, intenti a parlare con lui di chissà quale piano, di cui sicuramente Bellatrix avrebbe parlato per le settimane successive, con fervore e dedizione.

“Mi scusi Signore, avevo bisogno di sgranchirmi le gambe, dopo aver scritto a mio marito e mio figlio.”

Sussurrò la donna, sottolineando i due riceventi delle proprie missive, come se ciò potesse far capire al nuovo padrone di quella casa quanto la sua vita fosse già abbastanza nelle sue mani, senza che egli insistesse ancora a torturarla con quelle chiacchiere inutili, che servivano solo a provare la sua infinita pazienza.

“Ma Lucius non riceverà la tua lettera Narcissa, a breve sarà qua…”

Le parole che uscirono sibilanti dalle sue labbra arrivarono alle orecchie della donna lente, striscianti, come fossero un serpente pronto ad insediarsi nella sua mente. Persino il cognato parve sorpreso da quella comunicazione, mentre lei, la diretta interessata, cercò il più possibile di non mostrare emozione alcuna, sebbene il suo cuore battesse così forte da parer scoppiare, come non lo avvertiva da tempo. Si voltò verso l’uomo, puntando lo sguardo chiaro nel rosso delle iridi di Voldemort, sentendo i suoi occhi perforarla, come se volessero leggerle dentro, cosa che in effetti stava tentando di fare, da ottimo Legilimens quale era. Dovette tirar fuori tutte le proprie capacità da Occlumante per modificare il più possibile i propri pensieri, per non far vedere fino al proprio profondo il mago oscuro, intento alquanto faticoso e difficile.

“Oh cara, credi che io abbia sbagliato ad affidare la missione per cui è stato prescelto tuo figlio?”

Bellatrix parve essere scossa da un brivido di rabbia e timore. Sua sorella era l’unica per cui provasse realmente affetto, ma il suo Signore Padrone aveva il diritto di chiedere tutto ciò che volesse, e sarebbe stato un onore per lei donare il proprio figlio a quell’uomo se lo avesse avuto.

“Signore Padrone, mia sorella deve essere confusa. In famiglia siamo tutti più che felici che Draco sia stato scelto da lei, è un onore.”

Narcissa arricciò le labbra, non solo per le parole fasulle della sorella, ma per la visione di due ghermidori che transitarono dietro di loro. Due uomini, se così potevano essere definiti, degli sporchi esseri inferiori. Un mezzo lupo e un lurido mezzosangue che giravano indisturbati per la propria casa, che insozzavano il pavimento un tempo lucido, importato direttamente dall’Italia. E la cosa non doveva essere passata inosservata agli occhi del mago oscuro, che ghignò in modo malefico, in quel modo che riusciva a pietrificare chiunque si trovasse ad incrociare il suo sguardo.

“Signora Malfoy, ha qualcosa contro i miei servitori più devoti? Lei che neanche porta il mio marchio?”

La lingua biforcuta dell’uomo parve passare lungo tutta la colonna vertebrale della donna, facendole drizzare ancora di più il corpo, per poter parlare con lui senza dimostrarsi infima ed inferiore. Il suo rispetto non andava oltre la semplice reverenza, non riusciva a piegarsi all’umiliante situazione di serva.

“Mio Signore, sa bene il motivo per cui non porto il suo marchio. Io appartengo a Lucius dal giorno del mio matrimonio, egli era già stato marchiato come suo servitore, di conseguenza io risulto essere sua servitrice senza bisogno di marchi sulla mia pelle. Lei ha Lucius, e Lucius ha me.”

Sussurrò la donna, portando le mani di fronte a sé, sulle proprie cosce, ad intrecciare le dita fra di loro, deglutendo e cercando di non far tremare fin troppo le braccia, per non mostrare quanto quell’argomento fosse per lei ostico, quanto tutta quella situazione fosse quasi insopportabile in quel momento.
L’espressione di Voldemort pare farsi ancora più diabolica e il suo ghigno prendere maggior spazio nel volto infossato sotto gli occhi rossi come il sangue, in quella pelle quasi grigia, innaturale, inumana. Alzò appena una mano rigirandosi la bacchetta fra le dita, valutando la situazione.

“Allora…non sarà un problema se offriamo un benvenuto a Lucius con te, in fondo sei sua e anche mia…”

Neanche il tempo che la frase finisse che la donna sentì le gambe cedere, nel solo notare la bacchetta puntata contro il proprio corpo e la Maledizione Cruciatus essere pronunciata in un bisbiglio serpentino. Il caldo la avvolse come si trovasse all’interno di un forno crematorio, la pelle iniziò a tirare, costringendola a riversarsi al suolo, contratta dai dolori interni. Gli organi come ingranditisi, il sangue come bollente, i muscoli tiranti e le ossa perforanti, come fossero spilli. Il corpo della donna si contorceva sul pavimento dell’atrio, mentre le dita si conficcavano nella pelle delle mani a ferirsi con le unghie, come se fosse insopportabile pensare di continuare a tenere la pelle a ricoprire lo scheletro. Nessuno dei due parenti si mosse di fianco all’Oscuro Signore, nessuno si azzardò anche solo ad aiutarla, a cessare quel dolore lancinante che le fracassava la testa che faceva agognare ogni singola fibra di lei, mentre gli occhi si serravano a non far versare neanche una lacrima. Doveva resistere, doveva farlo per Draco, per Lucius, per se stessa. Doveva riuscire a farcela, ad essere forte.
Con un sonoro pop qualcun altro comparve in un attimo all’interno della stanza, i lunghi capelli sporchi e ancora più bianchi, la barba incolta come neanche da giovane aveva portato, i vestiti nobiliari sostituiti dalla divisa da prigioniero, logora e strappata. Neanche venne sentito dalla donna distesa e sofferente, producente gemiti e grida di dolore che non riusciva ormai più a contrastare.

“Oh Lucius, bentornato. Ecco il tuo regalo di ritorno.”

Ghignò, il Signore Oscuro, sollevando la bacchetta e cessando l’incanto sulla donna, così priva di forze da non riuscire neanche a sollevarsi da quella situazione umiliante, capace soltanto di aprire appena gli occhi per incontrare di nuovo, finalmente, la figura del marito, rapidamente corso verso di lei. Ad abbracciarla, a riprenderla fra le sue braccia, a stringerla a sé e darle calore, il proprio amore che per troppi mesi era stato privato ad entrambi. Gli occhi di Lucius arrabbiati, si sollevarono sulle tre figure di fronte a loro: sui cognati, immobili e indecisi, con gli occhi di chi non aveva idea di quale emozione seguire, e sul suo Signore, quell’essere che ora vedeva senza cuore ma invincibile, capace di tutto, persino di uccidere la sua donna.

Lucius allungò lentamente la mano sotto il corpo della moglie, a cercare la sua bacchetta, ma la mano di ella si posò sul suo polso, trattenendolo con una stretta debole, come mai l’aveva sentita, a fermarlo, a trattenerlo
.
“Lucius…” mormorò quasi fosse un soffio, un rantolo appena percepibile “Va tutto bene, adesso.”

 

Bene, eccomi qua! Sembra passata una vita dall'ultima volta che ho pubblicato qualcosa! L'altro giorno però mi è venuta l'ispirazione vedendo una fan art che descriveva, a come l'ho interpretata io, questo momento. E niente, l'ispirazione ha preso il sopravvento e non ho potuto resistere. Ed è uscita questa Missing Moments che mi ero trovata a immaginare varie volte, in realtà.

Spero vi sia piaciuta,
per qualsiasi cosa (commento positivo, negativo, appunto etc.) lasciate una recensioncina!
A presto,

bubi90

   
 
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